Capitolo 2.
“Da’ qui.”
Vegeta si avvicinò a Bulma, con sguardo truce, e le prese di mano il portatile.
Vide che a fine presentazione, in basso, c’era il nome della persona malata, a
suo dire, che aveva scritto una cosa simile. FannyHarris. Mh, vediamo un po’. Pensò
fra sé e sé.
Cliccò sul
quadratino posto sotto i tasti dove c’erano le lettere e dopo diversi tentativi
fallimentari, seguiti dalla risate di Bulma, riuscì ad aprire la pagina. Gli
occhi scuri lessero velocemente e il saiyan, ormai stufo, andò fino a fine
pagina. Quando lesse il titolo i suoi occhi sussultarono.
“Una sottile
linea fra l’odio e l’amore?” Il saiyan
questa volta non capiva davvero che volesse dire, ma qualcosa gli diceva che
non sarebbe stato di suo gradimento.
Bulma, si acquietò un attimo, e con voce sensuale esortò il Principe a
leggere. “Su, Vegeta, non avrai mica paura?”
Il moro si
voltò di scatto, pronto a fare fuoco e fiamme. Nessuno poteva provocarlo così,
lui, aver paura? Mai sia. Piuttosto quella che doveva temere era l’autrice di
quelle cose, a suo dire, ridicole.
Un’ossessione: il termine per definire il rapporto tra
Vegeta, il principe dei saiyan e il suo infimo suddito, Goku.
“Che?
Ossessione? Ma che diavolo dice? A me non è mai interessato niente di
Kakaroth.” Si sedette e appoggiò il portatile lì dove prima si trovava il
computer. Incrociò le braccia e fece come per alzarsi e andare via.
La voce di
Bulma lo fece bloccare di scatto. “Eh no, tesoro. Tu non ti muovi. Non mi dire
che non hai il coraggio di continuare. Comunque guarda che ha ragione. Sai,
avrei dovuto registrare tutte le volte in cui hai nominato Goku. Ti assicuro
che sono tante, anzi guardati ora, hai voluto imparare ad usare il computer per
quale arcano motivo? Perché Goku, sinceramente mi sembra ancora paradossale, lo
sa già usare. Rassegnati.” A quelle
parole, così maledettamente vere, il saiyan si irrigidì. Ci furono attimi di
silenzio.
Vegeta,
senza nemmeno controbattere, si sedette alla postazione e fece come per iniziare
a leggere, quando fu interrotto dalla squillante voce della donna. “Chi tace
acconsente.”
La risposta
che ricevette fu soltanto un borbottio.
Da quando era giunto sulla terra,
dallo scontro che lo aveva visto un misero perdente, quella che in principio
era una missione divenne un’ossessione. Ma era tutto orgoglio? Desiderio di
essere più forte? Rabbia, rancore? Odio?
In quel
momento, il saiyan perse il controllo. “Ehi, stupida, come è che ti chiami?!
Ah, Fa,Fanny, guarda che quello di cui stai parlando è il Principe dei Saiyan!
Come ti permetti a definirmi «misero perdente»?” Si alzò in piedi, buttando la sedia a terra e stringendo
con forza il pugno. Due occhi azzurri seguirono ogni suo movimento senza
fiatare.
“Sì era
tutto orgoglio! Io non pote-.” Si fermò, accorgendosi
del fatto che c’era Bulma presente e di certo non poteva mettere in mostra
tutte le sue debolezze a quel modo. Le diede le spalle, si sedette e proseguì.
La donna lo conosceva fin troppo bene e comunque, questa volta, preferì stare
zitta.
I pensieri di Vegeta, dopo il primo
incontro contro il saiyan traditore, furono solo ed esclusivamente dedicati a
quest’ultimo.
“Vegeta,
devo essere gelosa?” Lo canzonò Bulma, scoppiando in una risata che si diffuse
per tutto il laboratorio. Il principe non fiatò. La donna notò che si stava
adoperando a scrivere qualcosa, anche se ancora molto lentamente.
“Ehi, che
fai?” Si avvicinò e lesse delle parole. Preparati,
insulsa terrestre. Ti farò vedere io. Questa schifezza non è degna nemmeno di esistere.
“Ma, Vegeta!
Che combini!” Esclamò molto sorpresa. Infatti il marito si era alzato e si era
diretto verso la porta, con occhi furenti. Incuriosita da tale atteggiamento,
l’azzurra lesse le ultime righe. Due
uomini che passano un’intera vita insieme, l’uno cercando l’altro … convivendo
in eterno fra l’amore e l’odio. Questi
erano Vegeta e Goku. Non appena ebbe
finito, scoppiò a ridere di gusto, suscitando rabbia crescente nel cuore
dell’uomo che si apprestava ad aprire la porta.
“Aspetta non
andare.” Lo prese per il polso, molto
muscoloso e possente. Di certo non sarebbe stata quella presa minuta a
bloccarlo.
“Gliela
faccio vedere io. Io e Kakaroth? Ma stiamo scherzando? Piuttosto la morte.” Si
voltò e fulminò la donna con gli occhi tenebrosi, senza causarle nessun moto di
paura.
“Tesoro, su
questo hai ragione. Ammetto che Goku rispetto a quando era bambino si è
decisamente abbellito, ma di certo non è al mio livello.” Disse con fare
sensuale, mettendosi una mano fra i capelli morbidi.
Vegeta la
guardò allibito. (NdA: questa volta è importante. Pensate alla scena come
quando esca la goccia sulla tempia, non so se mi spiego.)
“Tesoro,
Vegeta, ci sono ospiti! Sono Goku e Chichi.” Trillò una voce stridula oltre la
porta. Era Bunny, la madre di Bulma.
Secondo capitolo.
Ringrazio di cuore Babykt87l e Sitter. Grazie mille, sono contenta di sapere che vi sia
piaciuta J
Spero che anc questo
sia di gradimento J
Baci, Fanny.
Ps. Se cado nell’OOC, ditemelo (sicuramente sì, perché la situazione è
strana, ma sinceramente non lo so xD)