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Autore: visbs88    21/03/2012    2 recensioni
Leggera, Lucy correva tra i fiocchi di neve.
Matt era sicuro che quello fosse il nome della bambina, malgrado non l’avesse mai vista. Più la guardava sorridere, più sentiva quella risata argentina, più il suo animo si inquietava.
La gaiezza di quegli occhi grandi e brillanti lo angosciava. Provò ad andarle incontro, ma si rese conto di non potersi muovere. La neve bloccava i suoi piedi, e Lucy non si avvicinava.
[…]
[Quinta classificata a pari merito al contest La Neve indetto da (DarkRose86) sul forum di Efp]
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LUCY

 
Contest: La Neve indetto da (DarkRose86) sul forum di Efp – Quinta classificata a pari merito.
Titolo: Lucy.
Introduzione: Leggera, Lucy correva tra i fiocchi di neve.
Matt era sicuro che quello fosse il nome della bambina, malgrado non l’avesse mai vista. Più la guardava sorridere, più sentiva quella risata argentina, più il suo animo si inquietava.
La gaiezza di quegli occhi grandi e brillanti lo angosciava. Provò ad andarle incontro, ma si rese conto di non potersi muovere. La neve bloccava i suoi piedi, e Lucy non si avvicinava.[…]
Rating: Giallo/14+.
Generi: Drammatico, Malinconico, Triste.
Avvertimenti:One-shot.
Numero parole (Contatore Word): 567.
Disclaimer: i fatti descritti in questa storia sono di mia invenzione; i personaggi mi appartengono e sono completamente di mia fantasia. La storia è ispirata alla canzone Lucy degli Skillet (qui per ascoltarla). Occorre il mio permesso per citare pezzi della storia, tradurla, riprodurla altrove o trarne ispirazione.
 

Buona lettura.
 
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Leggera, Lucy correva tra i fiocchi di neve.
Matt era sicuro che quello fosse il nome della bambina, malgrado non l’avesse mai vista. Più la guardava sorridere, più sentiva quella risata argentina, più il suo animo si inquietava.
La gaiezza di quegli occhi grandi e brillanti lo angosciava. Provò ad andarle incontro, ma si rese conto di non potersi muovere. La neve bloccava i suoi piedi, e Lucy non si avvicinava.
Matt voleva toccare quella creatura. Togliere i fiocchi di neve da quei capelli biondi, sistemarle meglio il cappello di lana colorata, assicurarsi che fosse ben coperta. Ma Lucy non sembrava avere freddo. Rideva, le sue guance erano paffute e rosse. Toccava la neve con le sue piccole e delicate manine, la lanciava in aria e la guardava disperdersi nel vento che spirava tagliente, mescolarsi a quella che continuava a scendere dal cielo bianco che sovrastava quel piccolo bosco.
Si sedette. Con una mano portò un po’ di neve alla sua bocca rosea, e la mangiò. Matt voleva dirle di non farlo, ma un fiotto di tenerezza lo sommerse. Insieme ad essa, provò una lancinante fitta al cuore.
Intorno a Lucy erano spuntati dei fiori che lei guardava estasiata. La neve scendeva, lenta ed inesorabile, ma non si posava sui petali di quelle margherite appena sbocciate. Lucy si rialzò, e ricominciò a correre. Si allontanava, ma sembrava sempre così vicina, come se a Matt bastasse seguirla con il pensiero e gli occhi non servissero. Ad ogni passo di quei piedini l’atmosfera sembrava farsi più magica e Matt diventava più triste.
Per la prima volta, Lucy si voltò verso di lui. Gli fece ciao con la mano, e si mise a ridere. Raccolse un rametto dal terreno, un rametto biforcuto. Con un grande sorriso stampato sul suo visino di bambola, Lucy iniziò a mettere neve nell’incavo del ramo.
Quando ebbe finito, mostrò la sua opera a Matt quasi fosse un trofeo.
Aveva modellato la neve a forma di cuore. E sembrava così felice, così piena di amore da dare, così dolce da poter ricevere solo parole d’affetto…
Il cuoricino di neve cadde al suolo.
Gli occhi di Lucy e quelli di Matt si incrociarono. Lucy non sorrideva più. Una lacrima scivolò lungo la sua guancia. Anche Matt piangeva.
Un cuore infranto. Il suo era solo un cuore infranto, come quello di neve che era caduto a Lucy…
 
 
- Matt?
Il giovane distolse a fatica lo sguardo dalla finestra, fuori dalla quale la neve scendeva lenta. Guardò la sua ragazza con occhi tristi.
- Lucy sarebbe stato un bel nome, vero? - sussurrò. Lei lo fissò per qualche secondo con aria interrogativa prima di comprendere. Annuì lentamente.
Rimasero in silenzio.
Erano così giovani, entrambi. Troppo per avere figli, troppo per crescere una bambina. O forse no. Forse, sarebbe bastato un po’ di coraggio in più, abbastanza da trovare la forza di non rinunciare a ciò che avrebbero potuto avere.
Matt tornò a guardare fuori dalla finestra. Il rimorso lo divorava, e non c’era attimo in cui gli desse tregua.
Avevano ucciso quella bimba che aveva immaginato giocare prima ancora che iniziasse a respirare. Sarebbe dovuto nascere a febbraio, e loro l’avevano respinta, senza pensare alle conseguenze, sicuri che la vita sarebbe andata avanti. E così era stato. La vita era andata avanti. Triste, vuota.
E mai Matt avrebbe visto la sua Lucy giocare e fare cuori con la neve.
 
 
 

Spazio autrice:
Sono davvero molto soddisfatta per il risultato che ho ottenuto al contest. Non mi riferisco alla posizione, che è comunque buona, ma al giudizio: se non fosse stato com’è non avrei pubblicato la storia, probabilmente. Mi ha rassicurata del fatto di non aver trattato male il tema che ho scelto di affrontare, e per me questa era in assoluto la cosa più importante qui, al di sopra dello stile, dell’originalità o della caratterizzazione dei personaggi. Certo, ho cercato di non toccare la mediocrità in questo campi com’è ovvio, ma quello era ciò che più mi premeva. Non aggiungerò altro, perché non mi sembra ci sia bisogno di altre parole. Spero vi sia piaciuta.
Un bacio, visbs.
   
 
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