- Quella bacchetta procura più guai di quel che vale - concluse Harry. Poi voltò le spalle ai dipinti. Pensava solo al letto a baldacchino che lo aspettava nella torre di Grifondoro: chissà se Kreacher gli avrebbe portato un panino lassù. - E sinceramente - aggiunse, - ho passato abbastanza guai per una vita intera.
( Citazione Harry Potter e i doni della morte. )
1.
POV HARRY
Scoppiammo tutti a ridere, facendo un po' calare la tensione che si era creata a causa della battaglia. Era bello ritrovarsi così, a ridere come se non fosse successo niente. Ora la cosa che più volevo era riposarmi, ma non ne ero del tutto sicuro.
- Ragazzi, forse è meglio se io torno in Sala Grande, avranno bisogno...
Le parole di Ron ci fecero ritornare alla realtà in pochi attimi. Hermione mi guardò con occhi imploranti sapendo che io avevo bisogno di rilassarmi ma dovevamo essergli vicino in un momento del genere, così annuii.
- Ron, veniamo anche noi, siete parte della nostra famiglia. Non abbiamo intensione di lasciarvi senza di noi. Dateci la possibilità di aiutarvi, per favore.
Ron la guardò con occhi innamorati e mi ritrovai a riassistere alla scena già avvenuta nella Stanza delle Necessità. Erano davanti a me, con le labbra attaccate in un bacio non più impaziente come il primo, in cui credevano di morire dopo pochi attimi, ma più dolce e delicato. E guardandoli provai soltanto felicità, dopo tutte le loro litigate ormai tutta Hogwarts non sperava altro che vederli insieme. Com'è bello essere liberi adesso. E sapere che potrò fare lo stesso con lei mi riempie solo il cuore di gioia. Si staccarono, guarda un po' si sono ricordati di me!
- Ehm, scusa Harry.
- Amico ma ti pare. Comunque congratulazioni ad entrambi. Non vedo l'ora di vedere la faccia di tua madre quendo lo scoprirà, lo sapeva anche prima di voi. E poi così si chiuderanno le scomesse di tutta Hogwarts.
- Che cosa?
Hermione pensò bene di intervenire prima di iniziare a vedere Ron perdere la pazienza:
- Ragazzi, non avevamo deciso di scendere giù da tutti?
- Si, sarà meglio andare.
E così ci incamminammo, loro due mano nella mano. Sarà difficile abituarsi a questa situazione, anche se tutti hanno sempre saputo che sarebbero finiti insieme sembra strano vederli con le mani intrecciate senza che si urlino addosso.
Camminiamo diretti alla Sala Grande, il castello è completamente distrutto, durante il nostro passaggio la fuliggine si sparge ovunque. Le pareti quasi interamente crollate portano solo tristezza; tutte le crepe, che al passaggio di Hermione, con la bacchetta all'opera, si richiudono con facilità fanno pensare. Come sarebbe bello se le crepe che si sono create in ognuno dei nostri cuori si richiudessero così facilmente.
Howarts, quella che ho sempre considerato la mia casa, ha perso la propria bellezza per questa maledetta guerra. Ma la gioia che provo stando qui è indescrivibile.  Anche così, con i muri rotti, le finestre spaccate, la polvere dappertutto, è bellissima. Perchè equivale alla parola casa per me, e lo rimarrà per sempre.
Appena superato il portone la gente si gira verso di noi, ma io sono preso da altro. I miei occhi vagano in cerca di lei per tutta la stanza, colma da tutte le persone che hanno partecipato alla battalia . Ed eccola, ancora lì fra le braccia della madre. Sa essere la ragazza più bella del mondo anche con il volto ricoperto da lacrime salate, i capelli arruffati e scomposti e gli occhi color cioccolato privi di qualsiasi allegria. Quanto mi è mancata!
Tutti e tre ci avviciniamo a lei e al resto della famiglia. Sono tutti ragruppati in un angolo ancora vicino al corpo di Fred, quella vista mi fa star male ma subito i miei occhi vengono coperti da una delle tante chiome rosse. La signora Weasley mi abbraccia come se fossi un figlio, quell'abbraccio così caloroso che non ho mai potuto ricevere a causa di Voldemort. Anche lei è in lacrime, lacrime amare che col tempo scompariranno anche se il dolore rimarrà eterno.
- Sorellina, come stai ?
Ron le si avvicina, e l'abbraccia teneramente mettendole un braccio sulle spalle. Quanto vorrei farlo io, ma un dubbio mi penetra dentro. E se non dovesse perdonarmi per averla lasciata? E se dovesse accusarmi per la morte di Fred?
- Ron, ti posso assicurare che potrebbe andare meglio, però so che ce la faremo. Dobbiamo riuscirci, perchè anche se il dolore ci sta penetrando fino alle ossa adesso abbiamo la possibilità di essere liberi. Liberi di vivere la vita che vogliamo, liberi di scegliere le persone che poi saranno il nostro futuro. E soprattutto liberi di dire alla persona che ami quello che provi davvero, liberi di stare con questa senza problemi.
Dicendo queste parole cerca il mio sguardo. Le sue labbra si aprono in un tenero sorriso. Uno di quei sorrisi che riesce a sciogliermi completamente, che riesce a farmi dimenticare tutti i dubbi, addirittura il mio nome. Quanto è bella quando fa così. E in pochi attimi si stacca dall'abbraccio affettuoso di Ron e mi si avvicina.
Le sue labbra sono sulle mie, le sue braccia intorno al mio collo e le mie scorrono il suo corpo fino a travare posizione sui suoi fianchi. Quanto mi è mancato questo contatto, amore se dovessi fare di nuovo la cavolata di lasciarti, ammazzami. Quanto mi sei mancata piccola mia.
Si allontana dal mio viso e io mi perdo in quegli occhi color cioccolato che tanto amo e che adesso hanno una luce nuova.
- Ben tornato.
- Mi sei mancata.
- Anche tu.
E ci perdiamo in una altro lungo bacio. Adesso sì che si rincomincia a vivere.


Qualcuno ha chiesto capitoli più lunghi, quindi eccomi qui, ad allungare ogni capitolo. spero che qualcuno mi recensisca per farmi sapere che ne pensa. Un bacio,
Giulia