Serie TV > Il Tredicesimo Apostolo
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Autore: Novizia_Ood    18/03/2012    4 recensioni
Propongo una continuazione della fiction "Il Tredicesimo Apostolo"! Nessuno riesce ad aspettare la seconda stagione! Così eccomi qui a fantasticare un po'! :)
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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L’ultima immagine che Gabriel vide, fu quella di Claudia a carponi sul pavimento della Villa che tossiva sangue, proprio come aveva fatto Pietro prima di morire, poi la vide accasciarsi senza vita. Un Serventi, quasi spaventato dal proprio gesto, era ancora con gli occhi sgranati davanti a lui. Ma Gabriel non ci vedeva più dalla rabbia, il suo corpo era stato pervaso di nuovo da quella terribile sensazione, quella stessa che sentì prima di scagliarsi contro il povero Padre Isaia. I suoi occhi divennero nero pece e si buttò addosso a Serventi, le mani al suo collo.
“Gabriel ti prego! Devi capire!” cercava di urlare l’uomo, ma le mani di Antinori si facevano sempre più strette intorno al suo collo quasi da impedirgli di respirare. Le afferrò con forza provando a spostarle, ma nulla. Gabriel non sentiva più nulla, se non la rabbia dentro di sé, montare come non mai. Tutto intorno a loro cambiò in un istante. Serventi si trovava dietro la porta dello studio del signor Antinori e Gabriel era sulla porta, con quello sguardo indemoniato.
“Gabriel! Tu non capisci!” urlò Serventi ancora, cercando di correre verso la porta, ma era troppo lontana. “La profezia deve essere seguita!” lui era sempre stato una marionetta nelle mani di quella strana setta, ora si era stancato, voleva essere se stesso. Era finito il tempo del suo tormento, del suo maledetto passato. Avrebbe chiuso quella porta a Serventi così avrebbe potuto iniziare il suo futuro. Gabriel fissò ancora la porta e poi l’uomo. Aveva osato toccare Claudia, lei, l’unica persona che era stata in grado di vederlo sotto una luce diversa. L’unica che,  guardandolo, aveva visto in lui un uomo diverso da come si era sempre visto. Lei che gli aveva permesso di capire e provare amore. Lei che gli permetteva di vedere il mondo in modo diverso. Ora, probabilmente, quella donna giaceva morta sul freddo pavimento del salone di Villa Antinori. Era il momento di non pensare più, di farla finita con quella pazzia. Con tutta la forza che aveva prese la porta e provò a chiuderla, ma la sentì pesante, pareva non volersi scollare da terra. Si aiutò anche con l’altra mano e con tutta la forza che aveva, spinse la porta massiccia, fino a chiuderla definitivamente. Aldilà di quella sentì un tonfo e poi silenzio, tutto intorno a lui sparì e si ritrovò di nuovo nel salone della Villa, con un Serventi morto tra le mani. I suoi occhi tornarono normali e dovette battere le palpebre più volte prima di riuscire a vedere di nuovo bene. Si alzò velocemente dal cadavere dell’uomo e si guardò in giro in cerca di Claudia. Per prima cosa notò che la donna che aveva accompagnato Serventi era sparita.
“Claudia!” esclamò dopo averla vista, si fiondò da lei e si lasciò cadere al suo fianco. Le accarezzò la fronte e i capelli e senza il minimo sforzo venne catapultato in quella stanza bianca, Claudia era ancora lì. Cosa ci faceva? Lo stava aspettando? Sarebbe riuscito a portarla fuori di lì?
“Claudia!” urlò lui forte, sperano che lei si girasse. Lei era vestita con un semplicissimo vestito bianco, lungo fino a terra, d’un tratto si voltò e sulla sua pancia c’era una macchia rosso sangue accesa. “Claudia..” ripetè lui avvicinandosi a lei. In quel abito era meravigliosa, ma il quel momento doveva pensare poco, doveva solo portarla fuori da lì. Allungò la mano per afferrare la sua, ma si accorse di non poterlo fare, ci passò attraverso. Cos’era, un fantasma? D’un tratto sentì un urlo straziante che lo fece voltare di scatto. Si ritrovò di nuovo avanti l’anima di Serventi, questa volta come nel sogno, con il viso sfigurato da quell’orribile cicatrice. L’uomo aveva un’espressione indemoniata, quasi non si poteva riconoscere, Gabriel alzò la mano verso di lui come per scacciarlo ma lui non si mosse, anzi, avanzò minaccioso. D’un tratto Gabriel sentì la sua mano presa da qualcosa, da qualcuno. Era Claudia che, da dietro, lo aveva raggiunto e gliel’aveva stretta forte. Gli passò affianco e lo superò, la sua anima pareva non temere affatto quella orribile di Serventi, tant’è vero che arrivò a poca distanza da lui e lo guardò negli occhi, poi li chiuse. Come in un incantesimo l’uomo urlò ancora e poi sparì proprio nello stesso modo in cui sparì il demone che possedeva Martina: attraverso una voragine apritasi sul pavimento.  Claudia si voltò e, con grande stupore di Gabriel, la macchia di sangue sul ventre sparì, lasciando spazio al bianco candido del vestito. Lui alzò lo sguardo e la vide sorridere raggiante. Com’era bella. Le si avvicinò di più stringendole la mano, le accarezzò il viso e lei chiuse di nuovo gli occhi.  D’un tratto la stanza intorno a loro sparì per lasciar spazio ancora una volta alla Villa Antinori, era di nuovo per terra vicino al corpo di lei.
“Claudia!” chiamò lui alzandole la testa, le accarezzò il viso, ma nulla. “Claudia, Amore Mio ti prego, avanti svegliati..” ripeteva lui mentre la stringeva tra le braccia e la cullava. La rabbia lo assaliva come non mai, l’unico modo per sfogarsi era piangere e così fece, si accasciò su di lei ed iniziò a lasciarsi andare. Un respiro profondo però, fece alzare il torace della donna che stringeva e lui alzò immediatamente lo sguardo.
“Gabriel …” riuscì a dire lei in un debole sussurro, gli sorrise. Lui tra le lacrime fece lo stesso e le accarezzò i capelli.
“ssshhh, non dire niente, non c’è bisogno che tu dica niente!” sorrise lui mentre l’accarezzava.
“Mi ha salvata..” continuò lei testarda. “Me la sarei comunque cavata!” scherzò nonostante il filo di voce che aveva, ma riuscì a farlo ridere.
“Tu hai salvato me” rispose lui scuotendo la testa lentamente.
“Allora devo essere proprio una tipa tosta!” scherzò ancora. Lui l’abbracciò forte e poi la baciò con passione. Il solo pensiero di aver pensato di averla persa gli creava un vuoto dentro incolmabile, lo faceva sentire di nuovo perso, invece lei ora era lì, tra le sue braccia. Le loro labbra si toccavano e le loro lingue si scoprivano sempre più vogliose. Fu come se d’un tratto il suo passato non esistesse più, esisteva solo il presente, il futuro e Claudia.
"Ti Amo" disse piano lui, tra i baci. Lei si bloccò e lo guardò. Aveva gli occhi pieni di gioia, speranza, amore, ed erano tutti per lui. Gli sorrise ancora e lui pensò che il suo sorriso era la cosa più bella che avesse visto in tutta la sua vita, non avrebbe resistito un altro attimo senza di lei.
"Anche io" rispose lei guardandogli le labbra prima di baciarlo ancora. Adesso per Gabriel l'ultima sfida, ma quella più facile, era informare il Direttorio del suo abbandono. Voleva Claudia e niente più, ora più che mai.

Ma salve a tutti amici! ** Da quanto tempo era che non scrivevo? Ebbene si, forse da troppo! Sono mancati anche a me Gabriel e Claudia!<3
Ma eccomi qui con un nuovo capitolo fresco fresco se devo dirvela tutta! (:
1)Spero proprio di avervi riportato in vita con questo capitolo, vi avevo lasciato troppo appesi! Ma lo sapete benissimo che l'amore loro avrebbe sconfitto qualsiasi cosa!<3
2)Spero che vi sia piaciuto anche questo, mi raccomando non estate a farmelo sapere!
3) Spero di tornare al più presto con il continuo!!!!!

Un bacio! (:
  
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