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Autore: Atemlos    19/03/2012    2 recensioni
Piccola follia.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Angolo dell'autore: Una piccola shot che credo non necessiti di nessuna presentazione. E' una follia, un enigma. A voi l'onore di venirne a capo... Buona lettura. 

P.s: per chiarimenti, non esistate a contattarmi.

                               


                               



                        Frozen Messages.

 

 



Sdraiato sull'erba.
L'aria gelida sul viso, l'avverti come piccole lamette intente a giocherellare con le particelle della tua pelle, come ridicole formichine fastidiose la quale mente ingegnosa é occupata in chissà quale trip mentale da minuscolo organismo.
Non dai loro questa soddisfazione, di scacciarle via con il terpore dei tuoi palmi, il tuo orgoglio scavalca le tue necessità perfino in questo momento.
Sono domande e risposte che si pongono le tue molecole. Sí, dato che i meccanismi del tuo cervello sono indaffarati nel localizzare e squadrare il notturno cielo invernale, infinito e brulicante di apparenti piccoli oggetti luminosi. Potresti iniziare a contarle, ad una ad una quelle brillanti stelle, ma falliresti in partenza.
Numeri, cosa te ne faresti dei numeri?
Vi sono persone che vivono grazie ai numeri, ma tu non puoi fare a meno di scuotere il capo e maledirti per il sol pensiero di perdere tempo, infinito, nel contare le cittadine dell'universo.
Tu li odi i numeri, non sai perché. Forse, al contrario, ti attraggono troppo e fingi di odiarli. Istinto di sollevare la mano destra dall'umido terriccio del giardino combatte contro la tua ragione in uno scontro duro ed inutile.
Le tue dita non si sposteranno dal suolo, quei dannati batteri andranno per estinguersi da lí a poco.
Così come le stelle scompaiono all'alba, nello stesso identico modo le formiche si affievoliranno, presto.
Avventi i denti sulla carne delle labbra, sostandovi sopra, per poi scivolarci la lingua addosso, inumidendole.
Tale gesto ha fatto sostare i tuoi occhi su di una stelle dalle particolari caratteristiche, s'illumina e sbriluccica in modo quasi imperterrito.
Quasi abbia fretta di scappare dal suo posto, andandosene in luoghi oscuri ed invisibili.
Esattamente come... Dannazione, il palmo destro ha velocemente sfiorato la guancia sinistra.
Il fruscio dello sfregamento delle vesta ha rotto l'inquietante quite creatasi in un arco indefinito di tempo, e tu disprezzi la troppa quiete.
Ti fa fischiettare le orecchie in modo disgustoso, ed un'assordante ellisse di mormorii pervade le vene frastornate.
Riprendi coscienza del tuo corpo, teso come una verga, e tenti di smuovere le palpebre semischiuse, invano.
Sospiri, lentamente.
Silenzio assordante.
Nessuna luce, nessuna luce.
Nessuna luce?
Nessuna luce, dannazione.
La cerchi, e non la trovi.
Vagamente ti ritorna in mente quella dolce melodia, corrosiva a picchi di un elevatezza davvero notevole.
Inizi perfino a canticchiarla, o almeno é quello che credi di fare.
Distinzione fra realtà e fantasia ormai non la trovi, viaggiano entrambe sulla medesima lunghezza d'onda.
Rivelazione?
Non stanotte.
Le palpebre divengono come un macigno, le labbra si serrano con un lucchetto del quale chiave é stata dispersa, la mandibola pronta a contrarsi a sua volta.
Il cuore martella all'impazzata, producendo un ronzio quasi piacevole alle tue orecchie inferocite.
Le piante dei piedi sono immobili, cosí come l'intero corpo...
Nonostante le tue dita stiano vaneggiando nell'aria, facendosi strada nella profonda tasca dei pantaloni, firmati fra l'altro, andandosi a scontrare contro una materia liscia e ruvida, attirandola fuori dal guscio.
Il tuo prezioso cellulare, ne conosci a memoria ogni funzione.
Una carezza lieve verso est, un click, ovest, click.
Contacts, scorrendo verso sud e contando fino a... Tre; click sul tasto accanto al principale, una scivolata verso sud ed un nuovo assordante click.
Scendi con le dita più in basso, occhi chiusi, ed inizia a digitare.
Riapri le palpebre, nel momento in cui il tuo cellulare si schianta al suolo.
Stelle, un'infinità di stelle...
Gelide e carezzevoli stelle luccicanti di fronte ad un lampione in lontananza.
Scappano, tutte quante, e ti vanti del fatto che a momenti, lo farai a tua volta.
Ti ritorna in mente quella melodia, rilassante e tanto penetrante, e non produrre dei suoi con le corde vocali ti pare quasi impossibile.
Lasci che i muscoli del collo si rilassino, e di sfuggita la stessa azione la concludi con tutti gli altri. 
Domanda: il Cuore é un muscolo? 


«Indovinello: Frivolo, inconsistente, incontrollabile, incostante, satura l'aria... Denso e pregno d'umidità. Che cos'é?»

   
 
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