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Autore: Ca_mu    17/03/2012    1 recensioni
Questo è una sorta di articolo riguardante la problematica dei bambini soldato;attraverso il quale cerco di immedesimarmi nella loro difficile situazione e in qualche modo nelle loro emozioni.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I BAMBINI INVISIBILI



Nel mondo ci sono bambini che vivono felicemente crescendo sostenuti dalla propria famiglia,ed altri che invece non hanno un posto in cui stare, vengono privati dei loro affetti, dei loro sogni e della loro infanzia, per andare in guerra a combattere.

Questi bambini non hanno un nome.

Sono invisibili.

Non hanno un'identità.

Già da piccoli imparano che cos'è la guerra; che cosa significa avere paura; provare impotenza verso il proprio destino...

Non hanno il diritto di essere felici, di essere amati.

Non hanno la forza di provare emozioni; di credere in un futuro migliore.

Molti di loro desiderano solo non essere mai nati e sono pronti a morire, altri vorrebbero scappare,altri ancora invece hanno il coraggio di piangere e la tenacia di sperare di poter tornare a casa un giorno.

I bambini soldato (chiunque al di sotto dei 18 anni che sia componente effettivo o sia assegnato ad eserciti governativi o a qualsiasi gruppo politico armato regolare/ irregolare) svolgono un'ampia gamma di compiti: devono ad esempio partecipare ai combattimenti, posizionare mine ed esplosivi, fare ricognizioni, spiare, essere utilizzati come esche, corrieri o guardie, addestrarsi, fare esercitazioni, svolgere funzioni logistiche o di supporto, essere impiegati come portatori,nei lavori domestici o cucinare, essere utilizzati come schiavi sessuali o arruolati per scopi sessuali.

Migliaia sono i minori impiegati negli eserciti ”regolari” e nei gruppi armati di opposizione in 85 Paesi;più di 250.000 di questi prendono parte ai combattimenti in 35 Paesi, e ben 120.000 solo nel continente africano.

Tutti loro sono così obbligati a sacrificare se stessi e la propria vita, a morire, a essere picchiati, feriti e a patire la fame, la sete per la Guerra.

Non hanno una dignità, sono trattati come animali.

Sono adulti a sei,sette,otto... dieci anni.

Dormono l'uno accanto all'altro nel fango.

Molti di noi a quell'età giocavano con i lego o con i peluche di pezza mentre questi bambini privati della propria natura, non tengono in mano una bambola o un aquilone; ma un mitra,un fucile.

Sono costretti a uccidere, a sparare.

Non gli viene data la possibilità di costruirsi un futuro,di essere istruiti.

Imparano solo ad addestrarsi per combattere; per sopravvivere.

I bambini soldato non vedranno mai il mondo a colori.

Non vedranno mai la luce nella propria esistenza.

Non troveranno mai posto in quella cosa definita:”universo”.

Il loro scopo è semplicemente quello di lottare continuamente per la vita.

Ma è un lottare privo di significato poiché essi non hanno davanti a sé niente di “concreto” da vivere.

Non devono dimostrare di avere paura o di provare pietà verso il nemico.

La paura è dei deboli e loro sono soldati.

Non possono pensare che ci sia qualcosa in cui credere.

Devono fare solo quello che gli viene ordinato: uccidere quante più persone possibile; premere il grilletto ancora prima di pensare.

La libertà è al di fuori della loro prospettiva, come Dio, l'amore, tutto ciò che gli è stato sottratto e che era loro di diritto.

Pochi giorni fa ho visto un video di un'associazione umanitaria contro l'abuso e lo sfruttamento disumano e spietato di questi bambini e dentro di me è sorto il desiderio di fare anche io nel mio piccolo qualcosa per aiutarli; e penso che forse divulgando e cercando di approfondire insieme questi argomenti si potrebbe fare qualcosa.

Contattare associazioni, creare dibattiti e chissà fare tante altre cose.

Anche loro come noi hanno il diritto di sognare, di vivere una vita degna di essere vissuta, di essere semplicemente dei bambini normali che hanno un unico desiderio; essere amati.

Essere se stessi.

Giocare.


  
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