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Autore: GiulyHermi96    18/03/2012    10 recensioni
Ginny odiava il carnevale. Lo aveva sempre odiato perché tutte le volte nella sua vita in cui aveva tentato di mascherarsi, gli altri l'avevano riconosciuta per via dei capelli.
Perché, proprio quell'anno ci sarebbe stata una festa in maschera?!
Lei non ci sarebbe andata, mai e poi mai! La ragazza era sicura di questa cosa, ma si sa, quando un angelo custode e un principe azzurro si fanno avanti, la tentazione di partecipare ad un ballo in maschera è forte, o no?
Storia partecipante al contest di sole:) "Maschere a Hogwarts" che si è piazzata seconda.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'Harry & Ginny... just love them'
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Maschere a Hogwarts
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Nick EFP/Forum: GiulyHermi96

Titolo: You'll be the prince and I'll be the princess

Genere: Romantico

Raiting: Verde

Prompt: Rosso - abito

Personaggio: Principessa - Ginny Weasley

Introduzione: Ginny odiava il carnevale. Lo aveva sempre odiato perché tutte le volte nella sua vita in cui aveva tentato di mascherarsi, gli altri l'avevano riconosciuta per via dei capelli.

Perché, proprio quell'anno ci sarebbe stata una festa in maschera?!

Lei non ci sarebbe andata, mai e poi mai! La ragazza era sicura di questa cosa, ma si sa, quando un angelo custode e un principe azzurro si fanno avanti, la tentazione di partecipare ad un ballo in maschera è forte, o no?

NdA: Teoricamente Ginny (a febbraio) sta ancora con Dean, ma per comodità, scorrevolezza e lunghezza ho deciso di farla rompere col Grifondoro un po' prima del previsto.

You'll be the prince and I'll be the princess

Quel pomeriggio, a Hogwarts, pioveva. Forte. Ginny Weasley avrebbe potuto dire con sicurezza che la scuola si fosse smaterializzata sotto una cascata. La ragazza era nel campo di Quidditch con la squadra di Grifondoro e, in vista dell'imminente partita, il capitano Potter li aveva trattenuti più del dovuto.

Per Merlino! Pensò la Grifondoro quando un'ulteriore folata di vento la trascinò dalla pare opposta degli anelli.

Quando lo becco lo uccido Harry! Continuò tra se, sfidando la forza del vento e avviandosi nuovamente verso gli anelli protetti da Ron.

Ginny! Veloce con quella scopa! Ti avrebbero già bloccata ad una vera partita!” urlò Harry dall'altro capo del campo.

Lei si arrestò e lo guardò assassina: “Forse, ad una vera partita, non ci sarebbe un vento del genere!” urlò di rimando e continuò il suo volo controvento verso gli anelli.

Harry pensò a quello che la ragazza gli aveva appena detto e, una volta che Ginny ebbe, finalmente, raggiunto gli anelli e fatto il suo lancio, chiamò tutti congedandoli dall'allenamento.

Non vide Ginny, la quale ancora volava, molto in alto, come se stesse meditando.

Ginny! Ti prenderai un malanno così!!!” cercò di dirle Harry, ma lei non lo sentì: “Ginevra! Scendi immediatamente!”

La ragazza, vide il capitano sbracciarsi e, alzando gli occhi al cielo, scese lentamente andandogli incontro.

Ginny, lo sai che se ti ammali, oltre a dover prendere il tuo ragazzo in squadra al posto tuo, avrei sulle spalle anche la responsabilità della tua malattia, vero?” chiese lui arrabbiato.

Lei alzò gli occhi al cielo: “Bé, capitano, il mio ragazzo lo puoi anche prendere, visto che ci siamo lasciati. Per quanto riguarda la malattia, era proprio il mio fine, visto che alla festa di carnevale proprio non ci voglio andare!” disse e scese definitivamente dalla scopa avviandosi verso gli spogliatoi.

È questo il problema? Il ballo in maschera? Ginny, ti facevo superiore a quelle cose.”

Ginny scosse la testa: “Lo sono, ma dopo anni di prese in giro per il colore dei tuoi capelli, lasci perdere e una festa in maschera non è il modo migliore per farlo...sul serio, comunque, da cosa credi mi potrei mascherare con questi cosi?!” chiese lei prendendo una ciocca di capelli fradici tra le mani e guardandoli scocciata: “Potrei mettermi la più ricca delle maschere, ma non servirebbe comunque a nascondermi dalla mia vera identità, non trovi?” chiese lei lasciando il capitano sotto la pioggia a fissarla stralunato.

* * *

Dopo una bella doccia calda, la Grifondoro uscì dagli spogliatoi.

Appostata lì fuori trovò Hermione.

Che ci fai qui?” chiese sorpresa la rossa.

L'altra sorrise: “Ti ho portato un ombrello...” disse porgendole l'oggetto cordialmente.

Ah, grazie...ma sul serio, che ci fai qui?” le chiese guardandola di sottecchi.

Hermione arrossì e insieme, dopo aver aperto gli ombrelli, si avviarono verso la scuola.

Bé...ecco...ti volevo dire che non dovresti rinunciare alla festa solo per l'assenza di un costume per te...insomma, io ci vado e mi sentirei un po' sola...non ci servono nemmeno gli accompagnatori! Sarebbe veramente triste se non ci venissi, sarei l'unica ragazza senza nemmeno un'amica in sala” disse con la testa bassa Hermione cercando di persuadere l'amica.

Ginny la guardò accigliata e divertita: “Sul serio? Tu, Hermione Granger, vuoi andare ad una festa a cui io non voglio partecipare? Harry aveva ragione, sono proprio caduta in basso...”

L'altra le diede una gomitata dicendo: “Hey!” e la cacciatrice rise di gusto.

Sul serio, però, dovresti venire...ti troverò io un abito.”

Ginny scosse la testa: “Non è l'abito Hermione, sono i capelli...come diamine faccio a nascondere questi cosi?” disse mostrandole le ciocche vermiglie.

Hermione sorrise: “Ho pensato anche a quello...potrei trasfigurarli...abbiamo già iniziato la trasfigurazione umana e colorare la pelle o i capelli non è così difficile...” disse felice.

Ginny la guardò sorpresa, poi ci pensò su e guardò di nuovo di sottecchi l'amica: “Harry ti ha chiesto di farmi ragionare, vero?” chiese.

Lei arrossì: “Bé, sì, ma lo avrei fatto comunque...insomma, Ginny...so che Dean ti ha lasciata perché pensa che tu sia uguale a tutte le altre eccetera...fagli vedere che si sbagliava! Fagli vedere che tu vali e non ti deprimi come le altre...”

Ginny si guardò i piedi e ci pensò su...quella non era lei...lei non era il tipo di ragazza che urlava contro il capitano e che si deprimeva per problemi inesistenti...no, nessun ballo in maschera e nessun ragazzo l'avrebbe mai più influenzata a tal punto: “Sai una cosa? Hai ragione! Non mi farò mettere i piedi in testa da un testone come Dean o da uno stupido ballo in maschera...sono nelle tue mani Hermione...la festa è domani e non ho nulla da mettermi, pensi di farcela?” chiese guardando l'amica.

Scherzi? Ho già un piano da settimane!” disse la bruna sorridendo.

Cosa?!” chiese Ginny sorpresa.

Insomma, sono o non sono la 'più brillante della sua età'?” disse imitando Lumacorno.

Ginny rise: “Lo sei, davvero! Tu come ti vestirai? Ti posso aiutare, se vuoi...”

Hermione scosse la testa: “Non ti preoccupare, è un abito facile da indossare e i capelli me li mette a posto Calì...tu fatti trovare domani in sala comune, al resto ci penso io...”

* * *

Il giorno dopo, Ginny si fece trovare, come promesso, in sala comune e, intorno alle sette di sera (un'ora prima della festa) dalle scale scese, tutto trafelato, un angelo dai capelli scuri, con un abito lungo e prezioso che indossava una maschera bianca sul viso.

Scusa, Ginny, sono un po' in ritardo...” disse l'angelo che Ginny riconobbe come: “Hermio-!” ma questa le tappò la bocca appena in tempo.

Sai Ginny, le feste in maschera sono fatte per non farsi riconoscere...non so se comprendi...”

Ginny la guardò sarcastica: “Anche questo l'hai letto in storia di Hogwarts?”

Hermione sorrise e scosse la testa: “Che simpatica...comunque, vieni...non abbiamo molto tempo.”

Camminarono lungo alcuni corridoi senza spostarsi di piano e, poco dopo, arrivarono davanti ad un muro. Hermione ci passò davanti tre volte concentrata e, dieci secondi dopo, comparve una grande porta intarsiata.

Perché andiamo nella Stanza delle necessità?” chiese Ginny sorpresa.

Hermione sorrise e la trascinò all'interno: “Perché, visto che non abbiamo un abito per te, ho pensato che l'unico posto in cui ce ne sarebbe potuto essere uno fosse questo...questa mattina sono venuta qui e ho chiesto degli abiti ottocenteschi...bé...è venuto fuori questo...” disse indicando le file infinite di abiti nella stanza.

Vuoi dirmi che in un'ora dobbiamo cercare un abito tra tutta questa roba?!” chiese Ginny scandalizzata.

Hermione scosse la testa: “No...ne ho già trovato uno, ma non potevo portarlo in sala comune, non credi? Tutti si sarebbero fatti delle domande...”

Ginny annuì e seguì Hermione tra le file di abiti: “Sai, di solito non amo cercare vestiti, ma per te ho fatto un'eccezione...insomma, sei la mia migliore amica...dovevo aiutarti. L'avrei fatto comunque, ma...” Ginny l'abbracciò e le fece segno di continuare a camminare.

Dopo qualche minuto, Hermione si fermò e prese una scatola bianca da terra.

Ginny l'aprì e all'interno vide l'abito scelto dall'amica

Hermione...è bellissimo...” l'amica sorrise e, prendendola alla sprovvista, le puntò la bacchetta sulla testa e mormorò un incantesimo.

Subito dopo Hermione porse all'amica un specchio e le lasciò qualche minuto per abituarsi al suo aspetto.

I capelli di Ginny non erano più rossi e dritti, ma neri e vaporosi. Le lentiggini del suo viso non si vedevano quasi più e la sua pelle abbronzata era chiara come il gesso, tranne che per le guance, che avevano un colorito rosso che le donava un aspetto dolce e gentile.

Per Merlino, Hermione! Avevi detto solo i capelli!” disse Ginny sconvolta.

L'amica rise, perché non c'era alcuna nota di rimprovero nella voce della Grifondoro, ma bensì un timbro compiaciuto e felice.

Sì, bé, ho pensato che, se per una sera avessimo potuto essere qualcun altro, ci avrebbe solo fatto bene...” disse Hermione aiutando l'amica a vestirsi.

* * *

Alla fine l'hai convinta?” chiese Ron a Harry in sala grande mentre beveva della Burrobirra.

Harry alzò le spalle: “Ron, non ne ho idea...tua sorella è testarda quanto Hermione...dipende se ha dato ascolto a metà delle mie parole o no...comunque, Ron, ti sei sul serio vestito da vampiro?!” chiese Harry guardando il mantello dell'amico.

Questo alzò le spalle: “Vampiro...diavolo...creatura oscura...quello che ti pare, basta che non si riconosca la mia faccia...” disse ridendo: “Tu, invece, mio principe, dove hai trovato quella calzamaglia?” chiese Ron a Harry che, più del principe azzurro, si sentiva Peter Pan.

Ah ah...simpatico Ron...non lo so, me l'ha data Hermione...non saprei trovare nemmeno una giacca tra tutte queste cose carnevalesche...” disse Harry guardandosi intorno stralunato.

Ron si accigliò guardando dietro le spalle dell'amico e sorrise: “Bé, amico, tu non sarai bravo e io non posso dire di essere un genio in certe cose, ma posso dire con sicurezza di aver trovato la tua principessa...” disse il vampiro indicando l'entrata della sala grande.

Due ragazze erano appena entrate: una era vestita di bianco, con due grandi e leggere ali sulla schiena e una maschera piena di brillantini sul viso. I capelli erano raccolti in una treccia attorno alla testa che lasciava scoperto tutto il viso gentile. Harry sorrise vedendo un ricciolo calare dalla pettinatura intricata dell'angelo. Avrebbe riconosciuto la sua sorellina acquisita ovunque.

Non fu Hermione ad attirare l'attenzione del prescelto, bensì la figura che entrò poco dopo di lei.

Era poco più alta dell'altra Grifondoro, aveva i capelli neri e morbidi che le ricadevano per tutta la schiena fino all'inizio dei fianchi. Adagiata sulla testa aveva una sottile e leggera corona d'oro e la maschera rossa che portava le copriva gli occhi che, Harry vide, fossero scuri e magnetici.

L'abito che portava sembrava essere uscito dalle fiabe, era rosso scuro. La stoffa era intrecciata con fili d'oro e della stoffa bianca spezzava il colore rosso sulle braccia e all'interno della gonna.

Le labbra rosse della ragazza erano separate leggermente e la pelle diafana era appena colorita sulle guance della bella principessa. Portava una corona dorata, ornata con piccole pietre rosse, che era posata con delicatezza sul suo capo.

Harry si riscoprì con la bocca semi aperta per la bellezza della ragazza e, con ancora più stupore, vide i presenti guardare la principessa non solo con ammirazione (e gelosia da parte delle ragazze) ma anche con rispetto, tanto da farle strada nella folla, come se fosse stata una vera reale e loro si fossero dovuti inchinare e spostare al suo passaggio.

La principessa si mosse lentamente e aggraziatamente raggiungendo con calma lo stand delle bevande dove prese, dopo averci pensato un po', del succo di zucca.

Senza potersi controllare, Harry si avvicinò alla bella ragazza e disse: “Devo dire che hai fatto un'entrata trionfale...”

La ragazza si girò di scatto e spalancò gli occhi sorpresa.

Gli occhi dei due reali si incontrarono e si bearono gli uni della vista degli altri.

Ginny non disse nulla, era certa al cento per cento chi fosse il cavaliere che aveva davanti, ma preferì non rivelargli di sapere chi fosse per il momento.

Sorrise: “Non era mia intenzione...ho cercato di nascondermi il più possibile, ma arrivare a quest'ora ha un aspetto negativo: tutti sono in sala e vedono chi va e chi viene...è abbastanza irritante, ma non ho avuto scelta...” disse Ginny enigmatica.

Anche Harry rise: “Sì, penso che sia così...sei anche enigmatica oltre che bella...” disse lui ringraziando la penombra della stanza che nascose il suo rossore.

La principessa sorrise imbarazzata: “Sono bella finché indosso una maschera...finché sono così posso essere me stessa...penso che tu possa pensare lo stesso...no?” disse di nuovo enigmatica.

Harry non seppe dire se la principessa avesse capito la sua identità, ma si ritrovò a pensare di aver già visto quelle labbra e quegli occhi, da qualche parte.

Io penso che se ti senti te stessa con questa maschera allora quella vera non è quella che indossi tutti i giorni, ma quella che hai ora...Non pensi?” chiese lui sorridendo mesto.

Lei piegò la testa incuriosita poi annuì: “Ha un suo senso...” disse pensandoci su.

Harry decise che, per quella sera avessero pensato a cose profonde anche per troppo tempo, perciò disse: “Vuoi ballare? Non prometto nulla, non sono un gran ballerino, ma stare qui a bordo pista è uno spreco per la tua maschera.”

Lei rise e scosse la testa: “Se è per l'abito, certo!” disse sarcastica e si fece trascinare in pista.

Harry non era mai stato un grande ballerino e, appena furono arrivati al centro della sala, si maledì per quella stupida idea che aveva avuto.

Eppure, non seppe come, quando iniziarono a ballare il lento appena partito, la sua goffaggine non si fece vedere per niente, come se quella bella ragazza gli avesse letteralmente scagliato un incantesimo per aiutarlo.

Lei sembrava scrutarlo. Lo guardava profondamente negli occhi, come se gli stesse dicendo il più temibile dei segreti, come se fosse la più orribile delle creature.

A quel pensiero, a Harry tornò in mente Ginny. Si guardò intorno per vedere se fosse arrivata, ma non vide nessuna testa rossa all'orizzonte.

Il ragazzo sospirò. Alla fine aveva deciso di non venire.

Stai bene?” chiese la principessa: “Ti ho pestato i piedi?” chiese per sdrammatizzare.

Harry rise: “No no...figurati...è che...ho cercato di convincere una mia amica a venire, ma non credo che sia venuta...”.

Ginny rimase colpita da quelle parole: “Oh, mi spiace...come faresti a riconoscerla?” chiese curiosa.

Lui alzò le spalle: “Non so, credo dai capelli.”

Sai...profumi di fiori...” disse con tono piatto.

Ginny rise, arrossendo un po' per l'affermazione del ragazzo. Infine decise di tentare il tutto per tutto: “Sei proprio strano Harry...” disse ridacchiando.

Lui la guardò sbalordito e smise di ballare: “Tu, come? Cosa?” il ragazzo si impappinò toccandosi la fronte.

Non ti preoccupare, la cicatrice è ben mascherata...” disse Ginny spostandogli la mano che si stava tormentando i capelli per nascondere la parte destra della fronte.

Allora...come...?”

Ginny si mise a posto una ciocca dietro l'orecchio: “I tuoi occhi non sono molto comuni...Occhi di un verde lucente di rospo in salamoia...” la ragazza rise al ricordo del biglietto di San Valentino mandato a Harry anni prima.

Eri tu?!” chiese lui scioccato.

Ginny alzò le spalle senza negare o affermare la domanda: “Ad ogni modo, forse è ancora in camera...qualunque sia il caso dovresti fidarti di lei...” disse con un accenno di disappunto nella voce.

Lui guardò la bella principessa dai capelli corvini negli occhi: “Io mi fido di Ginny...l'ho sempre fatto e non smetterò mai di farlo...” disse e la ragazza fu sicura di vedere una strana luce negli occhi del prescelto.
“Va da lei...” disse senza pensare e si inchinò con fare fiabesco come a salutarlo per la fine del ballo. Lui guardò la ragazza negli occhi “ Non posso lasciarti qui sola...”
Ginny ridacchiò: “Da quello che so, non è la prima volta che fai un'azione nobile...vai, non mi offenderò. Oh, cavaliere, recatevi dalla ragazza dai capelli color Tiziano e salvatela dal terribile mostro chiamato 'noia'. Vi giuro che non ve ne pentirete...”

Harry sghignazzò a sua volta per la scenetta e diede un bacio sulla guancia alla principessa: “Siete gentile e misericordiosa my lady, non so come ringraziarvi...”

Lei gli diede una leggera carezza sulla guancia e gli fece segno di andarsene. Così il principe si girò e si volatilizzò uscendo veloce dalla sala.

Ginny si avviò felice verso Hermione che le chiese come fosse andato il ballo con il principe: “Benissimo.” disse la rossa con aria sognante.

E ora, dov'è?” chiese la Grifondoro curiosa.

Ginny alzò le spalle: “Oh, è andato su a vedere come stessi visto che non mi vedeva...alla...festa...” le due amiche smisero di sorridere e cominciarono a correre.

Ginny! Aspetta, non puoi entrare così in sala comune!” urlò Hermione dietro alla Weasley.

La principessa continuava a correre inseguita dall'angelo che riuscì a chiuderla in una classe vuota.

Ginny, prendi questi e infilateli.” disse Hermione porgendole degli abiti presi fuori dalla sua borsetta bianca. La Grifondoro non si chiese come l'amica potesse avere maglioni e pigiami dentro una borsa così piccola, si infilò la roba e uscì in fretta e furia sentendo Hermione urlarle dietro qualche cosa sui capelli e lanciarle un incantesimo sulla nuca.

Ginny salì le ultime rampe di scale a grandi passi e prima di entrare in sala comune, cercò di calmare il suo respiro affannato.

La ragazza vide il proprio riflesso in uno specchio all'entrata e vide che i suoi capelli erano tornati rossi e che Hermione li aveva legati in una treccia.

Entrò nella vasta sala e vide Harry, vestito normalmente seduto su un sofà davanti al fuoco.

Fingendosi sorpresa lo salutò: “Oh, ciao Harry! Tornato dalla festa? Come è andata? Non sono riuscita a trovarti...” mentì. Avrebbe voluto dirgli che era stata con lui e che non lo aveva mai lasciato.

Lui si girò e sorrise: “Ciao Ginny! Che strano, vero? Non riuscire a incrociarsi pur essendo nella stessa sala...” disse con uno strano sorriso in viso.

Lei lo guardò interrogativa: “Eh...già...curioso. Sai com'è, il destino gioca brutti scherzi...credo che andrò a letto ora, buona notte...” disse la ragazza iniziando a sentirsi a disagio.

Harry la salutò sorridendo e continuò a guardare il fuoco di un colore così simile a quello dei capelli della ragazza: “Notte my lady...” sussurrò.

Ginny si fermò: “C-come?” chiese balbettando.

Harry si girò e la guardò interrogativo: “Notte Ginny...? Non posso chiamarti Ginny?” chiese sorpreso.

N-no, v-voglio dire...c-certo che puoi ma...devo aver sentito male...scusami, buonanotte.” disse la ragazza salendo velocemente le scale portandosi dietro la sua scia di profumo di fiori.

Harry sorrise dopo aver visto che una ciocca di capelli nella treccia della Grifondoro fosse rimasta nera come la pece...



 

Angolino autrice:
Anche questa volta sono sorpresissima o.O Non pensavo di essere andata così bene...pensavo seriamente fosse una sciocchezza.
Invece a sole:) è piaciuta =D
C'è una piccola noticina del suo giudizio di cui vorrei parlare. sole:) ha scritto che Harry, nel momento in cui dice a Ginny mascherata che è molto bella, è troppo audace per il suo carattere. Effettivamente, anche io l'ho pensata così, e avrei voluto togliere quella parte, ma ho pensato che quando siamo mascherati, anche la paura o la timidezza se ne vanno, perciò ho pensato che Harry avrebbe comunque potuto dirlo... spero non sia stato un errore così grave XD
Un bacio a tutti quelli che hanno letto questa storia, qui sotto trovate i giudizi e i banner ^^
Un saluto, 
Giuly

Ed ecco il giudizio di sole:) :

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2° classificata: 



GiulyHermi96 con You'll be the prince and I'll be the princess 

grammatica: 3.5/5 
“Hogwarts, pioveva. Forte.” Io toglierei il punto perché spacca il ritmo iniziale della lettura. 
“trascinò dalla pare opposta degli anelli” – parte 
“riconoscere...non so” mancato uno spazio dopo i puntini e stessa cosa qui “Che simpatica...comunque, vieni...non abbiamo molto tempo”; “ottocenteschi...bé...è venuto fuori” e anche in altri punti, ma non potevo elencarli tutti ^^ 
E poi ci sono i punti esclamativi affiancati a quelli interrogativi (?!) che si devono considerare errore. Mi spiace :( 
stile: 5/5 
Il tuo stile l’ho trovato coerente e leggibile. Non ci sono stati degli intoppi che hanno rallentato la lettura. Brava ^^ 
utilizzo tema carnevale: 5/5 
Ebbene si! Voto pieno :D 
Hai utilizzato in modo perfetto il tema del Carnevale. 
utilizzo prompt: 5/5 
Anche il prompt hai utilizato bene ^^ 
IC personaggio: 4/5 
Questo punto l’ho trovato un po’ complicato giudicare perché in alcuni punti la caratterizzazione dei personaggi si è un po’ persa, ma non di troppo eh! 
Ad esempio, non credo che Harry sia il tipo che dice ad una ragazza “sconosciuta” - Sì, penso che sia così...sei anche enigmatica oltre che bella- Alla fine Harry è un po’ timido quando si tratta di amore no? ^^ 
gradimento personale: 4.5/5 
E’ stata molto carina da leggere ^^ soprattutto il momento della festa ^^ L’idea di Harry che non si accorge con chi stava ballando è molto carina ^^ 
TOTALE: 27/30   


Questa storia ha inoltre vinto il premio titolo ^^


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