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Autore: LunaMalfoy    21/03/2012    1 recensioni
Le avventure del kneazle anche conosciuto con il volgare nome di Mrs Purr.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Sono un gatto, o meglio, un Kneazle.

Forse mi conoscete con il nome di Mrs Purr. Ebbene sì, ora  capirete tutti. Sono “la gatta di Gazza”. Sono la brutta vecchia gatta del guardiano puzzolente, o così mi definite voi studenti da quattro soldi, che fate tanto gli spavaldi per due incantesimi che fate agitando un pezzo di legno. Beh, complimenti.
Il mio padroncino è un Magonò, buffo eh? Lui mezzo babbano, io magico. Sì perché sono un Kneazle, come ho detto.
I Kneazle sono delle creature con intelligenza molto superiore a quella dei gatti, con cui spesso mi confondete (poi dite di essere “maghi” e non sapete distinguere un gatto da un Kneazle!), acciuffano maghi sospetti, malfattori.
Quante ne abbiamo presi con le mani nel sacco io e il mio padroncino. I più noti sono i Malandrini.

La pazienza di Gazza è stata messa a dura prova da loro. Quando erano a Hogwarts nominava ancora più spesso del solito la frusta riposta con cura nel suo armadio. A volte la tirava fuori, la accarezzava e la rimetteva di nuovo a posto.
Ricordo un periodo in cui sembrava stesse per impazzire. Era riuscito ad acciuffare i Malandrini, o meglio, quello più grassoccio con la faccia da topo. Aveva minacciato di metterlo in punizione per tutto l’anno scolastico  e quello aveva iniziato a contrattare. Diceva di avere una pergamena che spiegava tutto il successo del gruppo, se si riusciva a capire come usarla. L’aveva sfidato. Argus accettò.
Venne imbrogliato, truffato da quel moccioso. La pergamena non faceva che lanciargli insulti ogni volta che tentava di aprirla. Ma lui continuava a provare, convinto che doveva esserci qualcosa. Invece non c’era. L’unica cosa che era riuscito a cavarne era:

"Il signor Lunastorta porge i suoi ossequi al signor Gazza e lo prega di smettere di sguinzagliare la gatta Mrs Purr, o potrebbe verificarsi qualche spiacevole incidente
Il signor Ramoso è d'accordo con il signor Lunastorta, e ci tiene ad aggiungere che potrebbe anche lavare quella sua gattaccia puzzolente
Il signor Felpato vorrebbe sottolineare il suo stupore per il fatto che un tale imbecille non sia stato ancora licenziato.
Il signor Codaliscia augura buona giornata al signor Gazza, e gli dà un consiglio: cambiati le mutande, sporcaccione".


Ma io so che quelli non erano dei semplici studenti irrispettosi delle regole, ma avevano qualcosa di oscuro, potrei metterci la zampa sul fuoco. Una volta li seguii senza farmi vedere, furtivo come un’ombra, come un Kneazle. Quello che vidi mi sconvolse profondamente.

Mi portarono fuori dal castello. Fu una delle poche volte in cui varcai il portone di quercia. Era completamente buio ma mi guidarono i fari che ho al posto degli occhi. Quasi le luci delle bacchette dei mocciosi mi infastidivano. Poi tutto accadde velocemente.
“Sei pronto Felpato?”
“Prontissimo Ramoso. E tu Codaliscia?"
“Sì!”
Un attimo dopo dominavano la scena un enorme cane nero e un cervo. Mi parve di scorgere, sulle lunghe corna del cervo un topo, i cui occhietti malvagi brillavano alla luce della luna.
Poi la luna apparve nel cielo, abbagliandomi per un attimo. Fui costretto a chiudere gli occhi; sentii delle urla strazianti che subito me li fecero riaprire, ma, senza guardarmi indietro, scappai più veloce che potei, verso le luci del castello.
Lo ammetto, ero fuggito come un codardo, non mi ero comportato da vigile kneazle. Ero un gatto in quel momento; un semplice e stupido gatto.

Quando quei quattro se ne andarono da Hogwarts non potevo essere altro che felice. Mi giunsero notizie di loro in seguito e la mia opinione si rafforzò sempre di più: erano immersi nelle arti oscure fino al collo.

Poi vennero i due gemelli rossi. Una volta mi è quasi sembrato che stessero per far saltare un water. Com’erano fastidiosi. Gli archivi di Argus sono tuttora pieni dei loro nomi.
Quante volte abbiamo messo con le spalle al muro Pix! Forse saprete che ha paura del Barone Sanguinario, ma non sapete che ha paura anche di me. Scappa, quando mi vede, come del resto fanno tutti.
Eh, già, tutti scappano da me. Non che mi dia fastidio, insomma, mi basta il mio padroncino. Quando voi studenti vi accorgete che sono dietro di voi, sobbalzate e accelerate il passo; io sono orgoglioso di me perché sto facendo bene il mio lavoro e la sera Argus mi sarà riconoscente.
L’unica cosa in cui gli do torto è il suo costante pensiero: io ho bisogno di lui. E’ il contrario, in realtà, ma sospetto che non lo scoprirà mai.
Lui ha bisogno di me.


Un Kneazle non ha bisogno di nessuno.

  
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