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Autore: _Kimberly_    17/03/2012    3 recensioni
Caroline, una ragazza orfana, scopre un nuovo lato della sua vita che non conosceva. Si imbattera' in un mondo magico irreale, con creature fantastiche e con un cattivo capace di qualunque cosa pur di impadronirsi dei poteri della sua famiglia.
Riuscira' Caroline a salvarsi e a liberare Servatopia?
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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CAROLINE

"Non ho paura del buio, non ho paura del buio", mi ripeto, mentre cammino, per il bosco. Le foglie secche scricchiolano ad ogni mio passo, "Non ho paura, non ho paura", cerco di convincermi, ripetendo questa frase ad alta voce. All'improvviso una mano, ruvida e ghiacciata mi blocca il braccio destro dietro la schiena, impedendomi di girarmi.
-Findarmone! - dico a denti stretti.
-Ragazzina, quando capirai, che non ti devi mettere contro di me? -
-Mai! Lasciami andare! -dico cercando, di fargli lasciare la presa.
- Sei testarda, come i tuoi genitori. E hai visto che fine hanno fatto? Pensavano di riuscire ad uccidermi, invece sono stati loro a pagare e ora tocca anche a te. Sei la primogenita, e sei proprio tu che devo uccidere per impossessarmi dei poteri della tua famiglia e per fermare la vostra stirpe, non ci saranno piu' maghi o streghe che discenderanno da te! Ogni altro membro della tua famiglia perdera i poteri per sempre e quindi anche l'accesso a Servatopia! Addio...- e mi punta un coltello alla gola.
D'un tratto siamo colpiti da un enorme folata di vento, Findarmone molla la presa , il coltello mi sfiora procurandomi una ferita poco profonda sulla spalla sinistra e cade per terra e io mi metto a correre. Un lampo di luce scende dal cielo "scheggiando" il velo della notte che ormai ci circonda da molto, trasformandosi in una splendida ragazza bionda, alta, con le labbra rosse, rosse fuoco.
- Lasciala andare! Non e' lei che vuoi, ma me! -dice la ragazza.
Findarmone, chiude gli occhi e stringendo il medaglione che tiene al collo pronuncia una formula magica in latino. Un lampo di luce nera lo avvolge e si trasforma in una grande fenice nera, ci vola contro e ci colpisce. La ragzza cade a terra e non si muove. Cerco di soccorrerla, ma la fenice mi fa cadere e mi tiene ferma con i suoi artigli, poi, vedo il coltello, accanto a me, non ci penso due volte, riesco a prenderlo e glielo inficco prima nel cuore e poi sul muso. La fenice inizia a smaterializzarsi, io mi alzo di scatto, guardo la mia ferita sanguinare. Ma appena rialzo lo sguardo, la fenice e' sparita. "L'avro' ucciso? Avro' ucciso Findarmone?" penso. Resto sola, intorno a me, c'e' un silenzio quasi irreale, il corpo della ragzza emette un bagliore e scompare davanti ai miei occhi...



Inghilterra, Londra

Mi alzo di colpo. Un altro incubo, lo stesso da quattro mesi. Sento i rintocchi del Big Ban, guardo il mio orologio, sono le sei del mattino. Fuori dalla finestra, nevica, Londra e' avvolta in un candido e bianco silenzio, mi alzo e mi guardo allo specchio...i miei capelli biondi, sono tutti arruffati e la mia pelle bianca, mi fa sembrare un fantasma. Sulla scrivania di legno scuro, c'e' una foto dove sono raffigurata insieme ai miei genitori. Tutto intorno a me, diventa triste e scuro. E' da due anni che vivo nell'orfanotrofio della signora Mery Thinker, esattamente dal giorno della scomparsa dei miei genitori. Una lacrima mi percorre il viso e cade per terra, una lacrima piccola, ma pesante, perche' solo io so che contiene tutta la mia tristezza. La campanella dell'orfanotrofio suona, e mi ricorda che questa e' la realta', non i miei ricordi... Esco dall'orfanotrofio per andare a scuola, con tutta la mia "classe", completamente assorta nei miei pensieri, quando noto un corvo nero, appollaiato su un ramo che mi fissa. Sembra proprio la fenice del mio incubo, ma diecimila volte piu' piccolo. Esco dal gruppo, senza farmi vedere dalla signora Thinker e mi avvicino piano, piano per non spaventarlo. Ci guardiamo per qualche secondo, poi lui vola via. Mi rimetto in fila, dietro al mio gruppo e continuo il tragitto in silenzio, ascoltando i rumori che mi circondano. Ed eccoci arrivati a scuola, il cancello e' grigio e incute tristezza (anche grazie all'edificio marrone), ma quel cancello proprio, mi ha sempre messo timore, con tutte quelle punte accuminate e quelle due statue di leoni all'entrata. Mentre esamino attentamente l'edificio vedo un corvo adagiato sulla testa di un leone..."sono sicura, e' il corvo di prima!" mi dico. Mi avvicino alla statua e lo guardo, sono talmente "presa" da lui, che non mi rendo nemmeno conto che i miei compagni stanno entrando a scuola. Mi guarda, ma resta immobile e io non ho nessuna intenzione a lasciarlo volare via. La statua, si trova adagiata su una grande base di marmo corrosa in alcune parti. Cerco di arrampicarmi sulla statua e dopo un po' di tentativi e qualche scivolata, anche se completamente bagnata per la neve che continua imperterrita a cadere a fiocchi, riesco a salire sulla base della statua. Faccio passi piccoli e lenti per non scivolare dalla piattaforma, ormai ghiacciata, ma il mio cappello cade per terra nella neve e cercando di recuperarlo, cado anche io. - Ahi! - esclamo, toccandomi le ginocchia.
Poi, una luce fioca, attira la mia intenzione. Mi avvicino un po' intimorita e vedo una piuma nera, che emette un bagliore e fa scintillare la neve intorno a se. Incuriosita mi avvicino e la raccolgo...che strano, e' come dorata sui bordi...la piuma emmette un altra scintilla, spaventata, la lascio cadere...mi riavvicino di nuovo e cerco di raccoglierla, ma lei si sposta da sola...cerco di raccoglierla un altra volta, ma lei si alza in volo e guizza via, inizio a rincorrerla, ma va sempre piu' veloce, corro per parecchi metri, nella neve alta, ho la divisa grigia della scuola completamente bagnata, ma sono talmente determinata a prenderla che nemmeno mi rendo conto del freddo pungente che mi "pizzica" la faccia e le mani. Mi fermo per riprendere fiato ad un incrocio, non vedo piu' la piuma. Ma un vento strano mi avvolge, mi avvolge sempre piu' forte, finche' mi solleva da terra. Cerco di urlare, ma nessuno mi sente e i passanti non mi vedono. Volo, avvolta nel vento per un lungo tragitto. Finche' non entriamo in una grande chiesa, il vento mi lascia e io cado sul pavimento. Poi, sento una voce:
- Caroline, cerca il passaggio di Servatopia e stai attenta a Findarmone! -
Non faccio nemmeno in tempo ad alzarmi, che tutti i mobili, le statue, ecc...levitano in aria e vengono verso di me, spaventata corro nel primo corridoio alla mia destra e gli "oggetti" si schiantano sulla porta impedendomi di uscire. Con le mani, cerco di spostare "il tutto" dalla porta, ma e' impossibile. Vorrei piangere. Finche' sento un fruscio, sempre piu' forte, che mi invita a seguirlo. Cammino per un lungo corridoio, completamente impnotizzata da lui. Poi esco in un giardino, dove nevica ovunque, a parte su di me. Il fruscio mi continua a chiamare e mi invita ad entrare in una porta che si trova in mezzo al giardino.
- Caroline...seguimi...- sento.
Apro' la porta spaventata ed entro. Davanti a me si presenta una scala di legno, entro e mi chiudo la porta alle spalle. Mi guardo e noto che sono diversa, la divisa fradicia grigia si e' trasformata in un vestito nero e bianco, le scarpe in ballerine nere e i capelli, che avevo sciolti sotto il cappello baganato, sono raccolti in una coda elegante, poi inizio a scendere i gradini. Mi trovo in uno strano cunicolo di mattonelle, e' pieno di ragnatele, lo percorro fino in fondo, arrivo alla fine e mi trovo davanti un altra porta, la apro piano, piano e trovo davanti a me un altro corridoio, lo percorro tutto e arrivo in una sala enorme. Le pareti sono decorate con affreschi, sul soffitto ci sono vetrarte colorate da cui pero' non entra la luce e c'e' un grande trono in mezzo, ma l'atmosfera e' tetra. Nella sala ci sono all'incirca cinquanta pinguini con la testa da lucertola, che stanno costruendo una grande statua...Sento un rumore di catene, e spaventata, corro a nascondermi dietro una colonna.
- E' finita, e' finita!! - sento dire - e noi non possiamo fare nulla...- continua la voce.
Mi sporgo leggermente dalla colonna per guardare. Un folletto, vestito con una maglietta gialla a righe nere, la salopette, le scarpe lunghe e arricciate sul fondo e il cappello a punta verde scuro, sta parlando con un uomo. Il folletto ha il nasone e io emetto una piccola risatina, ma nessuno mi sente. Hanno entrambi una catena alle caviglie e ai polsi.
- Non c'e' nulla da fare - continua l'uomo - ormai bisogna rassegnarsi al nostro destino...-
Mi sporgo un po' di piu', ma un ragno enorme mi cade addosso , mi spavento, ma non voglio urlare, indietreggio e vado a sbattere contro un vaso, che cade frantumandosi in mille pezzi. Il folletto e l'uomo si zittiscono.
- C'e' qualcuno? - dice il folletto a bassa voce.
- Vi prego aiutateci, siamo brave persone, sotto incantesimo... - sento dire dall'uomo.
Spaventata esco dall'ombra e mi faccio vedere...
- Se-se-se-sei una ragazzina!! - dice il folletto - cosa ci fai qui', se ti vede Findarmone ti uccidera'!! -
- Sono Caroline... - dico porgendo la mano.
Poi, una nuvola nera entra nella stanza e cento pipistrelli ne escono fuori, finche' piano,piano si dissolve, lasciando spazio ad un uomo orrendo, con solo quattro dita e unghie lunghissime, la carnagione bianca, le orecchie rivoltate al contrario, gli occhi neri scuri, da cui non e' nemmeno possibile distinguere la pupilla e ha il naso sotto la gola. Corro, di nuovo dietro la colonna e trattengo il respiro. Un brivido mi sale dalla spina dorsale e riscende.
- Sharbarbock! Sei un inutile folletto! - gli dice tirandolo a se - mi e' giunta voce che Caroline e' tornata a Servatopia...se cosi' fosse voglio che tu riesca a trovarla, dato che in precedenza ho commesso un piccolo errore uccidendo Laila, che non era sua sorella...- dice avvicinandosi alla statua che lo raffigura. (Quella che i "mezzi" pinguini stanno costruendo.) - comunque, trovamela e portamela. Sara' un piacere mettere fine a quella ragazza e impossessarmi dei poteri della sua famiglia. -
Il mio cuore inizia a battere piu' forte, conosco quella voce e' uguale a quella dei miei incubi! E' Findarmone!
- No! - dice l'uomo accanto al folletto.
- Hai detto "No"? - dice Findarmone, non gli lascia nemmeno il tempo di rispondere che lo trasforma in uno scarabeo.
Poi si abbassa verso il folletto e dice:
- Trovami la ragazza, altrimenti farai compagnia ai sudditi che mi hanno disubbidito e ti trasformero' in una statua che io stesso faro' in mille pezzi, cosi che nessun incantesimo, ti possa salvare.-
Detto questo si trasforma in un corvo nero e vola via. Sharbarbock si accascia per terra, completamente stremato. Mi avvicino a lui e mi inchino per raccogliere lo scarabeo.
- Lui e' Gualdo. Un servo della regina di Servatopia...- mi spiega il folletto prendendo lo scarabeo dalle mie mani - Caroline, vieni con me...- mi dice e mi prende la mano.
Lo seguo fino ad una vetrata della sala, Sharbarbock scosta la tenda e dietro appare una piccola porticina. Poi, tira fuori dalla tasca della salopette una chiave e mi fa entrare.
- Svelta! - mi dice.
Percorriamo un lungo corridoio, Sharbarbock accende una torcia all'ingresso e inizia a raccontare:
- Negli anni in cui Servatopia, era in guerra con il regno oscuro di Findarmone, la regina Luna, diede alla luce una bambina Laila. Ma essendo la loro unica figlia e primogenita, per lei il pericolo era costante. Per impossessarsi dei poteri della regina della Luce, ereditati dalla figlia, sarebbe solo bastato ucciderla e tutta la famiglia avrebbe perso i poteri per sempre. E cosi' e' stato...-
Esco dal cunicolo e mi ritrovo in un giardino quadrato. Davanti a me una tomba.
- Lei e' Laila...e' stata uccisa da Findarmone...-dice Sharbarbock trattenendo le lacrime.
Poi si avvicina ad un cespuglio di rose bianche ormai appassite e ne coglie una, la posa sulla tomba, si toglie il cappello e si inginocchia davanti ad essa. Io mi avvicino a lui e leggo la scritta sulla tomba ornata di fiori completamente appassiti. "Ad una ragazza che ha vissuto, che vive e che vivra' per sempre" c'e' inciso.
- Solo che, anche se l'ha uccisa, non si e' mai impossessato di nessun potere. Alla morte di Laila la sua anima non ha sprigionato i poteri della regina della Luce. Findarmone non si e' mai arreso e ora sostiene di aver scoperto la verita'...comunque poi il regno, con la morte dei re, e' caduto in rovina e Findarmone ne ha preso il possesso.- ha continuato.
- Ma allora cosa vuole da me? - ho detto.
- Non so, ma sono sicuro che lo scopriremo...In una parte segreta del castello e' costudita la Santodivotus, una freccia magica, utilizzabile una sola volta, che potrebbe uccidere qualsiasi creatura, anche la piu' potente, ma a parte i re e forse la loro figlia nessuno sa dove si trovi...-
Siamo rimasti davanti a quella tomba per minuti, ore...non saprei, ho analizzato con lo sguardo ogni parte di quella tomba in marmo, in cerca di una risposta di un indizio...ma in se', non sapevo nemmeno cosa cercare. Quel mondo era estraneo per me. Io, che non ero mai riuscita nemmeno a risolvere i miei problemi, ora mi trovavo a risolvere quelli di un mondo magico, incredibile. Dopo parecchio tempo ho alzato gli occhi e su un muro nel castello ho letto "Nella vita le risposte sono piu' vicine a noi di quanto possiamo immaginare. La difficolta' sta nel vederle. Non bisogna guardare lontano per andare vicino... Laila" Mi sono avvicinata e ho toccato la scritta con le dita. La lettera "V" della parola "vicino" si muoveva.
- Sharbarbock presto! - ho gridato.
La lettera si stava staccando dal muro e ho iniziato a tirarla via con tutte le mie forze.
- TRAK!! - abbiamo sentito.
La tettera mi e' rimasta in mano, poi la terra sotto i nostri piedi ha iniziato a tremare, mi si e' aperto un buco sotto i piedi e sono caduta giu' di colpo.
- Sharbarbok! Aiuto! - ho gridato.
Ma ho visto una fenice volargli alle spalle.
- Scappa! - ho urlato una seconda volta.
Sharbarbok si e' girato e vedendo Findarmone volare verso di lui mi ha gridato:
- Caroline, mettiti in salvo ce la farai! -
Poi Findarmone l'ha catturato con quei suoi enormi artigli e l'ha portato in cielo...ma io dal quel buco in cui mi trovavo non riuscivo a vedere. Mi si e' stretto il cuore vedendolo portare via... Poi, mi sono alzata dalla terra umida e mi sono guardata intorno. Non si vedeva quasi nulla, a parte una lucina, che proveniva da sotto un muro di sassi. Mi sono avvicinata e ho notato che la luce proveniva da una porticina, l'ho aperta e mi sono trovata in una stanza. Non dovevo essere lontano come credevo, ma in una segreta del castello. Su una mensola davanti a me, c'era la Santodivotus, la freccia di cui mi aveva parlato Sharbarbock. Ho fatto uno scatto per prenderla, ma un serpente mi ha bloccato la gamba. Mi stringeva cosi' forte che non mi circolava nemmeno piu' il sangue. Ho cercato di prenderla ancora, ma la mia gamba era ormai blu e mi sono lasciata cadere stremata... Al mio risveglio mi trovavo in una cella.
- Shhhh...shhhh...- sento.
Il mio cuore inizia a battere forte...
- Chi sei?! - dico con voce tremante - Cosa vuoi?! -
- Ssssono Ssssalliba... un ssssserpente e ora tu mi dirai chi ssssei...-
-Sono Caroline...vengo da Londra...- dico abbracciando le mie ginocchia.
- Caroline?! - dice la voce inquetante - Caroline Sssssenten? -
- Si'...co-cosa vuoi...? - chiedo.
- Da te io nulla...ma Findarmone forsssse ssssi'! - Mi dice mentre mi striscia attorno per poi sparire nel buio.
- Caroline! Piacere di averti rivisto! Mi hai fatto proprio dannare, ho faticato tanto per trovarti! Ma e' stato piu' semplice di quanto credevo, perche' alla fine sei venuta tu da me...- mi dice Findarmone appoggiandosi alle sbarre della cella - dimmi, cosa sai di Laila?! -
- Io nulla...solo che e' morta...-
- Ahaha si', ecco in passato ho commesso dei piccoli errori, ma sbagliando si impara. E tu lo sai bene...la tua famiglia non mi ha permesso per tanto, anzi per troppo tempo di impossessarmi dei vostri poteri e quindi di Servatopia. I poteri che mi spettano di diritto! E ora invece sei qui'...- mi ha detto.
- Io non capisco...- ho replicato.
- Una volta, la luce e le tenebre si alternavano, l'una aiutava l'altra e nel regno c'era pace e serenita'. Ma prima del re Turchiano, l'ultimo re di Servatopia, non avendo figli, il consiglio dei maghi aveva deciso di dividere i poteri tra tua madre Silja Senten e me. Ma i tuoi genitori mi reputarono pericoloso per il regno magico, facendomi esiliare. Quando poi si e' ammalata, mi ha fatto credere di non aver avuto figli e di aver passato i poteri a Luna, l'attuale regina della luce. Invece era un inganno, perche' lei riuscisse a prendere tempo, per portarti nel mondo fermo e salvarti. Quando ho scoperto della tua esistenza Caroline, ho pensato fossi la secondogenita, e che la prima fosse Laila. Mi sbagliavo, Laila era la figlia di Luna e non aveva ereditato i poteri come mi avevano fatto credere. Ma ormai era troppo tardi, la mia rabbia era arrivata ad un punto tale che non sono riuscito a farci nulla e l'ho uccisa. Si', l'ho uccisa proprio io con queste mie mani. - dice stringendo i pugni.
- No! Tu mi hai portato via i genitori! - dico alzandomi in piedi completamente in lacrime.
Ma Findarmone non risponde e si limita ad una forte ed odiosa risata.
- Cosa hai fatto a Sharbarbock?! - gli dico guardandolo in quei suoi occhi pieni di malvagita'.
- L'ho trasformato in una statua. In quanto non ha obbedito ai miei ordini. -
GONG!! GONG!!
L'orologio del castello segna mezzanotte. - Sai, tutti gli abitanti di Servatopia sono sotto un mio incantesimo, a mezzanotte si trasformano in corvi dalle piume dorate. Non puoi farci nulla Caroline, nessuno ti puo' aiutare, rassegnati come hanno fatto tutti. Conserva le forze per domani, dove finalmente io diventero' il mago piu' potente grazie ai tuoi poteri... - E sparisce nel nulla.
Resto sola nella cella. Mi siedo in un angolo e piango. La poca luce della luna, entra da una piccola fessura tra i sassi. Mi appoggio con le guancie sulle ginocchia e mi addormento.



Un rumore abbastanza forte mi sveglia. La porta della mia cella e' aperta. Mi alzo veloce ed esco.
- Caroline...Caroline...non ti abbattere, tu ce la puoi fare...- La stessa voce che ho sentito nella chiesa mi spaventa.
Di nuovo sento un vento gelido sul mio corpo. - Sei un fantasma? - chiedo.
- No, non lo sono. -
- Allora peche' non riesco a vederti? - La voce non risponde.
- Tieni! - mi dice - ora va!! - e scompare.
In mano mia appare una chiave con un quadrifoglio sul fondo. Esco dalla sala buia, in terra vedo Salliba, il serpente, trafitto alla gola da un pugnale. Mi volto ancora un attimo e poi inizio a correre. Il castello e' immenso, pieno di stanze e corridoi e quasi in ognuno di essi si trovano dei corvi neri, seguaci di Findarmone, devo stare attenta, anche perche' hanno una bella vista. Sto saledo le scale, giro nel corridoio e vedo Findarmone. Mi nascondo dietro il muro e ascolto, ma uno dei corvi mi vede.
- Padrone, Padrone...- dice uno di loro e mi vola incontro.
Per coprirmi distendo le mani davanti al corvo, un lampo fucsia appare davanti a me, il corvo riceve una scossa e cade per terra morto. "Non ci credo, un incantesimo" penso. Metto la chiave nella scarpa e scosto con il piede in un angolo il corpicino del corvo. Giro nel corridoio e corro fino in fondo, seguendo uno stormo di corvi, dalle ali nere e non dorate. Un portale enorme si apre davanti a noi, tutti i corvi volano veloci, io li seguo ed entro con loro. Abbiamo attraversato un muro. Il portale si e' chiuso alle nostre spalle. Tutti i corvi volano via, nelle altre stanze del castello, invece io non riesco a muovermi, sono sconvolta, pietrificata non so. Davanti a me ci sono centinaia di statue di servi, sudditi e guerieri del palazzo di Servatopia. Davanti a loro c'e' la statua di Sharbarbock. In realta', non sono proprio statue, sono esseri pietrificati, in realta' sono ancora vivi, infatti tutti gli occhi delle statue si muovono. Mi avvicino a quella di Sharbarbock e lo sfioro. La stuata e' calda, come se emanasse "vita".
- Non ti preoccupare, sciogliero' l'incantesimo. - dico.
Continuo a correre seguendo i corvi.
- Attenzione, attenzione...- sento gridare da uno dei corvi- Ca-Caroline e' scappata! Cercatela! -
"Non ce la posso fare..." mi dico.
- Caroline...Caroline...vieni...- sento ancora quella voce fantasma - vieni seguimi...- inizio a seguirla, lo stesso vento gelido di sempre mi avvolge, mi fa alzare in aria e a tutta velocita usciamo dalla finestra piu' alta del castello e ci precipitiamo nel "giardino di Laila".
Cado per terra di colpo, ma mi alzo subito.
- Chi sei tu spirito? - chiedo.
- Sono la risposta ai tuoi problemi...-
CLACK! CLACK!
Un rumore di serratura richiama la mia attenzione, viene dalla tomba. Nel mezzo della tomba e' apparsa una serratura a forma di quadrifoglio come la chiave. La esamino per un po' di secondi, poi tolgo dalla mia scarpa la chiave e la inserisco nella toppa. La serratura deve essersi arrugginita, faccio molta fatica a girare, giro la chiave due volte a destra, finche' dalla tomba parte una musica, simile a quella dei carillon. Poi, si apre a meta' e ne esce un piccolo scrigno.
- Io ti ho aiutato abbastanza, ora devi fare da sola... - sento.
Prendo lo scrigno e lo apro. Dentro c'e la Santodivotus, la freccia magica. E' una freccia letale, che puo' essere usata per uccidere una sola persona in un solo colpo, se sbagliassi, non poteri piu' salvare il regno...
- Caroline! - sento alle mie spalle.
Mi giro e dietro di me, vedo Sharbarbock.
- Ma...ma...ma come hai fatto a uscire dal sortilegio?! -
- Ora, non ho tempo di spiegare, vieni con me e dammi la Santodivotus, la terro' lontano da mani estranie...- mi dice.
Faccio un incantesimo di "riduzione", rimpicciolisco la freccia e poi gliela pongo. Sharbarbock inizia a correre e io lo seguo senza pormi domande.
- Dove andiamo? - chiedo perplessa.
- Nella stanza delle statue, dobbiamo liberare gli altri prigionieri. -
Saliamo le infinite scale del castello ma stranamente non vedo nemmeno un corvo, quindi possiamo proseguire indisturbati.
- Sai, e' successa una cosa incredibile... - inizio a spiegare - la Santodivotus era nella tomba di Laila...insomma, voglio dire che la tomba e' vuota!! -
- Sharbarbock si ferma di colpo e si volta verso di me.
- Vuota? Come e' vuota?! Laila e' morta e' stata uccisa da Findarmone...- dice il folletto.
- Infatti, anche io non riesco a capire, ma sono sicura, era vuota!! Al suo interno c'era solo custodito uno scrigno contenente la freccia. - - Un inganno... - dice Sharbarbock a denti stretti.
- Non saprei, ma cio' che e' ancora piu' stano, o forse dovrei dire inquietante e' che spesso, quando ho avuto bisogno d'aiuto, compariva uno strano ed invisibile fantasm...- ma non mi ha fatto nemmeno finire la frase - Svelta, svelta entra! - mi ha detto a bassa voce Sharbarbock.
Sono entrata in quella enorme stanza in cui ero gia' venuta prima. Ho guardato gli occhi delle statue muoversi con terrore spaesati. SBAM!
Ha fatto forte il portone. Ho camminato un po' tra le statue, poi il mio sguardo si e' posato su una di loro. Era girata di schiena, una statua dalla forma familiare, lo guardata piu' da vicino.
- Ahh! - ho gridato terrorizzata. Sono rimasata immobile, quella statua era Sharbarbock, ma come e' possibile, lui era qui' con me! Non ho fatto nemmeno in tempo a girarmi che mi sono sentita un oggetto pungente toccarmi in mezzo alle scapole.
- Complimenti Caroline! Vedo che non sei cambiata, cadi ancora nelle mie trappole. Addio! -
La freccia mi si conficca nella schiena e io non ho capito piu' nulla, le immagini sbiadiscono e a poco a poco mi sento debole, finche' non mi accascio sul pavimento della stanza senza vita. La mia anima si alza in volo tra le statue, Findarmone si trasforme in una grande fenice, e assorbe i miei poteri. E io intanto volo e volo sempre piu' in alto, finche' qualcosa mi prende il polso sinistro, mi trascina verso il basso e io non posso fare nient'altro che seguirlo. Ritorno sul pavimento e solo allora vedo cosa mi sta tenendo il polso, un anima, l'anima della ragazza che aveva turbato tanto i miei pensieri, l'anima che avevo sognato per due anni ogni notte.
- Ciao Caroline, sono Laila...- riesce a dirmi solo questo.
Findarmone intanto, raccoglie il mio corpo esanime da terra e lo adagia accanto alla statua di Sharbarbock, limitandosi solo a dire - Saresti stata una grande regina come i tuoi genitori, perdonami ma ho dovuto farlo. - poi colpisce violentemente la statua del mio tenero compagno d'avventure Sharbarbock, che va' in mille pezzi.
- No! - mi avvicino ai frantumi della statua, cerco di prenderli, ma la mia mano li attraversa.
- Sei stata coraggiosa Caroline, hai seguito il mio "messaggio" tramite l'incubo che ogni notte facevi, sei arrivata a Servatopia e hai dato tutta te stessa per salvare il tuo luogo di nascita, ma il destino ha voluto cosi'...- mi dice Laila, la voce e' uguale, ma meno inquietante di quella che sentivo nei momenti in cui avevo bisogno, era la stessa che mi aveva portato nella chiesa e ho capito solo allora che io, durante questo strano viaggio, non ero mai stata sola, e' vero, Laila aveva abbandonato il suo corpo mortale, ma non il suo mondo. - Io, potrei ritornare in vita terrena impossessandomi del corpo che hai abbandonato, sono uno spirito potente, ma non lo faro', hai fatto troppo per noi, mi sacrifichero' per te e rinuncero' all'unica possibilita' di ritornare in vita. -
Non ho avuto il tempo di dire nulla che lo spirito ha avvolto la mia anima, l'ha "accompagnata" dolcemente verso il mio corpo mortale e subito dopo mi sono risvegliata. Ho toccato il pavimento, ero freddo, riuscivo di nuovo a percepire le sensazioni. Sono viva. Mi sono inginocchiata davanti ai pezzi di statua frantumati e ho pianto, ho pianto forte e a lungo piu' di quanto abbia mai fatto in vita mia, addirittura di piu' di quando sono stata portata in orfanotrofio. Forse perche' avevo perso gia abbastanza e ora anche il mio unico amico se ne era andato. Le mie lacrime cadevano sui pezzetti di statua, cadevano e cadevano, poi ho visto Laila apparire davanti a me.
- Hai gia' sofferto troppo, ora basta... - mi dice e soffia sui pezzi di statua che magicamente fluttuano in aria e si ricompongono.
Poi il marmo che avvolge Sharbarbock si scioglie e appena tocca terra, si traforma in petali di rose bianche. Ed ecco, Sharbarbock era di nuovo in vita, anzi entrambi lo eravamo fortunatamente. Ci siamo abbracciati a lungo...
- Laila non tornera' piu' in vita, ora dobbiamo sconfiggere Findarmone per quello che ha fatto a lei. - gli ho sussurrato in un orecchio.



Dopo essere usciti dal castello, ci siamo trovati in un grande cortile ed e' li che ho visto la Fenicie.
- Findarmone! - ho gridato.
Lui si e' girato e si e trasformato dinuovo in un "umano".
- Caroline, non ti arrendi mai! Eh? - poi si e' trasformato di nuovo e mi e' volato addosso, mai io l'ho schivato.
Ho fatto un incantesimo e mi sono creata uno scudo davanti, ma i miei poteri non sono abbastanza fori per competere con i suoi. Infatti Findarmone, e' aumentato di grandezza.
- Peccato che ho gia' ucciso Laila, altrimenti mi sarei divertito di piu' a mettere fine ad entrambe le vostre vite in una sola volta. Caroline, devi capire che nessuno ha una seconda possibilita'! - ha detto lui.
- Invece ti sbagli! - ha detto una voce dall'alto.
Un lampo di luce scende dal cielo trasformandosi in una splendida ragazza bionda, alta, con le labbra rosse, rosse fuoco uguale alla ragzza del mio sogno. Era Laila, ma questa volta non era uno spirito. Era un umana, quindi era viva!
- Avendoti donato la mia unica possibilita' di tornare in vita e aiutando Sharbarbock il consiglio dei maghi dell'aldila' mi ha fatto un incantesimo, saro' sempre uno spirito, ma potro' farmi vedere in forma umana. - mi dice posandosi a terra accanto a me - se uniamo i poteri possiamo farcela.
- Ma io non ho piu' i poteri, Findarmone li ha assorbiti! - ribatto.
In quel momento la fenice, ritorna alla sua forma normale, si e' grande, ma non e' piu' alto come un palazzo di cinque piani.
- Co-cosa mi sta succendendo...?! - dice Findarmone.
- Caroline e' tornata in vita, quindi e' giusto che i poteri ritornino alla sua "proprietaria". - dice Laila.
Da li' e' partita una grande battaglia, tra Findarmone e noi due e poco dopo una schiera di soldati e' scesa dalle mura del castello e si messa dietro di noi. "Sopravvivendo" alla Santodivotus, avevo spezzato l'incantesimo, le statue, i corvi dalle piume dorate, i pinguini dalla testa di lucertola e Gualdo trasformato in scarabeo erano tornati normali e ora si preparavano a combattere in nome di Servatopia. Anche l'esercito di Findarmone, i restanti corvi neri (non caratterizzati dalle piume dorate) si erano schierati con lui. La battaglia e' durata quattro giorni e cinque notti, e a meta' battaglia ho ordinato ai miei soldati di ritirarsi, non volevo troppe perdite. Ho fatto ritirare anche Laila. Siamo rimasti solamente Findarmone ed io in tutto il campo di battaglia, abbiamo ancora combattuto, io mi sentivo all'estremo delle mie forze, finche lui non mi ha catturato con quei suoi artigli da fenice, ma mentre mi stava per far schiantare contro le mura del palazzo, ho preso il medaglione dal suo collo, l'ho fatto cadere in terra ed esso, si e' spezzato. L'incantesimo si e' rotto e Findarmone ha lasciato la presa. Ho guardato attentamente Findarmone, prima riprendere le sembinze di una persona e poi piano, piano smaterializzarsi.
- Caroline, un giorno mi vendichero'! - ha solo avuto il tempo di dire.
Al suo posto e' rimasta solo cenere. - Abbiamo vinto! - ho esclamato.
Il cielo e' tornato azzurro e una luce forte e calda ha riscaldato tutto il regno dopo parecchio, anzi troppo tempo. Eravamo salvi. Nei giorni seguenti, tutto e' tornato come prima. Ero felice, la regina Luna ha ripreso il suo trono, la gente di Servatopia, nemmeno parla piu' della guerra, anche se e' finita da poco, hanno voglia di dimenticare e di rincominaciare a VIVERE FELICEMENTE!
- Non vuoi rimanere a Servatopia con noi? - mi ha chiesto Laila un po' di giorni fa.
Per rispondere a questa domanda ho riflettuto molto, insomma, io non avevo piu' una famiglia e sarebbe stato un buon pretesto per ricominciare da capo...
- No grazie... - ho risposto - insomma, mi piacerebbe, ma so che anche in Inghilterra mi posso rifare una vita e poi ci sono tante avventure che devo ancora vivere! L'Inghilterra e' il mio paese, mi dispiace... -
Questa e' stata la mia motivazione, forse mi sbagliavo, o forse avevo ragione, ma sicuramente l'avrei scoperto soltanto tornando indietro...
Addio Servatopia! Alla prossima avventura...
 

Questa e' la mia prima storia originale...ecco, spero vi piaccia!! Saluti

Avalon Darling
 
  
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