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Autore: Klaineinlove    23/03/2012    14 recensioni
“Dammi un bacio” fece Blaine voltandosi mentre era fermo al semaforo rosso. Kurt si girò verso di lui e gli diede un forte bacio che durò più del dovuto.
“Blaine è verde e dietro c’è un tizio che bussa!” disse ridendo Kurt mettendosi a sedere di nuovo in modo ordinato; Blaine accelerò e poi accadde tutto in un istante.
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Mi raccomando: leggete le note finali!
 
Ogni volta che il dottor Patrick chiamava i genitori di Blaine, questi ultimi andavano in panico. Tutti gli avevano detto che dovevano prepararsi al peggio perché quando il coma supera la prima settimana e non c’è nessun cenno da parte dell’ammalato, le cose possono iniziare a portare delle complicazioni.
“Vostro figlio ha avuto un leggero aumento della pressione intracranica dovuta a delle infezioni a causa della febbre elevata. Stiamo cercando di non provocare infezioni alla vescica o che addirittura possa arrivare ad avere una polmonite. In tal caso le cose peggiorerebbero di gran lunga. Inoltre stiamo pensando di riportare il ragazzo in terapia intensiva perché vogliamo evitare che rischi altre infezioni del genere. Quindi le visite dovranno diminuire e non si potrà entrare nella stanza senza un camice sterilizzato: insomma, ritorniamo alla prassi precedente.”
Tutto quello che poterono fare i genitori di Blaine era acconsentire ad ogni esposizione del medico.
“Dici che dovremmo trasferirlo da qualche altra parte? Sono pronto a volare ovunque e portarlo dai migliori specialisti Melanie” fece Richard visibilmente nervoso dopo la notizia del figlio aggravato.
“Papà questo qui è uno dei migliori ospedali” gli fece notare Cooper con ovvietà.
“Dite che dobbiamo avvisare Kurt? Immaginate la delusione quando saprà che non può vedere Blaine per più di dieci minuti e nemmeno più tutti i giorni” fece Melanie prendendo il cellulare tra le mani: erano le dieci del mattino ed era certa che Kurt fosse a scuola.
“Melanie io non lo so. Non ci sto capendo più nulla, mi sembra di impazzire tra le mura di quest’edificio.” Sbottò frustrato il marito.
“Io devo andare a casa.  Voglio cambiarmi,mettermi qualcosa di più comodo e poi torno di nuovo qui” Cooper si avviò verso l’uscita mentre i genitori si preparavano per una nuova battaglia.
 
Kurt era in classe durante la lezione di Francese: era incredibile, quella lingua per lui era sempre stata semplice da apprendere ed ora non riusciva nemmeno a coniugare il verbo più sempliciotto. Quando il professore notò il suo scarso interesse per la lezione, lo richiamò. Kurt chiese scusa e provo seriamente a seguire la lezione ma di nuovo stava per riaddormentarsi sul banco.
Ogni notte per lui diventava sempre più difficile addormentarsi. Continuava a fare incubi di Blaine che lo lasciava solo in un corridoio buio o sognava la sera del loro incidente e riusciva a sentire il suono stridente dei pneumatici sulla strada. Nel sogno riusciva a sentire il vetro farsi in tanti piccoli pezzetti e le lamiere schiacciare i loro corpi. E così Kurt si risvegliava sudato, con il fiato corto e le lacrime agli occhi e alle tre di notte, ora solita del suo risveglio, decideva semplicemente di stare a fissare il soffitto fino a che la sveglia non avesse suonato e il non sole fosse sorto nel cielo. Le occhiaie e la scarsa concentrazione erano una prova vivente di solo una minima parte del dolore che vagava dentro di lui.
“Hummel verresti a risolvere l’esercizio?” chiese il professore cercando di attirare l’attenzione del suo studente.
“Io, non sono preparato mi dispiace” disse con un tono nemmeno non troppo dispiaciuto, sinceramente il francese era l’ultimo dei suo problemi.
“Hummel andiamo, è un esercizio che abbiamo spiegato ieri”
“Sono impreparato” fece Kurt con tono decisamente più duro come se volesse sfidare il professore.
“Hummel vieni alla lavagna e mostr-”
“Non so fare questo dannato esercizio lo capisce?” urlò Kurt finalmente alzando il volto per incontrare quello stupito del professore “Non ho seguito la lezione di oggi nemmeno quella di ieri e quella dei giorni passati.” Continuò aumentando il tono della voce.  “Non seguirò nemmeno quelle dei giorni a venire”
“così rischierai la bocciatura lo sai?”
“Beh allora mi bocci pure!” esclamò esasperato. In fondo ci sperava in una bocciatura. In questo modo avrebbe avuto un’ottima scusa per restare a Lima e stare accanto a Blaine.
“Hummel ci vediamo dal preside” il professore si alzò e aprì la porta, fece segno a Kurt di uscire fuori.
Il ragazzo prese le sue cose, e uscì tranquillamente sotto i mormorii preoccupati dei suoi compagni di classe.
Per fortuna il preside Figgins non fu severo con lui. Lo aveva richiamato solo in presenza del professore di Francese e non appena quest’ultimo era tornato alle lezioni, il preside rassicurò Kurt dicendogli che magari era meglio restare a casa per qualche giorno in più.
Dopo la scuola Kurt si avviò all’ospedale e trovò la stanza di Blaine vuota. Andò nel panico. Girò per i corridoi e per le salette d’attesa fino a quando non vide il fratello di Blaine uscire dalla sala intensiva
“Cosa è successo?” chiese con il volto più pallido del normale e le mani sudate e tremanti.
“Hanno deciso di metterlo di nuovo in terapia intensiva. Le sue condizioni sono leggermente peggiorate”
Kurt scosse la testa “in che senso peggiorate?”
“Ha avuto qualche infezione e vogliono evitarne altre. Durante il coma anche una semplice febbre può peggiorare le cose”
“Posso vederlo?”
Cooper si guardò intorno, sapeva che il fratello non doveva riceve troppe visite ma non poteva negarla al suo ragazzo.
“Ti do cinque minuti, non puoi restare di più, fai presto” Cooper si sfilò il camice verde e glielo fece indossare a Kurt che lasciò tutti i suoi accessori sulla sedia prendendo dalla borsa un foglietto.
Entrò nella stanza chiudendosi fermamente la porta alle spalle; si avvicinò a Blaine dormiente e aprì il foglietto.
“Blaine ho fatto una lista: sono delle promesse. Promesse che manterrò non appena ti sveglierai. Okay te le leggo eh…fa molta attenzione:
- prometto che la domenica mattina ti lascerò dormire fino alle 12.00. so quanto per te il sonno sia importante ma adesso stai dormendo troppo Blaine e beh, farò l’eccezione della domenica.
- non criticherò più i tuoi papillon. Beh questa è una cosa che abbiamo in comune però i tuoi papillon rispetto ai miei sono terribili. Okay scusa ho detto che non avrei criticato.”
Kurt rise da solo perchè nelle sue orecchie riusciva a sentire il suono divertito della risata di Blaine.
- farò in modo di non pasticciarti i capelli dopo che li hai riempiti di gel
- non mi arrabbierò ogni volta che vorrai andare a mangiare in uno di quei orrendi  fastfood. Guarda Blaine che sto rischiando grosso.
-ti lascerò prendermi in giro ogni volta che sbaglio una cosa e non ho il coraggio di ammetterla. Si Blaine potrai anche fare la tua stupida voce da bambino mentre ti burli di me.
-Prometto di non staccarti il telefono in faccia quando litighiamo
-Prometto che ti farò rubare il cibo dal mio piatto.
-Prometto anche di non guardarti più con quell’aria da “ma cosa c’è di sbagliato in te?”
-ma la cosa più importante e che prometto di amarti ogni giorno, ogni singolo momento della mia vita perché tu Blaine sei speciale, sei colui che mi ha illuminato i giorni più tristi e mi ha insegnato cos’è l’amore.”
Kurt sospirò tirando su con il naso.
-l’ultima promessa e che un giorno andremo a vivere insieme. Sul serio. Poi quando finalmente avremo un appartamento tutto nostro, comprerò un anello e verrò da te e ti farò la proposta. Perché Blaine io voglio vivere insieme a te, voglio svegliarmi ogni giorno insieme a te. Non solo nei Weekend. Voglio il bacio del buongiorno e fare colazione insieme, voglio poterti urlare quando consumi tutta l’acqua calda della doccia e allora tu mi proporrai di farla insieme così da guadagnaci in ogni modo. Voglio ritornare a casa, nella nostra casa, e vederti sorridere sul divano e ordinare cinese, mangiare davanti ad un bel film e farci le coccole per tutta la notte.
So che tutto questo ci vorrà del tempo ma io voglio aspettare Blaine, perché se tu vorrai io farò in modo che tutto questo accada perché ti amo e mi manchi.”
Kurt si voltò non appena sentì il picchiettare della porta, segno che Cooper lo stava invitando ad uscire.
“Ora vado Blaine, ti amo”
Riprese il suo foglio e se ne uscì non notando che la mano di Blaine si era mossa appena un po’.
 
Era notte fonda quando Blaine spontaneamente aprì gli occhi. Erano confusi incapaci di vedere realmente cosa ci fosse intorno a lui. L’infermiera che stava somministrando il medicinale notò il leggero movimento della mano destra, il suo sguardo si spostò sul volto dove notò gli occhi di Blaine aprirsi e chiudersi lentamente. In pochi minuti la donna chiamò il medico di turno che si affrettò a controllare il suo paziente.
“Blaine puoi sentirmi?” fece il medico sperando che il paziente si voltasse dal suo lato. Ma Blaine non lo fece, continuava ad aprire e chiudere gli occhi come se volesse capire cosa stava succedendo intorno a se.
Il dottore cominciò a scrivere sulla cartella medica che il paziente era già nella fase3 del risveglio dal coma ovvero “reattività muta”. Il dottore lasciò che Blaine si guardasse intorno per fare in modo che il suo cervello si azionasse fino a comprendere cosa i suoi occhi stessero osservando. Quando provò a richiamarlo, Blaine chiuse gli occhi per addormentarsi di nuovo.
 
La famiglia Anderson venne avvertita immediatamente dello sviluppo del loro figlio.
“Vi possiamo dire che è ufficialmente uscito dal coma ma è ancora in uno stato vegetativo persistente. Il che consiste che apre e chiude gli occhi ma c’è assenza delle funzioni corticali. Non sottovalutate questo fattore che è raro nei pazienti in coma. Aspettiamo un suo prossimo risveglio per decretare meglio la situazione”
E i genitori aspettarono dal momento in cui furono avvertiti fino alle dieci del mattino quando Blaine tornò ad aprire gli occhi.
“Mi senti?” fece il medico e in quel momento la testa di Blaine si spostò verso la voce. Gli occhi assottigliati scrutarono per lungo tempo quel viso sconosciuto per poi osservare di nuovo la stanza intorno a se.
“D-dove sono” balbettò con uno sguardo pieno di terrore.
“Sei in ospedale. Ricordi cosa è successo?” il dottore parlava piano cercando di scandire bene le parole.
“No” soffiò Blaine.
“Ricordi come ti chiami?”
“Blaine, Blaine Anderson”
Il medico si voltò verso l’infermiera “Vai ad avvertire la famiglia”
 
Nonostante il preside gli avesse consigliato di restare a casa, Kurt decise di andare lo stesso a scuola. Prese del caffè al Lima Bean senza però fermarsi ai tavoli. Quella era una cosa che faceva con Blaine. Poi nel pomeriggio si unì al Glee Club. Assistette ai litigi di Santana e Finn e di Rachel che si intrometteva cercando di difendere il suo ragazzo. Si sorprese da solo quando notò che stava ridendo di fronte a quella scenetta che succedeva un giorno si e l’altro pure. Ogni volta lui e Blaine scommettevano su chi avrebbe attaccato per primo e su quale punto del corpo di Finn, Santana avrebbe offeso o con quanti acuti Rachel l’avrebbe risposta. Solo dopo l’ennesimo urlo Kurt riuscì a sentire la vibrazione del suo cellulare. Vide il nome di suo padre e non si preoccupò di rispondere durante la lezione, anche perché Mrs. Shue stava cercando di tenere ferma l’ispanica che si stava scagliando come una belva.
“Papà tutto bene?” disse tappandosi un orecchio cercando di evitare il frastuono.
“Si, tutto bene. Volevo dirti che Blaine si è risvegliato”
Inconsapevolmente Kurt scattò in piedi dal suo posto facendo rovesciare la sedia dove era accomodato. Nell’aula calò il silenzio.
“S-svegliato? Quando?”
“Poco fa, lo hanno riportato nella sua vecchia camera ma Kurt, c’è una cosa che devi sapere….”
Kurt però non riusciva a sentire cosa dicesse il padre perché Blaine era sveglio e lui doveva assolutamente correre in ospedale. Involontariamente staccò la chiamata e prese la sua borsa gettandogli il cellulare dentro. Piangeva ma questa volta di felicità.
“Che succede?” domandò Finn.
“Blaine è sveglio. Si è risvegliato”  tutta la stanza del coro esordì in urla di gioia mentre Kurt si avviava verso la porta.
“Kurt dove stai andando?” domandò il professore. Kurt si stupì un po’
“Corro a prendere il bus per andare da Blaine” rispose con ovvietà.
“Kurt non azzardarti nemmeno” disse serio il professore, poi sorrise “ti ci accompagno io”
 
La strada verso l’ospedale fu snervante, Kurt non riusciva a stare fermo e non riusciva a sentire la vibrazione del cellulare nella borsa. Quando arrivarono il professor Shue rimase a cercare parcheggio mentre Kurt salì subito le scale avviandosi dritto nella camera di Blaine. Bussò giusto un attimo e poi entrò sorpreso che il ragazzo fosse solo in camera.
Nel momento in cui Kurt chiuse la porta il suo mondo si illuminò: Blaine aveva gli occhi aperti e lo stava fissando. Anche con i lividi sul volto, l’occhio gonfio e l’aria stanca, Blaine era bellissimo.
Con le lacrime agli occhi Kurt si avvicinò, osservando gli occhi, gli occhi aperti di Blaine. Finalmente tornava a guardare quei colori caldi che gli illuminavano le giornate.
Si avvicinò e si sedette accanto a Blaine prendendogli la mano sinistra. Blaine socchiuse gli occhi e aggrottò faticosamente le sopracciglia, incapace di comprendere, poi sussurrò un “ciao”
Kurt fece un sorriso enorme mentre le lacrime scorrevano sul viso
“Ciao. Come ti senti?” domandò quasi con un sussurro.
“Io sto bene” Blaine fece una pausa come se volesse procurarsi l’ossigeno per tornare a parlare
“Ma tu chi sei?”
 
** 
Note: La ragazza che sta scrivendo la storia scappa a gambe levate perché ha terminato in modo orrendo il capitolo!
No okay scherzi a parte(che tanto qui chi sta scherzando?) ci sono un paio di cose che dobbiamo spiegare quindi seguitemi.
Prima di tutto il coma di Blaine: ho letto un bel po’ di siti per argomentarmi bene sulla cosa, quindi tutte queste infezioni e problemi sono piuttosto veritiere in casi di coma rari come quelli di Blaine.
Il coma si fa grave quando si supera la prima settimana e Blaine era più di due settimane che dormiva. Diciamo che non si può chiamare nemmeno “risveglio” perché in realtà con il coma non è che la persona dorme, ma ora non credo questo interessi. Però nel coma ci sono più fasi quindi non e che ti svegli e sei in grado di capire già tutto, anzi all’inizio hai difficoltà a vedere e riconoscere gli oggetti intorno a te, inoltre il cosiddetto “risveglio” avviene un po’ per volta.
Quindi dopo tutto questo sparlare,spero ma lo spero tanto, di aver descritto bene- si chiamiamolo risveglio- di Blaine. Vi prego,vi prego,vi prego fatemelo sapere perché ho fatto una faticaccia per non fare figuracce XD
Ora: il titolo della storia “Remember Me” come molti di voi avevano già intuito era riferito a Blaine che non ricorda più nulla e quindi non ricorda nemmeno di Kurt, MA “Remember me” non significa solo questo, lo capirete seguendo la storia.
Oddio che faticata ora sono in ansia per i vostri pareri. A martedì con l’aggiornamento.  

   
 
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