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Autore: Kyryu    17/03/2012    1 recensioni
Quando il destino decide di unire misteriosamente due persone, diventa davvero difficile cercare di sfuggirgli: ciò che lega Setsuka e Karl non è un qualcosa da cui ci si può liberare con uno schiocco di dita.
Riservata ma forte, Setsuka sapeva cosa provava per Karl.. ma non gli avrebbe mai confessato niente neanche sotto tortura.
Karl.. era troppo occupato a pensare al suo stesso dolore, che quasi non vedeva chi aveva davanti. Quasi, appunto.
Il problema era un altro, tra loro: Tanya.
"Quella cretina della mia sorellastra.. si disse Setsuka, mentre le lacrime le offuscavano la vista e i ragionamenti.
Quella puttana di mia moglie.. si disse Karl, stringendo teneramente tra le sue braccia, la giovane ragazza.
Setsuka, sua cognata."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Let me hear your voice, please.

Non c’era verso.
Lui e la sua bottiglia di whisky erano diventati compagni di uscite. Eppure lui si era sempre detto che, neanche se si fosse trovato per caso sul baratro della disperazione, mai e poi mai avrebbe cercato di fuggire dai suoi problemi come il più vigliacco dei vigliacchi.
Si distruggeva mentalmente e si logorava fisicamente, lavorando fino alla disperazione e all’esasperazione del personale del suo hotel, per poi uscire a bere in solitudine, fino ad orari assurdi e poi andava a cercare un po’di svago con qualche cliente del bar in cui aveva appena finito di bere, sperando di tenersi occupato in maniera piacevole ..
Un tempo era stato veramente felice.. o perlomeno, pensava davvero di esserlo e magari, invece, si era solamente preso in giro. E tutto questo, pur di non pensare. .
Pur di non pensare che la sua vita stesse andando in rovina. O forse lo era già andata e voleva continuare a far finta che tutto andasse.
Come se sua moglie non l’avesse tradito con il suo migliore amico e non avessero deciso, insieme, di scappare proprio nel periodo in cui lui era all’estero per degli affari.
Lui l’aveva amata con tutto sé stesso, cercando di superare ripetutamente le distanze tra di loro, e aveva fatto di tutto affinché non le mancasse mai niente.. ma questo, forse, non le era bastato.
Non era mai stato iperprotettivo nei suoi confronti e soprattutto non era gelosissimo.. e questa non era una condizione positiva, si ripeté nella sua testa, anche quella sera, mentre rincasava alle tre del mattino dopo una serata di sbronza leggera con qualche amico degli ultimi locali che frequentava.
Sono passate solo due settimane e mi sembra sia passata una vita e una guerra mondiale a distruggermi moralmente e fisicamente, pensò quell’uomo affascinante mal seduto sul divano, mentre si massaggiava con i polpastrelli le palpebre: sentiva che il sonno era ormai vicino.
I suoi capelli scuri, lisci e lucidi, riflettevano di tanto in tanto il riflesso dei lampi che improvvisamente comparivano da fuori la finestra, mentre la tempesta imperversava sulla grande città di New York. I suoi occhi neri e stanchi percorrevano velocemente ogni singolo, maledetto angolo di quella casa.. quella stessa casa che avevano arredato assieme prima del matrimonio.. e maledicendosi ogni secondo che passava perché non riusciva a smettere di pensare a lei.
Avrei potuto sopportare di tutto.. il tradimento non è una cosa difficile da superare.. ma il tradimento di mia moglie con il mio migliore amico è inaccettabile, si disse mentre si svuotava lentamente di tutta la disperazione e, allo stesso tempo, si muniva di rabbia e di un altro bicchiere di whisky, proveniente dalla sua dispensa personale; ho speso cinque anni della mia vita a fare cosa? Niente.. ho sposato una donna che dopo il primo anno di matrimonio, mi aveva già quasi classificato come l’ultima persona da considerare sulla faccia della terra.. e meno male che non abbiamo avuto figli! Si ripeté, per l’ennesima volta, ingollando velocemente l’ultimo sorso di quel bicchiere maledetto.
E purtroppo, quello non era l’unico problema cui doveva far fronte: nonostante lui possedesse un hotel di lusso (nonostante molti lo criticassero per la sua scelta di posizionamento, funzionava molto bene!), sua moglie aveva fatto delle follie con i soldi della sua famiglia d’origine.
E al momento non ho idea di cosa abbia fatto quella scellerata..si disse, mentre il suono terribile della tempesta copriva quello del citofono.
Ma lui lo sentì lo stesso.. come se fosse stato richiamato segretamente dalla porta, nella malsana idea che sua moglie fosse tornata.. e, finalmente, avrebbe potuto godersi il momento di poterle sbattere in faccia tutta la rabbia che non era riuscito ad esprimere.
Aprì la porta di scatto, pronto a scagliarsi con forza contro colui (o colei) che si era apprestato a disturbarlo.
Ma non aveva previsto che la sfortuna e il dolore si sarebbero alleate e si sarebbero presentate insieme alla sua porta; per un paio di minuti il suo cervello andò in stand-by.. mentre continuava a fissare quei due occhi insolitamente chiari per essere a mandorla.. e la figura era troppo esile per essere una vera e propria americana.
Quella figurina esile, coperta solamente da un leggero impermeabile autunnale grigio, tutta bagnata dalla pioggia, con i capelli lunghi e neri che le si erano appiccicati attorno al volto.. e quegli occhi pieni di lacrime che si confondevano con le gocce di pioggia che, imperterrite, continuavano a scavarle il viso.
Qualsiasi tipo di sbornia e di sofferenza erano scomparsi alla vista di quella scena e solamente un immenso stupore si era impossessato di ogni sua espressione, mentre il black-out nel suo cervello gli fece vagamente capire che non aveva alcuna intenzione di ragionare come un suo simile avrebbe fatto in condizioni di normale salute.
Uno scioccato balbettio, proveniente dallo stesso uomo, fino ad un attimo prima incavolato nero, la fece crollare.
-S..S..Setsuka?-
La ragazza non rispose immediatamente. Rimase ferma sulla porta a guardarlo, mentre le lacrime continuavano a caderle sulle guance.
-Karl..-
-Setsuka?- ci riprovò lui, mentre la guardava irrigidirsi.- Che ci fai qui?-
-Ha.. ha.. venduto..- sillabò lentamente, tremando dalla testa ai piedi.
-Cosa? Chi?- le chiese l’uomo, avvicinandosi lentamente, poggiandole le mani sulle spalle in una leggera carezza.
-…Ha.. ha.. ha…v-v-venduto… t-tut… tutto.. C..comp.. compresa.. c-c-casa.. n..n..nostra!- continuò la ragazza, cercando di dosare le parole.. il nervosismo le aveva attanagliato lo stomaco, allo stesso modo in cui lui sentiva la rabbia scorrere dentro le sue vene.
-Chi ha fatto questo?- le chiese, gelido, mentre continuava a guardarla.
- .. Tanya..- sussurrò la ragazza, lasciandosi andare ad un pianto liberatorio.
Tanya..
Quella cretina della mia sorellastra.. si disse Setsuka, mentre le lacrime le offuscavano la vista e i ragionamenti.
Quella puttana di mia moglie.. si disse Karl, stringendo teneramente tra le sue braccia la giovane ragazza.
Setsuka, sua cognata.





Angolino dell'autrice..
Salve a tutti!! :D
Era da un pezzo che desideravo pubblicare questa storia... quindi.. mi rimetto a voi, lettori!
Spero vi piaccia!
A prestissimo...

Kyryu***
  
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