Oggi è domenica e
c’è un sole che spacca le pietre, sembra che sia arrivata già la primavera,
forse con un po’ di anticipo, un raggio impertinente ti sveglia, ma sei
contenta.
Inspiegabilmente,
sei contenta. Ti affacci alla finestra e vorresti vedere il golfo, ma abiti troppo distante, beh, ti dici,
almeno intorno a me c’è la campagna, inizi a vedere gli alberi in fiore, i
ciliegi sono bianchi e i peschi sono rosa, “fiori rosa fiori di pesco” ti viene
in mente, vorresti cantarla ma sei appena sveglia, non riesci nemmeno a
parlare.
La mamma sta
preparando la pizza perché ha visto un documentario in tv dove Gino Sorbillo
spiegava i segreti della sua magica pizza e la mamma adesso sta impastando e
dice “ecco vedi, mi ha fatto venir voglia di pizza! Pizza a pranzo, che fa? È
buona!”
Sorridi, ti piace
la mamma che sorride e ti piace ancora di più quando è di buon umore.
Il cielo è di un
azzurro matto e intenso, si sentono le voci dei bambini, il cinguettare degli
uccelli, poi decidi di aprire i balconi di casa, ah, si, così entra l’aria
fresca, aria di primavera! Però devi stare attenta, controlla che non entrino i
gatti. Si perché non si può mai sapere, gatti di ogni dimensione e razza,
dispersi per le campagne, non vedono l’ora di entrare in casa per qualche
carezza e qualcosa da mangiare. Tu ne hai avuti due di gatti randagi, l’ultimo è
sparito chissà dove, un giorno è andato via e non è tornato più. Era rossiccio e
bianco, sempre voglioso di coccole, le sue fusa accompagnavano le tue
giornate.
Sorridi al cielo,
agli alberi, alla terra, e vorresti vedere il mare. Chissà come brilla sotto
questo sole luminoso, chissà quante persone adesso sono sulla spiaggia,
tenendosi per mano teneramente.
Perché chi ha
detto che sono solo i tramonti ad essere romantici, con i raggi di luce rossa ad
illuminare strati di pelle e di sentimenti, a far chiudere gli occhi, a far
nascere una tristezza inspiegabile e il senso dell’abbandono? Cosa c’è di più
romantico di una domenica mattina soleggiata e felice, in riva al mare,
raccontandosi delle cose belle condivise, di quelle ancora da
condividere…?
Perché il
romanticismo dev’essere sempre così maledettamente triste? È domenica mattina,
forse non hai nessuno con cui condividere questa intrinseca gioia che non ti
spieghi, forse vorresti essere triste, si, forse dovresti, ti spremi le meningi
per trovare un motivo per cui soffrire, ma non c’è, non c’è nessun motivo per
cui essere tristi.
Per una volta non
si soffre, oggi non soffriamo più.
Apri l’armadio e
lo vedi, eccolo, è l’abito che aspettava di essere indossato. Il “vestito della
domenica”, che rimane chiuso nell’armadio per sei lunghi giorni aspettando il
suo momento. È il più bello di tutti, lo hai comprato qualche mese fa perché era
in saldi, e non potevi lasciarti sfuggire quell’occasione. È un abito giallo
dalla gonna a campana, a giro maniche, semplice, per te stupendo. Non l’hai mai
indossato, ha sempre fatto troppo freddo, ma adesso è il momento giusto. Lo
indossi, ricordi quando nel camerino del negozio giravi su te stessa contenta,
sperando di avere presto un’occasione per
indossarlo.
Caro il mio
vestito giallo, questa è più che un’occasione, questa è l’unica occasione, la
felicità che ti passa davanti, l’acqua che zampilla sul volto, il sole che si
specchierà su di te! Non esiste un altro giorno, un altro momento, sei nato per
essere indossato oggi, oggi è il tuo giorno, oggi è quel giorno, sei stato cucito per essere
indossato da me, oggi.
Ti acconci i
capelli, vorresti truccarti ma ti annoi, così passi solo un filo di rossetto
rosso sulle labbra, quello che ti piace di più, e poi scendi in strada,
finalmente il vestito giallo vede la luce.
Dove stai andando?
Non lo sai. Cammini, la campagna ti sorride, è domenica! Non avresti mai pensato
che potesse piacerti tanto, la domenica.
Poi ti squilla il
cellulare, un suono sordo che ti riporta alla realtà. Rispondi, un po’
titubante.
“Amore”, dice una
voce dall’altro lato, “andiamo a fare un giro, hai visto che bella giornata? Mi
sei mancata davvero tanto”