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Autore: Meggie    20/03/2012    4 recensioni
Come lo misuri un anno?
[Ambientazione delle flashfic:
1) Never Been Kissed
2) A Very Glee Christmas
3) Blame It On The Alcohol
4) Original Song
5) Prom Queen
6) Durante l'estate
7) The First Time]
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Titolo: 525,600 minutes
Fandom: Glee
Pairing/Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Blaine/Kurt
Rating: PG13 - R
Genere: Introspettivo, angst, romance
Warning: Slash
Disclaimer: No, chiaramente non sono miei e non ci guadagno nulla (purtroppo).
Note: Partecipa alla seconda challenge indetta dalla community [info]klaine_ita, “One Year Together”. Il verso a cui si ispira è: I’m complete
Riassunto: Come lo misuri un anno?



PARTE 7/7
Non voleva aprire gli occhi.
Cullato dal respiro di Kurt e col buio che l’avvolgeva, poteva essere ovunque. Le sue braccia strette addosso, la sua testa appoggiata contro la sua spalla, Blaine avrebbe potuto rimanere così, in quel limbo, per sempre. La pelle di Kurt era calda lì dove sfiorava la sua. Era calda e morbida, e Blaine l’aveva accarezzata così tanto a lungo, così attentamente, in modo da non poter dimenticare ogni più piccolo dettaglio, il suo sapore e il profumo. Era Kurt, Kurt attorno a lui, Kurt sotto la sua pelle, Kurt nei suoi occhi. Era Kurt ovunque.
Assomigliava ad un sogno, ma non lo era. Era reale, perché ciò che avevano fatto era reale, e ciò che rimaneva sul suo stomaco e su quello d Kurt e sulle lenzuola era reale e sporco e bellissimo. Era tutto reale.
Blaine non voleva aprire gli occhi. voleva rimanere così, abbracciato a Kurt e al di fuori dal mondo. Addormentato in un posto in cui tutto era perfetto e Kurt non lo avrebbe lasciato mai mai mai.
Blaine strinse di più le braccia attorno a Kurt, ma l’altro non si mosse, ancora completamente abbandonato nel mondo dei sogni. Blaine gli baciò i capelli, inspirando il suo profumo e facendosi nuovamente cullare dal suo respiro.
Non voleva tornare in un mondo in cui le cose avrebbero potuto cambiare da un momento all’altro. lì era tutto perfetto. Lì non c’era nulla a proteggerlo, se non Kurt. Non c’erano maschere o vestiti o divise a nascondere ciò che era. Lì era vulnerabile e impaurito e Kurt l’aveva preso per mano e baciato e a Blaine era quasi venuto da piangere nel sentirsi al sicuro nel momento più terrificante della sua vita.
Il sesso cambiava tutto, dicevano.
Blaine non era d’accordo.
Era l’amore che ti cambiava veramente. Era solo quello.

*

Alla fine aveva aperto gli occhi. Eera rimasto a guardare Kurt per un’infinità di tempo, osservando il suo viso, nient’altro che il suo viso, le ciglia che sfioravano le guance, i capelli in disordine che andavano in tutte le direzioni, le labbra socchiuse, la linea del naso, quella delle sopracciglia. Era rimasto così, a guardarlo come se fosse stata la prima volta che lo vedeva e poi aveva chiuso gli occhi, inspirando il profumo dei suoi capelli, quell’odore che gli ricordava sempre Kurt, sempre e solo Kurt Kurt Kurt.
Si era separato da lui a fatica, muovendo il corpo dell’altro con attenzione, fino a scivolare via da lui. L’aveva osservato di nuovo, una volta che si era ritrovato seduto sul letto, nudo se non per i boxer, entrambi troppo in imbarazzo per dormire insieme completamente nudi. Si era sporto verso di lui e gli aveva baciato una spalla, indugiando forse troppo sulla sua pelle, prima di alzarsi, farsi una doccia e infilarsi una maglietta e i pantaloni del pigiama.
Quando era rientrato in camera, Kurt era sveglio, seduto tra le coperte sfatte del suo letto e con indosso ancora solo i boxer neri.
Blaine rivide il se stesso di poche ore prima sfilare quegli stessi boxer dalle gambe di Kurt, per poi lasciarli cadere silenziosamente per terra.
Blaine arrossì, ma Kurt non disse nulla, spostandosi solo un po’ per fargli nuovamente spazio accanto a lui sul letto.
“Hey,” mormorò, avvolgendo un braccio attorno alla vita di Kurt e sedendosi accanto a lui, la schiena appoggiata contro la testata del letto, prima di allungarsi per baciarlo sulle labbra.
Chiuse gli occhi, come faceva ogni volta che baciava Kurt, completamente perso sulla sua bocca per potersi concentrare su altro. Quando li riaprì, Kurt lo stava guardando con un mezzo sorriso sulle labbra e le guance arrossate.
Dio, hai idea di cosa mi fai?
“È tutto…” disse piano Kurt, lasciando la frase in sospeso e facendo un gesto con la mano.
“Strano?”
“No!” Kurt scosse la testa, prima di sporgersi verso di lui e baciarlo all’angolo della bocca, “normale. È tutto così normale. Non… non dovrebbe essere tutto diverso? Non dovrebbe… non lo so.”
Blaine sorrise, sistemandosi accanto a lui e stringendogli le braccia attorno, felice quando Kurt si mosse per sistemarsi tra le sue gambe, la schiena appoggiata per metà contro il suo petto e per metà contro la testata del letto.
“Perché pensi che dovrebbe essere diverso?” mormorò contro la sua tempia, concedendosi di baciarla una due tre volte, come se non riuscisse a staccare le labbra da lui. E forse era così. Forse era solo colpa di Kurt. Kurt che lo stregava e che non gli permetteva di ragionare e che lo faceva impazzire e poi lo liberava, solo per imprigionarlo di nuovo.
Era pericoloso, Kurt.
“Perché… non dovresti svegliarti… dopo, cioè, dopo il sesso e, non lo so, essere cambiato?”
“Non credo sia stato il sesso a cambiarmi. Non credo mi possa cambiare quello.”
Sei tu. Sei tu che mi hai cambiato. Sei tu che mi hai scoperto al di sotto della mia maschera. Sei tu.
Kurt sollevò il viso per poterlo guardare negli occhi e rimase così, a fissarlo per qualche minuto, prima di sorridere, baciarlo velocemente, e risistemarsi tra le sue braccia. Era il posto a cui apparteneva.
“Hai ragione. Non credo di essere cambiato, da ieri.”
Kurt fece scorrere le dita sul braccio che lo stringeva alla vita, prima di arrivare alla sua mano e intrecciarla insieme alla sua.
E Blaine osservò le loro dita unite, la loro pelle più chiara e più scura, che mai avrebbe potuto appartenere alla stessa persona. Era bello, il pensiero che Kurt fosse qualcuno di completamente diverso da lui, qualcuno con una propria vita e una propria storia e un proprio futuro, e in qualche modo, in qualche strano modo, si erano comunque trovati, e le loro vite si erano intrecciate. Era bello il pensiero che a volte uno si ritrovava da solo, e l’attimo dopo la sua mano era intrecciata con quella di un altro. E faceva paura, perché poteva accadere di tutto, e un giorno uno poteva ritrovarsi a non voler più quella mano attorno alla propria, però…
Non era quello il giorno.
Blaine chiuse gli occhi, strinse le dita di Kurt, e sorrise.

NOTE
E questa raccolta è finalmente conclusa :D Dico finalmente perché, nonostante poco più di una settimana, sono contenta di averla chiusa, in modo da concentrarmi su altre cose ben più voluminose ;) E’ in arrivo una super longfic CrissColfer, infatti, nel caso foste interessati. E altre Klaine, quando mi ritaglierò un po’ di tempo per scrivere anche loro.
Detto questo, grazie a chi ha letto, commentato e messo questa storia tra le seguite/preferite/eccetera. Grazie a tutti <3
   
 
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