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Autore: My Vanya    17/03/2012    1 recensioni
In realtà è uno sfogo personale più che una fanfiction.
-Ma del resto nemmeno io combatterei per me stesso-
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Frank Iero
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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May, I’m not worth it

Mi sono stancato di sentirmi dire che sono forte ma sono il primo a non vederlo. Non ho bisogno di sentirmi dire che mi mostro forte, mi sono stancato. Mi sono stancato anche di fingere di essere forte a dire la verità, mi sono stancato di un sacco di cose. Ci sono serate che da tanto che sono stanco mi viene voglia di vomitare e piangere tutta la rabbia, il dolore e la solitudine che ho dentro. Piangere e vomitare tutte le finzioni e i pregiudizi. E smettere di essere forte per finta. Mi piacerebbe arrivare lì e gridare tutti “No, non sono forte, smettetela di crederlo e di tentare di farmelo credere. Adesso basta, basta.” Questo vorrei gridare. Vorrei gridare anche che non voglio più essere trattato come se io non soffrissi, ma facessi soltanto soffrire. Mi sono stancato di dover chiedere scusa della mia felicità. Mi sono stancato di dover chiedere scusa perché tento di essere felice e di circondarmi di persone che per lo meno fanno finta di volermi bene. Ma allora va bene, sono solo uno dei tanti diavoli, non ne abbiamo a migliaia al giorno d’oggi? Bruciatemi vivo. Con tutti i miei peccati e tutti i miei pregiudizi.  Perché Frankie non ha sentimenti. Frankie non può mostrarsi debole. Frankie non può piangere.  Nemmeno dopo essere stato chiuso in armadietti di giudizi ed aver ricevuto schiaffi di insulti. Non dopo essere spinto e chiamato frocio per essersi soffermato qualche minuto di troppo su quegli occhi smeraldo e quei capelli sciolti, neri, e quei fianchi arrotondati e paradossalmente perfetti. Quel corpo maschile e femminile insieme che è proibito. Devo solo continuare a combattere. A combattere senza nessuno che sia pronto a fare lo stesso per me. Ma alla fine perché biasimarli? Non  ne vale la pena. Non ne valgo la pena. Non ho occhi di smeraldo, o vestiti solo di marca. Non ho alcun tipo di perfezione minima per cui combattere. Non c’è alcun motivo in me per cui valga la pena ammazzarsi. Non ne vale la pena. Per me? Non c’è motivo. Nemmeno io combatterei per me. Per un ragazzo che si odia, quasi. Nemmeno io combatterei per un frocio emarginato. Perché farlo, a che serve? A niente. A perdere. Eppure ne avrei bisogno. Di qualcuno che invece di asciugarmi le lacrime e continuare a comportarsi come se niente fosse mi stesse accanto del tutto. Completamente. Senza più tradirmi. Scrostando quel sorriso forzato. È quello che vorrei avere. Ma che non mi merito. E che non mi aspetto. Vorrei qualcuno che mi stringesse a se, anche in silenzio. Ma che mi facesse capire che per me vale la pena combattere. Che per un punk, emarginato e frocio vale la pena combattere. Perché io mi sono stancato di combattere per me stesso. Per un me stesso che non vale. O per tutti gli altri, che non sono pronti a fare lo stesso.

 

 

 

N.d.A.

C’è tanto, troppo di autobiografico. Scusate il rompimento di palle.

  
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