-Dovresti dirglielo- esordì Stefan.
Mi voltai a guardarlo: steso nudo sul mio letto, il volto arrossato
dall’ultima
sessione intensiva di sesso
-Cosa?- gli chiesi a mia volta
perplesso –e soprattutto a chi?-
-A tuo padre! Dovresti dirglielo… -
-No- risposi seccamente per poi
aggiungere con un sorriso –sai
com’è… ci tengo alla mia vita!- Stefan
sbuffò e
si mise carponi sopra al mio petto
-Sei il solito esagerato!-
-No, non esagero! Potrebbe uccidermi
per una cosa del genere, da quando la mamma l’ha mollato non
sai quanto è
diventato sensibile a questo argomento… non posso dirgli
che… insomma, hai
capito!-
-Peter!- sbuffò lui esasperato –Se
sei
così non ci si può fare nulla! Lui
non può farci nulla!-
-A parte spaccarmi la testa- Stefan
sospirò ancora, ormai esasperato, e fece per andarsene
–Hey, no! Non
prendertela… prima o poi glielo dirò, lo giuro!-
-Ma intanto dovremmo portare aventi
questa cosa in segreto-
-E non ti eccita?- gli chiedo,
sorridendogli lascivo mentre lo trascino di nuovo a letto
–fare tutto di
nascosto? La paura di essere scoperti? Non ti stuzzica neanche un
po’?- Stefan
cerca di rimanere serio ancora per un po’ ma alla fine
sorride, vinto, e
ricominciamo a baciarci e rotolarci fra le coperte. Proprio quando sto
per
arrivare all’orgasmo, con la finezza di un rinoceronte che lo
contraddistingue,
mio padre butta quasi giù la porta a pugni mentre urla
-Peter! Stefan! Urlate di meno! Vi
sta sentendo tutto il vicinato, porca puttana!- per poi aggiungere a
voce un po’
più bassa –Se dovete scopare per lo meno non
urlate come se foste in un film
porno!- e detto questo ritorna al piano di sotto a guardare la partita,
alzando
il volume al massimo
-Mi si è ammosciato!- brontola
Stefan mentre riprende fiato
-Pure a me- gli rispondo mentre mi
butto di nuovo sul letto accanto a lui. M’è
passata la voglia di fare sesso
dopo il mezzo infarto che mi ha fatto prendere mio padre
-Comunque dovresti dirglielo-
ribadisce Stefan –Insomma… ha accettato che tu sia
gay, può benissimo accettare
anche il resto!-
-No, non può- gli rispondo io –mamma
l’ha mollato per andare a fare l’eroina di una
città dall’altra parte del mondo
con addosso uno striminzito costume da cubista, se scoprisse che pure
io ho dei
superpoteri mi ammazzerebbe!-
-Ma tu non sei sua moglie!-
-Non importa, sono l’unica famiglia
che gli rimane… è mio padre e non voglio dargli
questo dispiacere… - Stefan mi
mette il broncio e aggiungo nella speranza di rabbonirlo
–però se la mia
identità rimarrà segreta posso cercare di venire
con te al campus per supereroi
di nascosto, gli dirò che voglio prendere qualche lezione di
balletto, così non
gli verrà la malsana idea di cercare di venire agli
allenamenti… - Stefan
spalanca gli occhi sorpreso prima di saltarmi addosso. Lezioni di
supereroismo
prese all’insaputa dei genitori… iniziamo bene!