Mi è piaciuto dal primo momento che l'ho visto tanto da "costringermi" a trovare un'idea per partecipare!
Ovviamente la mia scelta è ricaduta su un personaggio su cui non perdo mai l'occasione di scrivere.
Meglio smetterla di blaterare. Buona lettura!
Costellazione: Freccia
Stella: Sham
Prompt: Debolezza
Accenno mitologico: mito di Prometeo
"La Mezzanotte."
.
Avevo
otto anni quando scoprii quanto mi attirasse l’idea di te.
Per
qualche tempo mi limitai ad osservarti da lontano, troppo spaventato
dall’idea
di avvicinarti. Io ero il cencioso
bambino di Spinner’s End. Tu eri una fata.
Dietro
dei cespugli incatenai il mio animo a te. Diventasti la tentazione a
cui non
ero capace di resistere. Non mi bastava guardarti , dovevo conoscerti.
Mi
mostrai a te, teso. Scappasti.
Una
sera ti imbattesti in me, seduto su una panchina, fuggito dai colpi di
mio
padre. Stringesti la mia mano con la tua e la facesti ondeggiare,
presentandoti
, tu piccola, come facevano i grandi. “Io mi chiamo Lily e
tu?”.
Secondo rintocco.
“Oggi
un mago è venuto a casa. Mi ha portato questa.” Mi
dicesti , mostrandomi una
lettera simile alla mia. “I miei genitori hanno un
po’ paura. Forse non andrò
in quella scuola.” “Ma sei una strega! Digli che devi andare e che non importa quello che
pensano loro.”
Boccheggiai. “Severus vorrei venire ma se i miei genitori
stanno male...” “Vuoi
stare lontano da me!” ti incolpai ferito. “Non
è vero, tu sei mio amico!” “Allora
giura che verrai con me. Scapperemo
se sarà necessario.” Esitasti e io scappai per
nasconderti le lacrime. Quella
notte insonne fu buia, come l’idea di Hogwarts senza la mia
certezza: tu.
Avevo
imparato a ottenere la tua ambita attenzione con piccoli tiri mancini a
scapito
di tua sorella. Desideravo l’ammirazione dei tuoi begli
occhi. Forse quella
volta esagerai. .”Petunia
si arrabbierà.” ”Tranquilla
, le diamo solo un’occhiata. Non verrà mai a
saperlo.” ti rassicurai mentre
tenevo tra le mani una lettera indirizzata a Silente. “Cosa
crede di ottenere
con tutte queste sciocchezze? E’ solo una babbana.”
”Severus, non parlare così
di lei. È mia sorella.” Ero geloso di come
proteggevi chi non ti amava
abbastanza .
“È così. Lo capirai e smetterai
di interessarti a
lei.” “Sei un bugiardo!
Vattene!”
Non
mi parlasti più fino a che non salimmo
sull’espresso per Hogwarts.
La
notte era bella e cosparsa di diamanti in Sala Grande. I tuoi occhi
sgranati la
fissavano ipnotizzati , mentre i miei divoravano il tuo viso ammaliati.
Le
nostre mani si stringevano forte.
Lo
smistamento iniziò ma non me ne curai. Io ero felice dove
ero.
“Evans.”
Fu il tuo turno e io mi sentii perso. Ti vidi diventare Grifondoro.
Cercai i
tuoi occhi per rassicurarmi, ma tu li rivolgesti altrove.
Fui
chiamato e il cappello mi mise davanti una scelta: Grifondoro o
Serpeverde La
rabbia mi ingannò. Volevo punirti e condannai me stesso.
Divenni Serpeverde e
ti vidi piangere. Capii che mi volevi ma non potevo più
tornare indietro.
Il
nostro primo bacio fu anche l’ultimo. In una fredda notte
d’autunno del nostro
quarto anno ad Hogwarts ti
trovai rannicchiata
sulla scala che portava ai sotterranei, con gli occhi lucidi e le
guance
infiammate dalla collera per l’ennesimo scherzo di Potter.
Mentre eri immersa
nel mio abbraccio, osai posare le mie labbra sulle tue tremanti.
Frastornati ci
esplorammo con l’inesperienza di chi bacia per la prima
volta. Al suono del
coprifuoco ci separammo. L’imbarazzo era palpabile e
silenzioso. Tu mi
osservasti turbata poi dovesti scappare ,io rimasi
lì,immobile ed incapace di confessarti
quelle parole che ,forse, avrebbero cambiato la nostra vita.
Sesto rintocco.
Il
quadro della signora Grassa si chiuse davanti ai miei occhi. Mi avevi
concesso
un altro momento, nonostante la rabbia e l’umiliazione. Io lo
sprecai
balbettando risposte incerte alle tue domande.
Avevo
sempre creduto di amarti così tanto da non poterti fare un
torto. Fui uno
sciocco. Sbagliai con te più che con chiunque altro. Avrei
voluto amarti invece
ti allontanai da me.
Al
quadro ,ormai vuoto, che ti separava da me, al corridoio umido del
sotterraneo,
al cuscino che assorbì tutte le mie lacrime quella notte
mormorai quello che tu
non avresti più voluto ascoltare: “Sei diversa
perché io ti amo, Lily.”
Settimo rintocco.
Durante
il nostro sesto anno ci evitammo come due nemici. Io avevo il cuore
spezzato e tu
soffrivi. Al settimo anno ,testardo ed ingenuo , ti persi tra le
braccia di un
altro.
Incapace
di chiudere occhio quella notte passeggiai nei corridoi fino
all’entrata della
tua sala comune. Mi nascosi ad un rumore di passi e vidi te. Eri
stretta a lui ,quello che un tempo
dicevi di
odiare. L’intimità dei vostri sguardi e la tua
risata ,di nuovo libera e bella,
mi ferirono. “Sei pazzo James Potter!”
“Si, di te.” Ignari di me,osservatore
straziato, rientraste nella vostra sala comune. Mentre io rimasi
lì, sentendomi
l’unico vero pazzo.
Ottavo rintocco.
Quando
il marchio nero mi scavò la pelle , le mie ossa vibrarono
facendomi male.
Nonostante la nausea per quelle sensazioni , io mi sentivo forte e
pronto a
servire una causa che credevo fosse giusta.
In
una battaglia ci incontrammo, combattendo su fronti opposti. Tu assalivi i nemici, bella
come un’amazzone.
Quando ti imbattesti in me , ti bloccasti. Sguainammo le bacchette
l’uno contro
l’altra, senza intenzione di colpire. I miei occhi cercarono
i tuoi , ma questi
osservavano il mio marchio. Mi guardasti triste, come se io fossi la
tua
peggior sconfitta. Per la prima volta ti odiai, perché il
tuo giudizio insinuò
in me il dubbio.
Nono
rintocco.
“Vuoi
essere il mio testimone?” Ridesti. “Tuo marito
non gradirebbe un mangiamorte al
matrimonio.” Mi incupii, rivolgendo lo sguardo verso lo
spicchio di luna che si
intravedeva dalla mia finestra. Era la notte prima del tuo matrimonio.
Venisti
da me senza timore , perché ero
ancora il
tuo amico, dicesti. Io ti accolsi come
se non ci fossimo mai separati, come se
ci concedessimo , quella notte, di non essere nemici.
Io
mi illusi, considerandoti di nuovo mia. Così alle luci
dell’alba in me si rinnovò
il dolore. “Non andare.” Ti pregai ma non mi
ascoltasti. Con un’ultima carezza
andasti incontro al tuo destino, lasciando il mio ancora più
buio.
Decimo
rintocco.
La
gelosia mi aveva corroso quando ti avevo scoperta tra le braccia di
Potter ma
il vederti stringere al seno suo figlio mi logorò senza
freno. Volevo che quel
bambino fosse mio. Che fosse il frutto del nostro amore, quello che ti
strappava una risata afferrandoti una ciocca di capelli, non un bimbo
che in
fasce ricordasse già il suo odioso padre.
Fragile e spietato
disprezzai una creatura senza colpa e me la presi con te. Ti diedi
della
stupida per averlo messo al mondo durante la guerra e tu mi guardasti
ferita.
Volevi condividere la tua gioia ma io non potevo accettare che tutto
quell’amore non fosse per me.
“La
profezia parla dei Potter.” Sibilò Voldemort
e io , conscio del mio errore, mi sentii sanguinare. Avrebbe fatto del
male a
te. Lo supplicai di risparmiarti, incapace di capire che la perdita di
tuo
figlio ti avrebbe condannata comunque. Privo di fiducia nella promessa
di una
serpe, mi rivolsi all’unico capace di contrastarlo. Poi,
insicuro, ti cercai.
Era buio quando apparisti alle mie spalle. “James
pensa che sia con Harry.” In preda all’emozione di
vederti e alla paura di
perderti , ti strinsi “Lui vi cerca. Vi vuole morti. Scappa
Lily. Adesso!”
Dolorosamente mi allontanasti .“Il mio posto è
qui, Severus. Ma non temere.
Andrà tutto bene.” Ti sbagliavi.
Ultimo
rintocco.
La
notte è buia e senza stelle sopra la tua casa distrutta. Vi
hanno tradito. Silente ha
fallito e lui non ti ha risparmiata.
Ciò che mi resta di te
è solo un pugno di momenti sbagliati .
Come
un Prometeo egoista ho cercato di rubare il fuoco dei tuoi capelli
ramati , dei
tuoi occhi, della tua anima per goderne io solo. Perciò mi
spetta un’eterna penitenza.
Sono
stato debole per paura di non essere abbastanza e ti ho impedito di
amarmi. Ma sarò
forte ora ,mio sfortunato amore, per proteggere tuo figlio,
l’unica scintilla
che mi rimane di te. Tu però aspettami. Portato a termine il
mio compito, tornerò da te.
Piccolo spazio per le comunicazioni di servizio:
Mi vorrei scusare con i lettori che seguono le mie long. Purtroppo la stesura dei capitoli va' a rilento per i mille impegni che si presentano ogni giorno. Vi assicuro comunque che porterò entrambe alla fine ... spero che mi concediate ancora la vostra pazienza.
Grazie per aver letto fino a qui ^^ . Un abbraccio.