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Autore: Comalie in a Reverie    21/03/2012    0 recensioni
'La sofferenza si paga con la sofferenza. E il viaggio continuerà all’infinito.'
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dentro di me c’è sempre stato, e sempre ci sarà, un animale, un cane ferito.
Un cane che, a forza di ricevere bastonate, ha dimenticato che cosa siano le carezze. Maltrattato dall’uomo e schernito dai suoi simili, è fuggito verso un ignoto oscuro e minaccioso. Ora, come è stato anche quando viveva in mezzo agli altri, è solo. Girovaga solitario per un mondo ostile. Incrocia i volti degli umani e degli altri animali. Abbassa lo sguardo sotto il peso dei loro occhi arcigni, sotto il peso del terrore che questi evocano, della sofferenza che continua ad opprimerlo.
Vaga da solo in mezzo agli sconosciuti, gemendo e uggiolando, sfiorandoli appena con i suoi grandi occhi tristi, sempre sul punto di piangere. Anche i cani piangono. Ringhia appena quando per ironia del caso incontra i suoi carnefici, in un vano tentativo di vendetta, ma i ricordi spengono ogni istinto di ribellione. E vorrebbe piangere, ma frena stoicamente le sue lacrime mentre lecca incessantemente le sue ferite, profonde e ancora sanguinanti. Riprende il suo viaggio di dolore e silenziosa, sottile speranza, finché non cala la notte.
Allora, quando per strada non c’è più nessuno, quando l’ultima luce si è spenta, ulula alla luna. Il suo è un lamento di dolore, un grido disperato che viene dal profondo del suo cuore, una melodia triste e selvaggia che evoca ombre, ombre scure e terrificanti, i fantasmi che tiene dentro che, come per un’oscura magia, si agitano in un’antica danza macabra, finché finalmente il sole sorge di nuovo.
Così il cane smette di ululare e, uggiolando, continua il suo cammino di sofferenza, di dolore e di indifferenza.
Nei suoi occhi puoi leggere la paura, di ogni umano o cane che gli ha fatto male e che potrebbe fargliene di nuovo, così come di quei terribili spettri che solo lui può evocare e solo lui può vedere, che sono il prezzo da pagare per alleggerire il peso opprimente che giace sul suo cuore spezzato.
E sul suo corpo, puoi vedere tante ferite, tante quante quelle che ha dentro. Molte di queste gli sono state fatte da altri, ma altrettante se le è fatte da solo. La sofferenza si paga con la sofferenza. E il viaggio continuerà all’infinito. 
  
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