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Autore: Cristy_    23/03/2012    1 recensioni
“Cristy era ancora in piedi davanti al vetro, con gli occhi chiusi e immobile.Mello osservò C, poi la chiamò per vedere se lei si svegliava.
> esclamò Matt.
Ma lui non cambiò minimamente espressione.
Cristy spalancò gli occhi, facendo indietreggiare Mello di scatto.
Erano vuoti, freddi.
L si voltò a guardare la bambina che sorrise.Un sorriso beffardo, compiaciuto.Furbo! Una grande luce si sprigionò nell' aula, accecando tutti.
Quando la luce sparì, si voltarono per cercare Mello, l' unico che non si era alzato, e lo videro sdraiato sulle gambe della bambina seduta sul pavimento. Lei cantava una bellissima canzone e gli accarezzava i capelli con le mani. Alzò la testa verso di loro e li guardò con i suoi occhi espressivi, stupendoli e lasciandoli senza parole.
Mello la guardava incantato, sdraiato sulle sue gambe, con l' espressione adorante e la bocca piegata in un lieve sorriso.”
All'inizio narrerò l'infanzia dei personaggi, per poi passare alla loro adolescenza.Tutti hanno un ruolo fondamentale!!
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: L, Matt, Mello, Near, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'My beautiful...1 e 2. <3'
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Lo squillo del telefono dell' orfanotrofio avrebbe fatto sobbalzare dei ragazzi che non se lo aspettavano, ma loro erano lì apposta.

Si precipitarono tutti verso l' oggetto, facendo a gara a chi lo prendesse per primo.

Essendo il più alto L riuscì ad afferrare l' oggetto per primo ma ebbe un po' di difficcoltà quando Near gli si arrampicò sulla schiena e cercò di tirarglielo.

Matt strisciò tra le gambe di L mentre Near gli metteva le mani sugli occhi, approffittando di quella collaborazione non calcolata.

Alzò una mano verso il telefono ma venne superato da Mello, che lo afferrò e scostandosi le mani di L dal volto rispose.

<< Pronto, Cristy! >>

<< Hey, hai vinto tu eh! ..Accidenti, qui è bellissimo.. >>

La voce di Cristy era pimpante come al solito, Mello riusciva a immaginarsela sorridente e con le guancie arrossate.

Cercando di prendere tempo si allontanò da quelli che adesso sembravano un grattacielo che stava per crollare, e si tappò l' orecchio sinistro per sentire meglio la voce di Cristy.

<< Sai, la professoressa ha fatto conquiste! E voi, che state combinando senza di me? ..Dimmi che i capelli di Near sono ancora bianchi! >>

<< ..Cristy, ascolta.. >> abbassandosi di colpo e rialzandosi dopo aver schivato un libro lanciato da Near, prese fiato e continuò a parlare; << Mi dispiace per ieri, e.. Matt, mollami! >>

Quel simpaticone di Matt aveva deciso di avere un calo di affetto proprio in quel momento?

Aveva attorcigliato le braccia intorno al bacino di Mello nel tentativo di impedirgli di allontanarsi ulteriormente, e sorrideva, mostrando gli occhi chiusi per lo sforzo sotto gli occhiali arancioni.

<< Tranquillo, è tutto apposto. Scusa ma ora devo andare! Avevo pochissimo tempo.. >>

<< Noo! >> protestò Matt, afferrando il telefono dalle mani di Mello che si imbronciò e portandolo al centro del cerchio che si era creato intorno ad esso. << Salutate Cristy! >>

<< Ciao C! >> gridarono Near, L e Matt contemporaneamente, per poi sentirla ridere e attaccare.

<< Bè, comunque torna domani. >> concluse L, come a sminuire tutto quello che era successo in quei precedenti tre minuti.

<< Già. >> confermò Mello, che corse subito nella sua stanza senza aggiungere altro.

<< Ma che cos' ha ultimamente? >> Chiese Matt, alzando gli occhiali sulla testa per guardarlo correre via.

Arrivato nella sua stanza, Mello sbattè la porta e cercò di fare più in fretta possibile: non voleva essere visto né fermato.

Aprì l' armadio e si cambiò i jeans con un paio di pantaloni neri,morbidi, molto più comodi.

I pochi spiccioli raccolti cercando alla rinfusa nei cassetti. Le ultime due barrette di cioccolata, riposte con cura in una sacca nera.

Mentre tirava via un paio di calzini dal cassetto e lo richiuse, ci mise troppa forza, tanto da farne staccare le assi e cadere in terra.
Pazienza, non aveva tempo per mettere a posto.

Si sedette sul letto e si infilò i calzini in fretta, per poi passare alle scarpe.

Mentre si sporgeva verso la destra finita lontano dal letto mentre inciampava, scorse una barretta di cioccolata fondente.

Non si diede neanche il tempo di sorridere, la afferrò e stava per buttarla nella sacca quando un foglietto bianco attaccartociatovi sopra attirò la sua attenzione.

Si ricordava perché aveva messo lì quel foglietto.

Passò pochi secondi a fissarlo imbambolato, poi si decise a prendere carta e penna e a scrivere più velocemente possibile mantenendo una scrittura leggibile.

Quando prese il foglietto che aveva trovato sulla barretta e se lo ficcò in tasca, stava per portare la lettera al destinatario, ma Near entrò silenziosamente nella stanza e chiuse la porta alle sue spalle.

M si voltò a guardarlo, colto in fragrante.

<< Dimmi che non ce la fai più a stare qui così e in quella borsa c'è l' occorrente per Parigi. >>

<< No, candeggina. Perché mentirti? Tanto te ne saresti accorto comunque. >> .. << Parto. E non torno. >>

<< Non puoi farlo. >>

<< Sì, che posso. >>

Mello parlava a testa bassa, aprendo appena le labbra per farne uscire le parole e stringendo tra le mani l' elastico della sacca.

<< Mello, nessuno può scappare da sé stesso. Per quanto si allontani.. >>

Una risata riempì quella camera, forse per l' ultima volta.

Ma una risata fredda, che non avrebbe lasciato alcun calore a colui che l' avrebbe ricordata.

<< Non ti preoccupare, ci rivedremo Near. Un giorno ti inchinerai a me, perché sarò il numero uno ! >> enfatizzò l' ultima parola, accompagnandola con un sorriso furbo, malizioso.

<< Mentre in realtà sai di aver perso. >>

<< ..Sta zittò! >> gli urlò contro, stringendo le mani a due pugni, fino a perderne la sensibilità.

Mello alzò lentamente la testa verso Near, per memorizzare l' espressione apatica del suo rivale, l' avrebbe stimolato a dare di più..

<< Non saluti neanche il tuo migliore amico? >>

..pentendosene.

No, non avrebbe salutato nessuno, proprio per evitare di fermarsi a pensare un' altra volta. Avrebbe agito d' impulso d' ora in poi.

Fissò lo sguardo su quelle pareti grigie e tristi, che l' avevano accompagnato in momenti dello stesso tipo.

Questo gli diede la carica per uscire da quella stanza, consapevole che non ci sarebbe più tornato.

Un ultima tappa e sarebbe stato fuori, libero.

..

Il corridoio del terzo piano era sempre deserto alle quattro del pomeriggio.
Tutti erano sempre troppo impegnati a studiare, o a guardare la tv, o a leggere.

Aprì piano la porta di quella stanza malridotta e si trattenne dal scappare fuori dalla finestra pur di non essere costretto a guardare tutti quei ricordi passare davanti ai suoi occhi.

Si avvicinò al letto, che adesso gli sembrava troppo piccolo per dividerlo con qualcuno, e vi poggiò sopra la barretta di cioccolata fondente.

Sotto, ci fermò la lettera che aveva scritto con foga.

Si girò a controllare che nessuno entrasse e poi si diresse al cassetto dell' armadio, spostò un po' di vestiti e ne uscì la fotografia.

Non l' avrebbe portata con sé, lui era deciso a rincominciare, non a restare bloccato

nel passato e a rimpiangerlo.

Fermò lo sguardo sulla ragazzina che sorrideva mentre i suoi capelli venivano scompigliati dal vento, e si lasciò scappare un sorriso amaro.

Matt, L.. sorridevano, come se godessero della sua decisione.

Poi si diede dello stupido, quella era una fotografia!

La poggiò sul letto accanto alla barretta di cioccolata, diede un' ultima occhiata veloce a quella camera e poi uscì, alzando il passo più in fretta possibile per i corridoi.

Tutti erano riuniti nell' atrio, quel giorno Roger avrebbe dato il nome del successore di L, quando lui avrebbe sostituito R.

Erano tutti lì, impazienti di scoprire chi fosse stato scelto tra Mello e Near, tranne lui.

E proprio mentre Roger si chiedeva dove fosse finito, lui scavalcava il cancello dell' istituto e correva via senza girarsi a guardare indietro.

E mentre correva, i suoi pensieri gli risuonavano nella mente, come tutte le volte che cercava di evitarli..

Un altro po', e avrò vinto. Devo solo tenermi pronto a fermare il cavallo al momento giusto.

..Ecco, ci siamo quasi! ..Ma che..?! Cos' è questa luce?

E' troppo forte, mi sta accecando. Devo fermarmi.

..

Perchè piange? E' spaventata?

Forse avrei dovuto fermarmi prima di rischiare la vita!

..No, non è colpa mia se non riesce a sopportare l' adrenalina e non ama il rischio quanto me.

Perché allora mi dispiace? Mi sento così.. un mostro. L' ho fatta piangere, e adesso mi starà odiando.

Bene. Qualcun altro da aggiungere alla lista “persone da evitare”.

Non permetterò al rancore di impadronirsi più di me, butterò fuori tutta la rabbia che provo, senza preoccuparmi di ferire qualcuno.

Da solo ce la farò meglio e non dovrò più preoccuparmi di nessuno.

Diventerò il migliore.

Niente mi distrarrà più dal mio obbiettivo.

Non sarò più “quello sempre pari a Near!”

Nessun legame affettivo. Niente mi renderà più vulnerabile.

Ma come fa? Mi aveva quasi convinto a perdere!

Non importa: nessuno ci riuscirà più.

Mi allontanerò da tutto ciò che mi fa provare emozioni, che mi fa pensare.

Si, me ne andrò.

..Perché è svenuta?

Incapace di mantenere i miei ritmi!!

E' troppo fragile!

E va bene, solo per oggi. L' ultima giornata che passeremo tutti insieme.

Poi me ne andrò quando sarà lontana, e non potrà fermarmi.

Cerco di stare al suo gioco mostrandomi spaventato dall' idea che guidi lei il cavallo.

Le permetterò di rendermi ansioso, di emozionarmi.

Quando me ne sarò andato non avrò più nessun contatto con le ragazze, creano troppi problemi, loro e i loro modi di fare indifesi!

..Perciò meglio approffittarne adesso.

Le prendo la mano e la sento stringere le redini.

Trema.

..

Mi lascio andare l'ultima volta e gioco un po' con lei, permettendomi di tornare il bambino senza problemi, senza rancore e ambizioni che ero.

..

Sarà semplice dimenticare.

Dimenticherò e diventerò forte.

Nessuno si permetterà più di considerarmi alla pari di qualcun' altro!!

Il potere, mi aspetta.”

<< Che vuol dire che se n' è andato?! >>

<< Matt, cerca di mantenere la calma. Starà bene. >>
<< No, non va bene! Non per me.. >> Matt si fermò ad osservare il vuoto scioccato, poi si voltò e alzò Near tirandolo dal colletto della camicia. << Potrà andare bene per te, ma lui è il mio migliore amico.. >>

<< Che se n' è andato, ash, senza salutarti..! >> Near parlava a fatica, mostrando una smorfia di dolore sulla faccia, e stringeva con una mano la mano di Matt per evitare di soffocare.

Capendo che non poteva prendersela con Near, assunse un' espressione triste e sofferente, e lo lasciò andare. Ma prima che Near sparisse nel lungo corridoio, lo salutò.

<< Auguri, successore di L. >>

..

Il vento mi scompiglia i capelli mentre mi sporgo fuori dal finestrino dell' auto, finalmente rivedo le strade dell' Inghilterra!”

  
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