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Autore: Eliot Nightray    17/03/2012    1 recensioni
Ambientata nella prima metà del 400 questa storia vi riporterà ai tempi dei Medici cullandovi nel breve, ma spero, piacevole racconto di una storia d'amore. Ancora una volta ho scelto i miei due personaggi preferiti di cui uno di mia creazione: Italia del centro.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inghilterra/Arthur Kirkland, Nord Italia/Feliciano Vargas, Nuovo personaggio, Prussia/Gilbert Beilschmidt, Spagna/Antonio Fernandez Carriedo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Let me be your prince.

I
l tempo scandito dalle onde bagna il mio cuore
Sembra quasi che sanguini ancora per la tua scomparsa
Dove tu sia non lo so ma io ti cercherò
Perché sempre questo mio petto malato attenderà
Che il suo cuore torni a battere impetuoso come un tempo
.
 
A florentia piacevano quella canzoni un po’ tristi in cui alla fine arrivava sempre un cavaliere azzurro per portare via la bella dama dal suo incubo. La differenza con quelle storie era che lei non era una bella dama,ma soltanto una ragazzina ancora troppo giovane per essere una donna e troppo grande per essere una bambina. Abitare nel castello assieme ai suoi fratelli era uno dei pochi lussi che era rimasta alla sua famiglia dopo la scomparsa di suo nonno. Nonno roma era di certo stata una grande nazione ,ma in quanto a loro tre non sapevano come gestire tutta quella penisola in cui comparivano sempre con maggior frequenza nuovi nemici e loro non potevano fare altro che vedersi privati della loro stessa libertà, sconfitti su due fronti contemporaneamente, incapaci di compattare i loro popoli in uno solo, sempre a dover destreggiarsi con qualche lotta intestinale. Lì dal balcone florentia vedeva tutta Napoli e a lei piaceva quella città, la sua gente, credeva che sarebbero potuti andare d’accordo con i fiorentini anche loro così amichevoli e per di giorno, ma come sempre la sua idea andava scomparire dietro le torce fumanti dell’inquisizione. Anche prima che questa fosse creata già allora il vaticano aveva frantumato l’italia in due parti una guelfa l’altra ghibellina  e lei così piccola e impotente si era vista frantumata in tante repubbliche che non riuscivano mai a trovare un’idea comune neanche quando una potenza straniera come quella francese attraversava il confine. Lei se lo ricordava il girono in cui Francia era sceso in italia perché nessuno lo aveva impedito lo avevano semplicemente lasciato entrare. Lei si era posizionata davanti alla porta davanti a tutto l’esercito anche se fosse stata calpestata avrebbe , forse, fatto capire a tutti ciò che pensava di tutta quella situazione. Francis era corso davanti a tutta la truppa e l’aveva portata via con se trascinandola contro il suo consenso lontano dal suo esercito.
-          ragazzina ma che ti è venuto in  mente
-          io non sono una ragazzina voglio che la mia gente capisca che tu sei il nemico sei arrivato fin qui ma io non ti permetterò di arrivare da mio fratello feliciano potrà essere anche un po’ sciocco ma nemmeno lui vuole questo tornate in francia e portatevi via quell’essere io non voglio più…
si era dovuta interrompere perché aveva visto francia piangere e quella non sarebbe stata l’ultima volta, solo la prima. Lui l’aveva abbracciata così forte da farle perdere il fiato e lei non aveva capito aveva solo distinto una parola di tutte quelle che il francese si era messo a mugugnare.
-          jean
-          come?
-          Niente è che mi ricordi tanto una persona a me cara…era una persona come te testarda,impertinente,un po’ folle ma amava il suo popolo
-          Come me?
-          Si come te…tu devi essere italia del centro giusto
-          Si…
-          Non abbiamo intenzione di occuparvi..o almeno credo io sono solo una nazione come te…non possiamo fare altro che guardare
Era la prima volta che trovava in uno straniero quelle sue stesse idee per cui si batteva da tanto tempo. Da allora erano stati inseparabili perché francia aveva un pezzetto di feliciano, diviso tra l’impero austro-ungarico e quello francese mentre romano era di dominio spagnolo anche se il re francese avrebbe voluto prendersi pure lui. Passava le notti a farsi raccontare di jean eroina della guerra dei cent’anni e non poteva fare altro che piangere quando sentiva come era finita la sua vita. Arsa viva ancora una volta per colpa di vaticano, ma soprattutto di una nazione di cui si impose il nome nella testa come a ricordare che sarebbe dovuto stare molto attenta ….Inghilterra. francia le aveva raccontato che era buffo Inghilterra ,ma in quel periodo nemmeno lui aveva potuto cedere al re e un po’ era anche colpa dei francesi perché non avevano mosso un dito per salvarla.
-          tu l’amavi?
-          Come ?
-          Amavi jean?
-          Credo di si ma comunque avrei dovuto soffrire per la sua perdita…sarebbe invecchiata dopotutto…
Scosse la testa mentre feliciano tamburellava sulla sua spalla come a richiamare la sua attenzione.
-          ehi è arrivato un nuovo ragazzo che lavorerà qui…
-          di chi si tratta?
-          Dello stagliere …avanti vieni sembra una ragazzino simpatico…
-           Mmm  fammi vedere
Si avviò con il fratello , nessuno di loro aveva mai visto il mondo esterno, l’unico che si era allontanato abbastanza per dirlo era feliciano che aveva visto l’asutria, l’ungheria , la svizzera, la polonia..ma poi cos’altro? Il ragazzo arrivò scortato da romano era abbastanza alto, magro, capello biondo con i capelli che sembravano fieno, e due folte sopraciglia.
-          non capisce la nostra lingua…è straniero…
-          ciao..
il ragazzo sollevò lo sguardo e lo puntò in quello della ragazza…
-          ciao
  
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