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Autore: Eliot Nightray    17/03/2012    0 recensioni
Ambientata nella prima metà del 400 questa storia vi riporterà ai tempi dei Medici cullandovi nel breve, ma spero, piacevole racconto di una storia d'amore. Ancora una volta ho scelto i miei due personaggi preferiti di cui uno di mia creazione: Italia del centro.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inghilterra/Arthur Kirkland, Nord Italia/Feliciano Vargas, Nuovo personaggio, Prussia/Gilbert Beilschmidt, Spagna/Antonio Fernandez Carriedo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ora che il mio cuore si inabissa capisco
ho capito che ti amavo ma ormai è troppo tardi quindi addio
mia stella ci rincontreremo nel firmamento
 


Arthur amava le storie tristi perché gli ricordavano la sua vita quella di una nazione non amata, beffeggiata, che però sarebbe cresciuta avrebbe sconfitto tutti sarebbe risorto dal fango che tutti gli lanciavano addosso. Si era fissato una lista delle cose da prendere per quel viaggio lontano tutto voleva fare eccetto andare in quel posto..perché era semplice lì c’era il nemico tanti nemici che di fango addosso gliene avevano tirato fin troppo. C’era francia, austria, spagna e poi c’erano altre nazioni ma lui non le aveva mai viste..però sapeva che tutte erano senza libertà e un po’ gli facevano pena.
-          fratellone fratellone non partire..ti prego se tornerai finirai come scozia non ci vedremo più e vorrai uccidermi ti prego
Cornovaglia lo afferrò per il vestito, Inghilterra aveva 17 anni, l’età dell’indipendenza,ma non aveva voglia di lasciare casa anche se per poco. Ora che scozia era diventata così cattolica e lui protestante aveva paura che in sua assenza sarebbe riuscita ad ammazzarli tutti e tre quei fratelli che tanto amava…però anche Irlanda si stava avvicinando sempre più a scozia come galles…alla fine sarebbe rimasto da solo con Cornovaglia e lui cosa poteva fare da solo contro quei tre? Però per Cornovaglia,per galles e per Irlanda lui doveva dimostrare di essere forte e di essere in grado di proteggerli anche da loro stessi. Si voltò verso il bambino ancora attaccato al suo mantello sebastian era così piccolo che spesso credeva che non esistesse nemmeno, che fosse solo una sua sensazione che quel piccolo pezzetto di terra lo seguisse ovunque sempre al suo fianco anche nelle battaglie. Lo sollevò abbracciandolo forte e a quel punto vide galles e iralnda, o almeno ne vide le ombre perché fuggirono non appena lui fece l’atto di voltarsi.
-          tornerò presto
-          ti prego fratellone torna da me ne ho bisogno mi mancherai tanto
-          tu resta piccolo però promesso?
-          Tu prometti di tornare..
-          Prometto
-          Prometto
Arthur salì sulla barca per la prima volta sarebbe stato il capitano. Il piano era semplice doveva introdursi nel castello e rubare quante più informazioni poteva sugli spostamenti francesi o almeno trovare un suo punto debole… era ormai giunta anche in Inghilterra la voce secondo cui il francese si fosse trovata una compagna o qualcosa di simile quindi anche arthur voleva costatare il fatto con i suoi stessi occhi. Scese in cabina e si appoggiò alla sua cuccetta voleva dormire con i suoi uomini. Quando si alzò erano già arrivati c’erano luci all’orizzonte e gli uomini gridavano ecco Napoli la città del sole canticchiandola come fosse stata un motivetto. Entrò nei suoi appartamenti e si meravigliò perché stava tremendo c’era qualcosa di sbagliato in tutta quella storia ma nemmeno lui sapeva perché. La barca si fermo e lui fece a tempo di infilarsi i vestiti. A quel punto corse via senza farsi notare aveva una grossa borsa assieme a se e gli sembrava che pesasse fin troppo. La villa in cui doveva andare era un vecchio castello simile a quelli che aveva visto in spagna, dopotutto era nel regno delle due sicilie no?  Si appostò davanti al cancello che fu aperto da due uomini…stavano cercando di dirgli qualcosa,ma lui nno ci capiva niente il primo diq eusti sollevò il moschetto e lui ebbe una gran paura e si immaginò che la sua vita sarebbe finita lì, che avrebbe rotto la promessa, che scozia avrebbe ammazzato tutti. Qualcuno bloccò il moschetto era una ragazzo un po’ più piccolo rispetto a lui aveva i capelli color ebano e uno strano ciuffo in testa l’unico cosa che aveva capito era felciiano e quindi associò quel nome al suo volto. Si avviò assieme a lui seguendolo timidamente a piccoli passi. L’italiano si voltò proprio quando ormai sembravano arrivati e lo lasciò lì facendolgli cenno di aspettare…aspettare cosa le guardie? Per l’ennesima volta i due uomini del cancello lo fissarono per poi andarsene. Arthur appoggiò il borsone e sentì distintamente un ouch…spalancò gli occhi ma non ebeb il tempo di controllare con due guardie lo avevano raggiunto facendogli cenno di seguirlo.
<è finita…è finita> si era ripetuto allora poi aveva sollevato il capo e aveva rivisto felciiano assiem a una ragazza…
-          non capisce la nostra lingua…è straniero…
-          ciao..
il ragazzo sollevò lo sguardo e lo puntò in quello della ragazza…
-          ciao
  
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