{ Janice }
Leslie ha uno strano concetto del divertimento. Ma anche della vita in generale, se ci riflette un attimo.
-Che c'entra!- sbotta infatti, senza smettere di camminare -Anche mio padre mi tratta male-
Già, suo padre.
-Jess- lui la guarda, ma lei fissa il terreno, dopo una rapida occhiata -Lui la picchia-
Leslie ha uno strano concetto della vita. Ma anche dei silenzi, se li ascolta attentamente.
-La scorsa notte l'ha picchiata talmente forte che i vicini hanno dovuto chiamare la polizia-
Polizia?
-Per questo stava piangendo?-
Domanda retorica, certo, però aveva bisogno della conferma. Perciò Leslie annuì.
-E poi?-
Leslie alzò le spalle. -Lei mi ha chiesto un consiglio...- arrossì dolcemente, nel dirlo.
-Janice Avery ti ha chiesto un consiglio?!- Jess spalancò gli occhi incredulo, rischiando quasi di farli uscire dalle orbite -E poi?-
-Le ho detto di quella volta in cui ho detto di non avere la TV e che tutti hanno cominciato a prendermi in giro- bisbigliò Leslie, affondando i piedi nell'erba alta
-E allora le ho detto di ignorare i compagni e di fingere di non sapere di cosa stanno parlando-
-Wow- per qualche secondo, solo l'erba calpestata attuì il silenzio -E poi, che hai fatto?-
Leslie allora alzò di nuovo le spalle, sorridendo stavolta.
-E poi le ho dato una gomma-
Leslie aveva strani concetti sulla vita e dintorni, poco ma sicuro. Qualcosa però spingeva Jess a credere che fossero giusti, oltre che diversi.