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Autore: Miharu_    23/03/2012    1 recensioni
"Brian Haner Jr. era sicuro di molte cose nella sua vita.[...] Sapeva che le strade facili gli piacevano un sacco. Ma non immaginava che quelle difficili potessero intrigarlo così tanto.
E Gwen era la strada più difficile che avesse mai intrapreso."
Immagino un Syn tale e quale all'attuale, solo al college.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Era la ragazza più illogica e impossibile che avesse mai conosciuto.

Brian aveva la sensazione che fossero passati anni dal giorno in cui, con totale nonchalance , le aveva sparato un “Conoscimi!”.
Dal quel momento si erano spesso seduti vicini, durante le lezioni che avevano in comune. Si erano visti quasi tutti i pomeriggi, passando ore ed ore parlando di sé, dimenticandosi di quella stupida gara.

Eppure, il massimo contatto al quale lei aveva acconsentito era stata una stretta di mano, o una pacca sulla spalla.
- Mi secca essere toccata dagli sconosciuti.- gli diceva. Ed ogni volta che lui le ripeteva che non potevano più definirsi sconosciuti, essendo passate settimane dal giorno in cui si erano parlati la prima volta, alzava gli occhi al cielo e sbuffava: - Abbiamo una concezione diversa del tempo, Haner.-

Era proprio vero.

Ma Brian scoprì troppo tardi quanto questa “differenza di percezione” potesse fungere da attrito fra loro: solo per un attimo aveva azzardato un passo oltre quello spesso muro difensivo dietro al quale Gwen si era nascosta. Quel pomeriggio,  nel suo garage, erano così vicini.
In verità non aveva programmato nulla, non poteva nemmeno immaginare che quella molla sarebbe scattata.

Proprio adesso, che lei aveva iniziato a fidarsi. Poteva esistere momento più sbagliato per puntare tanto in alto? No. Ma lo fece comunque. La baciò. Almeno, tentò di farlo, prima che cinque dita candide gli infiammassero la guancia.


* * *

Solo quando sentì il cuore lacerarsi vedendola scappar via così da lui, capi cosa significasse Ginevra Strong per Brian Haner.
Adesso il problema stava nel dirglielo: il suo orgoglio era stato comunque ferito, e si sentiva ugualmente arrabbiato. È vero, lei aveva detto di aver bisogno di tempo. E infatti, lui aveva aspettato, aveva rispettato i tempi della ragazza. Ma lei, malgrado ciò, l’aveva rifiutato.


* * *

Fu più una coincidenza, una casualità, trovarla lì nella libreria, il pomeriggio seguente. Ci erano andati spesso insieme.
Bellissima, si ritrovò a pensare, vedendola seduta da sola davanti un vasta scrivania: sfogliava uno di quei di libroni del quale sicuramente non conosceva nemmeno il titolo.

Brian decise di avvicinarsi, prudente. Si schiarì piano la voce, per attirare l’attenzione della rossa. Lei alzò lo sguardo, poi accigliata tornò a fissare le grandi pagine. Lui prese a guardarsi intorno. La ragazza non avrebbe ceduto, se non l’avesse fatto prima lui. Sapeva di dover sotterrare un po’ della sua dignità, per farle capire quanto ci teneva.

- Forse hai anche tu un po’ di ragione.- Esordì allora. – Con questo non sto dicendo di avere torto.- Aggiunse subito dopo.
Gwen girò un’altra pagina, indifferente, e lui si grattò la nuca nervoso. – Diciamo che possiamo dividerci la ragione.-
Lei alzò un fine sopracciglio. Sbuffò.
Brian sospirò. Niente. D’accordo, diciamo addio anche a quest’ultimo briciolo d’orgoglio. Decise finalmente di sedersi. Puntò prima lo sguardo sulle sue stesse mani che si agitavano in modo anormale, poi su di lei. Rifletté su ciò che voleva dire, soppesò le parole che voleva usare.
– Sai cosa? Il mondo ha avuto bisogno di quindici miliardi di anni per essere completo, no? Sono molti. Sono serviti molti anni: per le piogge, per le evoluzioni, per gli ultimi assestamenti.- Fece una pausa per capire se la ragazza lo stesse seguendo, poi continuò. - Forse è così anche per il nostro … rapporto. Ha bisogno di tempo. Il punto è: io sono un buon pianeta. Posso aspettare. Anni, decenni, secoli. Ora: tu sei una buona pioggia? O devo aspettarmi un’infinita siccità? –
Qualcosa nello sguardo di Gwen mutò. Brian avrebbe anche giurato di averla vista trattenere una risata.
Scosse leggera la testa, chiuse pesantemente l’enorme libro e tacque.
Nessuno dei dure avrebbe poi saputo dire per quanto tempo rimasero a guardarsi: occhi dentro occhi, anime spoglie, una dinanzi all’altra.
Posò poi i gomiti sulla scrivania, poggiando il mento sui palmi. – Sai cosa? A me la pioggia piace. Non è male. –
Brian annuì convinto. - Già.-
Gwen rifletté ancora per qualche minuto. -  Se il mondo si fosse creato in un giorno solo non sarebbe meraviglioso come lo è adesso, no?-
- Assolutamente, sono d’accordo.-
- Sarò una buona pioggia. Ma farò le cose con calma.- concluse abbandonandosi sullo schienale della sedia.
Brian sorrise soddisfatto. Si alzò e le porse la mano.
- Solo … facciamo in modo che l’attesa non duri proprio quindici miliardi di anni. Non credo di durare così a lungo.- aggiunse ridendo.
 
 
 
 
The eeeend! :DD
E che dire? Ringrazio:
 GiuliaVengeance7, ma cara, grazie mille!
 Gatto Magro , sono felice di averti avvicinata almeno un pochetto al variopinto mondo delle fanfictions (?) :))   
mimi96 che l’ha messa tra le preferite :D
 Niandra, Rossaa e SynVengeance che l’hanno infilata tra le seguite! E ovviamente tutti coloro che hanno letto!
È stato un esperimento importante per me, quindi non posso che ringraziare per il sostegno. Alla prossima!
  
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