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Autore: truny92    17/03/2012    0 recensioni
Questa storia ha inizio dopo la puntata 3x09. Mira a narrare uno sviluppo del rapporto tra Damon e Elena.
Dal testo:
Ormai Damon Salvatore era diventato la colonna portante della mia vita,la mia ancora di salvezza,l'unica colla in grado di rimettere insieme i cocci della mia vita.(fine cit.)
Mi auguro che sarà di vostro gradimento e spero che commentiate,accetto anche le critiche perché sono un ottimo mezzo per riuscire a fare meglio.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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capitolo 3

Capitolo 3

POV    ELENA

Stavo guidando  verso il Grill perché sapevo che Damon era lì, dovevo dirgli della festa che volevo organizzare a casa sua ed ero consapevole del fatto che non sarebbe stato facile. Sapevo quanto Caroline avesse dovuto lottare per fargli accettare di organizzare la festa per il mio compleanno a casa sua. Mi ha raccontato che Damon ha accettato solo dopo avergli detto: “ E’ per Elena”. Lì per lì non capì, ma ora la cosa mi appariva più chiara.

Damon farebbe qualsiasi cosa pur di vedermi felice e protetta. Organizzare una festa è la cosa più banale di una lunghissima lista di cose più importanti.

Mi ricordo quando mi ha “portato” con lui in Georgia in quanto si era reso conto che ero sconvolta perché avevo scoperto che io e Katherine  eravamo identiche. Quella è stata la prima volta che Damon non era solo un mostro di cui avere paura. Oppure la prima volta in cui l’ho visto veramente umano, quando siamo andati a cercare Katherine nella cripta e lei non c’era. Non dimenticherò mai la sofferenza che ho visto nei suoi occhi dopo essersi reso di  aver amato per centocinquanta anni una donna che non lo ha mai ricambiato. In quel momento ho iniziato a capire chi fosse Damon; un uomo. Un uomo che aveva condizionato la sua esistenza in base alla ricerca disperata della donna che amava. Allora ho capito che anche se era stato un mostro e aveva fatto cose orribili non aveva mai annullato del  tutto il suo lato umano. Egli agiva controllato dalla rabbia, dal dolore e dalla frustrazione; questi non sono forse sentimenti umani. Allora non lo capivo, come non lo capivo quando ha ucciso  Jeremy. In quel momento mi si è fermato il cuore, il mio fratellino inerme sul pavimento ed era stato proprio Damon e ridurlo  in quello stato.

Ora quel momento mi sembra lontanissimo, il Damon di quel momento mi sembra lontanissimo. Certo ancora oggi agisce senza pensare, ma oggi non farebbe mai del male alle persone che amo e che in fondo anche lui sta iniziando ad amare. Sono sicura che non farebbe mai niente che possa ferirmi o che possa rovinare il rapporto che si è creato tra noi, almeno non volontariamente. C’è una cosa di cui non sono certa: se mai Damon dovesse fare una cosa simile a quella fatta a Jeremy potrei mai odiarlo?

“oh mio dio” finalmente ho capito. Non ci riuscirei, la verità è che non l’ho mai odiato davvero perché da quando è entrato nella mia vita non posso più fare a meno di lui. Purtroppo Care aveva ragione; qualunque cosa Damon faccia ormai è entrato dentro di me. A questo punto sono dipendente da lui, ne ho bisogno per andare avanti.

Ora ho capito perché riesco ad andare aventi anche se Stefan mi ha abbandonato; ci riesco perché so che Damon non lo farà, lui rimarrà sempre al mio fianco. Però ancora non riesco a capire: per quale motivo non riesco a fare a meno di lui?

 

Accompagnata dai miei pensieri arrivai al Grill ed ora mi aspettava la parte più difficile: comunicare a Damon Salvatore che la sua casa sarebbe stata invasa da molti liceali pronti a fare festa.

La scena che vidi quando entrai al grill non mi piacque per niente, anzi mi provocò un moto di rabbia e purtroppo sapevo perché. Era lì davanti ai miei occhi che flirtava con una biondina. Damon stava flirtando con una biondina e sembrava anche che si stesse divertendo molto. Anche se ammetterlo mi faceva male ormai sapevo che provavo tutta quella rabbia perché ero gelosa, perché il pensiero di lui con un'altra mi faceva stare male. Mi sentivo terribilmente in colpa per questo, non era giusto che fossi gelosa; insomma, Damon era libero di uscire con chiunque volesse, ma questo non toglieva il fatto che faceva male, molto male.

 

POV DAMON

Quel profumo, il profumo che tanto amavo invase all’improvviso il mio naso. Mi voltai nella direzione da cui proveniva quella meravigliosa fragranza e la vidi, lì all’ingresso del pub. Il suo sguardo era strano, sembrava arrabbiato e triste, sempre bellissimo. Ecco mi ero perso a guardarla, come facevo sempre, e mi ero dimenticato della ragazza che mi stava letteralmente sbavando addosso. Succedeva sempre così, ogni volta che la vedevo tutte le altre perdevano la già poca importanza che avevano di solito. Mi voltai verso la biondina: “Senti ora ho da fare, alla prossima”

“Ok ma mi raccomando fatti sentire, ci conto”   “Certo” sorrisi. Appena lei se ne andò Elena si avvicinò. Sì, era proprio arrabbiata.

“Elena, a cosa devo questa visita?”

“Veramente siamo in un locale in cui c’è molta gente ,cosa ti fa pensare che io sia venuta per te?” rispose acida.

Ok era arrabbiata e senza dubbio lo era con me; il problema era che non riuscivo a capire perché, questa volta non avevo fatto niente che potesse provocarle questa reazione. “Ok miss acidità non sei qui per me” la guardai per un attimo e poi continuai ”comunque è sempre un piacere incontrarti specialmente quando sei così di buon umore.”

“Damon, per una volta, riesci a non prendermi in giro?!?”

Oggi era inutile parlare con lei, avremmo solo litigato e, onestamente, non ne avevo voglia.

“Allora ciao Elena”

“Dove vai?”

“A casa mia”

“E mi lasci qui?”

“Beh .Sei venuta da sola con la tua macchina, quindi hai un mezzo per poter andare via, poi, come hai detto tu, questo  è un locale in cui c’è molta gente, quindi , di sicuro troverai qualcuno che sia una compagnia migliore di me.

Detto questo mi alzai e me ne andai. –Ah quella ragazza mi farà diventare pazzo- pensai. Stavo per mettermi in auto quando senti:” Damon aspetta”

 

 

POV ELENA

Mamma mia che rabbia. Non solo si stava strusciando con quella gallina, ma se ne è anche andato e mi ha lasciato qui come una deficiente. Non mi ha dato nemmeno il tempo di dirgli della festa di Caroline. -Oh cavolo! Non gli ho detto della festa.- Presi la borsa e mi misi a correre per raggiungerlo. Sperai con tutta me stessa che non avesse usato la sua super-mega velocità vampiresca, ma che si fosse limitato a camminare come un comune mortale. Fortunatamente il mio sogno fu realizzato, era ancora lì.” Damon aspetta”

Si girò, era infastidito, del resto come dargli torto, ero stata una vera stronza. “Che c’è Elena?”

“Devo chiederti un favore”

“Mi stai dicendo che dovrei farti un favore? Dovrei fare un favore a te, che fino a due secondi fa hai fatto la stronza?”

Aveva ragione. “Si” mi sentivo una approfittatrice in quel momento. Prima mi comportavo come un’acida bastarda e poi chinavo la testa perché avevo bisogno di un favore. Però dovevo farmi coraggio, dovevo parlare, per Care.

“Sabato è il compleanno di Caroline ed io vorrei ed io vorrei organizzarle una festa.”

Il suo sguardo rimase impassibile, così mi feci coraggio e continuai. “e vorrei organizzarla da te perché non so davvero dove farla”

Lo guardai, non traspariva nulla, era imperturbabile. Mi guardava, mi scrutava, ma non parlava. Poi finalmente aprì bocca: “Quindi mi stai dicendo che dovrei di nuovo aprire la mia casa ad una mandria imbufalita di giovani sciocchi e ubriachi?” Io in risposta mi limitai ad annuire.

“Ok”

Ok? Aveva davvero detto OK?!?! Non credevo alle mie orecchie; quello non era Damon, non poteva essere lui. Sapevo che alla fine, dopo molti, moltissimi, sforzi sarei riuscita a convincerlo, forse. Ma non credevo davvero che avrebbe accettato così di buon grado.

“Damon dici sul serio?”

“Si , Elena. Organizza pure la tua festa.”

Dopo questo ero sempre più convinta. Damon Salvatore non avrebbe mai smesso di stupirmi, anzi ci riusciva ogni giorno di più; ma in fondo mi piaceva anche per questo.

 

 

        Alcune ore dopo…

POV Damon.

-So di essere ubriaco, ma non mi importa, la signorina Gilbert deve darmi delle spiegazioni.- Dopo aver bevuto l’ennesimo bicchiere di scotch  mi diressi verso casa Gilbert.

La finestra della sua camera era aperta, bene, non avrei sopportato quelle odiose domande di Rick.

Eccola lì. I capelli avvolti da un asciugamano rosa e il suo corpo fasciato  da uno dei suoi soliti pigiamini. Stava mettendo un po’ d’ordine o almeno ci provava. Non era molto ordinata, me ne accorgevo ogni giorno di più.

Entrai con un balzo, ma feci più rumore del previsto, l’alcol  non facilitava la coordinazione, nemmeno per un vampiro. Il tonfo la spaventò

“Damon dì la verità, vuoi farmi fuori?”

“Beh se non ci è riuscito Klaus non ci riuscirò di certo io”

“Sei ubriaco?”

Non risposi, ma del resto chi tace acconsente . “Ho bevuto un po’ , forse ho bevuto un po’ troppo, ma non fa niente. Sono venuto qui solo per ascoltare.” Non capiva.

“Sono venuto ad ascoltare la spiegazione che mi darai riguardo al comportamento di oggi.”

“Damon , ma che stai dicendo?”

“Sto dicendo che voglio sapere perché oggi ti sei comportata come un stronza” Stava per parlare ma la interruppi “e non dire che non è vero perché non ci crede nessuno, nemmeno tu.

“Damon stai dicendo solo sciocchezze”

“NO, ELENA.” Urlai più del dovuto. “Sarò anche ubriaco, ma non sono sciocco; tu oggi ce l’avevi con me, per qualche motivo che io ancora ignoro. Sto cercando di trovare una spiegazione, ma non ci riesco. Insomma, non ho spezzato nessun collo, almeno, non di recente, non ti ho fatto bere il mio sangue, non ho morso nessun padre gay di qualche barbie vampira. Quindi, Elena, saresti così gentile da smettere di fare la ragazzina e dirmi cosa ti è preso oggi?”

“Ah! QUINDI ORA SAREI ANCHE UNA RAGAZZINA?!!!” urlo come una pazza. Io, però, urlai più di lei. “SI,ELENA. Sei una ragazzina lunatica che cambia umore senza motivo. Stamattina ti ho lasciata tranquilla e oggi al Grill ti ho ritrovata acida come uno yogurt scaduto.”

Il Grill, ecco qual era il problema. Avevo capito tutto. “Sei arrabbiata con me perché quando sei entrata al Mistic Grill  io stavo flirtando con la biondina. Sei gelosa.”

Era diventata completamente rossa in volto e il suo sguardo lasciava trasparire un imbarazzo fuori dal comune. Non parlava, non riusciva a dire nulla; sapeva che avevo ragione, che avevo fatto centro. “Ammettilo Elena”.

Senza nemmeno rendermene conto mi ero avvicinato pericolosamente a lei. “Ammettilo.”

Abbasso lo sguardo e quando lo rialzò una lacrima solitaria scese giù dai suoi occhi e accarezzò la sua guancia perfetta.

“Hai ragione Damon, ero gelosa. Il solo pensiero che tu possa innamorarti di qualcun’altra e allontanarti da me mi fa stare male. Perché io mi sento completa solo grazie a te. Provo qualcosa per te e questo sentimento cresce ogni giorno di più, ma non sono pronta, non sono pronta a lasciarmi andare. So che non è giusto, so di non avere nessun diritto di essere gelosa, ma non posso farci niente, è così”

In quel momento avevo solo voglia di baciarla. Le sue parole avevano fatto sì che il cervello perdesse il controllo del corpo. Quasi senza rendermene conto mi avvicinai maggiormente, presi il suo volto tra le mani e sfiorai le sue labbra con le mie. Mi staccai subito, non era giusto approfondire quel contatto, Elena non era pronta. Mi avvicinai, la baciai nuovamente, ma questa volta sulla fronte; la guardai negli occhi e andai via.

Aveva bisogno di riposare e di riflettere e di sicuro la presenza non aiutava.

-Buona notte amore mio- pensai mentre mi allontanavo nell’oscurità della notte.

 

 

 

 

 

  
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