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Autore: Lucy95Lucia    22/03/2012    1 recensioni
“ Un'altra banca!”
“ Ancora?”
“ Sì Lopez, ed è sempre Lei.”
“ Dios! Dove?”
“ Tra la sedicesima e la ventitreesima.”
“ Sto andando!”
La più grande ladra di tutti i tempi, occhi azzurri e una frangetta bionda. L' agente più in gamba mai vista, occhi e capelli neri e una passione per le sfide. Il miglior poliziotto che Santana abbia mai fronteggiato, Sebastian Smythe.
La storia è ambientata a New York e i protagonisti sono bene o male tutto il cast del Glee riportato in un mondo parallelo, ognuno con un lavoro e un ruolo differente. Nasce come idea Brittana ma non ne sono convinta... piuttosto, sono sicura che sarà una storia piena di colpi di scena.
"Le due si mandarono un lungo sguardo, la mora riuscì a sbirciare una frangetta bionda uscire dalla copertura e si perse, per qualche attimo, nei suoi persuadenti occhi azzurri."
Un saluto da Lucy!
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Brittany/Santana
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                              Capitolo 1: Santana in New York by night.

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Un'altra banca!”

Ancora?”

Sì Lopez, ed è sempre Lei.”

Dios! Dove?”

Tra la sedicesima e la ventitreesima.”

Sto andando!” Attaccò la mora, buttando il cellulare nella tasca della giacca di pelle. Il vento della notte la investì non appena partì in moto. Era furiosa e instancabilmente insoddisfatta, la LadraBì era praticamente inarrestabile. Aveva passato notti intere a pensare a come fosse possibile che una sola donna riuscisse a raggirare un intero corpo poliziesco in tutti gli Stati Uniti senza essere mai acciuffata, e puntualmente non trovava una risposta decente. Da quando una volta la vide, per un secondo prima che scomparisse dietro una fila interminabile di Tir, aveva preso la questione come una sfida personale ed era disposta a fare di tutto per non perdere. Spietata e motivata correva ai limiti della velocità sull'asfalto, sperando di incontrare ancora una volta quella donna. Non le importava della fama che ne sarebbe conseguita, dei soldi che avrebbe ricevuto, e tanto meno la riconoscenza della gente, l'unica cosa che voleva era vincere contro di lei. Era un gioco, era esattamente un gioco per la ragazza latina alla guida della sua moto rosso fuoco, e sapeva di potercela fare quindi non si sarebbe mai arresa, soprattutto se, facendo questo, avrebbe permesso al suo acerrimo nemico, nonché collega, Smythe di portare a casa la vittoria. Il ragazzo era giovane quanto lei, un venticinquenne dai tratti raffinati e dai comportamenti altezzosi. Alto e magro, sorriso ammaliante e una morbosa passione nel rimorchiare più donne, uomini, gatti, cani e qualunque cosa respiri, possibili.

La mora si ritrovò a girare per la città nel pieno della notte, le luci in lontananza incorniciavano il panorama di New York by Night e la musica ad alto volume, che si alternava ai vari locali che superava, le ricordavano quanto la città vivesse instancabilmente con la luce e con il buio. Girò l'ennesima curva per poi ritrovarsi davanti alla banca derubata. Si incamminò all'interno dell'edificio a passo veloce, mostrando il distintivo davanti a sé a chiunque tentasse di fermarla. Quando arrivò alla zona più appartata della banca, trovò la cassaforte aperta e totalmente vuota. Era la terza solo in quel mese e nessuno riusciva a beccarla, le telecamere continuavano a non riuscire a riprenderla e nessuna combinazione, per quanto lunga e articolata, sembrava crearle problemi. Da un anno, ormai, continuava a derubare le migliori banche e abitazioni di personaggi ricchi e famosi e Santana iniziava a pensare che i soldi non c'entrassero niente con quel suo continuo rubare, non avrebbe avuto senso dato che una sola banca avrebbe soddisfatto più che abbondantemente lo stile di vita di una persona già benestante, ma optò l'idea che lo facesse per passione, o per correre il rischio, o per entrambe le cose.

Venne brutalmente riscossa dai suoi pensieri da una mano che si andò a poggiare sulla sua spalla.

Finalmente sei arrivata Lopez, era da un po' che ti aspettavo.”

Taci Smythe.”

Che c'è? Sei forse un po' frustrata?” Domandò con quel suo ghigno stampato in faccia nemmeno fosse l'adesivo del marchio Apple, immancabilmente presente in tutte le confezioni dei suoi prodotti.

Non mi chiamo mica Sebastian Smythe, io.”

Appunto, Santana Lopez.”

Sai che sono armata, non è vero?”

Non c'è bisogno di fare minacce, con me non funziona.”

Non era una minaccia, era un avvertimento.” Terminò la donna avvicinandosi alla cassaforte cercando qualcosa che sapeva essere lì, doveva per forza, quella ladra non era mai troppo soddisfatta di sé e credeva di poter essere totalmente invisibile agli occhi di tutti, così tanto convinta da lasciare alla fine di ogni suo crimine la lettera “B”.

Non ci volle molto per ritrovarsi quel irritante particolare proprio accanto alla maniglia. La giovane poliziotta strinse i denti e sentì il sangue salirle alla testa, era da troppo tempo che si prendeva gioco di lei e si stava veramente scocciando di quella situazione.

C'è qualcuno! C'è qualcuno al piano di sopra!” Urlò qualcuno affacciandosi da una scalinata.

Santana si girò improvvisamente presa da una scossa di adrenalina, incrociando lo sguardo altrettanto eccitato del suo avversario. Un sorriso maligno, uno scambio di sguardi, un'intesa perfetta ed entrambi iniziarono a correre verso il piano superiore.

L'infinita rampa di scale e il respiro sempre più pesante invogliavano a fermarsi, ma nessuno poteva. Squadre di poliziotti li seguivano armati fino ai piedi pronti ad una violenta e impetuosa imboscata ma la latina sapeva che quegli omaccioni, per quanto attrezzati che fossero, non avrebbero avuto nessuna possibilità contro un genio del genere. Smythe invece, doveva ammetterlo, era davvero un ottimo agente, scaltro, sveglio ed agile come una volpe, mentre Santana poteva essere benissimo paragonata ad una pantera; silenziosa, molto più agile del compagno ma soprattutto veloce e decisamente furba.

Non appena arrivarono all'ultimo piano la sala si divideva in due corridoi opposti, ancora una volta si guardarono con aria di sfida, ma solo per qualche secondo. La luce calò improvvisamente, tutto buio. Un attimo di silenzio e poi una risata. La risata più cristallina che l'ispanica avesse mai sentito, non c'erano dubbi che era una giovane donna l'artefice di tutti quei dannati furti. Qualche tipo ottuso della questura non credeva che una donna fosse capace di raggirare così tanti uomini, eppure davanti una così femminile e aggraziata risata avrebbe dovuto ricredersi.

La latina si appoggiò al muro e percorse il corridoio verso destra. Era troppo buio perché potesse vederci anche solo un palmo dal naso e questo la rendeva vulnerabile. Continuò ad avanzare appoggiata al muro senza emettere un minimo rumore, cercò di reprimere il suono del suo respiro e della pistola caricata in mano. Non avendo a disposizione la vista, la giovane mora, si concentrò sull'udito, nel vago tentativo di sentire un rumore, un passo, un errore indiscreto della sua preda. E così fu.

Una porta posta in alto illuminava la fine del corridoio con le luci della città. Santana vide una figura muoversi rapida sulla breve scalinata che portava alla porta ed iniziò a correre ad una velocità più che impressionante. Arrivò alla porta con facilità e si affacciò realizzando immediatamente che quello era il tetto della banca. Chiuse silenziosa la porta dietro di sé e si incamminò speranzosa sul terrazzo. 'Non sarà andata molto lontano, e non ha vie di fuga, questa volta è mia' pensò eccitata la poliziotta tenendo fermamente la pistola tra le mani.

Avanti Signorina B, esca fuori.” Nessuna risposta. L'ispanica si sentì prendere dalla felicità, era sicurissima di aver vinto, cos'altro poteva pensare su un terrazzo di una banca alto più o meno 5 piani? Ovviamente, che non sarebbe potuta sfuggire.

Dopo un attimo di esitazione si concentrò per bene, avanzò interdetta verso una specie di magazzino posizionato al centro del tetto, probabilmente era dove c'erano i vari contatori ed impianti elettrici. Era lì, doveva per forza essere lì. Aprì furtiva la porta e s'intrufolò nella piccola baracca, cercando, per quanto possibile,di vedere qualcosa o qualcuno. Le luci dei locali e delle insegne, provenienti da dietro le sue spalle, le mostravano la sua ombra sul pavimento dell'interno della casupola. D'un tratto la porta si chiuse dietro le sue spalle. Un momento di puro terrore la pervase. “B” non era dentro, era intorno. Perché non aveva prima perlustrato dietro il piccolo edificio? Si maledì e imprecò qualche santo in spagnolo mentre correva ad aprire la porta che, come già si aspettava, si ritrovò chiusa. Senza pensarci sparò sulla maniglia facendo si che la porta si spalancasse violentemente. Corse fuori e si ritrovò una figura femminile in un aderente abito nero che la copriva dai piedi alla testa tralasciando solo gli occhi liberi. Le due si mandarono un lungo sguardo, la mora riuscì a sbirciare una frangetta bionda uscire dalla copertura e si perse, per qualche attimo, nei suoi persuadenti occhi azzurri. Da quanto aveva visto l'agente subito pensò che la LadraB non fosse una donna che arrivasse nemmeno ai trent'anni. Il fisico e il luccichio infantile che aveva negli occhi, per non parlare della bambinesca frangetta tagliata perfettamente dritta, portava a crederlo. Quando l'ispanica si riprese alzò d'istinto la pistola e, in quel momento, anche se non avrebbe potuto vederle la bocca, intuì dagli occhi che stava sorridendo. Quando il colpo della Lopez partì, la giovane era già giù. Si era buttata da quell'altezza. Santana corse immediatamente a controllare cosa fosse accaduto e non la vide. Non vide il corpo morente sulla strada, né nessuna corda che le avesse permesso di scendere. Rimase a guardare incredula quella scena. Il vento le scompigliò i capelli, la ragazza si portò una mano alla testa e boccheggiò per qualche secondo allibita. Un improvviso rumore alle sue spalle l'avvertì che erano arrivati gli altri della squadra. Molti si sparpagliarono in quell'area dando alla poliziotta l'immagine di tanti cani che girano intorno tentando di afferrarsi la coda. Smythe le si avvicinò con fare stressato.

Ancora niente?”

È appena scappata.”

E dove?”

La ragazza indicò la strada oltre il palazzo, Sebastian si affacciò con cautela al limite del terrazzo e non trovando niente che potesse provare le parole della collega la guardò scettico e con un amaro sorriso.

Stai proprio delirando, Lopez.”

Ma la latina non se ne curò, cercava soltanto di non dimenticare quegli occhi azzurri visti poco prima, forse per le ricerche sarebbe stato utile... si convinse.

 

 

  
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