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Autore: evilangel    20/03/2012    4 recensioni
[Partecipante al contest "Niente è impossibile" di Marts, Fede e Cha]
Si rigirò tra le coperte, mettendo incidentalmente in mostra una serie di lividi che gli macchiavano la schiena.
Sakuma lo squadrò per un paio di secondi, quasi fiero di essere giunto ad un specie di conclusione. -Ah, penso di aver capito qual è il problema-.
-Vattene-. Narukami s’infilò nuovamente le cuffie sulla testa, dimenticandosi di accendere la musica.
-Cosa c’è?-. Rise leggermente, -Non ti sta più a genio? Avete litigato?-.
Si susseguirono un paio di minuti di silenzio, opprimenti e imbarazzanti, prima che l’altro rispondesse. -Sakuma, trovami una ragazza-
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Eccomi, dopo tanto tempo che non scrivo qualcosa (scusate ma sono stata abbastanza impegnata .-.)
Spero che, come al solito, non mi odiate per questo... perchè sono tornata in -bruttissima- forma con una splendida Otomura*Narukami '3' (E chi sono O_O"? N.d.Tutti)
Ed è Shounen-ai, non fatevi ingannare dall'intro ùwù
Non è scritta perfettamente perchè sono stanca e mezza ammalata, ma spero che apprezziate questa fic tenerosa (?) su una coppia che non esiste ma che io adoro già (e spero che lo facciate/ci scriviate anche voi un giorno .3.)
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Something in common~

 
<< Narukami >>. Il pinguinomane bussò un paio di volte sulla porta della stanza. << Narukami, è ora di cena >>
<< No >>. Il ragazzo si sistemò le cuffie nere sulla testa, selezionando l’icona di iTunes sul desktop del portatile.
<< Dai >>. Sakuma aprì la porta, << Cosa c’è che non va? >>.
Si avvicinò piano al letto, sedendosi accanto all’altro, come ogni volta.
<< Non lo vengo a dire a te… >>
<< Narukami, muoviti >>. Gli tolse le cuffie dalla testa, guadagnandosi un pugno in pieno stomaco. Quando quel ragazzetto era arrabbiato, sapeva essere incredibilmente irritabile… o faceva semplicemente finta di esserlo.
SI massaggiò l’addome dolorante, lamentandosi del fatto che lo riempisse di lividi ogni volta che qualcosa non andasse, solo perché era l’unica persona che cercava di stargli vicino.
<< Vai a mangiare, tanto non te lo dico >> e quando diceva così, significava che non ci sarebbe stato nulla in grado di farlo parlare. Si rigirò tra le coperte, mettendo incidentalmente in mostra una serie di lividi che gli macchiavano la schiena.
Sakuma lo squadrò per un paio di secondi, quasi fiero di essere giunto ad un specie di conclusione. << Ah, penso di aver capito qual è il problema >>.
<< Vattene >>. Narukami s’infilò nuovamente le cuffie sulla testa, dimenticandosi di accendere la musica.
<< Cosa c’è? >>. Rise leggermente, << Non ti sta più a genio? Avete litigato? >>.
Si susseguirono un paio di minuti di silenzio, opprimenti e imbarazzanti, prima che l’altro rispondesse. << Sakuma, trovami una ragazza >>. All’improvvisa richiesta, il ragazzo scoppiò a ridere. Non era mai stato bravo a tenersi tutto dentro, e questo non aveva fatto che creargli sempre un sacco di problemi.
Narukami si girò di scatto, arrossendo improvvisamente. Sentì le guancie diventare rosso scarlatto, mentre l’altro ragazzo si asciugava le lacrime agli angoli degli occhi. 
<< Cosa c’è da ridere?! >>.
Sakuma si passò per l’ultima volta le dita sugli occhi. << Nulla, solo che sei l’unica persona che potrebbe mai chiedere a me una cosa del genere >>.
Il ragazzo dai capelli viola non era mai stato bravo con persone del sesso opposto. Arrossiva e iniziava a balbettare frasi insensate e con gli anni aveva compreso che ogni tentativo sarebbe stato un buco nell’acqua, e che avrebbe fatto meglio a tenersi lontano.
Sakuma prese il computer sulla ginocchia, iniziando a digitare qualcosa. Nella stanza, gli unici suoni che si percepivano erano il battere veloce delle sue dita sulla tastiera e Narukami, che l’assillava chiedendogli che cosa stesse facendo.
Dopo un paio di minuti di ricerche, il pinguinomane si degnò di rispondere. << Ti cerco una ragazza >>.
Era incredibile la naturalezza con cui dichiarava certe cose, come se fossero le più normali del mondo.
Sentirono qualcuno chiamarli dalla cucina, avvisandoli che erano ormai a metà della cena e che sarebbero dovuti scendere subito se non volevano che mangiassero anche le loro porzioni.
Sakuma continuò a digitare qualcosa, andando a curiosare su un sito per appuntamenti al buio. << Fa niente, so che ci lasceranno qualcosa per dopo >> sussurrò, mentre selezionava un risultato a casaccio.
Sullo schermo apparve una ragazzina dai capelli rossi, e subito il ragazzo iniziò a leggere: << Elizabeth, 14 anni. Ama leggere ed è una persona solare. Dal temperamento molto vivace, preferisce… >>
<< Passo >>.
Sakuma passò a qualcun altro. << Jennifer, 14 anni. Che ne dici di lei? >> chiese, indicando la foto di una ragazza con i capelli neri a caschetto, e in quel momento si sentirono come se stessero scegliendo una portata dal menù di un ristorante. Era brutto valutare le persone come oggetti, senza nemmeno conoscerle, ma Narukami aveva solo bisogno di qualcuno con cui passare un pomeriggio, tanto per distarsi.
<< Timida, passa un sacco di tempo in biblioteca e adora gli animali >>.
<< No >>. Quel giorno le risposte a monosillabi erano di gran lunga le sue preferite.
L’altro passò ad una altro risultato , prendendo ad osservare la foto: un ragazzo alto, magro, dai capelli rossi. Nella posa un non so che di provocante. << Kiyama Hiroto. Non ti sembra familiare? >>
<< Va avanti… >>
<< Eggià, stai cercando una ragazza… >>. Cliccò su una delle frecce nella parte in alto della pagina, ed ecco un altro risultato, di cui però non c’era la foto.
<< Karen, 14 anni. Persona fanatica della musica, ama il calcio… >>
Narukami si alzò di scatto dalla posizione comoda che finalmente era riuscito a trovare, interrompendo il ragazzo che tentava di finire di leggere la breve presentazione. << Basta! Mi basta solo questo! >>.
L’amico spostò lo sguardo dallo schermo al ragazzo che tutto d’un tratto di era rinfilato le cuffie, ridendo leggermente ancora una volta.
<< Sicuro che ti basti solo questo? >>
<< Bhe, almeno proviamo. Che ne sai che poi non ci ricavo un acquisto per la squadra >> -come se quella fosse una ragione valida- << Come hai detto che si chiama? >>
<< Karen >> rispose, mentre cliccava qualcosa sullo schermo, << Che faccio? Le mando un messaggio? >>.
Narukami annuì d’istinto, << Chiedile se va bene se c’incontriamo domani, ma cerca di sembrare intelligente >>.
Il ragazzo iniziò a scrivere, non dando troppo peso alla presa in giro del compagno di stanza. Era felice che Narukami per una volta si dimostrasse interessato per qualcosa all’infuori della musica, del calcio o di Genda.
Forse quell’esperienza avrebbe potuto farlo crescere un po’, cocciuto e fanatico della musica com’era.
Finì di digitare l’ultima parola, un “ciao” un po’ frettoloso, e mandò il messaggio.
<< Fatto? >>
<< Si. Ho chiesto per una colazione ad un bar qui vicino, anche se penso che dovrà farsi un po’ di strada >>.
Sentirono un trillo risuonare dal computer, segnalando l’arrivo di un messaggio.
<< Wow, ha già risposto? >>.
I due ragazzi aprirono il messaggio appena arrivato.
 

“Ok…”

 
<< Cosa? >>. Narukami fissò un po’ le due lettere sullo schermo, << Un po’ timidina, eh? >>.
Magari avrebbero potuto fare qualche tiro…

 
 
Aprì lentamente gli occhi, infastidito da Sakuma che tentava di svegliarlo a suon di cuscinate. Urlava qualcosa che era troppo presto per comprendere, mentre colpiva il ragazzo nello stesso punto in cui ora esibiva un bel livido.
<< Narukami, svegliati! E’ tardi! >>.
Il ragazzo si passò le mani sugli occhi, stiracchiandosi tra le coperte. << Che ore sono? >>
<< Scemo, sono le otto >>
<< E allora? >>
<< L’appuntamento è alle otto e mezza >>. Mezz’ora per cambiarsi, uscire ed arrivare al bar.
A quell’affermazione, Narukami si alzò di scatto, bofonchiando qualcosa sul fatto che non fosse un vero e proprio appuntamento: una colazione. Una semplice colazione per conoscere una persona.
Sapeva che era una cosa abbastanza stupida, che poteva anche trattarsi di uno stalker pedofilo pervertito che lo avrebbe perseguitato per il resto della sua vita, ma Sakuma era riuscito a metterlo così in mezzo che ora non si poteva più tirare indietro. Sarebbe andato a quell’appuntamento al buio, qualsiasi cosa sarebbe successa.
S’infilò qualcosa presa a caso dall’armadio, pettinandosi quanto bastava perché non sembrasse che un tornado lo avesse appena travolto, per quanto la sua pettinatura lo permettesse. Si osservò un attimo allo specchio, passandosi le mani tra i capelli, mentre una persona familiare entrava nella stanza.
<< Ehi >>. Il portiere si appoggiò allo stipite della porta, assumendo quell’aria terribilmente figa che tanto lo contraddistingueva, << Dove stai andando? >>.
Narukami gli gettò uno sguardo ben poco amorevole, mentre si dirigeva fuori dalla stanza. << Da qualche parte >>.
<< Dove? >>. Il portiere prese a seguirlo per il corridoio, ma il ragazzo lo liquidò con un cenno e un sorriso abbozzato, mentre usciva dal dormitorio.
Lo cercava solo quando non c'era, era questo quello che si ripeteva sempre.
Raggiunse la fermata dell’autobus, dove si mise a rovistare nella borsa in cerca dei biglietti. Sentì qualcuno chiamarlo in lontananza, riconoscendone solo dopo la voce. In un primo momento aveva pensato che si trattasse di Genda, ma subito dopo si accorse di non avere le sue cuffie sulla testa, come al solito. Era davvero così distratto quella mattina? Eppure non lo reputava un incontro così importante…
Sakuma lo raggiunse correndo poco prima che arrivasse l’autobus, mettendogli le cuffie in testa.
<< Le avevi dimenticate a casa >> disse, piegato in due dalla corsa appena fatta.
Narukami salì sul primo gradino del bus. << Grazie, ma non ce n’era bisogno >> e quando l’autobus partì, sentì l’amico augurargli buona fortuna.
Dentro di se, sentiva che non era una ragazza quella che stava cercando, ma una persona con cui passare un po’ di tempo, perché era da tanto che non riusciva a rilassarsi quando si trovava assieme agli altri compagni di squadra. Lui era sempre lì, sempre in mezzo.
Scosse un attimo la testa, interdetto dal fatto che fosse capace di pensarci anche sull’autobus, mentre andava a conoscere una persona nuova.
Il bus fermò in un paio di fermate, e quando giunse alla sua, scese. Il bar che aveva menzionato Sakuma si trovava dentro ad un centro commerciale, quindi non sarebbe stato difficile trovarlo.
Entrò nel grande edificio, constatando solo ora l’enorme ammontare di persone che lo affollavano. Persone di ogni età e genere, che in quella Domenica affollavano le vetrine in cerca di qualcosa di carino da comprare. Erano iniziati i saldi.
Cercò di sorpassare la massa di gente, raggiungendo finalmente il luogo stabilito: un piccolo bar non troppo vistoso e nemmeno troppo grande. Anzi, era anche piuttosto piccolo per essere un bar in un centro commerciale.
Si guardò un attimo attorno, cercando d capire chi fosse la ragazza. E in quel momento, in cui il suo  sguardo incontrava un sacco di possibilità, si rese conto di una cosa: stava sempre parlando di una ragazza. Quella specie così sconosciuta con cui aveva sempre avuto un rapporto difficile. Prima non aveva tenuto molto conto della cosa, avendola considerata una ragazza normale a cui piace il calcio… ma ora? E se fosse stata una ragazza anche carina?
Non vi erano molti tavoli nel piccolo caffè, e ebbe giusto il tempo di vedere un ragazzo trafficare col proprio cellulare, che sentì il suo squillare, avvertendolo di un messaggio. Lo tirò fuori dalla borsa, leggermente impacciato.
 

“ Sono qui. Il tavolo in fondo “

 
Sentì una stretta al cuore, mentre si accingeva a controllare chi fosse seduto al tavolo menzionato del messaggio. Spostò ripetutamente lo sguardo dalla persona individuata allo schermo del cellulare, e capì.
Si era preoccupato così tanto di chi fosse “Karen” (Ora posso dirlo --> Quello della Mary Times Memorial ò3ò N.d.Me), di quale aspetto avrebbe potuto avere, del fatto che con le ragazze non ci sapesse fare… quando si trattava di un ragazzo.
Capelli turchini, pelle perfetta, occhi tendenti al viola, e un paio di cuffie rosa per completare il quadro.
E in quell’istante di sentì un completo stupido, perché era partito col voler trovare una ragazza come amica, ed era arrivato ad innamorarsi di un ragazzo a prima vista. Era sempre stato un tipo così, che s’innamorava  della prima impressione che davano le persone, dell’aspetto fisico. “In amore, l’occhio vuole la sua parte” aveva sempre detto, ma ora era sicuro che non avrebbe valso solo quella regola.
Si avvicinò al tavolo, salutando con un fil di voce tale da risultare incomprensibile.
Il ragazzo lo guardò un attimo, per poi proseguire in un infinità di scuse per il fatto che un suo amico l’avesse messo su quel sito senza nemmeno chiederglielo e perché gli aveva fatto sprecare un sacco di tempo. Ma riusciva a risultare serio anche mentre si scusava, battendo ritmicamente le dita sul tavolo. E dopo ebbe l’occasione di scusarsi anche per quello, per quella sua piccola fissazione.
<< Fa niente, anch’io sono abbastanza fissato con la musica >>. Sorrise, mentre l’imbarazzo lentamente svaniva. Ordinarono due cioccolate calde, anche se fuori faceva caldo e la primavera era ormai agli sgoccioli.
Iniziarono a osservarsi l’un l’altro, mentre bevevano la loro cioccolata. Osservavano i dettagli e i sorrisi che si formavano tra uno sguardo serio e l’altro, cercando di mantenere un certo contegno.
E pian piano le tazze trasparenti si svuotarono, lasciando sul fondo solo un sottile strato di schiuma e cioccolata.
Avevano bisogno di punti in comune, qualcosa di cui parlare. E partirono da una delle cose che piacevano ad entrambi.
Narukami indicò le cuffie dell’altro ragazzo. << Senti, quelle me le fai provare? >>.
L’altro sorrise, sfilandosele. Accadeva molto di rado che le facesse provare a qualcuno, troppo affezionato com’era, ma sarebbe stato maleducato non farlo. << Solo se tu mi fai provare le tue >>.
Si scambiarono le cuffie, e per un attimo le loro dita di sfiorarono. Un singolo tocco, di pochi secondi.
Il ragazzo dai capelli viola sentì un improvviso calore alle guancie, come tutte le volte che si trovava in situazioni del genere. Si erano solo scambiati le cuffie, ma sentiva già qualcosa, indefinibile.
Se le infilò in fretta, tentando di nascondere l’imbarazzo, mentre l’altro si divertiva ad osservalo nella sua goffaggine.
Rise un po’, osservandolo meglio. << Le hai messe al contrario >>.
Si allungò verso il ragazzo, che ancora non aveva perso quel vivace colorito alle guancie, e gli sistemò bene le cuffie sulla testa.
I loro sguardi si incontrarono ancora una volta, da più vicino.

 
 

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Ho finitooooo QwQ!
Era da un po’ che ci lavoravo e finalmente oggi ho finito ;w;
E fa uno schifo immane. Ma proprio tanto tanto taaanto schifo D:
E si, ovviamente partecipa al contest “Niente è impossibile” di Marts, Fede e Cha, e mi scuso se la pubblico solo all’ultimo giorno della scadenza –cosìtardipoi-, ma ho avuto altri concorsi a cui partecipare (non “virtuali” .3.) e allora non ho avuto il tempo D:
Mi scuso tantissimo, ma spero che vada bene °^°
Anche se sono sicura che con questa schifezza non vincerò mai ;A;

Ma ora, passando alla coppia –inesistente-
Sono davvero felice di aver scritto su questa coppia, perché li immaginavo insieme già da un po’ di tempo e perché… sono pazzaaaa °A°!
Insomma, li avevo subito notati perché entrambi avevano le cuffie (o amori della mia vita ♥), ma non avrei mai pensato di scriverci qualcosa èwè
E se qualcuno si chiede perché non vi torna che il tizietto si chiami “Karen”… è perché dovevo sfruttare un informazione che avevo trovato su internet su una pagina spagnola che diceva che si chiamava Karen O.o
Perché altrimenti non sarebbe venuta così la fic .____.”
Insomma, spero che vada bene, perché conoscevo solo il nome in giapponese e cercando ho trovato che si chiamava Karen  anche se poi ho scoperto che per noi si chiama in una altro modo… e l’ho scoperto solo dopo aver scritto-
Quindi, saluti a tutti e spero di riuscire a scrivere ancora su di loro ‘3’
Anche se  mi farebbe piacere anche leggere robe vostre èwè
*approdata sulla sponda sei super-crack pairing*
*raggiunge Cha*
 
Bene, ora… mi dileguo :3
 
Saluti onigirosi (??),
Debby.
 
P.s. Prossima roba da scrivere --> TsunaTachi
E poi torno alle mie long .3. –forse-
 
P.p.s. Oggi è il mio anniversario qui ;w; Avrei scritto qualcosa di speciale, ma ve l’ho detto che non avevo tempo Y^Y Comunque sono felice di essere resistita un anno su EFP Q~Q
 

   
 
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