Sono le 7.00 del mattino. La sveglia ha suonato già un paio di volte ma non voglio proprio svegliarmi. Sono nel mio letto al caldo. Le lenzuola sono per terra e indosso soltanto una canottiera con la biancheria. Il caldo di giugno iniziava a farsi sentire nella grande mela. Ma devo alzarmi e prepararmi per l'ultimo giorno di scuola. Mi chiamo Jesse, ho 17 anni e frequento il penultimo anno del liceo. Ho gli occhi azzurri e i capelli lungi e mossi nero corvino. Pesantemente e con aria stanca mi incammino verso il bagno. Mi faccio una doccia, indosso la prima cosa che trovo nell'armadio e cerco con una spazzola di domare la ma chioma ribelle. Torno in bagno; scelgo un trucco leggero adatto al look trasandato del giorno. Poi rimango immobile a fissarmi davanti allo specchio. " Posso farcela. Poche ore è la scuola è finita". Dissi. All'improvviso sul mio viso apparì un sorriso a 42 denti. Mi tornò in mente quello che avrei fatto il giorno dopo: sarei partita per Londra e sarei rimasta lì fino al mese di novembre!. Sognavo di andarci da tutta la vita. Inoltre ci sarei andata con le mie due migliori amiche: Rachel e Sara. Arrivate a Londra, saremo state ospitate dalla nonna di Sara. Si era resa disponibile al 100% , anche se non ci conosceva affatto, ma voleva molto bene a sua nipote e non la vedeva da molto tempo. Sara, Rachel ed io eravamo amiche dai tempi delle medie. Conoscevamo tutto l'una dell'altra. Ci completavamo. Avevamo molte cose in comune, tra cui l'amore per i ONE DIRECTION! :D ♥. Loro sono i nostri artisti preferiti in assoluto; non solo perchè sono degli essere divini e perfetti, ma anche perchè le loro canzoni ci fanno emozionare. Sognare. Ovviamente abbiamo il nostro membro della band preferito. Quello di Sara è Niall, quello di Rachel è Zayn, mentre il mio è il signor Harold Styles :') ♥. Credo davvero di amare quel ragazzo. Il suo sorriso, i suoi ricci perfetti, mi facevamo letteralmente IMPAZZIRE. Verso le 7.30 scendo le scale e vado in cucina. Vedo mio padre che cerca di prepararmi la colazione, con insuccesso però. All'improvviso mi ritrovai a ridere come una pazza isterica nel vedere mio padre per terra con le uova e le frittelle finite sulla sua camicia, essendo scivolato su una scorza d'arancia. " Non è divertente" mi disse, cercando di rialzarsi. "Credo che debba comparti qualcosa al bar della scuola...." disse passandosi la mano sulla sua nuca guardando deluso il pavimento pieno di cibo. Mi dispiaceva vederlo così. Da quando mia madre morì, cercò di fare tutto per farmi avere una adolescenza più felice possibile. Andai verso di lui e lo abbracciai forte. Lui sorrise e ricambiò l'abbraccio. Rimanemmo in quel modo per qualche minuto. "Vabbè adesso vado a scuola" dissi avviandomi verso la porta di casa. " Ok ma all'uscita non fare tardi, devi iniziare a prepararti la valigia per Londra". "Si, lo so" gli risposi, e il sorriso che trovai nel bagno, ritornò sul mio viso ....