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Autore: Silvia Roberta    18/03/2012    1 recensioni
Melody Pond. La povera Melody Pond viene trovata dall'organizzazione segreta, nota come 'il Silenzio', all'età di sette anni. Durante la sua infanzia viene adottata da uno dei soldati della setta. Ora, al compimento dei suoi diciotto anni, la ragazza è pronta per essere addestrata e per diventare l'arma con cui potranno eliminare il loro temuto nemico, il Dottore, una volta per tutte.
Questa però è solo la prima parte del capitolo. Il resto lo aggiungerò in seguito.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Companion - Altro, Doctor - 11
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Quando il Dottore le ha detto che poteva cambiarsi tranquillamente in una delle tante stanze del TARDIS, non avrebbe ad ogni modo immaginato di poterne attraversare cosi tante. E lo stesso vale per i vestiti.  Tranquilla ho molti abiti in giro, prova a controllare in una delle camere da letto’                                              
Quasi tutti vestiti da donna.Una decina di magliette, una decina di golf. Per non parlare delle gonne. Di chiunque siano, quella ragazza doveva avere una passione sfrenata per le minigonne.                                                                         
Ha passato una buona mezz’ora davanti allo specchio a provarsele. Una a una. Per trovare quella da abbinare al golfino scamiciato rosso fuoco.                                     
Appena lo ha visto non ha resistito. Cosi comodo e largo. Perfetto.                        
Infila una delle ultime gonne non ancora indossare. Nera e corta. Non raggiunge nemmeno le ginocchia. Si guarda compiaciuta, fissandosi le gambe  nude nel riverbero. Non si è mai sentita cosi...appariscente. Ok. ora sono presentabile.                                                                                                    
Senti..
le aveva consigliato, prima di lasciarla girovagare liberamente nel TARDIS  Cerca di ricordarti la strada che hai fatto all’ inizio. Cosi al ritorno dovrai solo rifarla al contrarlo. In questo modo non dovresti perderti. E alleni anche la memoria’  Il Dottore era cosi sicuro che si sarebbe smarrita tra i vari corridoi, che per poco non scommettevano.                                                                        
‘Hai visto? Non mi sono persa.’  Asserisce comparendo nel salone principale.                          
Lui è di schiena e sembra concentrato sui comandi. A quanto pare la console è più importante del suo nuovo look.                                                                       
Silenziosamente Melody sale le scale, comparendo alle spalle del Dottore.                      
‘HEI! TIZIO!’ gli urla nell’orecchio sinistro.                                                        
‘Ma perché gridi?! Ti ho sentita beni-’  Si blocca per un’ istante, squadrandola da capo a piedi. Eh, già. Sono i vestiti di Amy. Li aveva indossati quella volta su AlfavaMetraxis. Come può dimenticarlo. Per poco non moriva, per colpa di quell’angelo piangente. Che ironia della sorte. Ora sono passati alla figlia.                                             
‘Come sto?’                                                                                                                                    

Forse dovrebbe raccontarle la verità. Ogni cosa. Forse dovrebbe semplicemente dirle che, l’uomo con cui ha vissuto per quindici anni, non è il suo vero padre. Forse dovrebbe semplicemente dirle che le persone che hanno cercato di rapirla sono un’organizzazione religiosa chiamata ‘ Il Silenzio’ e che il loro compito è di addestrarla per eliminarlo. Forse sta sbagliando tutto. Forse non avrebbe dovuto tornare in questo tempo, non avrebbe dovuto strapparla dal suo destino. Lei doveva essere rapita. Forse ha cambiato il futuro...ma ormai è fatta.                                                                                                                              
‘A presto, amore mio’ gli aveva mormorato la River del suo futuro, dopo averle rubato quel bacio. Quell’ultimo bacio. Lui sapeva che non l’avrebbe più rivista. Come poteva non rivederla più. Questa volta il cuore a vinto sulla ragione. Questa volta non è riuscito a tenerlo a freno. A preferito salutare Amy e Rory e partire per questo stupido, folle, stupendo viaggio.                                                                                                               
‘D’incanto.’                                                                                                           
 O forse no. Forse non sta sbagliando. Forse è meglio lasciare che le cose si verifichino da sole. Ora vuole solo passare un po’ di tempo con lei. Solo questo. Nient’altro. Anche se sa benissimo che dopo lasciarsi sarà ancora più doloroso.                                                                                                                 
‘Allora, dove andiamo?’ domanda la giovane River, quasi saltellando per l’impazienza.                                                                                                           
Lui sorride e la conduce davanti a una sorta di apparecchio televisivo, appeso sopra il centro comandi.                                                                                               
‘Crystal City’  Risponde, indicando l’ immagine riflessa di un pianeta sferico, di un colore simile al verde acqua.                                                                                    
Brilla ed emana una luce argentea, risplendendo più delle stelle che lo circondano. Che meraviglia.                                                                                                          
‘è fatto di cristalli?’  chiede, senza staccare gli occhi dallo schermo.                                
‘Già.’                                                                                                                              
‘Che fantasia...’  bofonchia lei, subito dopo.                                                                             
‘Ah, no. Questo è solo un soprannome. In realtà il suo nome originale è KareidoSalatoide.’                                                                                                                
‘Ah’ sibila, perplessa e un po’ avvilita. ‘e perché hai scelto proprio questo pianeta?’ Meglio cambiare discorso.
Lui tira fuori un piccolo oggetto dal taschino della camicia.                                                    

‘Apri la mano’  le dice, ponendoglielo sul palmo.                                                      
È un piccolo diamante, ben levigato, a forma piramidale.  Lo esamina con attenzione, girandoselo tra le dita. È cosi trasparente e lucente e freddo.                 
 ‘Sapevo che ti sarebbe piaciuto.’ Afferma, vedendola folgorata davanti ad esso. ‘Oggi è il compleanno di Afelia, la regina di KareidoSalatoide e, qualche giorno fa, mi è stato mandato questo, come invito alla sua corte. Puoi tenero se vuoi.’                                                                          
‘Davvero?’  chiede, e dal tono sembra quasi una supplica.                                           
 Lui agita su e giù la testa, dirigendosi nuovamente ai comandi del TARDIS. Abbassa una grossa leva gialla e le indica la porta d’ingresso.                                 
‘Stiamo atterrando. Tieniti pronta.’                                                                              
Con ‘oggi’ intendeva il giorno in cui ha deciso di tornare in dietro nel tempo, cioè fra circa dieci anni. Sarebbe stato inutile spiegarglielo. L’avrebbe solo confusa di più. 
Dopo tutto questa Melody, cioè la Melody prima di essere trasformata in una macchina da carneficina, non è cosi diversa dalla River che conosce lui, nel senso, dalla River che conoscerà nel futuro. Il carattere è quasi lo stesso. E fisicamente è solo più giovane, con gli occhi verdi e i capelli di un colorito più chiaro. La rigenerazione non la cambierà di molto.                                                     
Ora dovrà solo abituarsi a chiamarla Melody.                                                                       
‘Posso aprire la porta adesso?’                                                                                                         
‘Ancora un attimo, River’                                                      
                                                                                                                                                                                              Sarà più difficile del previsto. 
  
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