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Autore: lapacechenonho    10/11/2020    4 recensioni
Nella stanza c'era solo il rumore dello scoppiettio del fuoco e delle pesanti gocce di pioggia che bagnavano il vetro in quella fredda serata di novembre. Le lingue di fuoco nel camino avanzavano la loro corsa bruciando i ceppi di legno; Sirius buttò all'interno anche qualche vecchia foto di famiglia che aveva trovato nel nascondiglio di Kreacher. Voleva dimenticare le sue origini e quello che i suoi parenti avevano fatto a lui.
Si mise più comodo sulla poltrona posta direttamente di fronte al fuoco, e portò il calice alle labbra assaporando quel liquido color sangue.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sirius Black | Coppie: Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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And it’s hard to dance with a devil on your back.
 
Sirius camminava per casa senza una reale meta. Guardava gli arazzi bruciati in alcuni punti, le vetrine e gli armadi che Molly Weasley ed i ragazzi avevano pulito durante l'estate, la cucina su cui avevano consumato innumerevoli pasti. Sembrava impossibile che quell'estate fosse finita e improvvisamente si fosse trovato nuovamente solo in quella dimora così piena di fantasmi. Fantasmi della sua vita, di occasioni sprecate, di attimi che erano sfuggiti dalle sue mani senza che se ne rendesse conto. Si versò del Vino Elfico in un calice e si sedette davanti al camino del salotto.
Nella stanza c'era solo il rumore dello scoppiettio del fuoco e delle pesanti gocce di pioggia che bagnavano il vetro in quella fredda serata di novembre. Le lingue di fuoco nel camino avanzavano la loro corsa bruciando i ceppi di legno; Sirius buttò all'interno anche qualche vecchia foto di famiglia che aveva trovato nel nascondiglio di Kreacher. Voleva dimenticare le sue origini e quello che i suoi parenti avevano fatto a lui.
Si mise più comodo sulla poltrona posta direttamente di fronte al fuoco, e portò il calice alle labbra assaporando quel liquido color sangue.
 
«Sirius posso muovermi da sola, non c'è bisogno che mi segui dovunque!» esclamò la strega dai capelli castani mentre si rivestiva. 
«Io voglio solo proteggerti!» ribadì lui ancora steso sul letto. Un lenzuolo di cotone gli copriva le gambe nude in quella giornata estiva.
«Non ho bisogno di essere protetta! Faccio parte dell'Ordine, riesco a cavarmela da sola» gli rammentò con un sorriso strafottente dei suoi. 
Sirius sogghignò, quel sorriso era uno dei motivi per cui si era avvicinato a lei e avevano iniziato a vedersi. 
«Sta' attenta» disse piano mentre Marlene lasciava la stanza di quel motel Babbano in cui si davano appuntamento.
Un occhiolino fugace fu l'unica risposta che ottenne. 
 
 
Sirius sorrise amaro mentre il Vino scendeva nella sua gola, trovando conforto nel calore dell'alcol.
Non l'aveva più vista dopo quella volta. Marlene e la sua famiglia erano stati uccisi quella sera stessa, proprio qualche ora dopo quella conversazione. In quegli anni Sirius si era chiesto più volte cosa sarebbe successo se lui fosse stato accanto a Marlene, se Voldemort non avesse sorpreso solo lei impreparata. Non aveva mai voluto sapere se aveva sofferto o se era stata uccisa solo da un lampo verde. Ancora adesso si chiedeva se l'ultima cosa che aveva visto Marlene fosse un incantesimo mortale o il volto del Signore Oscuro. Non aveva manco fatto in tempo a dire ai suoi amici con chi si stesse frequentando che lei improvvisamente non c'era più, la sua vita era stata spazzata via come un mucchio di polvere dal pavimento. Ma Sirius quella polvere non l'aveva mai gettata, l'aveva solo nascosta sotto il tappeto e sarebbe bastato un minimo soffio di vento per riportarla fuori. 
Il fuoco procedeva la sua danza verso l'alto e Sirius bevve un altro sorso di vino rosso come quei fiori che quella volta Lily aveva scelto con tanta dedizione.
 
Il sole brillava alto nel cielo in quella giornata di marzo, era raro che succedesse in Inghilterra.
Almeno il cielo, in quella occasione, aveva scelto di dare una tregua a quel periodo di guerra, in cui non vi era certezza di ciò che sarebbe successo.
«Sei pronto, amico?» chiese Sirius aggiustando il fiore all'occhiello di colore rosso. 

«Sinceramente?» rispose James con l'apprensione nella voce. «Per niente».
Sirius rise guardando l'amico aggiustarsi le maniche della giacca.
Vide Remus e Peter intrattenere i genitori di James per evitare che dessero di matto.
Della famiglia di Lily nessuna traccia.
Sirius sentì una morsa al petto, sapeva benissimo cosa significasse non avere una famiglia.
Gli bastò vederla arrivare all'altare accompagnata da Remus che il suo cuore esplose di gioia, il bouquet rosso era in pendant con i suoi capelli.
Era tipico di Lily rendere tutto il più armonioso possibile. 
Vendendo i suoi amici scambiarsi le promesse matrimoniali, sentì gli occhi pizzicare: erano loro la sua famiglia; sarebbero sempre stati loro.
 
Un altro sorriso mesto dipinse il volto consumato di Sirius.
Ricordare quei momenti era doloroso e allo stesso tempo vitale. Fissò il calice dove ormai era rimasto l'ultimo goccio di Vino Elfico, quello che aveva bevuto tante volte per brindare, per festeggiare un lieto evento. Gli ricordava momenti felici, in cui si era sentito allegro nonostante la guerra che imperversava fuori dalla porta. Ingurgitò quell'ultimo goccio come se potesse riportarlo alla spensieratezza dei giorni passati. 
«Felpato!» Sirius sorrise stavolta grato di avere ancora Remus con sé. «Tutto bene?» chiese premuroso vedendolo seduto davanti al camino. 
«Sì. Vuoi un bicchiere di vino?» domandò senza spostarsi dalla poltrona, la bacchetta già sollevata, pronto a riempire un calice in caso di risposta affermativa. Remus scosse la testa e con la sua bacchetta avvicinò l'altra poltrona davanti al fuoco, sedendosi accanto a lui. 
Alla luce del fuoco guardò i suoi lineamenti ingrigiti e leggermente invecchiati dal tempo ed il suo sorriso di fece più ampio. 
C'era ancora Remus con lui.
 
 
"Nun c'ho niente, c'ho un po' de rimpianti (...)
Dentro ar bicchiere me passa la vita davanti 
C'è n'artro goccio de vino pure s'è tardi
Ma nun c'ho niente" 
(Nun c'ho niente - Fabrizio Moro)
 
 
Angolo autrice:
È la prima storia in assoluto che scrivo su Sirius, quindi per chiunque legga ed è affezionato a questo personaggio, chiedo di essere clemente ma non troppo perché se c’è qualcosa che non vi convince vorrei saperlo. In ogni caso spero che vi piaccia e che non sia così indecente.
A presto,
Chiara.
 

 
   
 
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