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Autore: Nellaria    23/03/2012    1 recensioni
Mi chiedo come sia navigare. Navigare nella mia mente, nella confusione più totale dei miei pensieri, accompagnata dalla poesia. Ecco che il mio viaggio comincia. I bagagli pesano, ma la forza di Amore li fa sentire come piume.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Mi chiedo come sia ottenere ciò che si vuole.
Ottenerlo appieno, senza ombre, senza dubbi.
Nessuna sensazione a metà, nessun enigma da risolvere.
Nessun pianto, di gioia o dolore.
Solo con il sorriso dell’anima, molto più vero di quello delle labbra.
 
Capita anche a voi, cuori fragili, di sentire un sorriso che esplode alla bocca dello stomaco? Si, vi succede spesso. E vi capita anche che, vedendo la vostra immagine riflessa, vi accorgiate di non sorridere affatto?
 
“Labbra mie, come potete resistere ad una tale forza, ad un tale terremoto? Che farebbe cadere ogni singolo palazzo della metropoli, che innalzerebbe le viscere terrestri. Come potete resistere alla felicità?”
 
Questo mi domandavo, in balia dell’ingenuità. Fino a quella notte.
La notte in cui sorrisi con gli occhi, con il cuore, con le labbra. Eccole, le mie labbra. Avevano finalmente conosciuto la pura e vera gioia. Limpida. Limpide.
 
“Prendi la mia bocca e fanne ciò che vuoi. Sono al tuo cospetto. Inerme, disarmata. Vuoi impossessarti di me? Non parlo del mio corpo, inutile strumento. Dico di ciò che ho dentro, nel profondo. La chiami anima? Credo non sia abbastanza. Ho più di un’anima qui per te. Forse due. Forse qualcosa di così grande a cui non abbiamo ancora trovato un nome, sciocchi. Vuoi tutto questo? E’ tuo, fanne buon uso.”
 
Io lo chiamo Essenza Vitale, questo tutto. Può una persona sopravvivere senza l’Essenza? Solo se un’altra persona si prende cura di essa al posto suo. Vogliamo abbandonarla? Periremo. Desideriamo concederla, affidarla? Vivremo più a lungo.
 
Avrebbe potuto prendere la mia Essenza, utilizzarla come sua schiava, sfruttarla in ogni sua capacità. Malvagia gente.
E invece no. Non la prese affatto.
 
Condivise la sua Essenza con la mia, per quel momento interminabile.
Secondi? Minuti? Il tempo è una belva nera, passa in ogni caso.
Condivise quella, e il suo cuore allo stesso tempo.
 
Le rispettive Essenze ritornarono negli antri più nascosti dei nostri cuori fragili, perché è lì che risiedono.
E tutto si riduce a quel contatto, a quella condivisione. Estrema generosità.
E in quell’attimo sorrisi.
 
Mi chiedo come sia avere qualcuno in ogni dove e in ogni quando.
Nessuna debolezza, nessun rancore.
Nessuna mente, solo Amore.

  
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