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Autore: buffy46    21/03/2012    10 recensioni
“ Amicizia significa essere stupidi insieme ”
Questo è il motto di due ragazze : Cathy e Sierra. Sognano Londra, sognano una vita diversa. Due attori - Joseph Morgan e Ian Somerhalder- , un volo sbagliato, uno scontro fortuito, cambieranno la loro vita senza che le due protagoniste se ne accorgano.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ian Somerhalder, Nina Dobrev, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Beautiful mistake

 

Pov Sierra

 

Nella mia vita, ho sempre pensato che rimanere calmi è una gran cazzata.

 

Chiariamoci, non sono il tipo di persona che perde le staffe ogni due per tre - ci vado vicino -, ma credo che quelli dall'autocontrollo illimitato sono poi i tuoi futuri aguzzini.

Visione ottimistica della cosa direte voi? No, semplicemente prendo spunto dalla realtà dei giorni nostri; andiamo, il vicino di casa che ha sterminato un intera famiglia di gatti, e o di persone, non era sempre quello che a detta di tutti era “ Oh, è stato Tizio? Era così un caro ragazzo, mi aiutava sempre con la spesa. ”. Appunto! Quindi, Cathy che mi imponeva di rimare calma, era una specie di utopia per me.

 

Me... Giusto, mi presento: Mi chiamo Sierra Marie - nome idiota, lo so. - ho ventitré anni, laureata in lingue e sono appena atterrata ad Atlanta.

Ora direte voi, e qual è il problema? Il problema è che io dovrei essere a Londra!

 

Londra!

 

Avete presente quella splendida città dove ci sono la regina, i due principi fighi - preferisco Harry, è più simpatico del pelato -, la musica perfetta, l'aria buona, il Tamigi, la vita quella bella?

 

Ecco. Io dovrei essere lì, ed invece sono ad Atlanta! Come ci sono arrivata? Non lo so, o perlomeno so di aver preso un aereo che avrebbe dovuto portarmi in Inghilterra ed invece mi ritrovo in America.

 

Ad Atlanta!

 

E perché Cathy - la mia migliore amica -, non è infuriata?

 

Voltai il mio sguardo che da ben dieci minuti era fisso sul cartellone che mi diceva di essere ad Atlanta - STRONZO! -, e incrociai i miei occhi verdi - o blu, non saprei dirvi - con quelli di Cathy.

 

« Finalmente ti sei degnata di guardarmi! » Incrociò le braccia al petto facendomi capire che si era spazientita.

« Cathy » Tentai di sembrare calma ed incline al dialogo « Come puoi essere così tranquilla? »

Lei mi guardò di sbieco come se fosse una cosa ovvia, come se io non capissi l'ovvietà della situazione.

« Tesoro, le valigie sono qui, noi siamo intere... non capisco perché ti scaldi tanto ».

Ok, non capiva la tragidicità della cosa.

« Cathy siamo ad ATLANTA! ATLANTA! Non sappiamo neanche come ci siamo arrivate, perché la gente non se ne è accorta, perché noi non l'abbiamo NOTATO! COME ABBIAMO FATTO DICO IO? COME? COME? Cathy non guardarmi come se fossi pazza »

Alternai parole urlate ad altre sussurrate, forse un po’ sembravo sull'orlo della pazzia, ma davvero, avevo troppi dubbi, troppe domande.

« Sierra, l'hai detto tu. Siamo ad A.T.L.A.N.T.A »

« L'ho capito! » Lei socchiuse gli occhi come a volersi calmare.

« Sierra. Atlanta. The vampire Diaries. Joseph Morgan, il tuo amato Joseph Morgan »

 

Oh

 

Oooohhhh.

 

Ora capivo perché non era poi così dispiaciuta.

 

Atlanta, uguale il cast di TVD, il nostro show preferito.

 

Ok, sì forse non era poi così male... ma no, decisamente dovevamo andare a Londra.

 

« Cathy, ragiona... Dobbiamo andare lì, e poi da quando sono io quella responsabile? Tu sei quella che dovrebbe dirmi queste cose, non io! »

 

« Senti Sierra, questo è un colpo di fortuna! Pensiamoci bene, infondo iniziamo il lavoro solo il 2 Settembre, ed ora siamo al 16 di Agosto, abbiamo tempo. Non fare la guasta feste proprio quando io ho deciso di godermi quello che la vita mi riserva. »

 

La guardai con un misto di incredulità e tenerezza, Cathy è una tipa tosta che quando sa cosa vuole niente e nessuno gli impedisce di averla, ma quasi mai si lascia andare alle avventure, è una ragazza con la testa sulle spalle, ecco.

 

Decisi di accontentarla per stavolta, anche perché non avrei potuto fare diversamente.

 

Sbuffando, presi la mia borsa da cui estrassi l'iPhone; volevo cercare su google qualche hotel in cui stare, se dovevamo restare appunto da qualche parte dovevamo fermarci.

 

« Sierra, io avrei una certa fame, andiamo al bar? » Distrattamente annuii, seguendola poi poco dopo.

 

Gli alberghi in quella città sembravano tutti uguali a giudicare dalle foto che vedevo. Arrivati al bar, Cathy prese un caffè per lei e un cappuccino per me.

Non capivo come facesse a bere quella brodaglia marrone che qui in America spacciavano per caffè, era decisamente cattivo come sapore. Non che io amassi il caffè particolarmente, ma che schifo!

Preferivo un cappuccino, o il mio adorato latte alla vaniglia, in alternativa un bel latte alla menta andava benissimo.

 

Sempre molto distrattamente sorseggiai la mia bevanda, vagliando attentamente le proposte che Google mi offriva. Ce ne erano di diversi, e per fortuna non avevamo problemi con i soldi, perché altrimenti si che sarebbero stati azz amari.

 

« Mhh, Cat, questo secondo me può anda.. » non finii la frase perché un qualche imbecille mi venne addosso facendomi versare sulla camicia nuova il cappuccino.

 

Giornata di merda.

 

« Ma guarda dove vai stupido » urlai al ragazzo che emanava uno strano profumo - buono, ma strano.

« Scusa, non ti ho visto. Tu potevi evitarmi però ». Il ragazzo aveva una voce bella, ma no ci feci caso lì per lì, così come non mi accorsi subito del mutismo di Cathy, ero più intenta a studiare la macchia piuttosto evidente sulla camicia

« Ma se sei tu che mi sei venu » Alzai lo sguardo, e le parole mi morirono in gola.

 

Io, Sierra Marie Fiore, originaria di Napoli, tifosa dell'Inter, innamorata di ' cime tempestose ', mi ero appena scontrata con Ian Somerhalder.

 

Giornata meravigliosa!

 

Cathy era ancora sotto shock, lo guardava con occhi adoranti - effettivamente era il suo idolo. - non spiccicava parola, sembrava imbambolata.

 

Lui si accorse della situazione, e sembrava si divertisse, perché un sorriso furbo gli incorniciava il viso.

 

Mi voltai verso la mia amica, scuotendola piano, sperando che almeno lei facesse bella figura con lui.

 

« Ehm, Cathy stai bene? » Decisi di non parlare inglese davanti a ... lui.. Ian, sì lui ecco, volevo una sorta di privacy.

« Tu tu hai visto chi c'è davanti a noi ? » E sì che l'ho visto!

Occhi nascosti da due Ray-ban come i miei, camicia nera, cappello di paglia, jeans stretti... sì decisamente l'avevo visto.

« Sì, Cat »

 

L'attore ci guardava curioso, e stranamente non era corso via o qualcosa del genere.

Forse era rimasto perché uno: Mi aveva sporcato camicia e maglia e

due: Non gli eravamo saltate addosso, quindi voleva essere gentile.

 

O magari c'era la terza opzione, cioè che forse aspettava qualcuno.

 

« Ci sta fissando » mi disse lei ancora sconvolta dagli ultimi eventi.

« Sì lo vedo »

« Non guardarlo » alzai un sopracciglio come segno di protesta.

« Io, non lo guardo sei tu che lo stai facendo. Cathy , non per dire ma hai la bava che ti cola ai lati della bocca. Calma i bollenti spiriti e fai meno la fan su su » Lei mi guardò quasi incavolata, e poi si ridestò dalla sua sensazione di torpore. Allungò una mano verso Ian, che lui afferrò prontamente.

« Scusa la mia amica e la sua sbadataggine, io sono Cathy. ».

 

Come, come?

 

Ma WHAT THE FUCK? Io non ero sbadata, LUI era venuto addosso a me.

Non il contrario.

Io mi ritrovavo zuppa di cappuccino, mica lui.

 

Il tizio - sì, a sto punto è solo tizio - sorrise in quel modo che faceva pure Damon Salvatore

 

Ovvio genio, lui interpreta Damon!

 

Ok, beh dettagli.

 

Sta di fatto che lui sorrideva, e Cathy faceva lo stesso in modo piuttosto da civetta.

« No, veramente credo di essere io quello in torto » .

 

Oh, bravo ragazzo!

 

« Anche se devo ammettere che  tu non è che guardavi davanti a te, potevi evitarmi se non eri incollata al cellulare. »

 

Oh ma bravo un corno.

Cercai di trattenermi, non volevo di certo sbottare mentre eravamo in aeroporto e la mia migliore amica mi guardava con aria da pazza omicida.

Io ci tenevo alla pelle, eh.

 

« Sì, scusala era occupata »

« Quando sentirò le sue scuse magari » ammiccò leggermente nella mia direzione, facendomi incavolare.

 

Beh lui invece alla pelle non ci teneva proprio per niente.

 

« Senti Ian sono Sonobello-sonofigo,carissimo » Gli puntai l'indice contro mentre Cathy sbiancò. « Io non ti chiedo scusa visto che la camicia macchiata è la mia non la tua. Non ti chiedo scusa, anche perché sei tu che mi hai urtato e non il contrario. »  Lui teneva gli occhi fissi su di me, il sorriso tirato su, e le braccia conserte.

« Spocchioso.» Aggiunsi nel mio italiano privo di accenti.

 

Cathy sembrò riprendersi, perché mi tirò un pugno dietro la schiena che mi aveva sicuramente provocato un livido.

« Scusala » ripeté ancora la mia ex migliore amica a questo punto.

« No, ha ragione. E mi scuso io, anzi per sdebitarmi perché non passate per il set? Credo voi due, o almeno tu » Indicò Cathy che sembrava viaggiare su una nuvoletta rosa « sei fan di tvd quindi credo vi possa far piacere. »

 

« Assolutamente! » disse lei senza contenere il suo entusiasmo.

« Senti, io e  te abbiamo decisamente iniziato con il piede sbagliato » prese a parlare lui con tono da ... flirt? Oddio, stava flirtando?

« O con il cappuccino, sbagliato » aggiunsi io sperando che non mi sentisse, e che non prendesse quella frase come un incentivo per il suo flirt.

Che poi magari neanche stava flirtando.

O magari sì.

« Mi piacerebbe pagarti la tintoria » Roteai gli occhi all'indietro, ora voleva fare il galante?

Però con quella sua voce lasciva, e soave ci riusciva bene.

« Non è necessario, credo che la visita sul set sia già abbastanza » dissi cercando di non sembrare irritata.

Poi una voce famigliare e molto ehm come dire... erotica, pronunciò il nome di Ian.

 

Oh, mio dio.

Io quella voce la conoscevo.

Io per quella voce ci sbavavo.

Io il proprietario di quella voce lo adoravo.

Dov'è?

 

Seguii la direzione dello sguardo di Ian, e a pochi metri da noi arrivò Joseph Morgan, ed io mi sentii svenire.

Maglia nera che gli faceva risaltare il colore perfetto dei suoi capelli e il rosso delle sue labbra.

Mi dovetti mantenere a Cathy per non dar retta all'istinto e prostrarmi ai suoi piedi dichiarandogli eterno amore.

Cathy non era da meno; entrambe avevamo una cotta per Klaus ed il suo interprete.

 

« Ian, eccoti. Oh, salve » Salutò anche noi vedendo che Ian ci stava accanto senza problemi; forse una scena come questa non la vedevano spesso, pensai.

« Ehm salve » disse Cathy. Io biascicai un ' salve'.

Ma davvero, non riuscivo a dire e fare niente di successivamente sensato.

« Loro sono Cathy e ? » Ian voleva sapere il mio nome? Anche io perdinci, nell'esatto momento in cui avevo ascoltato quella voce così... così... sexy, m'ero scordata pure da dove venissi!

« Sierra » mi salvò la mia migliore amica - sì, era tornata ad assumere tale ruolo.

« Uhm, sì mi chiamo Sierra. » Sembravo una cretina, devo ammetterlo.

Joseph allungò una mano verso di noi. Cathy accettò entusiasta, io un po’ di meno visto che avevo paura che con la solita ansia mi sudassero le mani.

« Joseph, molto lieto. »

Oddio, si presenta anche? Ma io me lo sposo!

Intrecciai la mia mano alla sua, e provai come una forte scossa che partiva dalla radice dei capelli e finiva alla punta delle dita dei piedi.

Non era come quando sei innamorata, questa era una sensazione diversa; è come quando torni a casa dopo una giornata intensa, accendi la tv stando sul letto, e guardi la tua puntata preferita dello show che più ti piace.

È tipo così... beh non proprio.. oh al diavolo, non so.. so solo che ero totalmente emozionata.

 

« Sono andato a finire contro Sierra, e le ho versato il caffè addosso »

« Cappuccino » precisai io, mentre lui spiegava l'accaduto al suo collega, e mio futuro marito. Beh lui non lo sapeva ancora, ovviamente.

« Sì, quello che è. Beh le ho invitate sul set domani. »

« Oh, sarà bello vedrete » Joseph cominciò a parlare, ma io mi persi al “ bello ”, perché poi per il resto della conversazione capii soltanto che avrei osservato quelle labbra muoversi per altri cento anni e non mi sarei mai stancata.

Sembravo davvero una pervertita, ma non me ne importava un fico secco. Ian mi guardava sorridendo, perché? Dio, quell'uomo era insopportabile!

Come facevano i suoi amici a dire che era simpatico? Boh.

Però era bello... oh eccome se lo era... ma Joseph... Oh Joseph!

 

POV CATHY.

 

Atlanta.

Ian Somerhalder.

Joseph Morgan.

Il destino mi vuole morta!

 

Guardavo esterrefatta il volto assolutamente perfetto di Ian Somerhalder: era bellissimo.

 

Non ho mai creduto al destino, quella fatalista è sempre stata Sierra, ma ora beh... questo errore si stava rivelando più bello del previsto.

 

Un bellissimo errore.

 

Joseph Morgan parlava di qualcosa che non avevo ben capito perché troppo impegnata a contemplare gli occhi di Ian che mi perseguitavano da due anni a questa parte.

Erano così... blu.

 

« Allora, Joseph andiamo? » Ian mi fece ritornare alla realtà palesando la sua intenzione di andare via.

Loro probabilmente avevano da fare, valigie da disfare, attori da incontrare, copioni da imparare.

Noi dovevamo trovarci un albergo, e dovevamo avvisare mio padre che non saremmo andati a Londra - almeno non ora.

 

Se solo pensavo che quel posto era il mio sogno, ed ora mi ritrovavo a posticipare tutto perché volevo seguire il mio istinto e non il mio cervello.

 

Chi ero diventata? Boh, ma non mi dispiaceva più di tanto. Una volta tanto volevo vivere per davvero, senza rimpianti.

 

« Oh, sì andiamo. Ragazze, ci vediamo domani al set quindi? »

« Sì, certo! » dissi entusiasta.

Questo era l'effetto che avevano su di me quei due, mentre sembrava che Sierra avesse problemi opposti ai miei: Se io non riuscivo a stare ferma e zitta, lei non faceva altro che stare in silenzio.

 

Effetto Morgan a quanto pare.

 

Sorrisi; ce ne voleva per far stare zitta Sierra, ed ora dovevo spronarla per parlare.

 

Ian si allungò verso di me lasciandomi un bacio sulla guancia che ebbe l'effetto di stordirmi completamente.

Con Sierra si limitò ad una semplice stretta di mano, l'attore inglese invece ci salutò entrambe con un bacio, dedicandoci anche un sorriso che ti stendeva.

 

Ho già detto che qualcuno lassù mi vuole morta?

 

Una volta che i due ragazzi si allontanarono da noi, venni presa da un'improvvisa voglia di urlare al mondo che ero la ragazza più felice del mondo! Insomma, chi non vorrebbe essere al mio posto ora? Guardai Sierra, e forse lei non era felice? Impossibile.

« Sierra, tesoro stai bene? Sei pallida » le dissi preoccupata, lei annuii per poi guardarmi con uno strano luccichio negli occhi.

« Sono... »

« Felice? » scosse la testa in senso di diniego

« No, sono... »

« Felicissima? Innamorata della vita? Pazzamente felice? Entusiasta? A » Mi tappò la bocca con una mano ed io strabuzzai per un attimo gli occhi

« No, sono solo scioccata Cathy. » E scoppiammo a ridere.

Una risata di cuore, di quelle che ti fanno sentire bene, di quelle che non finiscono dopo poco, di quelle che ti tiene dentro per sempre, di quelle che ti fanno piangere.

Di quelle che solo con una persona speciale riesci a fare.

Mi mise un braccio attorno alle spalle e spingendo il carrello con le valige ci avviammo verso l'uscita di quell'aeroporto che ci aveva viste essere scioccate e felici nel giro di mezz'ora.

« Andiamo a cercare un albergo, socia. »

 

 

Dopo un paio d'ore di puro sbigottimento nell'aver scoperto che Atlanta non era poi così grande, trovammo il nostro albergo: Camp Creek. Era carino, e soprattutto il personale sembrava così disponibile!

Ci aveva accolte una donna di mezz'età dai capelli color miele intenso, si chiamava Linda ed era gentilissima.

Ci disse che non era la prima volta che incontrava qualcuno che aveva preso un aereo sbagliato; capitava più spesso di quel che si può credere.

Beh, ci fece sembrare meno idiote di quello che eravamo.

Sierra ancora si chiedeva come avevamo fatto a non accorgercene, beh a dire la verità anche io ero un po’ perplessa al riguardo. Mi ero svegliata più volte durante il viaggio; forse, inconsciamente me ne ero accorta, ma non avevo avuto la lucidità per capire se si trattasse di un sogno o la realtà.

O forse più semplicemente, volevo che accadesse. Alla fine nella mia vita ero sempre stata “ accusata ”  di non fare mai qualcosa di strano o pericoloso, ed ora ero qui ad Atlanta, a stravolgere le regole della mia vita.

« Cathy, chiamiamo tuo padre? » uscii dal bagno, guardandomi un attimo nello specchio, e per un attimo non mi riconobbi.

Chi ero?

Qualcuno che semplicemente stava scappando da qualcosa di più grande di lei, come un lavoro sicuro e un esistenza già programmata, o una ragazza di ventitrè anni che si gode la vita?

Sorrisi mentre decidevo chi essere: ero la seconda ipotesi.

 

Andai da Sierra, ed afferrai il suo cellulare componendo il numero di mio padre, che dopo un paio di squilli rispose.

Ero un po’ agitata, non l'avrebbe presa bene, e poi dai messaggi che avevamo ricevuto dai nostri, ci eravamo accorte che si erano tutti un po’ spaventati non sentendoci.

« Katherine Ginevra Beauchamp » oddio eccolo che comincia con nome, secondo nome, e cognome. « dove sei? Stai bene? Sei con Sierra? Perché non mi hai chiamato prima? È successo qualcosa? Perché non siete qui? Cathy per l'amor del cielo, rispondimi! »

Avrei voluto tipo dirgli che se lui smettesse di blaterare io avrei risposto più che volentieri, ma lasciai perdere.

« Papà, è successo un casino »

« Cathy, ti prego di usare un linguaggio appropriato quando parli con me » sbuffai; a volte mio padre era troppo puntiglioso.

Anzi, non a volte, ma sempre.

« è successo un disastro » calcai l'ultima parola, facendolo approvare con un sonore ” mh mh ” .

« Fammi capire »

« Papi, siamo ad Atlanta. »

« Alla faccia della delicatezza! » urlò Sierra andando poi nel bagno con un paio di pantaloni della tuta in mano.

« COSA? »

« Papà non urlare. »

« Katherine cosa ci fai ad ATLANTA? »

« Senti papà se te lo dico tu non mi credi » In effetti, facevo fatica pure io a crederci.

« Spiegami! »

« Per farla breve: Abbiamo perso il volo per Londra, siamo salite su un aereo grazie ad un amico di Sierra, ci siamo addormentate e dieci ore ci siamo svegliate all'aeroporto di Atlanta. »

Per trentasette lunghi secondi - sì li ho contati -, al telefono nessuno fiatò, poi una furia di nome John Beauchamp, cominciò urlare cose senza senso. Parlò con accento strano, tipico segno di rabbia.

Papà era inglese di origini, ma all'età di vent'anni incontrò mia madre e si trasferì con lei a Venezia, dove cominciò ad apprendere un po’ di dialetto veneziano e da allora, quando è arrabbiato parla con quell'accento che varia dal veneziano all'inglese; un bel misto no?

« PRENDETE IL PRIMO VOLO PER LONDRA O ALTRIMENTI TI VENGO A PRENDERE IO CATHY! »

« Papà »

« NO, KATHERINE VOGLIO CHE VENIATE QUI. »

Tentai invano di fargli capire che io volevo restare lì, che volevo vivere come una normale ragazza di ventitrè anni la mia vita, senza preoccupazioni ma lui non era d'accordo con me. Poi non so cosa, o chi, gli fece cambiare idea.

« Va bene, ma poi facciamo i conti. Il dieci vi voglio qui. Ora vado ho una riunione importante, e dì a Sierra che chiamasse sua madre, è preoccupata. »

« Certo papà e grazie. »

« Aspetta a ringraziarmi. » Ok, quella sembrava una minaccia bella e buona.

Staccai sospirando di sollievo; Sierra uscì dal bagno, e si buttò sul letto, sdraiandosi accanto a me. Ci guardammo per un lungo istante negli occhi sentendoci forse per la prima volta, libere per davvero.

« Che cosa ti ha detto?  »

« Beh, ha detto tante cose... e poi mi ha chiesto di dirti che devi chiamare tua madre perché è in pensiero. » Sierra sbuffò rumorosamente, e si girò a pancia sotto nascondendo il viso nel cuscino.

« Per quanto mi importi .. »

« Sierra  »

« No, Cathy niente Sierra. Ora, vatti a cambiare perché puzzi di aereo. » Risi evitando di ritornare sull'argomento.

 

Sierra e sua madre non andavano d'accordo, tra loro c'era in atto una sorta di guerra fredda che andava avanti da quasi due anni. All'inizio era solo una cosa del tipo “ Non ti parlo, e se lo faccio ti insulto ”, poi è divenuta una profonda crepa.

Oramai neanche si insultano più, si evitano e se malauguratamente si ritrovano nello stesso posto con qualcuno che conoscono non fanno neanche finta di andare d'accordo; semplicemente sembrano due estranee.

Prima non era così, neanche io so cos'è successo per davvero, ma so solo che da una sera all'altra Sierra e sua madre sono divenute due sconosciute.

Io al contrario suo invece, adoravo mia madre, e se non avessi avuto Sierra come migliore amica, sicuramente mia mamma avrebbe meritato quel titolo.

Mia madre è giovane, bella, divertente, solare.

Per i miei gusti ama troppo quel libro orribile di Emily Brontè, ma ognuno ha i suoi difetti. Da lei ho preso il verde dei miei occhi, da papà i capelli scuri e lisci.

Sono un bel misto.

Così con un sorriso e la tuta dell'Adidas nuova, andai a farmi una doccia rilassante, pensando che questo era decisamente il posto dove sarei dovuta essere.

 

Sette ore, una dormita, e due docce dopo quella sera ci eravamo svegliate nel grande letto del Camp Creek di Atlanta. Ancora facevo fatica a crederci, anche perché oggi avevamo appuntamento con i ragazzi del cast!

Ero eccitatissima, non vedevo l'ora.

Mi alzai stiracchiandomi un poco, ed andai al bagno mentre Sierra chiamava il servizio in camera chiedendo un latte alla vaniglia - per lei ovviamente, la schizzinosa era lei non io -, e un caffè per me, ed un paio di muffin.

 

« Cathy, è arrivata la colazione! » urlò Sierra ed io uscii dal bagno profumata e linda come una perfetta scolaretta al primo appuntamento.

L'odore forte di caffè mi fece ricordare quanto adoravo quella bevanda, che per me era come una droga.

Sierra invece non beveva mai solo il caffè, non le piaceva; come si fa ad odiare il caffè? È inconcepibile.

« Muffin al cioccolato o ai mirtilli? »

« Mirtilli grazie »

« Speravo lo dicessi! » Le sorrisi, ed addentai il mio dolcetto che mi parve essere il migliore che avessi mai assaggiato. 

« Dopo andiamo sul set, non sei emozionata? » le chiesi

« Mh, sìsì » disse mentre beveva l'ennesimo sorso di latte, ma non mi parve essere molto sincera.

« Wow, meno entusiasmo eh »

« Senti Cathy, che vuoi che ti dica? Sono preoccupata, sono emozionata, sono nervosa. Ti va bene come risposta o pensi che non sia abbastanza sincera? » Lo disse quasi urlando, e mi chiesi se a lei facesse davvero piacere restare qui con me.

Per un attimo, perché poi mi risposi da sola dicendomi che lei era felice, solo un po’ preoccupata per la situazione che poi avremmo trovato una volta andate a Londra.

Un po’ la capivo, ma io al contrario suo non riuscivo a pensare al nostro ritorno; ero eccitata ed entusiasta, e dovevo far si che lo fosse anche lei.

 

 

Presi il vassoio che era appoggiato sul letto e lo posai sul comodino affianco a noi, e mi buttai a peso morto sulla mia amica che rise subito.

« Cathy sei pesante scendi! »

« Senti rossa, tu ora vedi di fare meno la difficile e goditi la città, quest'esperienza, JOSEPH! »

« Eh magari potessi godermi Joseph » risi dandole una pacca sulla testa avendo notato il doppio senso della frase.

« Ahia »

Mi alzai, e mi sedetti accanto a lei, cercando sempre i suoi occhi con il mio sguardo; volevo che capisse quanto questo sbaglio potesse cambiarci la vita in meglio.

« Sierra, davvero » Lei mise sul suo volto il più bel sorriso che aveva, schioccandomi poi successivamente un bacio sulla guancia.

« Ti voglio bene, Cat »

« Anche io Siè »

 

Restammo così abbracciate non so precisamente per quanto tempo, ma era decisamente quello di cui avevamo bisogno entrambe; gli amici servono a questo, a renderti i momenti tristi meno tristi, e quelli felici più felici.

Sembra scontato dirlo, ma è decisamente così.

 

Dopo esserci vestite, uscimmo alla ricerca del set di The Vampire Diaries.

 

Linda, la donna che ci aveva detto che non eravamo le prime ad esserci perse da quelle parti, ci aveva spiegato che il set era relativamente vicino a noi.

 

Camminammo un bel po’ sotto il sole, divertendoci anche, prima che ci accorgessimo di un gruppo di ragazze che parevano in agitazione.

 

Forse, eravamo vicine pensammo.

 

« Ehi, scusa ma da qualche parte qui ci sono gli attori di tvd? » Chiese Sierra ad una ragazza mora, che aveva una maglia con su una foto di Damon Salvatore.

 

La ragazza annuii, e sorrisi con tutta la forza che aveva in se.

 

« Sì!  E dicono che Ian sia già arrivato. Oh mio Dio, ragazze noi siamo vicinissime ad Ian Somerhalder, capite??? OHMIODIO » Continuò a ripetere “ Oh, mio Dio ” finché non arrivammo alle transenne che delimitavano il territorio che divideva il set e lo spazio per i fan.

 

Vedemmo Nina Dobrev ridere con Candice Accola, sembravano molto affiatate.

Io volevo entrare subito, infondo Ian era lì, ci avrebbe sicuramente fatte entrare, ma Sierra non era d'accordo perché diceva che le altre ragazze ci avrebbero visto e di certo non sarebbero state molto carine con noi, ecco.

 

Feci come mi aveva detto, infondo aveva ragione.

 

Dopo una mezz'oretta scarsa, vedemmo avanzare verso di noi Ian, con il suo sorriso furbo sulle labbra cominciò a firmare autografi e sembrò non ricordarsi di noi.

« Tu non lo vuoi un autografo? » mi chiese lui, ed io stavo per tirargli qualcosa addosso. Che stupida ero stata.

 

« Ehm veramente »

 

Prima che potessi dirgliene quattro, chiese il pennarello ad una ragazza, e mi scrisse sul palmo della mano : “ Andate dietro la piazzetta, verrò io, non vorrei che succedesse qualche casino ”.

 

CHE CARINO , pensai.

 

Feci vedere la scritta alla mia amica che annuii dicendo « l'avevo detto io », e facemmo come aveva detto lui.

 

Svoltato il primo angolo, c'era una specie di piazzetta, dove leggermente camuffato trovammo Ian che ci aspettava.

 

Quando ci vide, sorrise in maniera indecente.

 

« Scusate se vi ho detto di venire qui, ma purtroppo come avete visto c'erano i fan e beh  »

 

« Non è un problema » chiarì Sierra con gentilezza, lui le sorrise e poi cominciammo a camminare verso il set vero e proprio forse.

 

«  Dove alloggiate, ragazze? » Lo chiese con un tono di voce che ti faceva desiderare di morire e rinascere.

 

« Camp Creek » Sierra fu più veloce di me, stavolta non soffriva di mutismo! La guardai un po’ male, e lei capii.

 

« Già Camp Creek, è un bel Hotel »

 

« Sì? Non ci sono mai stato in verità »

 

Annuii camminando al suo fianco. Questo ragazzo emanava calore. Era strano come fosse carismatico anche solo camminando.

 

« Di dove siete? » chiese Ian a noi due

 

« Venezia... »  Lui mi guardò con una strana scintilla negli occhi ed io mi sentii mancare, ma come faceva?

 

« Adoro Venezia! È così romantica! »

 

Sierra scosse la testa... Ian aveva appena sganciato la bomba. Addio sogni di tornare sul set!

 

« Romantica, pff » Lui la guardò perplesso, cercava di capire forse

 

« Perchè, pff? » imitò alla perfezione il suo sbuffo, ed io risi, rimediandomi un occhiataccia dalla mia amica.

 

« Voi che non ci vivete, pensate che sia romantico ma non lo è. Se vi fermereste meno alle apparenze, capireste che non tutto è come lo vedete dai cataloghi di viaggio, o da film romantici che ti danno lo stereotipo della gondola, e del ponte dei sospiri. »

 

« Certo giusto, ma per sapere queste cose devi vivere una città, e da quello che ho visto io in quei pochi giorni in cui ci sono stato, è che è incredibilmente romantica. » le rispose lui.

 

Intanto si erano avvicinati,  - e non poco -, si sfioravano quasi. Una fitta di gelosia mi trapassò lo stomaco, facendomi sentire una cretina perché loro due discutevano come una coppa acida, mentre io facevo solo da spettatore.

 

« Appunto, quello che ti sto dicendo io. Per questo dico che non è poi così romantica come credete. »

 

« Certo che tu sei proprio una testona eh? » Disse Ian ridendo, invece lei sembrava arrabbiata.

 

E no, qui quella che doveva esserlo ero io non lei!

 

Lei aveva la piena attenzione di Ian, non io.

 

« Sì, perché problemi? »

 

« No, no per carità. » Alzò le mani in segno di resa, gesto che smorzò in parte il mal'umore.

 

 

Poco dopo arrivammo al set vero e proprio, e quando sentii il calore della mano di Ian che

avvolgeva la mia, capii che quello era decisamente l'errore migliore di tutta la mia vita.

 

 

 

Buongiorno ragazze eccoci ritornate con il primo capitolo come prima cosa devo dire che non ci aspettavamo che già dal prologo questa storia avrebbe avuto così tanto successo!!!!! XDXDXDXD quindi devo assolutamente ringraziare tutte le ragazze che hanno recensito e che hanno inserito la storia tra le preferite e le seguite nonché tutte le altre che leggono silenziose!!!!

Visto che ci sono volevo proporvi 3 fanfiction: la prima è l’altra mia storia “Cuori in Tempesta” scritta da me e dalla mia amica Elyforgotten di cui ha scritto un’altrettanta bellissima storia su TVD si intitola My story with an Original… with Elijah” e il suo seguito “Over The Deception Of Life” ah ovviamente sia la storia della mia amica che quella che stiamo scrivendo insieme non è sul cast di TVD ma proprio sulla serie televisiva sotto troverete tutti i link!!!

Per ultima ma non meno importante c’è la storia sul cast di TVD della mia amica DouglasSpunk con cui sto scrivendo questa storia, ma la sua oltre ad avere parte del cast di TVD avrà anche parte del cast di Supernatural e si intitola “I was broken, for a long time, but It’s over nowok credo di avervi detto tutto ora vi posto tutti i link delle varie storie al prossimo capitolo carissime e spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento!!!! XDXDXD

 

Cuori in tempesta: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=899024&i=1

 

My story with an Original … with Elijah: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=844385

 

E il suo seguito Over The Deception Of Life: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=953262

 

I was broken, for a long time, but It’s over now: http://www.efpfanfic.net/viewstoryv.php?sid=877487

 

Questi sono I link dei vestiti delle nostre protagoniste:

 

Katherine: http://www.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%2Fwww.polyvore.com%2Fbeautiful_mistake_cathy%2Fset%3Fid%3D45775708&h=9AQEd8P9v

 

Sierra: http://www.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%2Fwww.polyvore.com%2Fsierra_beautiful_mistake%2Fset%3Fid%3D45776411%26.locale%3Dit&h=9AQEd8P9v

 

   
 
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