Disclaimer: I personaggi non sono
miei ma appartengono a Gosho Aoyama
Pioggia
La maggior
parte delle persone rimane dentro casa la sera, soprattutto con la pioggia
battente di quel giorno.
I Parchi sono
vuoti cos’ come i Lunapark.
Tropicolandia1
oggi è deserto ma se si giarda attentamente nel parcheggio si può veder un’auto
e, appoggiato a essa, un ragazzo di circa 18 anni ha il volto rivolto verso il
cielo nero. Il suo sguardo è assente, perso in ricordi troppo vicini per essere
dimenticati. Sul suo corpo cadono uno dopo l’altra gocce ghiacciate, ma non
come il suo cuore
Solo qualche
settimana prima rideva e scherzava con i Detective Boys
ed Ai.
Poi,
Nel giro di
qualche minuto,
tutto era
cambiato.
Si erano
ritrovati prigionieri in una delle sedi degli uomini in nero.
I bambini
Incatenati e lui ed Ai torturati con mezzi di cui il ragazzo nemmeno sapeva l’esistenza.
Akai aveva dovuto rivelare tutto alla polizia giapponese. Tutta la verità. Senza omettere nemmeno un particolare
Lo Shock nella
sala era stato totale. Perfino Kogoro non era
riuscito a parlare, non era riuscito a commentare.
Grazie agli
oggetti inventati dal dottor Agasa e agli occhiali da
inseguimento di riserva di Shinichi, erano riusciti a
localizzare i ragazzi in qualche ora e con discrezione e abilità i migliori
agenti erano penetrati nella sede dell’organizzazione ed avevano portato in
salvo i bambini.
Appena erano stati
portati fuori Ai e Shinichi però era accaduto il
disastro.
Gli eventi si
ripetono nella mente del ragazzo all’infinito.
Le immagini sfrecciano
nei suoi occhi come per ridere di lui.
Per ricordagli
quello che era accaduto.
Per
ricordarglielo …
Per fargli
capire che non è un semplice film.
Jodie che lo
portava fuori reggendolo.
Ai stremata
accanto a lui,
poi la bomba
le grida
il panico
gli occhi
sbarrati
i pezzi della
bomba e degli oggetti li intorno che volano e si scontarno
contro tutto e tutti.
Il dolore
Lo svenimento
L’adolescente
ha ancora le Sue grida2 di dolore nelle orecchie
L’ultimo volto
visto prima di cadere nel vuoto e il primo a ricordarsi appena svegliato.
“Dov’è Ran?”
Poi gli occhi
che guardavano tutto tranne che nei suoi.
La paura
Le è accaduto
qualcosa?
La domanda
viene ripetuta
Questa volta il
ragazzo si alza dal letto d’ospedale con uno sguardo spaventato.
Le parole
pronunciate subito dopo suonano come una condanna, come delle campane che
rintoccano durante un funerale.
“Mi dispiace”
Nel corridoio
si sentono delle grida e dei singhiozzi3 mentre Shinichi
piomba sul letto come un peso morto
“ Non è
possibile”
Le ultime
parole pronunciate durane la giornata.
Le ultime
parole pronunciate durante la permanenza in ospedale.
Le ultime
parole Pronunciate.
Solo qualche
mugolio di assenso e di negazione.
Un mese dopo il
fatto era uscita di casa sbattendo la porta dietro di se borbottando un “ Mi
dispiace” alla madre a cui era andato addosso ed eccolo lì a TropicoLandia.
Lo sguardo
rivolto verso il cielo ripensando a tutto quello che era successo, a tutti quei
momenti passati assieme, a tutti gli scherzi, le risate, i sorrisi complici.
Le decisione
era premeditata.
Prese la
macchina e si diresse alla baia.
Forse suo padre
aveva capito cosa voleva fare.
Doveva
sbrigarsi.
Parcheggiò sulla
scogliera
Si diresse in
un punto dove sapeva che,
davanti a lui,
nel mare,
la corrente
marina era più forte.
Sentì il rumore
di un automobile che sgommava e sorrise.
Gli dispiaceva
per suo padre,
per sua madre,
per Ai
per i Detective
Boys
E si lasciò
cadere.
Non sentì l’impatto
con l’acqua
Ma solo l’urlo
disperato del padre…
“NOOOOOO!!!”
*1Se
l’ho scritto male, chiedo perdono …
*2Ran…
*3Kogoro,
Eri… scegliete voi…
Prima di tutto chiedo scuso per l’enorme ritardo.
Potrei dirvi che mi mancava l’ispirazione, il che non è una bugia, ma la verità
è che ho avuto veramente taaanto da fare. Sono iniziati
i corsi di recupero e tra sport e scuola non riuscivo a trovare un attimo di tempo
libero. Prometto che pubblicherò tutti e 25 i capitoli ma non vi so promettere
la regolarità, anche se ci proverò
La
Pioggia l’ho sempre considerata come qualcosa che lava via il Dolore e la
sofferenza ma in questo caso la pioggia lava via la voglia di vivere Di Shinichi. Forse per alcune sono andata OOC ma Per me Shinichi non può vivere senza Ran
e quando una persona che ami più della tua stessa vita muore, in fondo a causa
tua, questo può lavare via la tua stessa esistenza. Non so se è chiaro il mio
punto di vista ^^
È
la prima volta che scrivo una storia con un finale che non è a lieto fine e
probabilmente non sarà l’unica di questa raccolta.
Ho
provato ha scrivere qualcosa che, effettivamente, non mi piace molto, cioè il
finale catastrofico e senza lieto fine. Non mi piace, nonostante l’abbia
scritto io ma spero che a voi non dispiaccia perché è comunque una storia su Shinichi e Ran. È la prima volta
che scrivo una storia del genere quindi perdonati se non è di vostro
gradimento.
Non
sarà l’unica storia così perché ne sto scrivendo un’altra quindi preparatevi
psicologicamente.
A
voi è mai capitato di non voler fare una cosa, una cosa che odiate, ma vi siete
imposti di riuscirci. Per me scrivere questa One Shot
è stato così. Mentre la scrivevo cercavo di decidermi a cambiare finale e a
farne uno con il lieto fine ma mi sono sforzata di scriverlo lo stesso, e vi
giuro che mi stavo sentendo male a scriverla ma Nella vita reale a volte non c’è
un lieto fine quindi nemmeno nelle storie che noi consideriamo reali , perché per
me è reale, e far morire Ran è come far morire la Mia
migliore amica, potrebbe non esserci il lieto Fine
Spero
di non avervi annoiato.
Kiss.Kiss.
Agnese_san