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Autore: crazybulma    20/10/2006    8 recensioni
Bulma viene improvvisamente trascinata in un'avventura ai confini dello Spazio, tra robot giganti, amici inaspettati, terremoti, battaglie sanguinarie e al suo fianco ci sarà uno schivo e antipatico saiyan: Vegeta. Quando l'Amore non era ancora nato...
Genere: Romantico, Avventura, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Bulma, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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CYBERNICA


2° capitolo: Un Dolce Sonno



”Certo che la vostra navicella è veramente geniale! Non ho mai visto dei dispositivi così complicati in tutta la mia vita!” Bulma si aggirava da una parte all’altra, all’interno del disco volante, toccando ed esaminando tutto quello che le capitava davanti agli occhi.
Vegeta invece se ne stava nella sua postura di sempre: appoggiato ad una parete, con le braccia conserte. Ogni tanto lanciava furtive occhiate alla donna, inspiegabilmente infastidito da come i due alieni le ronzavano attorno.
“Questo è un tipo di tecnologia che sulla Terra non potrebbe mai esistere, purtroppo…” concluse Bulma alla fine della sua curiosa ispezione.
“Ciò non è esattamente vero. Se la Terra fosse popolata da menti brillanti come la tua…” disse uno degli alieni, con voce robotica.
“Oh, oh, oh!” Bulma si inorgoglì, godendo per un attimo di quelle lusinghe, poi ritornò di colpo seria e fissò l’alieno con aria esterrefatta “Quindi voi mi conoscete, sapete che sono una scienziata?”
Jew annuì. “E’ giunto il momento di spiegarti il motivo per cui ti abbiamo portata con noi…“

”Cybernica è un pianeta esemplare, studiato e programmato nei minimi particolari da un gruppo di scienziati entusiasti e lungimiranti. Ma oltre a questo è anche un pianeta comodissimo, perché tutti i servizi pubblici sono completamente automatizzati e fanno capo a un cervello elettronico centrale: il CAPO-PROCESSORE. Sino a poco tempo fa non avevamo mai avuto problemi di alcun genere con il Capo-Processore, ma ultimamente ci sono stati diversi… emh… Sbagli del computer. E più passa il tempo e più questi errori sembrano diventare pericolosi.”

Bulma ascoltò tutto in silenzio, così come Vegeta anche se quest’ultimo sembrava più annoiato che interessato.
”Quindi, se ho capito bene, non riuscite più a comandare il sistema centrale che controlla tutti i servizi del pianeta. E’ un bel guaio! Ma gli scienziati che hanno progettato e creato il Capo-Processore non sono capaci di ripararlo?” domandò Bulma.
“No. Non riescono a capire. Ed è per questo che stiamo radunando tutti i tecnici elettronici più esperti dell’Universo. Tu sei una delle più ingegnose menti della tua Galassia, sai?”
Bulma sorrise al pensiero che quando sarebbe arrivata su Cybernica avrebbe incontrato un sacco di geniali scienziati, ne era elettrizzata. Pensò che forse Vegeta provava la stessa cosa quando incontrava dei nuovi guerrieri con cui confrontarsi…

“Per noi sta diventando un vera minaccia e se non ripariamo i guasti al più presto… Cybernica si autodistruggerà. Ad ogni modo saprai tutto quando saremo arrivati.” Concluse Jew notando che Vegeta si stava addormentando in piedi. ”Quanto durerà il viaggio?” domandò il saiyan. Si sentiva a pezzi, non dormiva da ore poiché aveva trascorso la notte ad allenarsi nella camera gravitazionale. Neanche Bulma aveva dormito granché (era troppo infuriata con Yamcha per riuscire a prender sonno), e le sfuggì uno sbadiglio. ”Arriveremo in poco tempo, circa 350 beydas.”
Bulma che era troppo stanca per chiedere e capire cosa fosse un beydas, domandò se c’era una stanza dove poter riposare. ”Ce ne sarebbe una, credo dovrete dividerla…” spiegò Jew.
”No. Dormirò qui.” Disse risoluto Vegeta.
”Non dire sciocchezze. Ti vergogni di dormire nella stessa stanza con una donna?” lo provocò Bulma, aprendo la porta dello stanzino indicato dall’alieno. “O forse… preferisci dormire con gli uomini?” aggiunse alludendo al fatto che preferisse la compagnia dei due alieni alla sua.
”C-COME OSI?” scattò Vegeta.
Bulma entrò nello stanzino e disse “Guarda, ci sono due coperte: staremo comodi e… lontani! Dai, vieni.” Vegeta seguì la giovane donna e chiuse la porta dietro le sue spalle, restando solo con lei.


Rimasero in silenzio per lunghissimo tempo. Bulma si affaccendava a sistemare al meglio la sua coperta nel freddo pavimento di grigio metallo, e dava le spalle al saiyan che invece s’era già sdraiato ed aveva chiuso gli occhi. Solo dopo un po’, Bulma si decise a spezzare la quiete.
”Bene, direi che siamo abbastanza distanti. Ma giura che non approfitterai di me mentre starò dormendo!” Non ricevette risposta.
Vegeta stava già riposando, con le braccia incrociate dietro la testa ed un’espressione un po’ meno dura del solito, sul volto.


++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++


Cos’era?
Cos’era quella morbidezza? Non stava forse dormendo su un duro e freddo pavimento?
E cos’era quel delicato profumo?
Era sveglio o stava ancora sognando?
Cos’era quel calore, arrivato d’improvviso ad avvolgerlo?

Pigramente Vegeta aprì gli occhi e si ritrovò la bellissima Bulma tra le braccia; lei se ne stava accovacciata sul suo petto, e gli circondava la vita quasi volesse stare aggrappata a lui per sempre e non lasciarlo più.
Vegeta si sentì bloccato, non riusciva a reagire, gli mancava il respiro.
*E pensare che da sveglia cercava di starmi il più lontano possibile! Che sciocca!*
Lei respirava piano nel sonno, e ad ogni sospiro il suo seno si alzava e riabbassava piano come un’onda. Il saiyan rimase a lungo ad osservarla, incapace di fare qualsiasi movimento per timore che potesse spostarla da quella posizione. Non voleva che lei si allontanasse ancora.
Poi, delicatamente, prese a giocherellare con un suo ricciolo azzurro di capelli, arrotolandolo e srotolando con un dito.
Non aveva mai creduto possibile provare una simile serenità, una tale calma nel cuore, semplicemente tenendo una donna stretta al petto.
Era forse quella la calma che precedeva la trasformazione in Super Saiyan?


D’improvviso Vegeta avvertì un’aura avvicinarsi alla stanza, e capiì che uno dei due alieni stava per aprire la porta. D’istinto, gettò Bulma per terra con una spinta e si alzò in piedi.
“AHI! CHE MALE! Ma perché mi hai svegliata in quel modo, brutto barbaro senza cervello!” si lamentò Bulma, massaggiandosi un braccio.
”Preferivi che ti svegliassi con un bacino?” la prese in giro Vegeta, e notò divertito che Bulma era arrossita in viso.

In quel momento Jew aprì la porta e annunciò che l’atterraggio sarebbe cominciato a breve. Bulma tornò nella sala comandi, continuando a borbottare insulti indirizzati a Vegeta. Solo quando guardò nell’oblò della navicella rimase letteralmente senza parole per lo spettacolo che le si presentò davanti agli occhi…

- CONTINUA -




  
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