La mia scrittura.

Mi piacciono i personaggi scorretti, con idee malsane e atteggiamenti imprevedibili, irragionevoli e poco professionali. Amo quando sono intelligenti, scaltri, acuti e paradossalmente lasciano che la passione li divori fino a quando non risputa fuori le loro ossa. Devono essere combattivi, devono voler lottare per la loro sopravvivenza e non dare per scontato niente. Soffrono, perché la sofferenza fa parte della vita, ma amano fino all'ultimo respiro e senza bisogno di essere etichettati. Si guardano nello specchio e spesso quello che vedono non piace loro, eppure continuano a graffiare e mordere per riuscire, un giorno, a essere orgogliosi di quel riflesso. Non parlano molto, sono così sarcastici che vorresti prenderli a pugni e leggono tanto, amano i libri, i film e la buona cucina. Sono sovrappeso, sfigurati, scheletrici, calvi, brufolosi, sporchi, brutti. Puzzano dopo che hanno corso, sudano quando sono nervosi e la mattina non hanno l'alito che sa di menta piperita. Eppure mi piacciono, perché ho penato, riso, pianto per ognuno di loro e conversato con ognuno di loro.

Mi piacciono le ambientazioni fantasy come ad ogni persona sana di mente perché lasciano sperare in qualcosa di migliore del cemento e dei gas di scarico, di governi corrotti per il petrolio, dell'estinzione di intere razze animali. Ma ancora di più amo le ambientazioni fantascientifiche, proprio perché esistono il cemento, i gas di scarico, i governi corrotti per il petrolio e intere razze animali estinte: oltre tutto questo ci deve essere qualcosa, voglio sperare migliore.

Sono una romantica razionale, mi piacerebbe poter scrivere d'amore senza esser cinica, ma non ci sono mai riuscita. Trovo l'amore vero solo quando son soddisfatta di un capitolo. I rapporti non sono mai facili, niente scorre mai liscio e anche se esiste il colpo di fulmine, automaticamente non si annulla tutto il resto. Si compiono pazzie in preda alla passione, ma non è detto che questo porti ad un happy ending. E no, l'amore da solo non basta: non si vive di baci e sospiri e dirsi “Ti amo” non aiuta a salvare la Terra da una catastrofe naturale, dagli alieni o da una testata nucleare.

Le tematiche non sono mai innovative e spesso neppure il modo di trattarle lo sono, ma questo non vuol dire che non dia soddisfazione scrivere e leggere di quello che ci piace. Non essere razzisti di genere non è una moda: vuol dire possedere semplicemente un cervello funzionante, né più, né meno. Le etichette servono solo agli stupidi, etero, omosessuale,bisessuale: andiamo per caso in giro con un cartello appeso al collo? Non mi pare e se dovesse accadere ci sono un marea di telefilm che ci insegnano come adoperare delle armi.

La banalità non è mai bella, ma nessuno può essere sicuro di vincerla sempre.

Leggete perché farlo è l'unico modo per poter scrivere in modo dignitoso: non c'è altro modo per riuscire a usare i congiuntivi.

Science fiction writers, I am sorry to say, really do not know anything. We can't talk about science, because our knowledge of it is limited and unofficial, and usually our fiction is dreadful.

Mi dispiace dirlo ma gli scrittori di fantascienza non sanno nulla. Noi non possiamo parlare di scienza perché le nostre conoscenze al riguardo sono limitate e non ufficiali, e solitamente la nostra finzione è terribile.
– Philip K. Dick