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Autore: shesaskyscraper    18/03/2012    7 recensioni
Megan si racconta ad un blog, ma nasconde altro.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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‘Salve a tutti. Da una settimana circa vomito per perdere peso, ed è straziante, sono già stanca. Devo sempre stare attenta a non farmi notare dai miei genitori, dalla gente che mi circonda, ma non voglio smettere. Solo così riesco a sentirmi meglio con il mio corpo, come mai lo sono stata in vita mia. Sorridere è diventato più facile, ma allo stesso tempo difficile, perché ho l’ansia di mangiare, visto che appena finito, ho il bisogno costante di scappare in bagno e rimettere tutto quello che ho dentro. Inizio anche a vomitare sangue, ultimamente, ma non voglio parlarne con nessuno. E’ il mio piccolo segreto che mi da una marcia in più di snellimento. Mi chiedo perché le ragazze per dimagrire non lo facciano. E’ doloroso sul momento, sì, però poi ti senti meglio. Come se il cibo che espello fosse la causa della mia tristezza, e tecnicamente è anche così. So che è odio verso me stessa, ma non voglio smettere. Mi sono sempre sentita male ad indossare un certo tipo di magliette che invece ora fanno i complimenti al mio corpo privo di fianchi larghi, o cellulite. Prima ne ero piena. Avevo perso la voglia di andare al mare, per paura di mostrare a tutti il lato di me che non volevo conoscesse nessuno. Ero diventata seriamente asociale, sempre pronta a mettere gli auricolari nelle orecchie pur di non ascoltare i futili discorsi che facevano le altre. Rapidissima ad uscire un libro dalla borsa quando avevo bisogno di abbandonare il triste mondo in cui mi trovavo. Tornare a casa e alzare il volume al massimo per coprire i singhiozzi, era diventata un’abitudine. Invece adesso torno a casa con la mente fissa sul bagno, dopo essermi abbuffata. Ma io sono certa di non essere malata, non ancora, perlomeno.’
Megan lo pubblicò sul suo nuovo blog, per condividere i suoi pensieri con altre ragazze che avevano i suoi stessi problemi. Era convinta che vomitare per dimagrire era okay, che non le avrebbe creato problemi. Stava iniziando a prendere anche lassativi, ma non aveva ancora il coraggio di parlarne a riguardo. A scuola sorrideva felice, convinta che il suo piccolo segreto non solo fosse al sicuro da sguardi indiscreti, ma potesse anche migliorarle la vita e la reputazione. Credeva che potesse renderla meno invisibile.
Piano a piano iniziava a farsi sempre più magra. Vomitava anche non mangiando. ‘Non può succedermi nulla’, si diceva. Ma iniziava a perdere molto sangue, e capitò un giorno che svenne in classe.
Sono felice di non dover sopportare tutta quella massa che mi ritrovavo addosso prima di tutto questo. Non m’importa se mi sporco, se svengo in classe come oggi è successo. Il fatto è che il mio corpo è come quello che sognavo, ed è meravigliosa questa sensazione. Piaccio a più persone, ora. Inclusa me! Perché il problema ero io, non le altre persone. Cercavo di non farmi odiare, perché l’odio che partiva da me stessa era più di quello di tutte le persone attorno a me messe insieme. Non smetterò, è una sensazione meravigliosa.’
Scrisse così sul blog, quel giorno.
Una settimana dopo, iniziò a tagliarsi. Si definiva felice, ma in realtà stava davvero cadendo in depressione. La madre iniziò a rendersene conto, e le chiese cosa c’era che non andasse. Ebbene, lei rifiutava ogni aiuto che le veniva regalato. Respinse la madre, dicendole che andava tutto bene, che era solo una sua stupida sensazione.
Mia madre non mi capisce, ah! Crede che qualcosa non vada. Ma va tutto bene, io sto bene. Altro che psicologo, rovinerebbe il lavoro che ho fatto fino ad ora, e non starei ad ascoltarlo. Ho la mia bella linea, lasciatemela! Vogliono privarmi anche di essere felice, ora.’
Una settimana dopo, si pesò. 20 kili.
 
Un mese dopo, si svegliò sul letto di un ospedale, senza sapere cosa fosse successo. ‘Ora devi spiegarmi tutto.’ Queste furono le parole della madre. Prima di risponderle, si guardò. Il suo corpo era stato perforato per lasciare spazio alle flebo di cui aveva bisogno di non morire: era in fin di vita. Ne parlò con la madre, decise che fosse il momento di smettere.
Non ci riusciva. Grazie a quella settimana in ospedale aveva preso altri 20 kili, ma l’impulso di mettersi a vomitare era più forte di qualsiasi altro pensiero le venisse in testa. I capelli iniziavano a caderle, abbandonò il blog per dedicarsi ad una cura. Le ossa continuavano ad essere molto evidenti, e iniziava a piacersi sempre di meno. Tutto quello che desiderava, era morire. Ma stava tenendo forte, non si sarebbe abbassata alle tentazioni, non come aveva fatto per il cibo.
 
Adesso, un anno dopo, Megan pesa 50 kili, e sta bene con se stessa, con le persone che la circondano.
Ragazze, se siete bulimiche, tutto quello che dovete fare, è parlare. Da sole non risolverete niente, e morire, o tagliarsi non è un soluzione. Fatevi ascoltare. Non pensate di uccidervi, perché siete la ragione del sorriso di qualcuno. Imparate ad amare le vostre curve, vi rendono voi.

 
Il testo parla da solo. Spero vi piaccia. :)
  
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