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Autore: Mami Shimizu    22/03/2012    0 recensioni
"Il mondo 3D è penoso."
Queste sono le esatte parole che sono state rivolte alla giovane Rin da uno strano Otaku con evidenti problemi a relazionarsi.
Seguite "l'avventura" sentimentale di Rin e di un ragazzo sconosciuto che dice di odiare il mondo reale andando a rinchiudersi nel suo mondo.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Eccoci al capitolo finale. Probabilmente è finito troppo presto il tutto, oppure troppo tardi, ma spero tanto che la storia vi sia piaciuta e che continuiate a seguire le mie storie future^^
Premetto che non avevo grande ispirazione durante la scrittura di questo capitolo, ma ho cercato di renderlo romantico e divertente per tutti.
Detto questo, buona lettura! 



Passarono un paio di giorni e, non riuscendo a trovare nessun modo per poter parlare col senpai, me ne uscii con Jun per distrarmi un po’, anche se lei continuava a parlarmi di quello che potevo fare, e bla, bla,bla.
Ad un certo punto si fermò: “Ohi, Rin.chan.  Vado a prendere della cioccolata calda che sto gelando.” Disse battendo i denti. “Tu vuoi qualcosa?” “No no. Sono a posto così, grazie.” Risposi. Subito lei si mise a correre, rischiando di scivolare sulla neve, per prendersi da bene. Io mi misi a sedere nella panca vicino ad aspettarla. Rimasi seduta più di mezz’ora e, dato che avevo il sedere quadrato, mi alzai a cercarla. Girai in un lungo e in largo senza trovarla e, priva di forze, mi sedetti di nuovo in un’altra panchina, sotto il grande albero di natale postato in piazza, affianco ad una persona tutta imbacuccata che emanava un’aura d’irritabilità e che faceva un casino tremendo con le cuffie. Un po’ preoccupata mi allontanai poco poco. Dopo un po’ quella persona sollevò la testa e si girò verso di me. Io feci finta di niente e mi girai dall’altra parte. Oddio..Ho paura!! “Che ci fai qui?” Disse lo sconosciuto. “Come..?” Domandai io. Alla mia domanda si tolse la sciarpa dal volto e si aprì la giacca: era il senpai. “…eh..?” Rimasi shoccata. “Stai bene?” Mi domandò lui. Feci uno scatto e mi voltai mostrandolo la schiena, prendendo il cellulare per chiamare Jun. “Se cerchi la tua amica è al bar di fronte a noi con Keiji, o Sanada, come lo conosci tu, che ci spiano. Chissà che vogliono fare.”
Subito mi alzai ed andai da Jun. “Ma che cavolo fate?!” Domandai a voce alta. “Volevi parlare con Shoichi-senpai, no? E’ il tuo momento. E se le cose si mettono male ci saremo noi ad intervenire.” Mi rispose facendomi l’occhiolino. “Giusto! Ora vai, ragazza!” Aggiunse Sanada spingendomi fuori. Tornai a sedermi affianco al senpai più tesa che mai.
“Sai come mai hanno organizzato sta cosa?” Mi chiese. “..non lo so..”
Rimasimo in silenzio per un bel po’. Cavolo. Ho l’occasione per chiederli ciò che voglio! Devo chiederglielo! Ora o mai più!! “..senti senpai..” Richiamai la sua attenzione parlando a voce bassa. “..volevo chiederti una cosa…ma tu…ecco.. C-che provi per me?!” Dissi velocemente per non farli capire ciò che li avevo chiesto, coprendomi il volto diventato rosso dalla vergogna. “…” Lui non rispose.
Lo sapevo! Lui stava giocando con me! E’ meglio che me ne vada.. Subito mi afferrò la mano e si mise a correre tirandomi con se. Di striscio vidi Jun e Sanada alzarsi velocemente ma poi venire bloccati all’uscita del bar per pagare.
 
***
 
Ci fermammo dopo un po’. “Ora non ci dovrebbe essere nessuno.” Disse voltandosi verso di me, mollandomi la mano. “Eh..?” “Come ‘eh?’.” T’ho trascinata fin qui apposta per farti stare tranquilla e per non avere quei due tra i piedi, quindi..” Disse sistemandosi gli occhiali. “..Puoi ripetere?” “…no…” Risposi guardando in basso. “Pf. Che cattiva. Allora io non ti rispondo.” Mi disse accennando un sorriso. “…che provi per me..?” Ridissi. “Che carina.” Si mi sse a ridere. “Puoi chiamarmi Onii-chan?” “No.” Risposi seccamente io. “Mmm, peccato. Comunque, perché vuoi sapere che provo per te? Devo dedurre che tu provi qualcosa per me invece?” Mi domandò. “…” feci scena muta. “Certo che sei una ragazza che fa lavorare gli altri, eh? Come quelle dei manga. Ma tu sei reale, quindi…” Si avvicinò a me, baciandomi delicatamente. “…penso sia meglio.” Concluse rimanendo col volto vicino al mio.
 
  
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