Semplici
gocce di pioggia
Guardo la
pioggia cadere fuori dalla mia finestra. Sono seduta
sul davanzale del mio dormitorio e mi stupisco dell’effetto che fanno su di me
quelle gocce di pioggia. Pure e semplici gocce di pioggia che però creano
dentro di me uno strano sentimento: serenità. Vi chiederete come si fa a
provare una cosa del genere mentre fuori quelle
semplici gocce formano un temporale coi fiocchi. E dire
che c’è un altro buon motivo per non essere sereni: circa un’ora fa un ragazzo
mi ha baciato.
Un altro
quesito aleggerà nelle vostre menti: che c’è di strano? In
effetti non dovrebbe esserci niente di anormale, infatti non è il primo
ragazzo che mi bacia. Il problema è chi mi ha baciato. La peggiore
persona che Howgarts conosce, un serpeverde nelle sue più piccole membra,
capelli biondi, occhi grigi da cui non ho mai visto
passare un sentimento, ghigno insopportabile, corpo perfetto che tutte le
ragazze di questo castello sognano, brutto vizio di prendere in giro i babbani
e chi ha contatti con loro. Credo che voi tutti avete capito
di chi sto parlando: Draco Malfoy.
Stavo
tranquillamente camminando per il corridoio, diretta verso la torre di
Grifondoro e lo vedo comparire davanti a me. Mi guarda
negli occhi, si avvicina e mi bacia. Poi fa il suo solito ghigno e corre verso
i sotterranei.
Ma vi
rendete conto?? Draco Malfoy ha baciato me: Ginevra
Weasley, Ginny o Gin per gli amici. Ma non diceva che
ero solo una stupida pezzente babbinofola, la cui famiglia infanga il buon nome
dei maghi di sangue puro? Perché cavolo mi ha baciata,
perché ha voluto creare quel contatto così intimo con me? Più ci ripenso e più
non riesco a capire. Eppure non sono agitata. Provo
una stupida serenità e non riesco a capire perché. Baciare uno stronzo
serpeverde non capita tutti i giorni.
Meglio non
pensarci, ora finisco di bere la cioccolata calda che ho
fatto comparire con la magia e me ne vado a letto.
Mi sveglio
di soprassalto al rumore di un tuono che squarcia il cielo. È la fine di settembre ma sembra di essere in pieno inverno. Guardo
l’orologio babbano (credo si chiami “sveglia”) che mi ha regalato Hermione al
mio compleanno e mi rendo conto che sono solo le 6:30
del mattino. Mi alzo svogliatamente, consapevole che non riuscirò più a
prendere sonno, e cercando di non disturbare i sonni tranquilli delle mie
compagne mi dirigo in bagno. Mi faccio una doccia cercando di scacciare i
residui del sonno e mi avvolgo in un asciugamano rosso acceso. Lascio che i
miei capelli rossi, ora bagnati, svolazzino liberi e mi fermo. Guardo fuori dalla finestra, la stessa finestra dove la sera prima,
seduta sul davanzale, ho sorseggiato la mia cioccolata calda e pensato a quello
che era successo. Una folata di vento porta via le gocce di pioggia che si infrangono contro il vetro e solo allora mi accorgo che
piove peggio di prima. Indosso la divisa che, prima di andare a dormire, ho riposto sopra al baule. Cercando di non svegliare le
altre ragazze, prendo i miei libri e scendo le scale a chiocciola che mi
condurranno alla Sala Comune. Passo attraverso il ritratto della Signora Grassa
e mi dirigo verso la Sala Grande.
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Mi sveglio
non appena sento un tuono infrangersi nel cielo e mi guardo attorno. Sono nella
mia camera da caposcuola che devo dividere con Blaise, anche se l’dea non mi è mai piaciuta. Il fatto è che lui russa! E io non riesco a dormire in pace. In realtà questa notte
non posso dargli la colpa del sonno che provo. Tutta
colpa di una ragazza lentigginosa di nome Ginevra Weasley. Sono riuscito a
dormire in tutto tre ore.
Sapete cos’ho fatto? L’ho baciata. Prendetemi per pazzo, ma non sto scherzando!
L’ho veramente baciata. Il fatto è che lei mi piace. Prendetemi ancora per
pazzo, ma sono cotto di quella grifondoro.
Una folata
di vento entra dalla finestra socchiusa e trasporta delle gocce di pioggia.
“Perfetto”
penso.
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Sono seduta
al tavolo dei grifondoro e sto gustando la mia colazione: uova, pancetta,
marmellata, succo di zucca… una colazione “leggera” insomma! La Sala Grande è completamente deserta, sono ancora tutti a dormire o
intenti a prepararsi per una nuova giornata, compresi i professori. Sento il grande portone di quercia aprirsi, mi volto e vedo Malfoy
fare la sua comparsa. Mi guarda e io non riesco a muovermi. Sono completamente
soggiogata dai suoi occhi freddi come il ghiaccio che non mi accorgo
nemmeno che si è seduto vicino a me. Lo fisso anch’io e arrossisco. Lui mi
sorride. Non è uno dei suoi soliti ghigni: è proprio un sorriso.
-Ti imbarazzo, Weasley?- mi chiede lui.
“Mah,
vorrei vedere. Ieri sera mi hai baciata!” vorrei
rispondere ma mi limito a dire:
-No,
perché dovresti imbarazzarmi?
Mi guarda
scettico e noto un po’ di ironia nel suo sguardo.
-Perché
ieri ti ho dato un bacio?
Allora se
lo ricorda! Non è che improvvisamente gli alieni
l’hanno preso e gli hanno cancellato la memoria!
-Già…
-Tutto
qui? Non mi urli dietro? Non dici niente?
-No.
Non so
perché mi sto comportando così, giuro. Forse è perché mi piace vederlo confuso.
No. STOP! Cosa ho detto? Mi piace vederlo confuso? A me
non piace proprio vederlo! Vuoi vedere che… no, no, no! Non può piacermi! Tralasciando il fatto che è Draco Malfoy, non può piacermi
un ragazzo solo perché mi ha baciata. Se non provavo
alcun sentimento per lui, non posso cambiare idea da un giorno all’altro solo
per un bacio.
-Sai cos’è
la pioggia?
-Ti credevo più intelligente Malfoy, devo ammetterlo. La pioggia
è un fenomeno atmosferico…
Draco
scuote la testa e dice:-No, Weasley. Non sai per niente cos’è la pioggia.
Lo guardo
scettica, lui sembra non accorgersene e continua a parlare.
-La
pioggia è un insieme di gocce, semplici gocce che unite posso
formare il più terribile dei temporali. Sono gocce che possono provocare
tristezza o felicità. Sono semplici gocce in cui io mi rappresento.
Lo guardo
sbalordita e non capendo come accipicchia è a conoscenza di alcuni
pensieri che mi hanno sfiorato la mente ieri sera. Senza neanche accorgermene
mi avvicino a lui e lo bacio…
…
…
Ok, sono
completamente andata, tutti i neuroni del mio cervello sono andati a farsi una
vacanza con quelli di quei cretini che mi ritrovo come
fratelli. Cosa cavolo sto facendo?? Lo sto baciando e
il bello è che lui, dopo qualche secondo, ricambia. Le sue labbra sono
bellissime e calore, non me n’ero accorta la prima
volta. Si stacca e fissandomi mi dice:
-Lo so che
ho le labbra calorose, Weasley.
Ok,
cerchiamo di capire una cosa: come cavolo fa a sapere cosa mi passa per la
testa??
-Come
cavolo faccio a sapere cosa ti passa per la testa?- mi
chiede lui.
Fa un
ghigno divertito ai miei occhi sbarrati e indica le grosse vetrate della Sala
Grande. Mi volto verso una di esse ma noto solo le
semplici gocce di pioggia che mi hanno fatto compagnia ieri sera. Lo guardo e
lui ghigna, di nuovo, divertito. Cosa c’è di
divertente lo devo ancora capire!
-Sai
perché piove?
Ok, non ci
capisco più niente.
-Non ci capisci più niente, ho capito. Non ti sei chiesta come mai,
dal sole limpido che c’era, in pochi secondi si è scatenato il temporale più
terribile che ci sia?
-Sinceramente?
-Non
cambierai mai, Ginevra.
-Come mi
hai chiamato?
-Ginevra.
È il tuo nome, no?
-Si, però…
-Però,
cosa?
-Noi siamo
nemici.
-Questo lo
dici tu…
Mi bacia
di nuovo: cavolo! È la terza volta che le mie labbra da grifondoro sfiorano
quelle di un serpeverde.
-Un bacio
non può cambiare il rapporto tra noi due.
-Uno no,
ma io te ne ho dati tre.
Cavolo, ha
ragione.
-Perché
piove?
-Ancora
questa domanda?- sbuffo infastidita.
-Sì,
ancora questa domanda! Ok, te lo dico io perché piove.
Mi guarda, lo guardo. Voleva dirmi perché piove?
Bene, che si faccia avanti.
-Un
attimo, Ginevra! Sto cercando le parole per spiegarti il motivo di questa
pioggia!
Ok, ora so
che legge nel pensiero!
-Non leggo
nel pensiero. Comunque piove perché io voglio
che piova.
Eh???? Se non si spiega meglio vede.
-Ho fatto
un incantesimo. Precisamente il “plovre pensier” (Che nome stupido! Ma non avevo idee! Comunque
“dovrebbe” essere –piove pensieri- Nda). Si tratta di un incantesimo che
permette a chi lo crea di sapere i pensieri del destinatario. Il tutto
attraverso la pioggia.
Mmmm… Certo che Harry bacia meglio, però.
Il suo viso si tramuta immediatamente in sbalordito ed offeso.
-COSA?
-Scusa,
era una prova. Ma la pioggia come fa a farti sapere i
miei pensieri?
-Semplice.
Quelle gocce di pioggia che si infrangono contro le
vetrate del castello racchiudono i tuoi pensieri.
-Ah, ho
capito! Vediamo se riesci a capire a cosa penso.
Dopo
qualche secondo sorride e mi baia.
Ciò che ho
pensato?
“Vorrei un
bacio. Ed è tutto merito di quelle semplici gocce di
pioggia!”
The End
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Scusate
l’attimo di follia.
Guardavo
le gocce di pioggia cadere fuori dalla mia finestra. A
me piace la pioggia. (Pazza? SI!! XDD) Guardavo quelle gocce è mi è venuta in
mente questa shot. Ho lasciato stare immediatamente da parte i compiti di
matematica e ho incominciato a scrivere. Ci ho messo più o
meno un’ora e mi fareste un immenso piacere se commentaste in tanti!!
Grazie per
essere arrivati fino a qui e aver sopportato il mio nuovo attacco di pazzia!! XD
Ciao a
tutti e recensite in tanti!!
By Titty90 ^^
Ps:
Ringrazio immensamente chi ha recensito “Per un piccolo angelo”. Ero triste in
quel momento perché un piccolo angelo non c'è più. Ma
sapere che avete apprezzato la descrizione della
realtà che mi circonda su Harry Potter, mi ha fatto molto piacere! Grazie a
tutti quanti!!