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Autore: phazzadihazza    18/03/2012    8 recensioni
Amber è un'adolescente Londinese con gravi problemi familiari. Scappata di casa per sfuggire da un padre violento, si è rifugiata da alcuni suoi amici che l'hanno poi portata sulla cattiva strada. Incontra Zayn per casualità, dopo che il ragazzo le salva la vita portandola a casa sua. Da lì inizierà un'amicizia tramutata poi in amore. Riuscirà il misterioso Zayn Malik ad innamorarsi della ribelle Amber Stoner ?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-------- Chapter Twenty-three: He’s The Reason for The Teardrops on My Guitar --------

Point Of View Of Amber

In quel momento, sulla soglia di casa, notai una donna, i cui capelli neri leggermente rossicci le incorniciavano il viso,
nascondendo alcune cicatrici che facevano da padrone sulla guancia sinistra.
In quel momento la riconobbi. Come altrimenti ?
Solo lei poteva avere quelle cicatrici,
segno della violenza di un uomo che non l’amava abbastanza, che non aveva rispetto alcuno nei suoi confronti.
No, quella non era una semplice donna.
Quella donna, che imperterrita mi fissava con le lacrime agli occhi,
accanto al mio migliore amico, era mia madre.
Sì, era proprio lei.
Le lacrime mi incorniciarono il viso quando, impotente com’ero,
mi accasciai a terra afflitta dalla visione di mia madre e dal ricordo degli anni precedenti.
Le urla, i pianti, il sangue…
era tutto vivido e conciso nella mia mente, come una di quelle cicatrici che aveva sul viso.
Una cicatrice indelebile era proprio lì, sul mio cuore,
e bruciava ogni volta che rivedevo nei miei sogni il suo viso, e quello di mio padre.
Ora che lei era proprio dinanzi a me, a meno di un metro di distanza,
il dolore sembrava essere atroce ed insopportabile.
Quella cicatrice bruciava come acido nel mio petto e
le lacrime sembravano affilate lame che mi tagliavano il viso.
Anni prima, il giorno della mia fuga di casa, con gli occhi lucidi e ancora i tagli sui polsi,
mi ripromisi di non versare più nessuna lacrima per lei, né per mio padre.
Ed ora ero lì, a terra, ad infrangere l’unica promessa fatta a me stessa.
Perché lei ? Perché ora che sembrava andare tutto bene ?
I miei occhi incrociarono i suoi, e poco prima che potesse venirmi in contro,
mi alzai con la poca forza che mi era rimasta in corpo, mi alzai e corsi via.
Non sapevo dove ero diretta, ma ero certa che mai più avrei voluto rimmergere il mio sguardo
nei suoi occhi neri e profondi almeno quanto i miei, che cambiavano per colorazione,
ma non di certo per ciò che avevano visto dinanzi a loro anni prima.
Qualcuno sibilò il mio nome, prima di sparire alle mie spalle,
ma in quel momento ogni suono sembrò impercettibile al mio orecchio.
Le urla e i pianti facevano ormai da padrone nello specchio dei miei ricordi, dei miei dolori.
Addirittura le cicatrici ancora doloranti di James sembravano esser semplici carezze a confronto col ricordo del dolore passato.
Finalmente mi fermai, non per volere, ma per stanchezza e lentamente mi accasciai a terra,
immersa dalle lacrime e dai ricordi, che sembravano non voler abbandonarmi più.
Socchiusi gli occhi e mi lasciai trascinare dai soliti incubi, dalle solite frustrazioni.
Sentii qualcuno cingermi i fianchi per poi tirarmi su scrollandomi appena,
come per svegliarmi da quell’incubo chiamato vita, ma ormai non ero più padrona del mio corpo.

-------- To Be Continued... --------

Viste le 6 recensioni nell'ultimo capitolo, non potevo non postare questo al più presto.
Come nel precedente, continuo solo dopo 5 recensioni.
Un bacio, Valeria.
xxx

  
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