19/03/2012
5 recensioniApro gli occhi; come tutte le mattine, da quando ho abbandonato la terra, dormo fino a non percepire nemmeno un soffio di stanchezza, tanto non ho nulla da fare. Vivo segregata nella mia stanza, per scelta personale, e le mie uniche interazioni sociali sono con il diavolo: non permette a nessun demone di rivolgermi la parola.
Mi alzo in piedi e mi avvicino alla finestra, la visuale non è delle migliori, ma almeno la mia stanza non affaccia sulla zona adibita alle torture.
Sento rumore di passi nel corridoio e mi volto verso la porta, pregando di non sentir girare la maniglia; purtroppo la porta si spalanca e appare Lucifero.
“Sto uscendo, perché non mi accompagni?”
Sbuffo, dio solo sa quanto vorrei uscire da questa stanza, seppur stupenda.
“Mi dispiace, ma devo declinare l’invito… l’idea di incontrare Alastair non mi attira.”
Un’espressione dura gli incurva le labbra.
“Sei venuta qui solo per infilarti nel mio letto?”
Queste parole sono come una freccia nel cuore.
“è successo solo una volta! Ero triste, i miei poteri mi avevano appena fatto sapere che Dean si è fatto uccidere per parlare con Death…”
“Non è una novità, quel ragazzo è matto da legare.”
“Dean è molto importante per me! Mi sono rifugiata qui per paura di quello che avrei potuto fargli, in preda alla collera…”
“Ed io che pensavo fossi venuta qua per allearti con il tuo nonno-amante, o per la vista.”
Non rispondo, gli lancio solo uno sguardo eloquente.
“Sei davvero una bambinetta ingrata!”
Mi tira un forte pugno senza che io posso fermarlo: il mio potere è inutile contro Lucifero.
“Sei solo una puttanella, esci fuori da casa mia!”
Mi tiro velocemente in piedi, il labbro mi sanguina.
“Mi dispiace, hai ragione sono un’ingrata… smetterò di piangermi addosso e insieme domineremo sull’inferno, sulla terra e sul paradiso... sempre se vorrai avermi al tuo fianco.”
Il diavolo mi posa la mano sul labbro, facendo passare il dolore.
“Brava la mia ragazza, ma un passo alla volta. Prima di tutto dovrai dimostrare di essere il mio degno successore.”
“E come?”
La domanda mi uscì dalle labbra, senza controllo.
“Voglio vedere la tua abilità nel torturare anime, per aiutarti ti servirò su un piatto d’argento qualcuno che odi nel profondo.”
“Cioè?”
“Crowley, torturerai il tuo traditore.”