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Autore: xwannabewriter    19/03/2012    2 recensioni
Veronica ha 15 anni, è una ragazza come tante ed inizia il Liceo Classico.
Da sempre ama la musica e ha un piccolo grande cruccio: l'autostima, che è, infatti, all'altezza di 2 cm da terra. Si nasconde dai ragazzi e non si mostra particolarmente socievole, e quando, pur di inseguire il sogno di diventare Qualcuno, compie il coraggioso atto di iscriversi al Classico -liceo pieno di snob e ragazzi strafottenti, per lei- fa la conoscenza di Alessandro che, forse, le farà cambiare idea su molti aspetti.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-          Capitolo settimo

 
Chiudo innervosita il libro di storia dell’arte, non riesco a capire nulla del procedimento per creare una volta a crociera e, per quanto sono convinta che domani al test d’ingresso prenderò un’insufficienza, non m’interessa assolutamente nulla.
E’ una brutta giornata. Oggi a scuola è iniziato un temporale e abbiamo passato l’ultima ora cercando di rimanere attenti, più che ascoltare la prof.
In compenso ho trovato una nuova amica, Letizia. Mi è stata simpatica sin dal primo momento, non sono convinta che avrei avuto il suo coraggio nel difendere e mentire così spudoratamente per una sconosciuta. Ieri pomeriggio Alessandro è venuto per portarsi via Balù, mi ha rincuorato il fatto di vederla leggermente triste. Magari le mancherò. Non si è dilungato molto, ha bussato e quando ho aperto gli ho fatto presente che è stato inventato un campanello, prima di dargli Balù e congedarlo.
Mi chiedo perché non riesco a guardarlo negli occhi.
Vorrei davvero che non fosse mai venuto, avevo le mani che sudavano freddo e balbettavo. E’ sembrato quasi che se ne accorgesse –spero vivamente che non lo abbia fatto- . Ad ogni modo, credo volesse entrare. Un po’ mi è dispiaciuto mandarlo via quasi a calci, ma mi mette troppa agitazione quel ragazzo.
E’ sempre successo, con qualcuno di ipoteticamente carino agli occhi delle mie amiche.
Io vedo e vedevo tutti come degli imbecilli, ma con quei pochi ragazzi “fighi” non riuscivo a intrattenere conversazione ne ad offenderli. Probabilmente è la soggezione; desidererei che la miss sloggiasse da me in quanto ogni qual volta che, puntualmente, questi scemi fanno soffrire le mie amiche io vorrei tanto difenderle ma non riesco a far di più che lanciarli un’ occhiataccia, mentre loro non guardano, naturalmente.
Tesoro! Devo andare a casa di Niles per quella riunione, sai … i prodotti della Estèe Lauder.”
“E io che mangio per cena?!” dissi cercando di farmi sentire da camera mia
Nel microonde ci sono i bastoncini di pesce. Ciao, porto con me tuo padre!”
“Ciao!”
Mi alzo barcollando dalla scrivania e spengo la luce.
Mi butto sul divano e accendo la tv. Su MTV c’è un interessantissimo programma, parla delle case dei teenagers americani. Di quegli ricchi. Stento a credere che esistano case con una piscina dentro e una sala cinema. Che odio che provo. Perché loro? Dio, non potevi scegliere me?
Mi è persino passata la fame. D’un tratto sento bussare la porta. Che mi prenda un colpo, chi si permette di disturbare a quest’ora? Mi alzo svogliata dal mio rifugio e apro la porta.
“Chiunque tu sia, c’è un campanel …”
C’è un campanello sa suonare, perché l’hanno inventato apposta. Giusto?” Sbianco, poi divento rossa, poi blu e infine viola. Alessandro?
“Che ci fai qui?”
Scusa il disturbo ehm …” si grattò la testa, ma che ha? I pidocchi? Bah. Comunque stavolta cerco di fare la carina, forse è meglio.
“Prego, entra!” dico melodrammaticamente
Sempre ospitale, tu.”
“Scusa, è che me ne stavo tranquillamente seduta sul divano a vedere due troie snob esporre le loro casa miliardarie alle telecamere di MTV, non mi aspettavo che uno sconosciuto bussasse per la seconda volta a casa mia!”
Scusa. Vuoi che me ne vada?”
“Vorrei dire di sì, ma credo che se tu sia venuto qui sia perché hai bisogno di qualcosa perciò parla su.”
Ho dimenticato il collare di Balù.”
“E’ vero, che scema scusa! Due notti fa dormiva con me e non ero pratica, pensavo si strozzasse o altro e gliel’ho tolto! Vado a prenderlo.” Dico correndo via, non voglio pensi che sono una ladra di collari. Non ho nemmeno un cane, ma data la mia ostilità dei suoi confronti non ho problemi a pensare che sia convinto lo voglia indossare io. Doppio bah.
Scendo velocemente le scale.
“Eccolo, scusa ancora …”
Basta accusarti e subito ti fai più gentile, utile.”
Mi trattengo dal dargli un bel pugno in faccia, che senz’altro non gli avrebbe fatto male, ma magari avrebbe alleviato la sua grande faccia tosta. Sii gentile Veronica, sennò qui scoppia la terza guerra mondiale.
“Posso fare qualcosa per te?”
Posso un bicchiere d’acqua?”
“Si, vieni in cucina”
Lo faccio accomodare sulla sedia e li metto davanti al naso la bottiglia con un bicchiere. Sembra paralizzato.
“Eccoti l’acqua” dico, magari si è dimenticato che mi ha chiesto di bere
E non me la versi? Bah.”
“Senti, vuoi un pugno? No? E allora taci!”
Stai calma, sennò ti vengono le rughe qui” mi indica la fronte, rabbrividisco a quel contatto così ravvicinato con il nemico. Mi siedo vicino a lui.
Hai studiato arte?”
“No, mi sono arresa. E’ troppo complicata.”
Ma và! E’ una cavolata.”
“Hai già studiato?”
Si, prima di venire qui.”
“Ma dove abiti? Cioè … non voglio venire ad ispezionarti casa, è solo per … beh, per sapere.” Farfuglio particelle di frasi, sembra divertito. Lo odio.
Abito dall’altra parte della strada, cinque case a sinistra e la mia è quella color crema con il prato rinsecchito.”
“Ok …” non so come far decollare la conversazione, ci pensa lui
Se vuoi ti do una mano con arte.”
“Sarebbe ok, ma non so … i miei tornano per le 23:00.” E questo che c’entra?! Mi odio.
Finiremo di sicuro prima.”
“Allora presumo che vada bene.”
 
Trascorriamo due ore a parlare di cemento, volte a crociera e non mancano le mie –puntuali- imprecazioni. Che cazzo si è messo a creare quel bastardo che ha inventato queste volte a crociera? Argh. Alla fine, però, devo dire di essere riuscita a capirci qualcosa.
“Grazie … secchione.”
Grazie a te, è bello sentirsi prendere per i fondelli da te dopo che ho sprecato voce e tempo per insegnare qualcosa alla tua mente mentecatta.”
“Sarcastico.”
Egocentrica.”
“Sbruffone.”
Ti detesto.”
“Io di più.”
Ci guardammo dritti negli occhi per qualche secondo, poi scoppiammo tutti e due in una grande risata di pancia. Era bella, la sua risata. Io invece sembravo un grizzly in calore, ma va beh.
Vorrei aiutarti più spesso.”
Fottuta. Se rispondo si chissà che si mette in testa, se dico no ha ragione a dire che sono un’egocentrica.
“Non so. Ti dirò.”
Ok, tieni il mio numero.”
Si era preparato il bigliettino? Ahahah.
Trattengo le risate.
“Allora a domani …” dico, accompagnandolo alla porta
Ciao Veronica!”
“Ciao Ale … ssandro, Alessandro!”
Chiudo la porta, sprofondando in una bella risata.
Con tutte quelle spiegazioni tecniche sulle volte a crociera mi è venuto un sonno micidiale.
Sarà meglio andare a letto. Vado in camera e accendo il computer, scrivo una nuova frase sulla pagina facebook.
 

Ci ha provato? Cretino due volte. Oggi lezioni sulle volte a crociera. Che palle, i suoi occhi erano bellissimi però … :O ‘Notte … mentecatti.

 
Era una parola che non avevo mai sentito. Detta da lui suonava molto bene. Troppo bene?




Mi stavo iniziando ad annoiare, così ho smosso un pò gli animi e ho fatto avvicinare Vero&Ale. 
Ho già in mente un seguito ;D Ma vi lascio con una domanda ... Alessandro è interessato o punta ad altro? Mmh. Segreto! =P
Ahahah, seguite la storia e lo scoprirete.
Ps. GRAZIE A CHI HA MESSO LA STORIA NELLE PREFERITE, SIETE AUMENTATI <3
Recensite brutte carote avariate, NOW. ;P
  
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