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Autore: angielovestommo    18/03/2012    3 recensioni
Era con lui che ce l'avevo? Forse non così tanto. Ce l'avevo con me stessa, per aver lasciato che fosse successo tutto, per essermi avvicinata troppo a Louis, e per aver lasciato che Harry mi baciasse.
In quel momento di depressione, mi stavo facendo troppe paranoie su tutto ciò che sarebbe potuto accadere se io avessi continuato a mettermi in mezzo tra loro.
Continuava a frullarmi in testa la meravigliosa idea di andare via da quel quartiere, anche se mi trovavo bene con la scuola, con la gente, con la casa, era tutto perfetto, tranne me.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Hi, we are One Direction and we will twist your life.'
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Erano le sei, la sveglia suonava e, come ogni mattina, io la spensi e mi rimisi a dormire. 

Flash, il mio cane, mi svegliò leccandomi tutta la faccia, e io, ancora stordita, cercavo di capire dove mi trovassi e cosa ci facessi lì.

Un secondo dopo girai lo sguardo verso l'orologio.

LE SETTE!

Volai giù dal letto e mi misi a correre in mutande per tutta la casa, tentando di cercare quaderni, libri e vestiti.

-Mammaaa! Mammaaa!

Non mi rispondeva, probabilmente era già uscita.

Alcuni vestiti erano ancora negli scatoloni, c'eravamo trasferite a Ravenna da poco; per il lavoro di mia madre eravamo costrette a spostarci continuamente e a cambiare case e amicizie.

Tutto questo mi aveva stufato da tempo, ma avendo solo quindici anni, non potevo pretendere di andare via o di restare in un luogo.

Mia madre era l'unica fonte di guadagno, portava avanti la famiglia: me, lei e Flash.

Mio padre era morto anni prima, in un tragico incidente, a cui io scampai per miracolo.

Finalmente ero pronta.

Erano già le otto meno un quarto, e probabilmente sarei arrivata in ritardo come al solito.

Era appena passato il primo mese di scuola e io ne ero già stufa: ragazzi antipatici, professoresse terribili e nulla di interessante, nemmeno minimamente.

Mi misi a correre ancora con la felpa in mano ma logicamente persi l'autobus e me la dovetti fare a piedi.

E dopo 20 minuti ecco qui la mia scuola, quattro mura risalenti all'epoca del paleolitico, completamente rovinata.

Salii le scale e corsi per tutti i corridoi, irrompendo come a mio solito nella classe con un enorme frastuono.

-Salve prof, scusi il ritardo.

-Alessi, come devo fare con te? Dal vicepreside, ora.

-Prof, per favore!

-ORA!

Perfetto, dovevo passare ancora dal vicepreside per il ritardo.

Mi misi a camminare lentamente nel corridoio, come un condannato a morte poco prima della sentenza, intimorita da ciò che il vice potesse dire.

Bussai lentamente alla porta con le nocche, due colpi secchi, sperando che non ci fosse.

Un gelido 'avanti', mi fece capire l'esatto contrario.

Aprii la porta lentamente e il vicepreside fece un sospiro e si rilassò sulla sedia.

-Salve..

-Elisabetta Alessi, di nuovo lei? Un altro ritardo?

-Ehm, si..

-Ma come dobbiamo fare con te! Qual'è la scusa di oggi?

-Ho perso l'autobus..

-Non posso fartela passare liscia anche questa volta, dovrò chiamare tua madre.

-No, per favore, la prego!

-Numero di casa, prego.

-PER FAVORE!

-Che sia l'ultima volta! CHIARO?

-Chiarissimo!

-Ora torna in classe.

-Grazie..

Mi girai e feci un sospiro di sollievo. Aprii la porta e salutai, poi uscii e tornai in classe.

La giornata andò liscia.

Non mi ero fatta molti amici a scuola, a dir la verità neppure uno. Nessuno mi andava a genio, nessuno mi stava neanche lontanamente simpatico, e per di più io faccio fatica a far amicizia con i miei coetanei.

Tempo fa, mamma mi aveva mandato dallo psicologo perché tutti dicevano che ero 'asociale', ma non è questo, non ho un problema, preferisco semplicemente stare da sola, in silenzio, ad ascoltare la musica.

Da poco tempo a questa parte, avevo conosciuto per caso una band di ragazzi Londinesi che mi erano sembrati davvero molto bravi.

Erano i One Direction.

Ascoltare le loro canzoni mi metteva allegria, mi tirava su il morale e mi faceva passare bene i momenti difficili.

Le loro voci erano davvero meravigliose; Liam, Louis, Niall, Harry e Zayn. WOW. Perfetti.

 

Quella stessa sera mia madre a cena era molto pensierosa..

-Che succede, ma'?

-Nulla nulla..

-Mamma, dimmi.

-Liz, so che non ti piace cambiare spesso casa, ma credo che dovremo traslocare di nuovo..

-DI NUOVO?

-Si, ma stai tranquilla, è un lavoro fisso questo..

-E adesso in quale luogo sperduto mi vuoi portare? Sono stanca di cambiare casa ogni due per tre, sono davvero stanca!

Urlai con tutta la rabbia. La giornata non era stata delle migliori, e ora dovevo anche cambiare scuola, casa, tutto, per l'ennesima volta. Forse però mi faceva anche piacere.. Odiavo tutto di Ravenna. 

  
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