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Autore: martamatta    22/03/2012    1 recensioni
Prima di tutto un avvertimento hai lettori, questa storia è un crossover dove ci saranno vari personaggi dell’universo Capcom e Marvel il nostro Albert sarà il protagonista ma i personaggi principali non sono meno importanti diciamo che leggete e basta….a vostro riscio e pericolo!
detto questo vai con l'introduzione: una prigione in un mondo che collega due universi; l'uno completamente diverso dall'altro. Che cosa faresti se ti risvegliassi scoprendo che il tuo mondo è solo una piccola parte di un qualcosa di più grande? E che faresti se una grave minaccia stesse incombendo su quel qualcosa? Seguitemi e lo scoprirete
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albert Wesker, Altro Personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Albert lo guardava fisso, si era presentato come se fosse qualcuno di famoso, ma lui non l’aveva mai visto prima d’ora. Victor si avvicinò a lui e gli disse –sarò la sua guida, immagino che quando è entrato la guardia glielo abbia detto, ma in ogni caso io glielo ripeto comunque: benvenuto a “The Rock of the Titans”, la prigione di massima sicurezza dei due universi. Posso darle del “tu” signor Wesker?- , Albert lo fissava sbalordito era come se fosse finito in un’altra realtà non capiva cosa fossero tutte queste assurde storie sui due universi uniti tra loro. Poi scosse la testa e annuì a Victor ancora un po’ disorientato e lui disse divertito –sei un gran chiacchierone tu è…? Comunque credo che chiamarti Wesker sia troppo formale, soprattutto in luogo come questo. Di sicuro ce l’hai un nome di battesimo vero? E non essere timido, guarda che la vedo l’iniziale “A” vicino al tuo cognome, sulla maglietta. Com’è Adrian…Adam…- alla fine Wesker parlo, in modo freddo e distaccato  –Albert!-, Victor gli sorrise e disse –finalmente sento la tua voce, dai segui me, ti faccio strada per arrivare alla mensa!-.
Uscirono dalla cella e percorsero un lungo corridoio bianco, mentre camminavano Victor gli disse –ora mangiamo qualcosa, poi ti faccio fare un giro turistico. Intanto hai qualche domanda?- Albert rifletté e poi chiese –cosa sono i due universi? E chi sono i supremi?-, Victor ridacchio e poi disse –mi aspettavo una domanda del genere! I due universi sono ciò che compongono questa dimensione e ogni universo è composto da vari mondi dove in essi alberga sia luce che tenebra. I supremi sono coloro che controllano l’equilibrio tra queste due forze, poiché se non c’è l’equilibrio i mondi muoiono e vengono distrutti dal nulla. È per questo che ci hanno chiusi qui! I nostri mondi, sia il mio e il tuo e di chiunque si trovi qui, sono stati riempiti di luce svuotando le tenebre che lo governavano. I supremi voglio mantenere “l’equilibrio” ma non c’è equilibrio se porti via le tenebre dalla luce poiché una delle due non può esistere senza l’altra. Eppure si credono che sia cosa giusta, sconvolgendo i mondi così. Forse pensano che la luce sia la sola che possa salvare i mondi, ma secondo me l’equilibrio non deve essere toccato o sconvolto da nessuno perché ogni mondo sa badare a se stesso e non ha bisogno di nessuna balia. Di sicuro è solo un pretesto per qualcosa…-, Albert stava riflettendo a ciò che gli stava dicendo Victor, infatti pareva assurdo anche a lui “se i supremi volevano mantenere l’equilibrio allora perché separare due facce della stessa medaglia, luce e ombra?”.
Mentre entrambi camminava e pensavano a questo, Albert notò un ragazzo appoggiato lungo il muro del corridoio, vestito come loro, lo fissava in modo indifferente e freddo, aveva i capelli bianchi tirati all’indietro e gli occhi azzurri, gelidi anche più del ghiaccio. Lo fissava come se lo stesse studiando, Albert non riuscì a leggere il suo nome sulla maglietta arancione, poiché era coperto dalle sue braccia conserte. E gli passò accanto in modo da apparire indifferente al suo sguardo.
 
Dopo il lungo corridoio e una larga porta di metallo, che attraversarono, si stagliò davanti a loro una grande mensa, c’era molta confusione all’interno. C’erano molti tavoli con lunghe panchine fatti di metallo sparsi in modo lineare e geometrico per la grande stanza (otto in tutto). Alcuni erano pieni completamente, sia di gente che di chiacchiere e pettegolezzi che i detenuti si scambiavano fra di loro e altri quasi completamente vuoti.
Victor gli fece cenno di seguirlo, e lo condusse ad una enorme fila di vassoi seguita da un banco dove si poteva prendere dei piatti di carta contenente del cibo, entrambi presero un vassoio. Albert aveva un po’ di fame, quando aveva il virus in corpo mangiare gli era diventato più un lusso che una necessità, ma adesso era tutto diverso si sentiva più debole più fragile. Prese dell’insalata di pattate e del pollo, anche Victor lo imitò prendendo le stesse cose, e poi entrambi si andarono a sedere vicini in un tavolo quasi completamente vuoto.
 
Mangiarono in silenzio, ma una voce ruppe quella quiete dicendo –è sulla bocca di tutti il suo nome signor Wesker!-, entrambi sollevarono la testa, ed Albert si ritrovò davanti un uomo tra i sessanta e i cinquant’anni con dei lunghi capelli bianchi (che gli ricadevano sulla fronte) e gli occhi grigi con qualche accenno all’azzurro. Victor disse allegramente -ehi Albert ti presento un mio amico barra collega. Erik,Lensherr, Erik ti presento Albert Wesker!-, l’uomo sbuffò e disse –so chi è lui, essendo nuovo il suo nome è sulla bocca di tutti, e lo rimarrà per qualche giorno. E poi Victor sai che non mi piace essere chiamato per nome o cognome!- Victor disse annoiato –già tu preferisci essere chiamato con il nome che ti sei affibbiato nel tuo mondo “Magneto!!”-.
Albert si alzò e gli strinse cordialmente la mano e poi Victor disse –vieni pure a mangiare qui!- e magneto annuì e si sedette di fronte a lui. Poi Albert disse curioso -perché nel tuo mondo ti chiamano “Magneto”?- Erik si fermò di botto e lo guardò freddamente poi mormorò –nel mio mondo sono presenti degli esseri speciali che gli abitanti chiamano “Mutanti” che sono dotati di capacità sovraumane, io sono uno di loro e ho la capacità di manovrare qualunque genere di metallo a mio piacimento- Albert ne rimase a bocca aperta e poi rivolse lo sguardo a Victor e lui capendo i suoi pensieri gli disse –io nel mio mondo mi chiamo Dottor Destino! Sono uno dei più grandi scienziati nel mio universo e ho anche poteri basati sulle conoscenze occulte e la magia nera e quello di controllare l’elettricità nel tempo libero! Tu invece?-, Albert si sentì un po’ a disagio come se il suo virus l’avesse preso all’asta di un mercatino da quattro soldi. E poi notò che entrambi lo guardavano incuriositi e lui alla fine disse –niente di speciale… ho sempre avuto un intelletto sovraumano, ma nel mio mondo mi sono iniettato un virus che mi ha trasformato in una specie di “super uomo”!-. Si accorse che entrambi lo guardavano  interessati, finché Magneto non disse –non credo che sia “niente di che”! Visto che qui sei temuto quasi quanto Akuma! E si Akuma proviene dal tuo universo ma non chiederci niente su di lui, non ne sappiamo molto, solo che è il più forte della Capcom!-.
Victor disse abbassando lo sguardo con un tono triste –poi arrivano loro…i soldati! Quando meno te lo aspetti, ti soprasalgono, puntando più sul numero che sulle capacità e ti tolgono ciò che ti è più caro! I tuoi poteri! E ti strappano via dal tuo mondo…- tutti e tre abbassarono lo sguardo e poi Victor continuò –però da una parte gli sono grato, quando hanno separato i miei poteri dal mio corpo, mi hanno ridato il mio aspetto da uomo e non da mostro!- Albert e Magneto lo fissavano con un po’ di sorpresa. E magneto disse –e poi ti svegli in una stanza buia e ti portano qui! È successo a tutti così giusto Victor!- lui annuì rialzando lo sguardo e dicendo –come al solito!-.
Albert ripensò intensamente a quando lo venerò a “prendere”:
 
La sua scrivania era in disordine come al solito coperta di carte e varie scartoffie, Wesker guadava fuori la finestra mentre un ghigno crudele e oscuro gli copriva il viso “UROBOROS è ormai pronto, oh Chris! Vedrai la bella sorpresa che ti ho preparato in Africa sarà la tua fine Readfield! Il mondo sarà mio, lo condurrò all’evoluzione e alla salvezza” si mise a ridere ed alta voce disse –IO sarò un DIO!!!-. Poi qualcuno disse –lo vedremo Wesker!!!- lui si girò di scatto e degli uomini avevano invaso la porta l’ingresso del suo studio erano tre in tutto, avevano delle tutte nere, indossavano dei casci che coprivano il loro volto e imbracciavano delle strane armi. L’uomo di prima parlò di nuovo dicendo –deve venire con noi, signor Wesker!- Albert si girò del tutto mentre si sistemò meglio gli occhiali da sole che aveva sul naso e disse –volete giocare? Bene allora prima…- il soldato lo vide sparire di fronte ai propri occhi, e la sua voce fredda riprese a sussurrargli nell’orecchio -…dovete prendermi!- Wesker era riapparso vicino al suo fianco e aveva stesso con un colpi gli altri due soldati.
Il soldato di corsa gli puntò l’arma contro e cominciò a sparare ma con grande sorpresa Albert aveva schivato tutti i proiettili come se fossero palle da baseball. Lui lo prese per il collo ma il soldato lo colpì in faccia con il calcio dell’arma e gli fece volare via gli occhiali da sole. Wesker strinse ancora più forte il collo girando la testa verso il soldato e aprendo gli occhi. Ciò che vide il soldato non lo dimenticherà mai, i suoi occhi erano delle iridi rosso sangue che brillavano furiose, aveva sentito che Wesker fosse forte e pericoloso ma non aveva mai immaginato fino a quale punto. Wesker continuò a stringere il collo, ma sentì un forte pizzico alla gamba, lasciò cadere il soldato a terra e vide che una siringa contenete un liquido verdastro  si era svuotata nel suo corpo. La staccò e vide che uno dei soldati che aveva messo fuori gioco aveva imbracciato un arma e gli aveva sparato un colpo prima di svenire al suolo.
 Si senti indebolito,  cominciò a correre uscendo dallo studio, in un lungo corridoio buoi “questa roba mi sta indebolendo, la vista mi si appanna! Per sicurezza è meglio andare in un luogo sicuro, quei tre sono fortunati! Se non mi sentissi così male li avrei già uccisi! Devo capire cosa è questa robaccia che adesso mi scorre nelle vene!”. Attraversò una porta metallica e si ritrovò in un enorme spazio, non vedeva oltre due passi da lui. Si accorse troppo tardi che più di 20 soldati erano di fronte a lui e gli puntavano le armi addosso. Gli spararono in tutto 6 siringe addosso, tre sul petto, due sul braccio sinistro e una sulla coscia destra. 
Wesker barcollò facendo qualche passo poi cadde in ginocchio, non sentiva più il suo corpo. I soldati si avvicinarono ma lui con gran sorpresa di tutti cacciò un enorme urlo dicendo –NON  MI AVRETE MAI!!!!!BASTRADI!!!- e stette per rialzarsi, le sue iridi brillavano minacciose incutendo un certo timore fra i presenti. Allora i soldati lo accerchiarono e gli spararono altre quattro siringe sulla schiena, ma Albert non cedette ansi sembrava più determinato che mai.
I soldati lo afferrarono cercando di bloccargli gli arti, ma facevano fatica perché lui si dimenava furiosamente. Un soldato gli puntò l’arma in fronte e disse freddamente –buona notte!-.
 A quel puntò Albert ricordò che l’ultima cosa che ebbe sentito era lo sparò, poi si fece tutto nero.
 
Victor lo riportò al presente dandogli una gomitata e gli chiese –a che pensi?- Wesker stette un momento a riflettere poi disse –i nostri poteri sono stati separati da noi giusto? E allora dove sono?- Magneto gli rispose semplicemente –nei profondi sotterranei della prigione, come chiusi in provette insieme ai nostri oggetti personali. Le guardie e noi prigionieri li chiamiamo gli “Archivi” l’altra parte di noi stessi chiusa qui dentro, sotto i nostri piedi!-.       
 
nota dell'autrice:
ecco qua allora che ne pensate? spero che vi sia piaciuto, una prigione un po' particolare^^
adesso vi chiedo Chi è il ragazzo dai capelli bianchi che osservava Wesker? Cosa troverà il nostro protagonista in questo particolare posto? quali altri magici incontri farà?
Al prossimo capitolo ragazzi (spero di pubblicarlo presto) e vi prego una recensione per sapere se vi piace o se vi fa schifo. Va be che dramma!!! Ringrazio a chi leggerà e sopratutto a chi scriverà una recensione.
Baci, martamatta
  
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