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Autore: LilyScam    22/03/2012    3 recensioni
Prese il cartoncino giallo sole fra le dita e gli diede un’occhiata.
Harry, Ginny!
Io e Rolf ci sposiamo! E abbiamo anche una sorpresona! Non è meraviglioso?
E’ già tutto pronto, sarà una cosa un po’ intima. Ci divertiremo! Vi aspetto alle 11 a Ottery St. Catchpole, da me!
Ricordatevi, il giallo è il colore del sole e porta fortuna, sarà il tema della festa!
Luna e Rolf
[...]«Chissà, magari adesso Hermione cambierà un po’ idea…»
Harry la guardò intensamente.
«E tu?» mormorò premendo le proprie mani sulla schiena nuda di lei «Hai cambiato un po’ idea?»
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Con una folata d’ali un grosso cigno bianco atterrò sulla staccionata di Northease farm1 con un tonfo. Non che ce ne fosse bisogno, un cigno che improvvisamente ti atterra nel cortile non passa mica inosservato, ma cominciò a cantare per attirare l’attenzione quello che più che altro sembrava lo starnazzare di un’oca2. Ginny Weasley-Potter si era affacciata alla finestra appena l’aveva visto arrivare, e ora accorreva verso di lui.
«Zitto, zitto» mormorò impacciata mentre con passo svelto si avvicinava asciugandosi le mani con uno strofinaccio «Arrivo, eccomi.»
Il cigno sbattè forte le ali, e allungò il lungo collo verso la donna. Come sospettava, alla base del collo era legata con uno spago dorato una bustina. Ginny sciolse il fiocco esitante, un po’ impaurita dall’animale.
«Ecco, fatto» mormorò passando la mano sulle sue piume per una carezza. Il cigno mugolò soddisfatto. Appena Ginny si staccò e si allontanò questo prese il volo.
«Che razza di modo… un cigno, far consegnare una lettera con un cigno!» borbottò Ginny fra sé entrando in casa «Harry, scendi?»
«Sono qui»
Suo marito, Harry Potter, la guardava estasiato dal tavolo. Ginny arrossì leggermente, compiaciuta. Amava quando la guardava così.
«Guarda» gli disse avvicinandosi «E’ arrivata con un cigno. Ma chi è così stravagante da mandare una lettera usando un cigno?!»
«Luna» le rispose Harry ridacchiando mentre apriva la bustina e tirava fuori il biglietto «Luna che si sposa!»
Ginny spalancò gli occhi, sbalordita.
«No! Davvero? E quando?»
Harry fece scorrere gli occhi verdi su e giù per il biglietto. Poi lo rigirò confuso e prese fra le mani anche la busta, scrutandone il retro; dopo qualche secondo scoppiò in una sonora risata.
«Dopodomani amore! Guarda! Oh mio dio, Luna…»
Ginny sorrise incredula, anche se dalla sua vecchia amica se lo poteva benissimo aspettare. Prese il cartoncino giallo sole fra le dita e gli diede un’occhiata.

Harry, Ginny!
Io e Rolf ci sposiamo! E abbiamo anche una sorpresona! Non è meraviglioso?
E’ già tutto pronto, sarà una cosa un po’ intima. Ci divertiremo! Vi aspetto alle 11 a Ottery St. Catchpole, da me!
Ricordatevi, il giallo è il colore del sole e porta fortuna, sarà il tema della festa!

LunaeRolf

«Qui non c’è scritta la data» commentò Ginny divertita dal biglietto sgargiante.
«Qui, sulla busta» le passò Harry con un sorriso.
Ginny scorse una frase scritta a matita e in fretta in un angolo della busta. Era anche un po’ storta.
Che svagata, stavo per dimenticarmi la data! 18giugno! Non mancate!
Neanche lei riuscì a trattenere una risata.
«Solo lei può invitare qualcuno a un matrimonio due giorni prima!» ridacchiò sedendosi sulle ginocchia del marito e passandogli un braccio intorno al collo «Come farò a procurarmi il vestito giusto?»
«Sono sicuro che sarai bellissima» le sussurrò Harry schioccandole un bacio sulla guancia.
«Direi che ci vuole un abito giallo» sospirò lei soppesando il biglietto fra le mani.
«Sarà divertente» commentò il marito con un luccichio negli occhi.
 

***

 
Quando Harry e Ginny apparvero davanti a casa Lovegood il 18giugno con un plop la prima impressione che ebbero fu di un grosso ed enorme boccino che fluttuava nel cielo. Guardando meglio si accorsero che invece era un tendone giallo tondo come quelli delle mongolfiere che sorvolava su una serie di tavolini in legno chiaro. Un primo sorriso apparve sulle labbra di Ginny, che cercò di trattenersi dal ridere. Harry le strinse forte la mano, anche lui scosso da risate silenziose.
«Ahh, voglio proprio vedere la torta…»
Più si avvicinavano più l’arredamento dell’esterno era stravagante. Invece di palloncini fluttuavano nell’aria strani frutti grossi e arancione chiaro («Prugne dirigibili!» commentò sorridendo Harry additandole) e al posto delle sedie c’erano una serie di balle di fieno. Grandi piante s’intrecciavano nel giardino, formando siepi di fiori dai colori sgargianti; una serie di strani animali metà azzurri e metà rossi svolazzavano emettendo versi che nel complesso risultavano come un dolce sottofondo. La maggior parte degli invitati erano intimoriti, appoggiati a una siepe o rigidamente sostavano in piedi come se stessero aspettando che qualcuno dicesse loro cosa fare.
Ginny riconobbe Hermione e Ron tenersi per mano vicino a un tavolo, e così trascinò Harry verso di loro per salutarli.
«Ragazzi! Anche voi qua!» esclamò entusiasta sventolando la mano «Per esserci stato così poco preavviso siamo in tanti, non è vero?»
«Sì, Luna è sempre la solita» sospirò Hermione chinandosi per schioccarle un bacio sulla guancia «Teoricamente avrei dovuto lavorare oggi, però…»
«Però ti dovresti riposare, quindi smettila» la interruppe Ron con sguardo di rimprovero. Subito dopo si addolcì e la strinse a sé.
«Sul biglietto accennava a una sorpresa… » fece Harry guardandosi intorno «A cosa si riferiva? A una nuova pianta, al ritrovamento di un Ricciocorno, a cosa?»
«Nono» ridacchiò Hermione facendo cenno di no con la mano «Tutt’altra storia. Guardate, sta lì, fatevelo dire da lei!»
Luna era seduta su una panchina di legno così chiaro che sembrava bianco, e dietro di se un uomo dall’aria robusta le posava le mani sulle spalle, facendole delle leggere carezze. Erano sotto un albero alla sponda di un ruscelletto in lontananza.
«Quello è lo sposo» spiegò loro Ron indicandolo «Vi ricordate, ce ne aveva parlato! Rolf Scamandro»
«Oh sì» mormorò Ginny, assottigliando gli occhi per vedere meglio «Non ce l’aveva mai presentato però!»
«Andiamo a conoscerlo allora» la esortò Harry premendole delicatamente i fianchi.
La panchina era all’ombra di un grosso albero; a prima vista a Ginny sembrò un salice piangente, ma non ne era sicura in quanto grossi fiori rosa e bianchi spuntavano fra i rami.
«Harry, Ginny, siete arrivati!» esclamò Luna con il suo tipico tono sognante.
«Luna!» strillò la donna andando ad abbracciarla. Guardandola meglio, Ginny si rese conto che Luna aveva l’abito da sposa più strano che avesse mai visto.
Un rigido tubino bianco con la scollatura a cuore le copriva il petto, interrompendosi  all’altezza della vita; qui si apriva una gonna drappeggiata a più strati, giallo ocra, gonfia come un palloncino e tenuta tesa all’orlo da un cerchio. Era come se si fosse messa una serie infinita di gonne che mano a mano diventavano sempre più tonde e voluminose. Uno scialle le drappeggiava le spalle ossute, e appesi ai lobi aveva due grandi orecchini a forma e a dimensione di girasoli, talmente realistici che Ginny ebbe il dubbio che fossero veri.
«Incredibile, ti stai sposando! Auguri» cinguettò Ginny estasiata, stringendola forte.
«Rolf, questa è Ginny, te ne ho parlato. E lui è Harry» li presentò Luna al marito con un gran sorriso.
Rolf Scamandro era un uomo alto e robusto; un’ispida barbetta castana gli increspava il mento e fra due grandi occhi innocenti e color castagna spuntava un naso grosso e schiacciato. Sorrise amichevole allungando la mano.
«Mi fa piacere che siate venuti» disse con voce vibrante d’emozione «Luna mi ha parlato tanto di voi»
Ginny, Harry e i due sposi si scambiarono una serie di convenevoli, e Harry decise di placare la sua curiosità.
«Allora, cos’è questa sorpresa?» chiese sorridendo. Luna e Rolf si scambiarono un’occhiata d’intesa.
«Non sei il primo che ce lo chiede» disse lei ridacchiando «Volevamo dirlo durante il discorso, ma voi due come Ron e Hermione meritate di saperlo prima»
Si interruppe un attimo, poi esplose in un gridolino non da lei.
«Sono incinta!» esalò stringendo il braccio del marito e scambiandosi con lui un’occhiata sognante.
«Oh cielo!» strillò Ginny portandosi una mano alla bocca «Da quanto?»
«L’abbiamo scoperto il giorno che abbiamo mandato i biglietti, ma non sono sicura di quando è successo» spiegò Luna «Pensavamo fosse un’indigestione di Plimpi. Poi, quando ce ne siamo accorti, ci siamo resi conto che dovevamo sposarci! E perché non farlo subito? Chi ci importava venisse è venuto, non ci interessa di chi ha rifiutato l’invito per il “troppo poco preavviso”!»
«Beh…complimenti» balbettò Harry sorridendo.
«Ora però dobbiamo cominciare la cerimonia direi, sono arrivati tutti» disse Luna alzandosi «Ci vediamo fra poco sotto il tendone, ok? Mi raccomando, mantenete il segreto!»
Mentre si allontanavano Ginny si crogiolò in un gridolino eccitato.
«Harry, ma ti rendi conto?! Luna mamma!»
«Sì lo so» ridacchiò lui cingendole la vita con un braccio «Fa strano, ma prima o poi lo sapevamo che sarebbe successo… Tutti i nostri amici prima o poi avranno dei figli»
«Ron voleva un bambino, ti ricordi?» sghignazzò Ginny allacciando le braccia al collo del marito «Chissà, magari adesso Hermione cambierà un po’ idea…»
Harry si chinò su di lei e congiunse le loro labbra con un bacio. Ginny lo strinse a sé inarcando leggermente la schiena visto che con i tacchi era arrivata alla sua altezza. Harry si staccò e la guardò intensamente.
«E tu?» mormorò premendo le proprie mani sulla schiena nuda di lei «Hai cambiato un po’ idea?»
Ginny si sentì percorrere da un brivido. Istintivamente affondò la faccia nel collo del marito, per annusarne il profumo. Poi si scostò leggermente, portando le labbra sul suo orecchio.
«E se l’avessi fatto? Cosa mi proporresti?»
Harry esultò negli occhi; con un sorriso tanto grande che avrebbe illuminato una strada, serrò la presa su sua moglie e l’alzò in aria, facendola strillare e ridere.
«Dai Harry, appena arrivati a casa ne parliamo»
«Oh no» rispose lui sorridendo «Ora che ti ho convinto non si torna indietro. Adesso, subito»
«Ora?!» esalò Ginny sbalordita «Ma sei impazzito?»
«Assolutamente no» mormorò lui mordicchiandole divertito l’orecchio.
«E dove pensi di andare? Ci vedranno e…»
«Shh, vieni!» la interruppe lui dolcemente intrecciando le dite con le sue «Vieni»
Ginny si lasciò trascinare dietro all’albero che sembrava un salice, vicino alla riva del ruscello. Harry le prese la testa fra la mani e la baciò dolcemente. Poi indietreggiò di qualche passo, tirò fuori la bacchetta e, con un ampio gesto, sebbene tenendo sempre i suoi occhi fissi in quelli della moglie, mormorò qualcosa.
«Cos’hai fatto?» sussurrò lei, avvicinandosi.
«E’ un incantesimo di protezione» rispose lui avanzando di un passo «Vuoi che metta anche quello per il rumore?»
Ginny non rispose e gli mise una mano sul petto, stringendo delicatamente la cravatta fra le dita e attirandola verso di sé.
Il bacio che ne seguì non fu dolce, ma passionale e voglioso.
Mentre Ginny schiudeva le labbra sentì le mani di Harry scivolarle delicatamente sulla schiena; aveva un vestito di tulle che le lasciava il dietro scoperto.
Il marito premette con le dita sui suoi fianchi, leggermente, quel giusto per farle capire le sue intenzioni; Ginny si fletté immediatamente per terra, inerme, e mentre si sdraiava sulle radici dell’imponente albero frondoso, Harry le accarezzò il collo con le labbra. Lentamente ma con dura decisione i due cominciarono a baciarsi, a sfiorarsi, a sussultare convulsamente per i brividi.
Harry le aveva abbassato le spalline dell’abito, e con la punta delle labbra delineava le curve del suo collo, delle clavicole, del suo seno… Ginny cominciò a tremare e si dimenticò di tutto il resto. Afferrò fra le dita i capelli del marito, stringendoli e facendogli capire che voleva che tornasse su; chiuse la sua bocca leggermente spalancata con un bacio, mentre con le dita gli allentava la cravatta e gli slacciava i bottoni della camicia. Harry inspirò a fondo e affondò il suo naso nella massa dei capelli rossi di lei; Ginny con la punta delle dita esplorò sfiorando tutto il suo corpo. Sentiva le unghie sottili graffiare delicatamente la pelle del suo compagno, che sopra di lei tremava per lo sforzo di rimanere immobile. Il respiro caldo del marito le entrò nell’orecchio, e un brivido la percorse lungo tutta la schiena quando con la lingua le toccò il lobo. Con un gemito allora riprese a baciarlo, stringendolo a sé il più possibile, avvinghiandosi anche con le gambe. Harry sorrise in quel bacio, e prese ad accarezzarle la coscia che fuoriusciva dall’abito, assestandola meglio sulla propria anca. Le sue mani si addentrarono sotto il vestito e si fermarono all’altezza della vita. Fra le dita si rigirò l’orlo dell’intimo della moglie mentre la stuzzicava mordicchiandole le labbra; le mani di Ginny si serrarono ai lati del volto di Harry, e ognuno respirò il respiro dell’altro. Il pollice di Harry premette leggermente per scivolare nell’incavo dell’inguine di lei, facendola rantolare di piacere. Ginny fece scorrere velocemente le mani dalle orecchie del marito alla base del collo, al petto, alla vita e finalmente sul bacino. I loro corpi si avvicinarono sempre di più. La giovane donna slacciò febbrile la cintura al marito, e poi i pantaloni; i loro respiri si confusero, ansimarono, i brividi dell’uno erano i brividi dell’altro. Erano una cosa sola.
 

***

 
Avevano fatto l’amore sulle radici di un albero sulla sponda di un ruscello.
Era stato intenso, era stato bello.
Quando si staccarono, erano sfiniti.
«Ti amo» mormorò Harry banalmente, così vicino al viso di lei che le loro labbra si sfiorarono di nuovo.
«Ti amo» sussurrò Ginny passandogli delicatamente un dito sul volto.
Lentamente, quasi fosse una cosa dolorosa, Harry si alzò, tenendo lo sguardo fisso su di lei, che lo imitò.
Un lampo di lucidità improvvisa attraversò come una scheggia gli occhi della giovane donna.
«Harry! La cerimonia!» esclamò portandosi una mano alla bocca.
«Oh cazzo!»
Fu un momento di panico, ma dopo qualche secondo, appena i loro sguardi s’incrociarono, scoppiarono subito a ridere.
«Harry!» rantolò lei scossa dalle risate «Seriamente, dobbiamo andare»
«Ma quanto siamo stati qui?» ridacchiò lui allacciandosi la camicia.
«Non lo so! Oddio! Che figura se se ne sono accorti…»
«Lo rifarei mille volte» la interruppe lui improvvisamente serio, passandole una mano sul collo. Lei si limitò a sorridere.
«Hai capelli un po’ scompigliati» mormorò lui con un sorriso intenerito «Ecco, aspetta»
Fece scorrere fra le dita i lunghi capelli rossi della moglie, dolcemente.
«Ti amo proprio, Harry Potter» ripetè lei, con lo stesso sguardo duro e limpido del loro primo bacio.
«Anch’io Ginny Weasley. Anch’io»
 

***

 
«HARRY! HARRY, CORRI!»
Il grido della moglie passò come una scarica elettrica su per la schiena di Harry, che scattò immediatamente in piedi, tutti i sensi all’erta. Con la bacchetta stretta in pugno si precipitò lungo i corridoi, e poi su per le scale.
«Harry, Harry, sono in bagno, sbrigati!»
Ad Harry il secondo grido sembrò a pelle meno allarmante. Perplesso rallentò il passo, ma tenne comunque la bacchetta pronta.
«Dai!» strillò la moglie in un inconfondibile stato di eccitazione.
«Tesoro, che cosa c’è?» balbettò Harry sollevato socchiudendo la porta. Ginny era in piedi, con solo un asciugamano addosso, il volto raggiante. Con gli occhi che risplendevano di felicità, s’intrecciò le mani davanti alla bocca con uno squittio.
«Ginny, che…»
«Harry!» strillò lei senza riuscire a trattenersi «Sono incinta!»
 

***
 

Mi sono sentita particolarmente amorosa e romantica scrivendola!
Non sono sicura di aver azzeccato le descrizioni, rating, genere blabla, spero non succeda niente, io ci ho messo tutte le più buone intenzioni!
Avevo in testa questa one-shot già da un po’. Per me Ginny e Harry sono dolcissimi, ma avrei preferito non vederli nel film; per quanto l’attrice di lei sia molto carina, la doppiatrice italiana ritengo abbia un po’ la voce da uomo e le tre scene in croce che hanno insieme sono recitate da cani. Per me sono inguardabili ç_ç

Note:
1: la loro casa. Ho messo la stessa anche nella long-fic che sto scrivendo, se volete saperne di più, qui. :)
2questo è il verso.
  
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