Crossover
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Autore: telesette    19/03/2012    2 recensioni
In un mondo fantastico, popolato da cavalieri e maghi, due innamorati sono vittime di un maleficio: saranno sempre insieme, ma non potranno mai amarsi; lei costretta ad essere un falco durante il giorno, lui lupo durante la notte...
Questa la trama di un meraviglioso capolavoro di cinema "fantasy" del 1985, intitolato "Ladyhawke". Probabilmente nessuno dell'attuale generazione ricorderà il fascino di questo genere di storie, ciononostante proverò a ricreare una storia sentimentale e avventurosa ( XD speriamo bene! ) con questa mia modesta parodia dedicata ai due personaggi che più AMO del mondo di Naruto...
Genere: Avventura, Fantasy, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga, Film
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Neji X Tenten'
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Dopo aver ascoltato il racconto di Rock Lee e Jirayus, il fornaio si passò le dita sul mento con fare pensieroso.

- E' una storia davvero incredibile!
- Ma vera, purtroppo - sottolineò Rock Lee. - Io stesso ne sono stato testimone, con questi occhi... So che è difficile crederci ma, per quanto assurdo possa sembrare, dobbiamo assolutamente trovare un modo per entrare a Konoha entro stanotte!
- Mmm, più facile a dirsi che a farsi - osservò Choji, incrociando le braccia sul petto. - Ormai il coprifuoco è suonato da un pezzo, entrare in città a quest'ora è praticamente impossibile...
Hmpf, che sciocchezza - esclamò dunque Shikamaru, scostando il telo e sollevando la testa dal tavolo sul quale si era appisolato.

Sia Rock Lee che Jirayus, temendo che costui avesse ascoltato la loro conversazione, reagirono bruscamente.

- Una spia del Vescovo - urlò Rock Lee, avventandosi su di lui alla cieca.
- No, fermati ragazzo, aspetta - provò a fermarlo Choji, anche se inutilmente.
- Aaahhh !!!

Shikamaru non si scompose minimamente, osservando l'attacco di Rock Lee con indifferenza, e si limitò a giungere le dita delle mani davanti a sé.

- Tecnica del Controllo dell'Ombra!
- Ma cosa...

Il pugno di Rock Lee si fermò a mezz'aria, esattamente a un palmo dal volto di Shikamaru, e tutto il suo corpo si irrigidì completamente senza permettergli di muovere nemmeno un muscolo. La sua ombra, per quanto assurdo potesse sembrare, era come "incollata" sul pavimento. Shikamaru lo squadrò severamente ma, inarcando appena il sopracciglio, la sua espressione divenne subito più calma e rilassata.

- Non temere, ragazzo - intervenne allora Choji, con un sorriso rassicurante. - Shikamaru è un mio amico artigiano, non una spia; a volte si ferma qui a dormire, ma solo per sfuggire alle ramanzine di sua moglie!
- Già - osservò l'altro con una smorfia accigliata. - Sempre ammesso che non le venga in mente di venirmi a cercare anche qui...

Ciò detto, Shikamaru sciolse dunque la sua tecnica/trappola e Rock Lee fu di nuovo libero di muoversi normalmente.

- Accidenti - esclamò il giovane, massaggiandosi il polso. - Credevo di essere diventato di marmo... Ma che razza di diavolerìa è?
- Non ci badare - spiegò il fornaio. - Molti qui a Konoha sono in possesso di tecniche e abilità fuori dal comune, è una leggenda che ci tramandiamo da quasi tre secoli ormai!
- Sul serio?
- Ti stupisce - fece Jirayus con una smorfia. - Eppure la leggenda di Konoha è piuttosto famosa: quando Senju Hashirama venne consacrato Primo Vescovo di Konoha, più di trecento anni fa, concesse i favori della somma benedizione ai suoi più devoti abitanti; costoro acquisirono speciali capacità, al fine di difendersi contro i nemici della fede, e ancora oggi i loro poteri vengono tramandati di padre in figlio!

Rock Lee pareva alquanto perplesso.

- Ma se gli abitanti di Konoha sono in possesso di tante e tali abilità, perché non si oppongono alla tirannìa del Vescovo?
- Non essere sciocco - lo rimproverò Jirayus, fulminandolo con lo sguardo. - Sua Grazia, per quanto corrotto e malvagio possa essere, è l'emblema della santità di questo paese; mettersi contro di lui equivarrebbe ad essere considerati alla stregua di eretici, per questo nessuno degli abitanti di Konoha può opporsi al suo volere!
- Purtroppo - sottolineò Shikamaru gravemente. - Anni fa per esempio, quando il nobile Fugaku Markét Uchiha ebbe l'idea di incitare il popolo alla rivolta, il Vescovo fece sterminare la sua intera famiglia... Solamente il piccolo Sasuke fu risparmiato e, dopo averne piegato la mente con chissà quale sortilegio, Sua Grazia ne ha fatto il suo carnefice più spietato e obbediente!

La mano di Jirayus fremette incontrollabilmente sul tavolo. Al solo ricordo di ciò che Sasuke era stato capace di fare a lui e a sua moglie, il vecchio eremita si sentiva tremare di rabbia e impotenza. Per due anni, il solo pensiero di quanto allora era accaduto aveva affollato la sua mente con incubi terribili; dimenticare era impossibile, poteva solo sforzarsi di affrontare la realtà e trovare un modo per rimettere a posto le cose.
In quella però, sentendo bussare leggermente contro la porta, tutti si misero in allarme.

- Se si tratta di soldati, stavolta li metto a nanna senza tanti complimenti - esclamò Choji, accingendosi ad aprire.

Il fornaio aveva già preparato il suo micidiale pugno a espansione, pronto ad abbatterlo su chiunque si trovasse dall'altra parte, ma rimase di stucco di fronte alla figura ammantata di nero che gli si parò di fronte sulla soglia. Davanti a lui infatti, bella come la luna nell'oscurità della notte, una fanciulla dai vividi occhi castani gli rivolse uno sguardo fermo e impassibile. Choji nascose dunque il pugno dietro la schiena, balbettando qualche scusa con imbarazzo, e si fece da parte per consentirle di entrare.

- Tenten - esclamò Rock Lee, riconoscendola. - Non dovevi restare con Gamabunta?

Prima che la fanciulla potesse rispondere, il lugubre suono dell'ululato all'esterno della taverna riecheggiò talmente forte da fare gelare il sangue nelle vene.

- Abbiamo un problema - spiegò lei. - Neji è molto inquieto stanotte, né io né Gamabunta siamo in grado di calmarlo...
- E' un bel guaio, accidenti - osservò Jirayus. - Se non la smette di ululare così, ben presto qualcun altro verrà a vedere cosa sta succedendo!
- E' il suo istinto - esclamò Rock Lee. - Sì, dev'essere così, lui sente la presenza dei suoi nemici e il suo istinto animale non gli permette di ragionare!

Tenten annuì.

- Sono due anni che attende di affrontare il Vescovo, e l'aria di Konoha è carica del suo odore... Per questo i suoi sensi da lupo sono fuori controllo!
- Che razza di sciocco - commentò Jirayus tra i denti. - Se non la smette con questo chiasso, moriremo tutti ancora prima di entrare in città!
- Sempre ammesso di riuscirci - sottolineò Rock Lee. - Ancora non sappiamo nemmeno se esiste un sistema...

Shikamaru si grattò la spalla con un sospiro rassegnato.

- Riflettete un momento - disse. - Secondo voi, a che ora vengono passati i rifornimenti per il magazzino del Vescovo?
- E' vero - fece Choji, battendo il pugno contro il palmo della mano. - Infatti devo ancora consegnare le vettovaglie per la cucina di Sua Grazia, potrei nascondervi nel carro e...
- Non basta - lo interruppe Shikamaru. - Dobbiamo anzitutto trovare un modo per distogliere l'attenzione dei soldati dal contenuto del carro, altrimenti non riuscireste a passare inosservati, visto che l'ululato del vostro amico avrà messo senza dubbio tutti sul chi vive!
- Già, hai ragione - osservò il fornaio, grattandosi la nuca preoccupato.
- Tuttavia - proseguì Shikamaru, incrociando le braccia sul petto con fare pensieroso. - Uno stratagemma ci sarebbe...

***

- Altolà!

L'ordine perentorio dei soldati di guardia ai cancelli intimò a Choji di fermare il carro. Il fornaio obbedì naturalmente e, chinando la testa assieme alle tre dame che lo accompagnavano, spiegò al comandante che era tutto assolutamente regolare.

- E' tutto a posto, tenente - esclamò l'Akimichi con un sorriso, accennando al carro che trasportava. - Io e queste tre signore dobbiamo solo consegnare le vettovaglie per la mensa del Vescovo!

Il tenente strinse gli occhi, scrutando attentamente il volto di Choji e delle tre megere al suo seguito. Le tre donne infatti erano talmente sgradevoli d'aspetto, da far rabbrividire: una di loro aveva delle sopracciglia scure talmente folte che sembrava quasi una scimmia con gli occhi grandi; la seconda invece, coi lunghi capelli bianchi da sotto l'orribile fazzoletto a pallini che portava in testa, aveva una mascella squadrata e dei lineamenti durissimi; la terza invece, più simile ad una grossa rana in realtà, aveva la pelle butterata e due orribili labbra carnose dipinte di rosso.
L'ufficiale trattenne a stento un conato di vomito, tuttavia si sforzò di mantenersi calmo e lucido per svolgere il suo lavoro di controllo.

- Dobbiamo controllare il contenuto del carro - esclamò secco. - Fatevi da parte!

Subito, da sotto il mucchio delle provviste accatastate, giunse una specie di ringhio soffocato.

- Tenten - sussurrò la donzella dalle grosse sopracciglia, cercando di non farsi notare dai soldati. - Cerca di farlo stare zitto, altrimenti è la fine!

Nascosta sotto un mucchio di ceste ricolme di ogni ben di Dio, Tenten si strinse accanto al lupo acquattato sul fondo e fece il possibile per calmarlo.

- Buono Hyugarre, stai buono...

L'animale smise subito di ringhiare, purtroppo l'ufficiale aveva sentito distintamente e strinse gli occhi sospettoso.

- Che cos'era quel rumore? - domandò severo al fornaio.
- Beh, ecco... Forse... Forse è l'insalata russa, può capitare!
- Molto divertente - rispose gelido l'ufficiale, puntandogli la spada contro il petto. - Vediamo se hai ancora voglia di fare lo spiritoso, dopo una notte in gabbia!

Le cose si stavano mettendo male. Sia Rock Lee che Jirayus erano quasi sul punto di mandare tutto a monte e gettare via i propri travestimenti, tuttavia fu Gamabunta a risolvere la situazione con incredibile faccia tosta.

- Iiih, povera me, ho il terrore della violenza - fece il rospo, giungendo le zampe anteriori e recitando la parte della "donzella spaventata" come un attore consumato. - La prego, tenente, siamo solo delle povere fanciulle indifese... Non ci faccia del male!
- Beh, ma io...

La sola vista della presunta "donzella" avrebbe fatto scendere un brivido gelido di repulsione lungo la schiena di chiunque, ciononostante l'ufficiale abbassò la spada confuso. In quella un secondo soldato, più corpulento e autoritario del primo, si fece avanti per rivolgere uno sguardo rassicurante al fornaio e alle presunte signore.

- Non preoccupatevi, madamigella - fece questi, rivolgendosi a Gamabunta. - Il tenente è solo molto nervoso, non c'è motivo di spaventarsi, glielo assicuro!
- Ma capitano, io...
- Suvvìa, tenente - lo interruppe definitivamente il capitano. - Non vedete che queste povere signorine sono già abbastanza impressionate? Lasciamole passare e non importuniamole oltre!
- Grazie, capitano - fece Gamabunta, socchiudendo un occhio con aria civettuola. - Lei è proprio un cavaliere!

Il capitano arrossì imbarazzato, dopodiché fece cenno ai suoi uomini di lasciar procedere il carro oltre i cancelli di Konoha. Sia Rock Lee che Jirayus tirarono il fiato, incapaci di credere a tanta fortuna, invece Gamabunta continuò imperterrito a salutare il gentile capitano finché non furono abbastanza lontani e al sicuro entro le mura della città.

- Capitano - esclamò il tenente incredulo. - Si può sapere cosa le è preso?
- Beh - rispose l'altro, passandosi una mano sulla nuca. - Il fatto è che quella dolce e affascinante donzella assomiglia talmente tanto alla mia mogliettina, perciò non mi sembrava carino terrorizzarla per una simile sciocchezza!

( continua col prossimo capitolo )

NOTE:
"Autori per il Giappone" è un'iniziativa di sostegno organizzata dall'autrice Lara Manni
Per saperne di più, visitate questo link:

http://www.autoriperilgiappone.eu/

Un piccolo contributo per una grande opera a beneficio di molti...

"I Ragazzi di EFP hanno scritto i racconti di “Niente è come prima” con un atto esplicito di fiducia nella possibilità di raggiungere altri coetanei, offrendo loro un motivo di indagine interiore. Generosi e speciali, con un gesto inaspettato hanno deciso di devolvere una parte del ricavato della vendita ad ADSINT che rivolge una particolare attenzione alle nuove generazioni con le loro esigenze e i loro sogni. Complici di un dono: quello dei pensieri, quello del sangue."
Giovanna Ferrante
Direttore de “il Globulo” Veicolo di informazione di ADSINT – Associazione Donatori di Sangue Istituto Nazionale Tumori

   
 
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