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Autore: MollieRMS    16/10/2006    30 recensioni
Ron ed Hermione e il problema che ogni giovane coppia deve prima o poi affrontare... Il sesso.
Passione e romanticismo per kickers incalliti ^_-
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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La storia che state per leggere è la traduzione di una bellissima one-shot di MollieRMS (l’originale qui). Sono sicura che non deluderà i cuoricini dei kickers italiani...

Buona lettura e alla prossima traduzione ^_^

ramona55 alias patsan

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Why Ron Waits


“Hermione” sussurrò gentilmente.

Lei si mosse un po’ sul suo petto e si strinse un po’ di più alla sua vita.

Ron sorrise di nuovo.

“Hermione” canticchiò, un po’ più forte. “E’ ora di andare a letto. Andiamo.”

"Mmpphh."

“Ehi! ‘Mione!” Le sollevò gentilmente la testa. Lei tenne ostinatamente gli occhi chiusi.

“Questo divano mi sta uccidendo e tu hai l’esame di Aritmanzia domani. Abbiamo bisogno di un po’ di vero sonno.”

Hermione aprì gli occhi a malincuore e Ron le baciò la punta del naso.

“Ciao” disse lui dolcemente.

Lei sorrise, assonnata. “Ciao.”

Hermione strofinò il naso sul collo di Ron. Lui sospirò, ma si sciolse dall’abbraccio, ignorando i gemiti di protesta di Hermione.

“Ti porterei di sopra, ma sai che non potrei mai farcela ” disse, riferendosi alle scale del dormitorio femminile che non permettevano a nessun ragazzo di superare il terzo gradino. Allungò le mani verso di lei. “Adesso andiamo, amore. Mi ringrazierai domattina.”

Hermione emise un gemito, mettendo un piccolo broncio, ma permise a Ron di metterla in piedi. Si appoggiò pesantemente a lui mentre Ron la conduceva verso il dormitorio femminile.

“Non posso salire con te?” disse sbadigliando.

Ron sbuffò. “Penso di no.”

“Lavanda sta sempre con Seamus...” si lamentò Hermione.

“Appunto.”

Hermione smise di camminare, allontanandosi di colpo dalle braccia di Ron. Lui si voltò a guardarla, stupito. “Cosa c’è?”

Hermione sembrava completamente sveglia, adesso, e Ron represse un certo senso di panico. “Cosa c’è? Cosa ho detto?”

Hermione guardò in basso e Ron sospirò. “Senti, Lavanda sta con Seamus, ma loro non dormono, capisci? E nessuno dei due è un granchè con gli incantesimi tacitanti.”

Hermione annuì e gli sorrise, ma il suo sorriso non raggiungeva gli occhi.

“Va bene” disse tranquillamente e si mosse verso il dormitorio.

Ron aggrottò la fronte. “Aspetta. Cosa c’è che non va ora? Non dire ‘niente’, ‘Mione, conosco quella faccia. Di’ la verità, adesso.”

Hermione guardò il volto sincero di Ron e improvvisamente si sentì un’idiota. All’improvviso urlò “Tunonmivuoi!” e nascose il viso nelle mani.

Ron spalancò la bocca. “Che cosa?” Stava per mettersi a ridere quando vide le spalle di lei incurvarsi. Si avvicinò e le spinse via con delicatezza le mani, sollevandole il viso verso il suo. “Lo pensi davvero?” chiese gentilmente.

Hermione non riusciva a guardarlo negli occhi, e si mise invece a fissare la sua guancia. “Non lo so!” gemette. “Le ragazze parlano sempre dei loro ragazzi e del fatto che devono tenerli lontano praticamente col bastone, ma io non ho mai dovuto farlo e ho paura che tu non mi voglia per davvero!” Nascose il viso nel petto di lui, imbarazzata per le lacrime che le scendevano dagli occhi e per la sua confessione.

Ron la abbracciò e sospirò nei suoi capelli. “Vieni qui.”

Andò alla sedia più vicina e la fece sedere sul suo grembo. Lei mise le braccia attorno al collo di lui, obbediente, ma tenne gli occhi bassi.

“Guardami.”

Hermione alzò gli occhi riluttante per incontrare quelli di lui. Erano di un blu chiaro e limpido, e lei sapeva che era serio.

“Tu sei la ragazza più bella che io abbia mai visto” iniziò. Hermione arrossì e cercò di guardare da un’altra parte, ma lui le fermò il mento con un dito. “Sei bellissima e sensuale e hai un fisico grandioso. Passo la maggior parte della giornata ad immaginare come sei sotto quei vestiti.” Stavolta fu Ron ad arrossire un po’, ma fu contento di averlo detto quando vide il sorriso timido di Hermione.

“Lo pensi davvero?” sussurrò lei.

“Miseriaccia, sì!” disse alzando le spalle. “Per quale motivo pensi che ti spinga sempre in un angolo per una pomiciata veloce? Tu sei tutto quello a cui penso.”

Le sopracciglia di Hermione si aggrottarono di nuovo. “Ma non provi a far nulla. Non ho mai dovuto chiederti di fermarti...” buttò fuori, sapendo di suonare ridicola visto che si stava lamentando col suo ragazzo perché lui non le saltava abbastanza addosso.

Ron sembrò combattere con qualcosa. Abbassò gli occhi e fissò le sue mani che erano sulla vita di Hermione.

“Mi dispiace-" iniziò Hermione, preoccupata di averlo urtato.

“Ho paura,” disse lui con calma, ancora senza guardarla negli occhi, “che se iniziassi qualcosa non sarei più capace di smettere. E non è così che voglio che vadano le cose tra noi. Per noi.”

Hermione mise delicatamente una mano sulla sua guancia e quando lui finalmente incontrò i suoi occhi fu colpita dall’intensità del suo sguardo. “Cosa vuoi dire?” sussurrò.

Ron inghiottì, ma non guardò altrove. “Non voglio che la nostra prima volta sia nel magazzino delle scope o nel mio letto, protetti da un incantesimo tacitante o persino nella Stanza delle Necessità.”

Gli occhi di Hermione si riempirono nuovamente di lacrime, ma Ron continuò.

“Non voglio che gli altri ragazzi ridano di noi, o ti tormentino come fanno con Lavanda e le altre. Non voglio che tu ti debba mai vergognare”

Hermione aveva pensato di non poter amare Ron più di quanto già facesse, ma il suo cuore era così gonfio da far quasi male. Sorrise vivacemente e lo baciò piano sulle labbra.

“Ti amo, Ron.”

Le mani di lui corsero sulla sua schiena e la tenne stretta a sè. “Ti amo anch’io. Adesso,” disse, tirandosi indietro quel tanto che bastava a vederla in faccia, “sei soddisfatta?”

Il sorriso di Hermione si trasformò lentamente in un ghigno malizioso. “Non del tutto.”

Le sopracciglia di Ron si sollevarono. “Cosa vuoi dire?”

Lei fece passare lentamente una mano tra i capelli di lui e le sue dita sfiorarono brevemente il lobo del suo orecchio, provocandogli un brivido, proprio come lei sapeva sarebbe accaduto. “Dimmelo di nuovo” sussurrò.

Ron aggrottò la fronte. “Cosa?”

“Dimmi che mi vuoi.”

Gli occhi di Ron scurirono pericolosamente ed Hermione sentì il respiro abbandonarla in fretta.

Lui si avvicinò finchè le loro fronti non si toccarono.

“Ti voglio” disse con voce roca, gli occhi chiusi. Le sue mani si strinsero attorno alla vita di Hermione che poteva sentire il suo respiro caldo sulle labbra. “Ti voglio così tanto... Quando ti bacio mi fa diventar matto. Voglio toglierti tutti i vestiti e baciarti, accarezzarti, sentire il tuo profumo. Ci immagino insieme, io e te, poter finalmente vedere tutto di te, sentire la tua pelle, sentirti sotto di me...” La sua voce si spezzò.

Hermione non era mai stata più eccitata. Le mani di Ron si muovevano sensualmente sulla sua schiena, le sue toccavano lui allo stesso modo. Alzò violentemente la testa e lo baciò con passione, gustando il suo sapore e il piccolo gemito che sfuggì alle sue labbra quando la tirò con forza contro di lui, una mano sulla sua vita, l’altra aggrovigliata tra i suoi capelli. Si separarono alla fine, senza fiato.

“Dio, Hermione, stai cercando di uccidermi?” chiese, la voce rotta. Lei rise piano e si alzò dal suo grembo, suscitando un altro gemito.

Questa volta fu Hermione che spinse Ron a camminare verso il dormitorio. Lui la fermò con una mano dopo che ebbe saliti i primi due gradini, così che quando lei si voltò erano faccia a faccia. “Non dubitare mai più del fatto che ti desidero, ok?” disse piano.

Hermione gli sorrise e annuì. Si avvicinò a lui per un bacio gentile.

“Giusto perché tu lo sappia...” gli sussurrò contro le labbra, “anch’io ti voglio.”

Corse su per le scale con un fruscio di vestiti e lasciò Ron che sorrideva tra sé e sé. Finalmente prese anche lui la strada del suo dormitorio. Tutti i suoi compagni dormivano, così cercò di fare piano quando illuminò la bacchetta e aprì il suo baule ai piedi del letto. Rovistò tra le sue cose per un momento prima di trovare ciò che stava cercando e salì sul suo letto, tirando attorno a sé le cortine.

Ron illuminò ancora un po’ la sua bacchetta e se la sistemò dietro un orecchio. Aprì lo scatolino che aveva in mano e il suo sguardo si posò su un anello. Lo aveva chiesto a sua madre mesi fa e lei aveva glielo aveva dato tranquillamente, comprendendo lo sguardo negli occhi del figlio. Sorrise alla semplice fascetta di metallo, il rubino che brillava nella pallida luce. Spense la bacchetta e si distese, facendo scivolare l’anello sul suo dito mignolo. Non avrebbe mai passato la sua nocca, ma sapeva che per lei sarebbe stato perfetto. Mentre si addormentava riuscì appena a vederla in abito bianco, i fiori nei capelli, gli occhi luminosi, mentre lui le faceva scivolare l’anello al dito...



FINE



  
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