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Autore: Tayr Seirei    23/03/2012    7 recensioni
Questa fanfiction rimarrà incompiuta. Nell'ultimo capitolo troverete un link a degli approfondimenti di trama.
"Il dio venne sconfitto e dilaniato. Ciò che ne rimaneva fu raccolto e conservato dai Custodi del Sole, per poterlo un giorno lontano riportare alla vita. Quantomeno, così dice la leggenda."
Il Sole sta morendo e il mondo con lui.
Una nuova corsa contro il tempo, una ricerca disperata, storie antiche, leggende che prendono forma e consistenza, magia e fede: tutto questo aspetta la vecchia banda di Domino. Con una componente aggiuntiva: Atemu, di nuovo vivo, è rimasto al loro fianco. E una streghetta che darà loro man forte. Come se la caveranno contro degli dèi...? Ma soprattutto, potranno ridonare la giusta scintilla al Sole?
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Capitolo Quarto
Scontro a lume di lampione.



Yoh! Bah, per stavolta non farò nessuno Riassunto dei Precedenti Episodi. Vi basti l'ultima frase che era stata pronunciata: - Salve a tutti, gente - allargò le braccia. - Suppongo non sia necessario dirvi che sono qui per uccidervi.

Un sospiro esasperato di Solstizio. - Sei il solito teatrante. - Si portò le mani ai fianchi e chiese, corrucciandosi: - Ma sentivi davvero 'sto spasmodico bisogno di far saltare in aria tutti i vetri?
Il vampiretto le rispose lentamente, con calma, come se le sue parole prendessero forma davanti agli occhi nel momento stesso in cui le pronunciava. - E secondo te sarei dovuto entrare pacificamente dalla porta, magari sorridere al barista e dirgli "Scusi, mi prepara un caffé mentre accoppo quel branco di idioti? Macchiato, grazie. Non gli darò il tempo di freddarsi."...?
A quel punto, Jonouchi alzò educatamente una mano. - Non per interrompervi, ragazzi, ma avrei giusto una curiosità. Ecco, non è che potreste spiegarci perché anche... - Lo scrutò in cerca di una definizione adatta, indugiando sui canini appuntiti che gli spuntavano dalle labbra. Fece un gesto vago. - ... questo tizio qui vuole ucciderci?
Eh, no, perdiana, stava diventando un'abitudine. Non poteva mica, così, per caso, passare un giorno senza che qualcuno cercasse di sterminarli tutti...?
Ci fu un attimo di ovattato silenzio, con in sottofondo solo le preghiere sussurrate del barista che, tutt'ora, se ne stava sotto il bancone del locale. Ci pensò subito Yuugi ad interromperlo, grattandosi piano una guancia. - In effetti, per una volta sarebbe bello anche sapere quale recondito motivo li spinga ad odiarci tanto...
- O perché siamo così sfortunati... - gli diede manforte Anzu.
- Non così tanto, per quante ce ne capitino siamo tutti vivi e vegeti... - si aggiunse Atemu, riflessivo.
- A ben pensarci siamo proprio fortunati, è vero. - Annuì istantaneamente la mora, per quanto si stesse autocontraddicendo.
Il vampiro, posato con nonchalance alla sua Lancia manco fosse un bastone da passeggio, alzò una mano e si massaggiò stancamente gli occhi. - Perché siete dei rompiscatole, dei ficcanaso e ve la scampate SEMPRE, come neanche la troupe di Scooby-Doo...
Intanto, Honda scribacchiava su un block notes che aveva tirato fuori, a quanto pareva, dal nulla. Miho gli rivolse un'occhiata interrogativa. - Prendo appunti! - spiegò lui, sorridendo. - E' la prima volta che incontro un vampiro. Non sapevo che guardassero anche Scooby-doo, o la TV in generale. Ryou sarà entusiasta delle mie scoperte!
Ora, Miho, che abitava in Francia da due anni, voleva tanto bene ai suoi amici Giappone-residenti. Ma, a volte, si chiedeva davvero perché si ostinasse a tornare ogni estate a trovarli. O meglio, si chiedeva perché dopo due anni che li conosceva si stupisse ancora di certe uscite. (Eppure alla fine gli voleva bene proprio perché erano così... così, e lo sapeva benissimo...)
Nel frattempo, il vampiro non aveva terminato il suo brillante elenco di motivazioni. - Inoltre, sono il nemico giurato di Solstizio. Dato che a lei è stato affidato il compito di proteggervi, io mi preoccuperò di farvi fuori. Ecco tutto. Spero che sia una spiegazione sufficiente.
In quel momento, Seto posò i suoi occhi gelidi sulla strega. - Quindi è colpa tua.
- E io che ci posso fare se gli sto antipatica...? E poi - In tutto ciò, i suoi occhi non si erano discostati un momento dal ragazzo e dalla Lancia, controllando tutti i suoi movimenti. Insomma, sembrava distratta, ma in realtà non lo era. O magari faceva finta. Si apprezza il buon cuore, però. - Potresti anche presentarti, sai.
Dalla bocca del vampiretto sfuggì un "Oh!" di sorpresa. - Sì, in effetti me n'ero scordato, Okay, io sono Nemal. Tanto piacere.
Jonouchi alzò entrambe le mani e farfugliò: - Non pensare sia anche piacere mio!
Mentre Solstizio sorrise, sorrise spietata. - No, mi riferivo al tuo vero nome. - Cinguettò. - Perché non dici loro che ti chiami Erasmo...?
E stavolta, la platea ebbe il piacere di assistere ad un momento unico nella storia. Il primo vampiro abbronzato del mondo si premurò di diventare ancora più scuro davanti ai loro occhi increduli. Stava avvampando. - Sono nato nel Milleduecento! E' NORMALE!
Solstizio girò appena la testa verso il gruppetto - il quale, già che ci siamo, ne approfitto per ricordarvi che era tutto addossato contro una parete, in pratica - e fece il segno dell'OK. - E' un po' sensibile sul suo nome, sapete!
- Come lo capisco... - mormorò Yami, funereo, che appena si parlava di problemi coi nomi di qualunque genere, si sentiva chiamato in causa.
- Sentite, per favore - se ne uscì Nemal, massaggiandosi stancamente la fronte con la destra - Lasciate che vi faccia fuori. Per favore. In realtà, lo sto facendo per voi. Sarà sicuramente molto meno doloroso di qualunque cosa potrebbe capitarvi nel caso rimaniate in SUA - sputò quasi sul sua, e intanto indicava Solstizio - compagnia.
Contro ogni aspettativa, Yami sorrise amabile. - Per quanto riguarda lei, potrei anche crederti - cominciò, ignorando bellamente il sonoro "EHI!" della streghetta (ma non temete, la sua autostima non ne verrà minimamente intaccata! ... Forse.) - Il fatto è che noi abbiamo tanta, ma davvero tanta voglia di vivere.
E in quel momento carico di phathos (più o meno), Solstizio si sentì in dovere di fare una delle sue uscite. - Comunque sia, ma lo sai che la tua lancia è davvero una figata?
- Gli stai facendo i complimenti per un'arma con cui potrebbe eliminarci tutti...?
- Beh, sì! - Fece lei, incurante, con uno sguardo estasiato. - Voglio dire! Ammirate il design! E che stile! Quella lama verde fosforescente, in cui pulsano venature cremisi! E il manico, del tutto intarsiato con segni mistici! Ah, se solo potessi tenerla in mano un paio di minuti... - sospirò.
- Beh, se proprio ci tieni. - Replicò l'altro, allungandogliela. Subito dopo si rese conto di cosa stesse effettivamente facendo (ovvero cedere le armi al nemico), si tirò indietro e sbottò stizzito: - Eh, no, stavolta non mi freghi! L'ultima volta che hai fatto così, hai trasformato la mia Testa di Medusa in un pacchetto di patatine fritte!
- Però quelle patatine erano buone, eh!
- Effettivamente, le ho mangiate con gusto. - Annuì lui. - Ma non ha importanza! E direi che, a questo punto, potremmo anche finirla con i convenevoli!
- FUORI, ADESSO!
Fu proprio in quel momento che, come spesso capita nella nostra commediola magica, accaddero vari eventi in contemporanea. Ma forti del nostro ruolo di spettatori della vicenda, possiamo benissimo riavvolgere la scena e rivedere ogni istante quante volte vogliamo, alla ricerca di ogni minimo dettaglio.
Ecco, guardate adesso. Cosa vedete?
Solstizio grida; Nemal, con i muscoli tesi già pronti all'assalto, le si scaglia contro con la Lancia. E' il momento di una piccola magia; il pavimento si apre sotto i suoi piedi, lo inghiotte fino alla vita.
Cosa sentite?
- E che cazzo, Solstizio, questa è vecchia come il cucco!
- La prossima volta lascerò che mi infilzi, contento!?
... Ehm, potevamo anche non sentirlo, forse. Per quanto la narrazione sia aulica, non lasciatevi ingannare. Ora, blocchiamo un attimo lo scorrere del tempo e torniamo indietro, di nuovo.
Cosa vedete?
Mentre Solstizio e Nemal si scontrano, Anzu e Miho, sollecitate da Honda, si dirigono frettolosamente ad una delle finestre infrante e la scavalcano stando attente a non ferirsi con i pezzi di vetro rimasti, trovando rifugio all'esterno.
Cosa sentite?
- Aibou, adesso fili fuori pure tu.
- Ma io voglio aiutarti!
- Lo so benissimo e lo apprezzo tanto, credimi. Ma uscirai lo stesso. Non costringermi a prenderti dalla collottola, Aibou, su...
E questa è una fanfiction più o meno seria, quindi eviterò di mettere un "<3" dopo il "su", ma posso garantirvi che quelle parole le ha dette con un tono pericolosamente zuccheroso. Interrompiamo di nuovo la sequenza degli avvenimenti mentre Yami si preoccupa amorevolmente della salute del piccolo Aibou, riavvolgiamo il nastro della realtà solo di pochi secondi.
Cosa vedete?
Jonouchi che, tranquillissimo, si dirige verso il bancone, sradica la grossa e antiquata cassa di ferro battuto e, come se nulla fosse, la tira contro Nemal, prendendolo in pieno.
Ahia, questo gli avrà fatto male.
Cosa sentite?
... Diciamo che le successive imprecazioni sono piuttosto irriferibili.
E adesso, lasciamo che il tempo riprenda impetuosamente il suo corso.
Nemal si trascinò fuori dal buco del pavimento, massaggiandosi con una mano il naso contuso e stringendo forte la Lancia con l'altra. Per sua fortuna gli occhialetti che aveva - ebbe - sulla punta del naso, durante l'impatto con la cassa, non gli erano arrivati all'interno del cranio.
- Mica qualcuno avrebbe una spada con sé? - All'innocente domanda di Yami, i pochi rimasti dentro il bar - Jonouchi, Seto, Solstizio e perfino il vampiro (che, ad essere onesti, aveva gli occhi lucidi per la botta. Mica per il dolore, era solo che non se l'aspettava...) - gli lanciarono tutta una sequela di occhiate stralunate. - Stavo solo chiedendo.
Non che si aspettasse qualcosa di diverso... E quindi, con un colpo ben assestato, staccò di netto una gamba allo sgabello su cui era seduto pocanzi. - Nel caso qualcuno non lo ricordasse, io so usare la spada.
- Fantastico - si complimentò Jonouchi, stringendogli una spalla - Hai pure un piano, per caso?
- Ovviamente sì. Uscirne vivi.
- Che piano lineare... - commento appena Seto che, fino a quel momento, si era giusto limitato a seguire lo svolgersi degli avvenimenti senza fare alcunché, neanche fosse lui, il lettore. - Io ne avrei un altro, invece. Lasciate che lo metta in atto. Bonkotsu, muoviti. - E, afferrato Jonouchi per il braccio, se lo trascinò dietro, uscendo insieme a lui.
Solstizio, Yami e Nemal lo seguirono con lo sguardo, finché non si trovò fuori dal locale, oltre i resti della finestra più vicina.
- Vi do due minuti per uscire! - aggiunse serio, prima di sparire.
- Fammi capire... - esordì Solstizio, con calma. - Perché non hai cercato di fermare anche lui?
- Beh, in primo luogo mi fa ancora male il naso. In secondo luogo, è Seto Kaiba. La classe con cui è uscito piantandovi in asso era troppa per rovinarla...
-... Comprendo. - Risposero gli ultimi rimasti, in sincrono.
L'altro scrollò le spalle. - Vabbé, mi occuperò prima di voi.
- Ma no, usciremo anche noi, credimi. Atemu, gentilmente, potresti tenerlo occupato mentre cerco un modo per farlo star buono qualche istante?
Il ragazzo piegò le labbra in un sorriso sardonico - dopotutto, quella giornata si stava rivelando alquanto divertente - e fece un cenno affermativo col capo.
- Se proprio insisti... - sospirò l'altro, impugnando la lancia a mo' di spada. - Giochiamo un po' noi due, allora.
- Quello dovrei dirlo io - osservò lui, sempre con il suo simpatico ghigno in volto. - Ma siamo d'accordo. Ichi, nii, san!
E così partì la Battaglia Epocale del Faraone e del Vampiro...
... o forse no. Per quanto fossero riusciti entrambi a fare una presentazione figa, il piccolo scontro che ne seguì fu vagamente maldestro: per quanto Atemu sapesse effettivamente usare bene la spada, quella che aveva era una misera stecca di misero metallo, che poteva reggere per pochissimi colpi. Mentre, per quanto la Lancia di Nemal fosse un'arma potentissima, in grado di annientare divinità e quant'altro, il suo portatore non era palesemente in grado di tirar di scherma.
In tutto ciò, Solstizio si era seduta sul bancone, e si massaggiava le tempie.
- Non per metterti fretta, eh, non fraintendermi... - disse Yami parando l'ennesimo colpo - Ma non potresti proprio pensare più in fretta?
- Che poi, sul serio - ragionò ad alta voce il vampiro - Potrei usarla come una Lancia, a giusta ragione pure visto che lo è, così almeno non mi sfuggirebbe di mano ad ogni colpo, e accopparti direttamente. Farei prima.
- Sarebbe poco leale, però.
- Tanto sono un antagonista, chi se ne frega.
E poi la stecca-spada di Yami si spezzò. - Solstizio!
- Aaaaah, okay, ho capito! - La strega saltò giù dal bancone e assunse un'aria determinata. Dopodiché, schioccò le dita. E il pavimento germogliò. Cioè, per la precisione, delle sottili radichette si diramarono dal pavimento in legno, per poi ingrossarsi, pian piano, e mettere su le foglie... il tutto, mentre si avviluppavano intorno alle gambe del vampiro.
Il quale la fissò con un certo disappunto. - Oh, Dio. Ci hai davvero messo un'ora e mezza per pensare a delle radici che escono dal pavimento? Questa che è vecchia come il cucco.
- No, veramente... - Solstizio spostò il peso da una gamba all'altra, un po' imbarazzata - Ci avevo pensato subito, ma sai com'è. non mi sembrava molto spettacolare. Quindi stavo pensando a qualcos'altro. Ma con voi due che facevate tanto casino azzuffandovi non riuscivo a concentrarmi, quindi ho lasciato perdere!
... Probabilmente, in quel momento, Yami e Nemal si sarebbe abbracciati in preda allo sconforto di trovarsi con quella pirla, se avessero potuto.
- Andiamocene, che è meglio, va’.
E così, senza che il vampiro potesse (o meglio, cercasse) di fare nulla per fermarli, Yami e Solstizio uscirono in tutta tranquillità, e pure dalla porta di ingresso. Giusto un attimo prima che un potente fascio di energia bianca polverizzasse metà locale, e ne facesse crollare l'altra metà addosso al vampiro ancora dentro.
Yami, per nulla sorpreso, alzò lo sguardo sull'imponente - e luccicante - figura del Blue Eyes White Dragon, che Seto doveva aver evocato nel frattempo. - Ah, ecco cosa stavi macchinando. Cortesemente, però, potresti correggere il tiro della tua bestiola? Per poco non prende in pieno anche noi.
Per tutta risposta, Seto inarcò un sopracciglio, come a dire "L'idea quella era.". Eh, sempre l'irriducibile Seto Kaiba.
Preoccupato, Yuugi corse da Atemu e gli si appolipò alla maglia, esaminandolo attentamente per accertarsi che stesse bene. - Mou hitori no boku! Stai bene? Perché hai quella faccia?
- Per stare bene sto bene, Aibou... - gli rispose, imbronciato. - Ma mi sono appena ricordato di aver lasciato la giacca dentro!
Eh, sempre la solita memoria Che Lascia Un Po' A Desiderare di Yami.
Anche Anzu tirò un sospiro di sollievo. - E menomale che sono tutti salvi...
Aveva detto "tutti", anche se francamente si era preoccupata di due persone nello specifico...
La strega, nel frattempo, aveva recuperato la sua scopa, e v'era salita a bordo. - Che dire, ringrazio tutti per il magnifico spettacolo! E adesso è meglio andar via: quando Nemal riemergerà da lì sotto, non sarà di buonumore! ... Anche se spero non si sia fatto troppo male, poveraccio...
- Ma voi due non siete nemici!?
- Ovvio! Nemesi mortali! Ma poi mi deprimo quando mi tiene il broncio!
Miho diede di gomito ad Anzu. - Secondo il mio modestissimo parere, sono cotti!
Insomma, per il momento il pericolo era scampato. Più o meno. Più meno che più. La città era ancora al buio, probabilmente c'erano altri zombie in circolazione e un vampiro stava dando loro la caccia. Ma, per adesso, erano tutti vivi, vegeti e in buona salute.
Nella nostra storiella manca ancora solo un piccolo dettaglio, e sapete qual è...?

Yami no ou yuuga ni mau
Azayaka na chi o motome
Mawari no chisana kawahori wa
Aa, zenzen kyouryoshite kurenai

Canticchiò allegro il cellulare di Yami, segnalandogli così l'arrivo di un messaggio.
Mentre l'interessato recuperava un piccolo touch dalla tasca, come da copione, Jonouchi fu il primo a riconoscere la musica e, perciò, a rimanere discretamente basito. - ... Ma Atemu-kun... - bofonchiò incredulo - E' un fan dei Vocaloid?
La mano di Yuugi scattò immediatamente fino alla sua tempia, massaggiandola piano con la punta delle dita. Stava pensando ai cinquecento mega di canzoni che si era scaricato il suo adoratissimo Mou hitori no boku in, tipo, due settimane.
- Ah-ha. Si è messo pure World is Mine come suoneria per le chiamate.
Yami, pacifico, fece finta di non sentirli. - Con questo, entreranno in scena tutti i giocatori. - affermò, dopo aver letto. Gli sfuggì un sorrisetto soddisfatto. - Mi sa tanto che possiamo cominciare sul serio.
Sullo schermo del cellulare, v'era scritto: Stiamo arrivando a Domino. Incontriamoci verso le tre del pomeriggio nella sede della KaibaCorporation. - La famiglia Ishtar.


Non così tanto tempo dopo, quando lì non v'era rimasto più nessuno, una mano si fece faticosamente largo fra i detriti, spuntando da un mucchio di polvere e cocci rossi, probabilmente i residui delle tegole. Alla mano seguì un braccio, poi spuntò una spalla e, infine, una testolina bruna e scarmigliata. Nemal prese una bella boccata d'aria. Aveva ancora un livido sul naso.
Seto Kaiba.
Cominciò mentalmente, omicida, guardando verso una direzione qualsiasi - tanto, era il pensiero che contava. Sappi che questa me la lego al dito!
Con la dovuta cautela, riuscì a tirarsi del tutto fuori dalle macerie. Ma non si fermò a riposare. Incerto sulle sue gambe, camminò, rimanendo in equilibrio su quella marea di calcinacci, schegge di legno e, di quando in quando, cavi elettrici. Raggiunto un punto preciso, si mise a scavare, a mani nude, incurante dei tagli che si procurava, aiutandosi anche con la sua Lancia. Alla fine, riportò alla luce il bancone del bar. Nell'incavo sottostante, senza che si fosse fatto nemmeno un graffio, stava ancora il barista.
- Pfui! - Sbuffò lui, nel vederlo perfettamente sano. - Ringrazia il cielo che mi sono ricordato di lanciare l'incantesimo di protezione proprio all'ultimo momento.
L'uomo gli rivolse un'occhiata terrorizzata che, però, divenne subito più serena, quando Nemal gettò un sacchetto ai suoi piedi. Da quel sacchetto, spuntavano parecchie monete d'oro.
- Tie', ricomprati il bar. Non penso l'assicurazione copra esattamente tutti questi danni. - Commentò, calciando via un ciottolo. - Tanti saluti.
Sciolse le spalle e si incamminò nuovamente, lasciandosi l'uomo impietrito alle spalle, e smarrendosi ben presto fra le ombre della strada.
E adesso, lo show deve continuare.

Capitolo Quarto - Fine, oh, YEAH!


*Piccola nota: la canzone prescelta da Yami come suoneria del cellulare sarebbe "Yami no Ou" (ogni riferimento nel titolo è puramente cercato X°°D) di Kaito che, a sua volta, è la parodia di Daughter of Evil (di Rin Kagamine *__*v) entrambe canzoni da me consigliatissime. <3 Le frasi della lyrics le ho prese dal sito Vocalyric! ^^*


Y-O-H!
L'avevo annunciato e, si sa, io mantengo sempre le promesse ma dove...?: l'aggiornamento di Ceneri di un dio! *___*v
Finalmente ho scritto il nuovo capitolo! Potrei quasi commuovermi! *^* In effetti, questi giorni ero un po' indecisa su quale long portare avanti (Ohana aspetta il secondo capitolo da tempi indecenti. Baragasaku pure, anche se i tempi sono un po' meno indecenti. Fa' ciò che vuoi esige il suo concerto, e devo ancora riscrivere+completare Parigi ha la chiave del tuo cuor.) capirete che avessi l'imbarazzo della scelta... ù//ù'' ma alla fine, mentre rimuginavo, mi è capitato di pensare a Solstizio e Nemal... a Nemal e Solstizio... li ho capiti meglio, nella mia testa si sono delineati i perché di certe loro scelte, alcune parti del background - e del futuro - che ancora non conoscevo... e mi hanno rotto le balle finché non ho scritto. U__U'' Bravi ragazzi! Tutto sommato, sono abbastanza soddisfatta del risultato. Anche se temo la parte finale non sia esattamente riuscitissima: stamattina ho preso una caduta epocale - con tanto di, nell'ordine: A) Storta alla caviglia sinistra; B) Sangue a fiumi dal ginocchio destro; C) Jeans polverizzati - ma tanto me li avevano prestati, LOL! - ed ero preda di un dolore cane alla caviglia. Ma VOLEVO finirlo. E ce l'ho fatta. Come dire, sono felice. *__*v E' sottointeso dire che il prossimo capitolo lo vedrete quando avrò aggiornato, almeno una volta, qualche altra long, ma stavolta non ci vorrà così tanto. ^O^ *Contenta* La prossima penso proprio che sarà Baragasaku! *___*v
Orbene, passiamo ai ringraziamenti! Hanno tutti i miei più calorosi "THANKS! <3" SMDO, Hikari93, angelicascerra, fede95, fria, Lightless, piccolaalice, AliceWonderland, bella95, FallingStar, Siren_Dionisie, ScudoDiTiglio, Dragoon, piccolasidet e Soe Mame! Che hanno fra Preferiti/Seguite la mia storia e/o recensito il precedente capitolo. Che dire, siete sempre così carini! *^*
OK, mi pare di aver detto tutto quanto vi fosse da dire.
Adesso, vi saluto! *^*v
Bye!



- Aggiunta in data 29/11/17
PREGO PREGO, UN ATTIMO D'ATTENZIONE!
Dimenticatevi qualunque cosa avessi detto nelle note qui sopra; per un motivo o per l'altro, ho deciso di lasciare incompiuta questa fanfiction (troverete un messaggio simile all'interno di Fa' ciò che vuoi). Vi prego di scusarmi. Questo sarà, quindi, l'ultimo capitolo di Ceneri di un dio. Ho comunque rimasugliato un po' fra le mie vecchie idee e piani, dunque seguendo questo link potrete trovare qualche approfondimenti sulla storia e come sarebbe dovuta svolgersi. Facevano, inoltre, parte dell'universo di Ceneri di un dio anche due flash della raccolta Incanto, ovvero Violenza e Antichi miti, per chi se le fosse perse.
Ora è il momento dei ringraziamenti per chi ha apprezzato questa storiella, aggiungendola alle liste, recensendo tutto, o anche un capitolo solo. Grazie a...
..._Pandora_, Agnese_san, AliceWonderland, AmyMassa 96, Amuchan, Angelica26, bella95, Chikai Yeoubi, Dragoon, FallingStar, Fede95, fria, gatta1290, Giulia_Dragon, Hikari93, ikarikun, Lady Labyrinth, masayachan, MizuS, Moonless Mistress, reader, Siren_Dionisie, SMDO, Soe Mame, velocina15, Yumiko...
... e come sempre anche ai lettori silenziosi, che comunque per me hanno sempre avuto un gran valore. Come al solito, ci auguriamo che questo inizio di storia vi abbia fatti sognare almeno un poco.
Bye!

  
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