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Autore: Mann    20/03/2012    0 recensioni
questa breve One-Shot l'ho scritta senza un preciso motivo. mi sono ispirato a una versione di D&D e quindi ho fatto un "background" su un eventuale personaggio ladro.
Genere: Sovrannaturale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LA MIA STORIA
 
La mia storia... nulla di più inutile e tragico di tutta l'esistenza.
 
Sono nato...27 anni or sono, se non mi sbaglio. Ormai non tengo conto nemmeno del tempo. Sono nato nel Thay, in una casa di un ricco stregone: mio nonno, vivendo come schiavo per le mie diversità, per le mie "stranezze".
La gente comune dice che io sono un Tiefling, un mezzo umano e mezzo demone. Per questo vivevo come schiavo: ero costretto da tutti a fare tutto, solo perchè ero nato diverso, con una maledizione, secondo loro.
Io invece dico che è un dono, un premio dagli Dei, un mezzo per compiere ogni mio desiderio.
 
Ma non tutto è come ci si aspetta...
 
Avevo un fratellino... aveva appena compiuto 9 anni. Gli avevo fatto persino un regalo, quasi fossi obbligato, e lui...non mi ringraziò, mi cacciò dalla sua stanza, mi insultò, mi disse che ero uno scarto, che ero inutile. Solo perchè lui era stato fortunato a nascere umano del tutto.
Non mi seppi trattenere.
Quella notte uccisi mio fratello, mio padre e mia madre. Rimase in vita solamente mio nonno, che ora mi da la caccia da 6 anni.
Riuscii a fuggire per pura fortuna, nascondendomi nell'ombra e dalle fiamme di mio nonno.
 
Libero, finalmente...
 
Ma non tutto è come ci si aspetta...
 
Vagai a nord, est, ovest e sud, ovunque! Ma da nessuna parte riuscii a trovare qualcuno che mi accettasse. Tutti mi cacciavano, mi allontanavano, taluni provavano persino gusto a darmi la caccia.
Ma da quella notte riuscii a tratterene la mia ira, pensavo forse che magari, comportandomi bene, sarei riuscito a essere amato...o almeno ad essere accettato.
Tuttavia non riesco a provare simpatia per chi mi odia e riesco a non pensare a chi mi odia...sono in una posizione di stallo, di indecisione.
 
Ma non tutto è come ci si aspetta...
 
Una volta incontrai un Mezz'Orco...si chiamava Gabrosh. Lui mi salvò da dei banditi che volevano eliminarmi dalla faccia della terra. Avevamo qualcosa in comune: tutti e due eravamo emarginati.
Gabrosh fu il mio primo amico. passammo due anni assieme, finalmenti sfuggiti dai soldati di mio nonno, finché un guerriero di nome Mann non ci ferì gravemente, senza ucciderci, stranamente.
Quando ci svegliammo Mann ci disse che ci aveva appena tolto da un pericolo imminente. Un drago disse. Mann ci aveva neutralizzato facilmente, colpendoci alle spalle, ed ora eravamo nel suo covo segreto, sotto terra.
 
Ma non tutto è come ci si aspetta...
 
Mann si unì a me e Gabrosh.
Vagammo avanti e indietro.
Gabrosh era il forte del gruppo, il mio compito era quello destinato a rubare armi e cibo per riuscire a sfamarci meglio e Mann...lui, umano, era l'unico accettato da qualsiasi razza, senza esclusione. Ci permetteva di svolgere missioni con ricche ricompense che da soli non saremmo mai riusciti a prendere.
Ma è proprio durante una di queste missioni che accadde il peggio.
Una tribù di cannibali ci stava inseguendo, erano troppi per essere affrontati. E dietro di noi...una cascata.
Decidemmo di tuffarci.
Io e Mann ci salvammo, mentre Gabrosh...il suo corpo era stato trafitto da uno spuntone in mezzo alla cascata.
Il mio primo amico...morto davanti ai miei occhi.
E Mann? Alla morte di Gabrosh non ci pensò due volte prima di abbandonarmi. Sia io che lui non eravamo d'accordo, la pensavamo diversamente.
Così rimanetti da solo, di nuovo.
 
Ma non tutto è come ci si aspetta.
 
Continuai il mio viaggio, libero, solitario.
Ripudiato da tutti, cacciato, inseguito.
Non potevo comprare cibo ne acqua.
Stavo sempre vicino a un fiume durante i miei viaggi e, per sfamarmi, uccidevo degli animali oppure rubavo dalle case.
Poi pensai "perchè sono così odiato?"
Era per l'aspetto, già lo sapeva : delle piccole corna sulla testa, canini aguzzi, occhi rossi come il sangue, una coda appuntita come quella dei diavoli, pelle coriacea e calda. Ma la cosa che più spaventava le persone...era il fatto che non aveva alcuna ombra, né un riflesso.
Pochi mesi fa, capii che era insensato non provare odio per chi mi ripudiava...iniziò a venerare Beshaba, Dio del Caos, del Destino, della Fortuna, dell'Inganno, del Male...
Ero del tutto cambiato, rimasi da solo, volendo la morte di molte persone, ma riuscii a trattenermi, semplicemente sperando che coloro che non mi accettavano patissere malattie, sciagure, sfortuna.
 
Questa è la mia storia...
 
Ma non vi ho detto come mi chiamo. Il mio vero nome è Morte... ma per nasconderlo mi faccio chiamare col nome di NightMare: Incubo...alla fine, è un sinonimo.
  
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