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Autore: _Valchiria_    22/03/2012    2 recensioni
Un ragazzo, alle prese con un libro da pubblicare.
Un gruppo di amici, scanzonati e pronti a divertirsi.
Una città, scenario della festa più colorata e allegra dell'anno e di un'amore pronto a sbocciare.
DAL CAPITOLO 4:
"Sai, sono due giorni che salgo su queste gondole e mi chiedo il significato delle canzoni che intonano i gondolieri!" rise Ludwig.
"Beh, non hanno sempre lo stesso significato. A volte si canta dell'amore e della propria amata, altre delle città e delle sue luci." Mentre Feliciano parlava, gli ultimi raggi di sole di quella giornata gli illuminavano il profilo e Ludwig si scopri incantato da quel viso così dolce.
"E ora, quest'uomo cosa sta cantando?"
Feliciano si girò a guardare Ludwig. I loro sguardi si incatenarono. Feliciano gli sorrise.
"Adesso sta parlando d'amore, Ludwig. Tu ci credi nell'anima gemella?"
"Penso di sì"
"Io si e credo anche nel colpo di fulmine"
Fra i due cadde il silenzio. Era però, un piacevole silenzio, non imbarazzante, ma quasi complice di quella conversazione.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Francia/Francis Bonnefoy, Germania/Ludwig, Nord Italia/Feliciano Vargas, Prussia/Gilbert Beilschmidt, Spagna/Antonio Fernandez Carriedo
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo quinto: Carnevale

Salve a tutti voi! Anzittutto, mi scuso per il ritardo e per il periodo assai fuori luogo della fic! *il carnevale è ormai lontano anni luce xD* Sono stata davvero molto impegnata con lo studio (brutta bestia -.-) ed il mio computer ha deciso di ritorcersi contro di me! *picchia xD* Ad ogni modo, per eventuali chiarimenti o altro, ci vediamo in fondo al capitolo!:D Enjoy it! :D

Il grande giorno era arrivato. La città si era svegliata con i suoni dei carri e con i colori vivaci della festa più stramba dell'anno. Nonostante il freddo, gli amanti di questa festa, piccini ed adulti, non si lasciarono scoraggiare, camminando per la città vestiti con maschere conosciute o costumi di personaggi improvvisati.
Per tutta la mattina, Ludwig si era dedicato al suo libro, perdendosi qualche volte con lo sguardo nel vuoto o sorridendo all'improvviso.
Ed il fratello lo osservava perplesso, scambiandosi commenti con i suoi due amici.
"Secondo te cosa è succeso ieri?" chiese bisbigliando Gilbert al francese.
"Non saprei. Io ieri li ho lasciati soli, poi non so cosa è succeso, mon cher!" disse, scuotendo il capo.
"Secondo me, sarà successo qualcosa con il piccolo Feliciano" ridacchiò Antonio, incuriosendo ancor di più i due amici.
Nel frattempo Ludwig, osservava i tre amici bisbigliare fra loro. Si sentiva come se fosse una televisione, tanto erano impegnati a fissarlo, quei tre.
Chiuse gli occhi esasperato, mentre una vena inizava a pulsargli in fronte.
"Cosa avete da spettegolare, vecchie ruffiane?" esalò Ludwig, estremamente irritato.
"Vecchie, Oh mon dieu!" disse Francis, toccandosi il viso per controllare se ci fossero rughe.
"RuffianE?" disse Antonio, facendo due più due e rendendosi conto che erano maschi.
"Fratellino, ma come sei acido! Stavamo solo parlando fra i noi..."
"Già, di me!" roteò gli occhi al cielo Ludwig.
"Di te, di Francis...che sarà mai!" e qui camminò verso il fratello, cingendogli le spalle con un braccio. "Siamo tutti amici no? E agli amici si confidano le cose belle!" ammiccò Gilbert, cercando di tirare il rospo dalla bocca di Ludwig.
Ma non fu accontentato. Il biondo si alzò inviperito (facendo barcollare il fratello) ed andò in bagno.
"Non dirò nulla di ciò che voi volete sentire, pettegoli!"
"Oh no, no, Ludwig! Noi non siamo pettegoli...siamo solo curiosi, mon cher!" disse Francis, appogiandosi alla porta del bagno con la schiena, incociando le braccia al petto, e facendo segno agli amici di aspettare.
Ci fu silenzio. Dopo pochi minuti la porta del bagno si aprì.
"Tanto, deluderò le vostre aspettative da maniaci!" disse Ludwig.
Sulla faccia dei tre amici si dipinse un sorriso a trentadue denti. Ludwig sbuffò ed invitò gli amici a sedersi sulle poltrone.



"Feliciano, vuoi stare un pò più attento! Stavi per rovesciarmi addosso il brodo della pasta!" urlò Lovino.
"Oh, scusa fratellone.." rispose Feliciano, non rendendosi ancora conto del guaio che stava per combinare.
Lovino osservò il fratello. Sapeva bene che Feliciano non brillava d'intelligenza, ma oggi sembrava ancora più tonto.
Fermò il coltello che stava tagliando le carote e riflettè. Ieri erano andati al centro commerciale, poi si erano divisi e suo fratello era rimasto con il crucco ossigenato.
Un momento!
"Feliciano, chi ti ha accompagnato ieri a casa?"
"Uh..è stato Lud!" disse il piccoletto, sorridendo dolcemente.
Perfetto! Ora era tutto chiaro! Il crucco aveva accompagnato il fratellino a casa, poi lo aveva drogato e ora Feliciano era più stupido di prima!
Dannato...
Lovino si tolse il grembiule da cucina con aria minacciosa.
"Dove vai, fratellone?"
"Ad ammazzare il crucco ossigenato!" rispose semplicemente Lovino.
Feliciano rimase per qualche secondo perplesso. Poi realizzò.
"Ma cosa dici, Lovi! Perchè dovresti ammazzare un'innocente?" chiese allarmato il più piccolo dei Vargas.
Lovino si agitò, iniziando a sbraitare. "Perchè lui ti ha drogato e tu ora sei più scemo del solito! Lo sapevo che non bisognava fidarsi dei tedeschi! L'ho sempre detto io che quella gente è strana!"
Feliciano ascoltò tutto il discorso nonsense del fratello. Poi, d'improvviso, si mise a ridere in modo incontrollato. Era piegato in due dalla rise e Lovino lo guardava con un'aria spaesata.
"Perchè cazzo ridi, scemo?" urlò Lovino, ormai spazientito dalla reazione del fratello.
Il più piccolo si asciugò gli occhi e cercò di darsi un contegno.
"Lovi, ma come ti è venuta in mente una cosa del genere?! Ludwig non mi ha drogato! Ci siamo solo baciati!" e continuò a ridere, questa volta più pacatamente.
Lovino però, non ci fece caso perchè la parola bacio affiancata al nome del fratello gli fece bollire il sangue nelle vene.
Ora si sentiva lui lo stupido.

Il telefono in casa Vargas squillò. Feliciano stava guardando il suo programma preferito, quindi rispose al telefono (lamentandosi e bofonchiando) Lovino.
"Pronto?" rispose stancamente il più grande dei Vargas.
"Lovinito mi amor, dobbiamo parlare di una cosa!" disse Antonio, ridacchiando alla cornetta.
Lovino sospirò, immaginando di cosa stesse parlando l'iberico.
"Ti ascolto, bastardo!"

...To be continued...

*Angolo dell'autrice*
Ma bene, siamo quasi giunti alla fine! Oh cribbio, avevo detto di volere scrivere qualcosa di breve, ma questo mio esperimento si sta trasformando nella Divina Commedia! *ovviamente, solo per la lunghezza v.v* Ho deciso di lasciarvi sulle spine e di dividere il capitolo! Così si crea la suspense! *ride*
Riusciranno i due piccioncini a coronare il loro idillio d'amore? :D
E il Bad Trio si farà i fatta i suoi?
Tutto nel prossimo ed ultimo capitolo! Un grazie enorme a tutti voi che leggete e siete così gentili da lasciarmi un commentuccio * fa occhi dolci*
Un enorme abbraccio

_Valchiria_


  
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