Tu portavi un altro nome, avevi i capelli di un colore diverso dal mio, così soffici che era un piacere inoltrarci le dita.
I tuoi occhi, così espressivi, così maledettamente sadici, eppure non erano gli stessi che io ho..? Il tuo sorriso, crudele, sadico come i tuoi occhi, ma così dolce al tempo stesso, mi facevano sentire vivo, mi inebriavano di una gioia che nessun altro mi sapeva far provare.
Il tuo comportamento, - così scontroso – affermava la mamma, eppure così orgoglioso, mi faceva sentire a disagio. Mi faceva sentire inferiore perché io non sarei mai riuscito a essere così. Così sveglio, attivo, pronto all’azione, così… così diverso da quello che ero e sono tutt’ora io. Sì, Atsuya… Io sono ancora indifeso, non so difendermi da solo, perché non ho mai imparato come si fa. C’eri sempre… c’eri sempre tu a proteggermi da piccoli. Eri incredibilmente protettivo nei miei confronti, tanto che non potevi non odiare tutti quelli che osavano toccare me.
Me che ero il tuo fratellino, il tuo amico per la pelle, ma anche più di quello. Il nostro era un legame di sangue, non ci separavamo mai, non avremmo mai potuto farlo. Non ci eravamo mai veramente riusciti. Perché io non potevo stare senza di te ma tu non sapevi restare senza di me, il tuo adorato fratellino.
Mi scappa una risatina. Se solo fossi stato qui con me avresti subito messo il broncio. Non ti andava che io ti prendessi in giro in questo modo, mettessi in dubbio la tua autorità, se così si poteva chiamare. Mi chiedo ancora oggi se tu ascolti tutti i discorsi che fingo di fare con te ogni sera, perché io solo sapevo com’eri fatto veramente, ero e sono l’unico a capirti e a vederti per quello che sei, non per quello che appari. Un bambino apparentemente insensibile e scontroso, malizioso forse un po’. Testardo è dire poco, anche se alla fine, sotto sotto, non potevi non darmi ragione. Perché tu sapevi che avevo sempre ragione io.
Tu eri troppo orgoglioso di te per ammetterlo, però.
Eppure… Io amavo il tuo orgoglio... Amavo la tua testardaggine, amavo te e tutto quello che ti riguardava… Tu eri il mio fratellino perfetto… Che mi faceva diventare perfetto…
E poi quella maledetta valanga mi ha portato via la cosa a cui tenevo di più, il mio tesoro più prezioso. Chissà se mi guardi, Atsuya… Chissà semi osservi da quel Regno, lassù…
Ti manco, fratellino..? Tu mi manchi moltissimo… Penso sempre a te, anche in queste giornate così nuvolose… In fondo… tu potresti dormire su una di quelle nuvole, in questo momento… Come un angioletto…
Perché io so che tu sei un angelo.
Sei e sarai sempre il mio piccolo angioletto… per la vita…
Grazie di tutto, Atsuya…
Proteggimi come solo tu sai fare
e non abbandonarmi mai
perché sei la stella più luminosa
sul questo mio cammino della vita
che tu hai lasciato troppo presto...