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Autore: bik90    20/03/2012    1 recensioni
E' trascorso un anno dalla fine della loro battaglia e tutte le Hime vivono tranquillamente, incluse Shizuru e Natsuki. E se un incidente potesse mettere in crisi il loro rapporto?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Natsuki Kuga, Shizuru Fujino, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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<< Finalmente! >> esclamò Natuki alzandosi in piedi e stiracchiandosi << Credevo di non farcela! >>.
Mai rise mentre riponeva nello zaino i libri di matematica. Doveva ammettere che le lezioni sui logaritmi non erano particolarmente facili ma apprezzava che l’amica si stesse impegnando tanto. Lentamente tutti i ragazzi iniziarono a sciamare fuori l’aula e anche la diciassettenne si affrettò ad unirsi a loro. Gettò una veloce occhiata alla rossa che le fece un cenno della mano.
<< Vai, vai >> le disse Mai comprendendo << Sicuramente Shizuru ti starà aspettando >>.
<< Grazie, Mai >> rispose l’altra sorridendo << Ci vediamo a casa! Ciao Yuhichi >>.
<< Kuga attenda a non essere troppo gentile >> scherzò il ragazzo che stava aspettando la ragazza dai capelli rossi.
Una linguaccia fu tutto quello che gli diede Natsuki prima di scappare via.
Fuori la scuola, non ci mise molto nell’individuare la macchina grigia di Shizuru. Corse verso di lei e si infilò dentro.
<< Ciao >> le disse appena ebbe richiuso lo sportello alle sue spalle.
L’altra ragazza si allungò leggermente verso di lei per darle un breve bacio.
<< Come è andata oggi? >> le domandò mentre metteva in moto.
<< Uff >> iniziò la mora sollevando gli occhi al cielo e sbuffando << I logaritmi sono una palla tremenda >>.
Shizuru rise inserendo la seconda e abbassando il volume della musica; poi le posò una mano sul ginocchio. Sentì Natsuki rabbrividire e ne fu felice. Sentir fremere quella ragazza del piacere che solo lei poteva donarle, la faceva sentire al settimo cielo. L’amava, l’aveva sempre amata e non era stato facile per lei fingere di essere solo un’amica e finalmente Natsuki non solo aveva accettato i suoi sentimenti ma li corrispondeva. Era quasi un anno che stavano insieme, che non doveva più angosciarsi con pensieri poco puliti sul suo conto perché poteva trovarla sempre al suo fianco. L’amore era un sentimento che faceva girare la testa e perdere l’orientamento e lei, per quella ragazza dagli occhi verdi, l’aveva completamente smarrito. Per Natsuki avrebbe fatto qualunque cosa.
<< Ancora non ti sei messa la cintura? >> le chiese improvvisamente notando che l’altra stava seduta scompostamente sul sedile.
La diciasettenne non si curò di nascondere il suo disappunto.
<< Rivoglio la mia Ducati >> disse << Lì non servono cinture di sicurezza >>.
<< Più tempo trascorrerai lontano da quell’affare e più io mi sentirò tranquilla >> ribatté Shizuru svoltando a destra << Devo ricordarti io perché è dal meccanico la tua moto? >>.
<< Un piccolo controllo >> rispose caparbiamente Natsuki guardando fuori dal finestrino.
<< Per favore, Natsuki >> affermò la diciannovenne prendendole la mano << Non fare più cose azzardate come la settimana scorsa >>.
<< Ma quello mi è venuto addosso! >> esclamò la mora.
<< Stavi sorpassando in curva ed è un miracolo che tu non ti sia fatta niente >>.
La diciassettenne non rispose, sapeva che era vero ma si rifiutava di ammetterlo.
<< Per favore >>.
<< Okay, ma piantala con questa lagna! >>.
Entrambe si ritrovarono a ridere. Era bello stare con la persona che si amava, si provavano dei sentimenti unici anche solo nel chiacchierare.
<< Allora dove pranziamo? >> domandò Shizuru ferma ad un semaforo e aumentando la presa sul ginocchio dell’altra.
Guardò negli occhi la sua ragazza e sorrise nel leggervi il suo stesso desiderio. Senza dire nulla guidò verso il suo appartamento.
Shizuru occupava l’ultima abitazione di una grande e carina palazzina. Tutti i condomini tenevano fiori e piante fuori i balconi e si assicuravano che il proprio pianerottolo fosse sempre ben pulito. Era molto vicino all’università ed era per quello principalmente che il padre della ragazza dai capelli castani glielo sovvenzionava. Come al solito, ci teneva che la figlia avesse il massimo in tutto.
<< Vediamo se indovino di cosa hai voglia >> disse Shizuru ridendo mentre infilava la chiave nella toppa.
Natsuki l’abbracciò baciandola nel momento in cui la porta si aprì. Caddero in avanti sul morbido tappeto del salone. La diciannovenne sorrise. Le piaceva quel lato che l’altra teneva accuratamente nascosto per rivelarlo solo a lei, ogni volta era come una nuova scoperta. Lentamente le sbottonò l’uniforme scolastica che indossava e la baciò ripetutamente sul collo completamente dimentica di ogni altra cosa. Si tolse il giubbotto accorgendosi che il suo cellulare stava squillando. Scosse impercettibilmente il capo; chiunque fosse, avrebbe dovuto aspettare. Si mise sopra il corpo di Natsuki senza pesare su di lei, capovolgendo la situazione iniziale. La diciassettenne la fissava con quel suo solito rossore sulle guance che a lei piaceva tanto mentre le accarezzava il morbido petto.
<< Shizuru… >> iniziò imbarazzata come la prima volta.
<< Shhhh… >> le rispose la ragazza più grande chinandosi su quel corpo che sapeva regalarle una moltitudine di sensazioni diverse.
<< Ti amo >>.
Shizuru non le rispose impegnata a toglierle prima il reggiseno per poi scendere verso il basso. Sentì l’altra ragazza sobbalzare e i primi brividi iniziarono a scuoterla. Sapeva che li stava provando anche Natsuki. Adorava quel suo essere ogni volta imbarazzata, quel suo provare vergogna per qualunque minima cosa, spogliarla e osservare le reazioni del suo corpo. Amava tutto di lei, si era innamorata di lei fin dalla prima volta che l’aveva vista, fin dal primo sguardo che le aveva lanciato intimandole di starle lontano. Ma lei si era caparbiamente avvicinata e alla fine era riuscita a sciogliere la lastra di ghiaccio che Natsuki si era creata intorno. Sentirla gemere e sussultare sotto di lei, sotto le sue dita che sapeva muovere bene nell’intimità dell’altra, era fonte di un infinito piacere. Sapeva quali erano i punti da toccare per farla stare bene ma non lo faceva subito; prima voleva godersi quel corpo che, in un certo senso, apparteneva solo a lei. Continuò a baciala e a stimolarla per un tempo che a Natsuki parve infinito. Ormai aveva capito che all’altra piaceva portarla al limite senza permetterle di arrivare alla fine per poi ricominciare e glielo lasciava fare. Dopo tutto quello che aveva fatto per lei si meritava qualche piccola e innocente rivincita. Sorrise sollevandosi leggermente per poterla baciare.
<< Le tue labbra >> disse sottovoce << Sanno di vaniglia >>.
 
<< Già te ne vuoi andare? >> domandò Shizuru notando che Natsuki si stava rivestendo.
Si mise di lato per poterla osservare e con un dito le accarezzò la nuda schiena. L’altra ragazza rabbrividì mentre si voltava verso di lei. Le sorrise dandole un bacio sulle labbra.
<< Mai ha detto di tornare per cena >> rispose << Perché non vieni anche tu? >>.
Shizuru le sorrise e stava per risponderle quando il suo cellulare iniziò a squillare. Prendendolo in mano scoprì che era il padre. In fretta si alzò in piedi e cercò qualcosa per coprirsi. Fece un segno alla sua compagna e Natsuki comprese che sarebbe andata nell’altra stanza a parlare. La osservò allontanarsi e ne ammirò le forme a malapena coperte dall’intimo. Tornò pochi minuti dopo. Abbracciò la diciasettenne baciandola sul collo e con la lingua seguì il contorno dell’orecchio destro.
<< Dai Shizuru, rischiamo di fare tardi >> le disse la mora allontanandola leggermente e includendola nella cena anche se l’altra non le aveva ancora dato una risposta.
<< Faccio una doccia e andiamo >>.
 
Mai non fu sorpresa della presenza di Shizuru; a casa loro c’era sempre qualcun altro oltre a loro tre e per questo cucinava di più. Quella sera poi, c’erano anche Reito e Tate.
<< Scusa per l’intrusione Mai >> si scusò la diciannovenne entrando e salutando tutti i presenti.
<< Oh, nessuno problema >> rispose la rossa che indossava un grembiule molto colorato << Mancavate solo voi >>.
Ordinò a Natsuki di aiutarla nel fare le portate e Mikoto iniziò ad urlare che voleva quella più grande. Tutti risero.
<< Come va l’università, Reito? >> domandò Shizuru che era seduta accanto al ragazzo.
Reito si concesse un ampio sorriso prima di rispondere. Era entrato a Medicina dopo una lunga preparazione e, anche se non se ne vantava, era molto orgoglioso dei risultati che stava avendo.
<< Bene, è dura >> disse << Ma mi piace >>.
<< Natsuki >> affermò improvvisamente Mai mentre mangiavano cercando gli occhi dell’amica << Ti escono tutti gli esercizi di matematica? Perché a me il numero… >> le morirono le parole in gola nel notare che Natsuki era notevolmente arrossita e teneva lo sguardo basso << …non… non li hai fatti? >>.
<< Non… proprio… >> rispose la mora sperando che quella conversazione finisse in fretta << Avevo intenzione di copiarli da te dopo cena >>.
<< Che cosa hai fatto tutto il pomeriggio se non ha studiato? >> chiese Mikoto che tra i presenti era l’unica che ancora non aveva capito.
Il volto di Natsuki prese letteralmente fuoco mentre desiderava sprofondare in una voragine sotto i suoi piedi.
<< Ho aiutato Natsuki in un’altra materia oggi, Mikoto >> rispose Shizuru sperando di trarre d’impaccio la sua ragazza e prendendole una mano sotto il tavolo leggermente divertita dalla situazione che si era creata.
Ormai non era un segreto per nessuno la sua relazione con Natsuki anche se la più piccola non aveva inteso i segnali che si scambiavano le due.
<< In quale materia? >>.
A quella domanda Reito e Tate scoppiarono a ridere di gusto di fronte all’ingenuità della ragazzina.
<< Diciamo che quando sarai grande potrai studiarla anche tu >> disse Tate facendo l’occhiolino a una Natsuki sempre più rossa.
Dopo quella battuta la cena proseguì tranquillamente chiacchierando del più e del meno e Reito fu il primo a congedarsi dopo aver promesso alla sorella che il giorno successivo sarebbero andati a prendere un gelato gigantesco. Natsuki e Shizuru si chiusero nella stanza della mora mentre Mai portava a letto Mikoto e salutava Tate.
<< Finalmente, non sopportavo più tutti quegli sguardi addosso >>.
Shizuru sorrise prendendole entrambe le mani e spingendola a sedersi accanto a lei sul letto. Le accarezzò una guancia e gliela baciò.
<< Non voglio farti stare sveglia fino a tardi >> disse premurosamente la diciannovenne << Domani devi andare a scuola >>.
Natsuki la abbracciò. Erano questo suo essere così premurosa con lei che le piaceva. Le attenzioni che le donava la faceva sentire speciale.
<< Grazie >> le sussurrò in un orecchio sorridendo << Ti amo >>.
Shiruzu le passò una mano tra i lunghi capelli scuri sorridendo a sua volta. Ormai glielo diceva come se fosse la cosa più naturale del mondo, come se tutto quello che avevano affrontato fosse solo un lontano ricordo. Quel presente le piaceva troppo per anche solo pensare minimamente di lasciarselo sfuggire.
<< Domani ho lezione da mezzogiorno alle cinque >> continuò la diciannovenne.
<< Ci vediamo dopo? >> chiese innocentemente Natsuki che non riusciva più a stare nemmeno un giorno senza di lei.
L’altra le baciò quelle morbide labbra in segno di risposta intrecciando le dita con le sue.
<< Credo di amarti troppo >>.
Il sorriso della diciassettenne le scaldò il cuore.
  
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