# Angolo Autrice
Ciao a tutti e grazie per aver scelto questa storia;
Fatemi sapere…
Comunque avviso subito che in questo secondo racconto di Caroline, non andrò molto avanti, perché non ho ispirazione, ma se avete qualche idea scrivetemi...
Saluti,
Avalon Darling
Caroline - ritorno alle origini
CAP.1
Martedì 15 aprile
CAROLINE - ritorno alle origini
Inghilterra, Londra
Caro Diario,
Sono passati due anni, da quando ho liberato Servatopia dall'esercito oscuro di Findarmone. Da quando sono tornata in Inghilterra, non e' cambiato quasi nulla...vivo sempre in orfanotrofio, ma almeno ho una nuova compagna di stanza Marie, anche se non e' molto simpatica... Onestamente, ho quasi paura di aver fatto un sogno, un sogno lungo, dove grazie alla mia fantasia ho dato una spiegazione alla mia tristezza. I miei genitori mi mancano sempre, ma adesso, il dolore e' quasi passato...
Di Sharbarbock, non so più nulla, ma alcune volte penso a lui...comunque, almeno non faccio più strani incubi...
Ora vado, perché sento i passi di Marie.
Caroline.
- Cosa stai facendo? - mi ha chiesto Marie entrando nella stanza.
- Stavo scrivendo sul mio diario... - ho risposto, nascondendolo sotto il cuscino.
- Un diario? Ma un diario e' una cosa da stupidi! - ha detto lei con una risatina.
- Beh, pensa quello che vuoi, ma un giorno il mio diario, con tutte le mie storie diventerà un libro famoso! - ho ribattuto.
- Ah, sì mi ero dimenticata che credi ancora nelle fate e in un modo magico inesistente come Servatopia... - mi ha detto sedendosi sul letto e pettinandosi i capelli.
- Co-come lo sai? -
- Se lasci sempre in giro il tuo diario, e' ovvio che io abbia voglia di leggerlo! - ha detto lei.
- Marie non ti sopporto!! - gli ho urlato.
- Oh, smettila! Tanto, presto, quando i miei genitori torneranno dal loro viaggio mi verrano a prendere e mi porteranno via da questo posto orribile, mentre tu...dato che sei sola al mondo resterai qui per sempre...- ha detto Marie.
Stavo per mettermi a piangere, quando abbiamo sentito bussare.
- Avanti! - abbiamo detto in coro.
Sulla porta, si e' presentata Miss Thinker, tutta vestita di un rosa spento e con un sorriso enorme in viso.
- Caroline! - ha detto - c'e' una persona che vuole vederti... seguirmi.-
Ho sgranato gli occhi e ho seguito la direttrice...
Un milione di pensieri mi ronzavano nella mente..."Avranno sbagliato...io non ho nessuno...e se fossero i miei genitori? E se fosser..." ma non fatto in tempo a finire il mio pensiero che Miss Thinker mi ha presentato un uomo alto, magro, con i capelli, corti castano chiaro, gli occhi azzurri e gli occhiali da vista.
- Buon giorno signorina Caroline Janette Senten! Sono Paul Senten, vostro zio di secondo grado, piacere! - mi ha detto l'uomo porgendomi la mano.
Io l'ho stretta forte, non solo con la mano, ma anche metaforicamente con l'anima, con i miei sentimenti più nascosti e profondi, perché se ciò che il signor Paul Senten mi stava dicendo era vero, allora era il mio unico parente, l'unica persona in grado di aiutarmi a ristabilire un "contatto" con la mia famiglia e forse anche con Servatopia...dato che da quanto avevo capito i miei genitori venivano da lì...
- P-p-p-pia-pia-c-c-c-ce-re...- ho balbettato per lo stupore e l'emozione.
Mi sentivo le "farfalle" nello stomaco e il mio cuore battere forte, forte.
- Allora, signorina, sono qui' per prenderla in adozione, da oggi, io sono il suo tutore, la prego di andare nella sua stanza, recuperare i suoi oggetti personali e di scendere al più presto.- mi ha detto Paul Senten.
La Signor Thinker intanto, se ne stava in piedi davanti a noi due, con un sorriso più grande di quello di prima.
Sono salita con lei fino alla mia stanza, dove ormai avevo vissuto per quattro anni e mi sono lanciata verso la valigetta di pelle marrone che stava sotto il letto, ci ho messo dentro le poche cose che avevo e mi sono messa il cappotto.
- Dove vai? - mi ha chiesto Marie.
- Vado via, mi hanno adottata! - ho esclamato - fammi sapere come' la Francia! - e l'ho salutata con un sonoro bacio sulla guancia.
Ma prima di uscire, mi sono voltata per l'ultima volta a guardare il mio letto...e mi sono ricordata del primo giorno che ero arrivata in orfanotrofio e di quelle notti tristi che avevo passato piangendo e affogando il mio dolore nel cuscino...
- Cara, ti rendi conto? Stai per cambiare vita! Sono così felice per te che non ho parole. Tieni! - mi ha detto porgendomi un cofanetto rosso - aprilo quando sarai nella tua nuova casa...- e me l'ha adagiato nella tasca del cappotto.
Non pensavo che l'avrei mai detto, ma un po' l'orfanotrofio mi mancherà e soprattutto mi mancherà Miss Thinker che ormai negli anni era diventata come una mia "seconda madre"...
Siamo scese insieme fino all'ingresso dell'orfanotrofio e li l'ho abbracciata forte.
-Ti voglio bene Caroline, per me sei come una figlia, ma ora devi vivere la tua vita e io ne sono molto
contenta. Mi raccomando! - mi ha detto Miss Thinker, poi mi ha lasciato andare via con Paul Senten. Sono salita sulla carrozza, mi sono seduta comoda e ho guardato la finestra della mia stanza... e solo allora ho visto Marie che mi guardava, ma il suo viso era triste e pieno di lacrime, ma non ho potuto fare nulla, perché siamo subito partiti verso quella che per me era una nuova e speravo meravigliosa vita!
Ciao a tutti!!!! Spero tantissimo che vi piaccia anche questo capitolo... Cercherò di aggiornarla il prima possibile, anche se sarà difficile, perché la scuola mi tiene molto impegnata... Saluti Bella May
GRAZIE PER AVER LETTO